Il paziente bulgaro ricoverato alla clinica Pineta Grande di Castevolturno per una polmonite, non ha contratto il coronavirus. Il tampone faringeo che gli è stato praticato è risultato negativo.
La nota della clinica: “Dato lo stato di pre-allerta dovuto alla diffusione del Coronavirus, il paziente è stato interrogato e ha confermato di non essere mai stato in Cina e di non aver lasciato la regione Campania da oltre un anno. Il paziente, data la tipologia di infezione sarà comunque trasferito in un centro dedicato alle malattie infettive“.
C’è una seconda vittima di Coronavirus in Italia e, secondo l’ANSA, si tratterebbe di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.
La prima vittima è stata Adriano Trevisan, 78enne deceduto all’ospedale di Padova, dove era ricoverato insieme con un’altra persona positiva al virus. L’uomo era ricoverato da diversi giorni per altre patologie. “Non c’è stato neppure il tempo per poterlo trasferire”, ha dichiarato il governatore Zaia.
Il Presidente Conte è intervenuto su Facebook dopo i due decessi in Italia: “Il mio pensiero e il cordoglio di tutto il governo vanno alle due vittime e alle loro famiglie. Siamo al lavoro senza sosta per reagire con la massima compattezza a questa emergenza”.
Il premier ha partecipato ad una riunione straordinaria alla Protezione Civile, insieme al ministro della Salute Speranza, il quale ha dichiarato: “Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all’altezza di questa sfida. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l’avanzamento del virus“.
Il bilancio
Il virus ha provocato 2.360 morti nel mondo. I contagi confermati sono saliti a 77.663, mentre i pazienti guariti sono 21.029.
Primo morto in Italia per il Coronavirus: è un uomo di 77 anni residente a Monselice, in provincia di Padova. Il Veneto e la Lombardia, con ben 15 casi, risultano al momento le uniche due regioni italiane dove si sono registrati e verificati pazienti che hanno contratto il pericoloso virus proveniente dalla Cina. L’allerta è però massima anche nel resto della Penisola.
In Campania sono due i casi sospetti di cui si attendono le analisi. Sono state trasferite all’Ospedale Cotugno le provette di sangue dell’uomo di nazionalità bulgara con polmonite asintomatica che si è presentato al pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
Un secondo caso di Coronavirus riguarda poi un bimbo di soli tre anni di Cava de’ Tirreni trasferito dall’ ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo al Cotugno di Napoli. Secondo quanto riferito dalla mamma il piccolo, che presenta difficoltà respiratorie, sarebbe stato in contatto con alcuni cinesi. Il trasferimento all’ospedale napoletano è stato reso necessario per eseguire il test e verificare le sue condizioni in applicazione del protocollo sancito dal ministero della Salute per l’emergenza.
++ Aggiornamento++ Il bambino arrivato da Cava de Tirreni con molti dei sintomi del Coronavirus è risultato negativo ai primi test. Dovrà comunque restare in quarantena anche nei prossimi giorni in cui verranno effettuati altri esami clinici.
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La notizia del primo morto in Italia per il Coronavirus preoccupa, ma medici e autorità suggeriscono di evitare allarmismi. Ecco gli accorgimenti da adottare per evitare il contagio:
Mentre in Lombardia la situazione Coronavirus sta diventando sempre più allarmante – risale a poco fa la notizia del quindicesimo contagio confermato nonché di alcuni treni fermi per casi sospetti – Vittorio Feltri pensa bene di esordire con l’ennesimo inopportuno e assolutamente non richiesto tweet sui napoletani.
Il “giornalista” – le virgolette sono d’obbligo – ha così twittato:
“Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona.”
L’imbarazzante tweet di Vittorio Feltri che collega il Coronavirus al Colera dei Napoletani
La forte affermazione sta naturalmente scatenando l’indignazione di tutto il web. C’è chi, a prescindere dal contenuto vergognoso del post, sottolinea dettagli di forma ma significativi: “Oltre alla ributtanza del contenuto, si può notare anche “Lombardo” maiuscolo e “napoletani” minuscolo: la chicca di una cacca“, scrive un utente. C’è chi, guardando alla storia, ricorda che “Peste, scorbuto e pellagra tuttavia sono appannaggio delle popolazioni settentrionali“. E, infine, chi lo invita a rileggere i Promessi Sposi, il processo agli untori e tutto ciò che – non solo nella fantasia manzoniana – la peste portò.
L’indignazione non conosce latitudini e se sotto il Po c’è chi scrive: “Da campano devo ammettere che non invidio i lombardi che devono sorbirsi uno come te, cosa ben peggiore rispetto al colera e al coronavirus messi insieme”, dall’altro c’è un suo concittadino che afferma: ” Da Lombardo, spero che il Coronavirus si porti prima via lei“.
Ben oltre la linea del politically correct o della demenza senile, solo quattro giorni Feltri aveva condiviso un suo altrettanto agghiacciante tweet sul Coronavirus:
“Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibili in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo”.
Il “caso” ha voluto che il focolaio dell’epidemia in Lombardia sia stato generato non da un’extracomunitario sbarcato a Lampedusa ma da un manager milanese che viaggiava in prima classe.
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A Maddaloni sono stati arrestati tre minorenni per aver picchiato e derubato un trentaduenne di Nocera Inferiore (SA), dopo averlo adescato su Internet. Incastrati dalle telecamere.
Lo adescano su un sito di incontri online. Poi lo incontrano, lo picchiano e lo derubano. Tre i minorenni di Maddaloni, di 15, 16 e 17 anni, arrestati dai Carabinieri di Caserta con l’accusa di sequestro di persona e di rapina ai danni di un uomo di32 anni di Nocera Inferiore (SA).
La denuncia della vittima, risalente allo scorso dicembre, è stata accolta dai Carabinieri di Caserta, i quali hanno tempestivamente iniziato ad investigare circa l’accaduto. Le indagini, coordinate dalla Procura per i Minori di Napoli, hanno fatto emergere atti di brutale violenza. Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale per i Minorenni si definiscono questi reati come espressione di “violenza gratuita” e di “crudeltà disumana”.
Cosa è successo?
I fatti sono avvenuti in una zona della periferia di Caserta, lo scorso 19 dicembre. Dopo aver adescato il trentaduenne di Nocera Inferiore su un sito di incontri, i minori, tutti residenti a Maddaloni (CE), con uno stratagemma l’hanno attirato in un luogo isolato, l’hanno picchiato ripetutamente e violentemente, con calci e pugni, e infine l’hanno chiuso nel bagagliaio della sua auto. Non contenti, i tre malviventi hanno derubato la vittima, sottraendole cellulare, contanti e una stecca da biliardo che l’uomo aveva con sé, del valore di diverse centinaia di euro. Inoltre, dopo aver costretto il trentaduenne a rivelare il codice, i rapinatori hanno prelevato dalla sua carta PostePay la somma di 520 euro.
Ma proprio grazie alle telecamere di videosorveglianza del bancomat dal quale è stato effettuato il prelievo, che hanno ripreso l’accaduto, è stato possibile risalire ai minorenni e procedere alla constatazione dei reati.
I tre delinquenti sono stati arrestati e condotti in carcere, presso gli istituti penitenziari minorili di Airola e Nisida.
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Macabra scoperta poco fa a Napoli. Scoperto in via Sersale, in pieno centro storico, il corpo senza vita di un uomo sulla cinquantina, la cui identità non è ancora stata resa nota. Non sono ancora chiare le cause del decesso.
Sul posto le forze dell’ordine. A riportare la notizia il Mattino.
++Seguiranno aggiornamenti ++
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Appassionati lettori? Ecco gli eventi, le presentazioni di libri e tutti gli altri appuntamenti letterari da non perdere in Campania, a Napoli e in provincia dal 21 al 27 febbraio 2020.
Venerdì 21 febbraio “Venga il tuo regno” nel Borgo di Casapozzano
Venerdì 21 Febbraio alle ore 18:30 nella suggestiva cornice della Caffetteria Mozzillo nel Borgo di Casapozzano sarà presentato ”Venga il tuo regno”, ultima inchiesta del reporter e giornalista Salvatore Minieri sui segreti del mondo della grande distribuzione. L’autore, attraverso documenti reali, fatti di cronaca e articoli di giornale ci guida nel mondo torbido dei centri commerciali campani: dal “Campania” di Marcianise, il centro commerciale più grande del Meridione, costruito grazie alle tangenti versate ai clan Moccia, Belforte e Casalesi, passando per il “Vulcano Buono” di Nola, progettato dall’archistar Renzo Piano, nelle cui fondamenta, secondo le testimonianze dei pentiti, sarebbero stati tombati rifiuti tossici industriali, fino ad arrivare al “Jambo” di Trentola Ducenta gestito per conto del boss Michele Zagaria. Ulteriori info: qui.
Sabato 22 febbraio “Il sogno di Antonio” alla libreria IoCiSto
Il sogno di Antonio alla Libreria IoCiSto
A un anno dalla scomparsa di Antonio Megalizzi, giovane giornalista morto in quella tragica notte passata alla cronaca come strage di Strasburgo, Paolo Borrometi raccoglie in questo libro gli scritti del ragazzo europeo e le testimonianze dei familiari e degli amici, per continuare a far vivere le sue passioni e le sue idee. Il libro, edito da Solferino, sarà presentato alle 11:30. Dialogheranno con l’autore Martina Esposito, presidente dell’associazione RadUni, e Teresa Vela, socia di Iocisto
Domenica 23 febbraio “Libri dietro le quinte” al Nest
Primo appuntamento della mini-rassegna letteraria Libri dietro le quinte al Nest (Napoli est teatro) di San Giovanni a Teduccio. Saranno presentati i romanzi d’esordio “Viento ‘e Terra” di Luigi Giampetraglia e “Dal porticato” di Ottavio Mirra, autori partenopei e vincitori di diversi concorsi letterari. Nel corso della serata gli autori saranno affiancati dai ragazzi del Liceo Piero Calamandrei che si cimenteranno nella recitazione e nella musica. I dettagli -> Qui.
Lunedì 24 febbraio La crociera ed altri racconti alla Libreria Raffaello Books & Coffee
Alle ore 18 si presenta alla Libreria Raffaello Books & Coffee si presenta La crociera ed altri racconti di Gianluca Papadia, MR. Editor Dialogano con l’autore Armando Grassitelli, scrittore Orazio Picella, Attore e Registra Giuseppe Borrone, Critico Cinematografico.
Martedì 25 febbraio Non ci salveranno i melograni alla libreria Tamu
Martedì 25 alle 18 il romanzo Non ci salveranno i melograni (Ianieri Edizioni, 2018) con l’autrice Maristella Lippolis accompagnata dalla scrittrice Titti Marrone. Racconta della Dalmazia nel 1991, nei giorni che precedono lo scoppio della guerra nei Balcani.
Mercoledì 26 febbraio Amélie Nothomb presenta “Sete”
Giovedì 27 febbraio inaugurazione “The Sparks” e e #BussoLaLettura con “Al mio segnale scatenate l’infermo”
Al mio segnale scatenate l’infermo
Dopo tanta attesa finalmente The Spark Creative Hub apre le sue porte. Design, musica, libri, fotografia e tecnologia animeranno l’opening a partire dalle 19. Noi torniamo giovedì prossimo con “Al mio segnale scatenate l’infermo” libro disabilmente comico a cura di Lello Marangio.
Nella puntata di giovedì 20 abbiamo invece abbiamo ospitato Francesco Amoruso, autore di ” How I met your mother – La narrazione al tempo delle serie tv” (Terebinto edizioni).
I giovani stanno incominciando a ribellarsi al sistema delinquenziale dei parcheggiatori abusivi. Il sito ‘Pozzuoli21’ riporta la notizia: durante la mattinata di ieri un ragazzo di Pozzuoli stava parcheggiando sulle strisce blu, quando poco dopo gli si avvicina un uomo che comincia a dare indicazioni e consigli sulle manovre. Al termine di queste ultime sollecita il ragazzo a scendere dalla vettura e dargli un compenso utilizzando la frase “Fammi prendere un caffè”. L’avvenimento ha preso luogo in Largo Emporio, nella zona del porto di Pozzuoli.
Il giovane puteolano rifiuta e procede ad acquistare il ticket per il parcheggio. Ma l’uomo lo ferma una seconda volta, dichiaratosi ormai parcheggiatore abusivo, il ragazzo lo ammonisce quindi che se le sue insistenze fossero continuate si sarebbe rivolto alla Polizia. L’avvertimento fa scattare l’ira del parcheggiatore che minaccia il giovane dicendogli che si fosse rivolto alle autorità gli avrebbe spezzato le gambe. Maione non si dà per vinto e si rivolge al Commissariato per effettuare una denuncia così gli agenti di Polizia hanno condotto in arresto l’uomo che svolgeva attività di parcheggiatore abusivo.
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Momenti di caos, poco fa, lungo la tratta del treno Napoli-Benevento. All’altezza di Santa Maria a Vico, nel Casertano, a poche centinaia di metri dalla stazione di Cancello Scalo, è deragliata la seconda carrozza del treno partito alle 13,34.
Al momento dell’incidente il treno Napoli-Benevento viaggiava ad una velocità abbastanza ridotta e, fortunatamente, non si registrano feriti. Tuttavia, la circolazione ferroviaria lungo la tratta interessata è stata immediatamente sospesa e, il convoglio è ancora fermo in quel punto con i viaggiatori all’interno.
Restano dunque bloccati pendolari di tre province (Napoli, Benevento e Caserta) che attendono risposte sugli spostamenti.
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Tutto scorre tranquillo, la vita dei cittadini dell’hinterland a nord di Napoli (Afragola, Frattamaggiore, Cardito, Casoria, Caivano) solito tam tam quotidiano, lavoro, figli a scuola, impegni vari, tutto scorre monotono, silenzioso. Tanto silenzioso che non fa rumore nemmeno l’assassinio, forse due nel giro di pochi mesi. Perché il metodo prevede l’occultamento di una persona assassinata. Proprio come la vecchia mafia corleonese che si sbarazzava dei cadaveri seppellendo i corpi nelle campagne, in luoghi poco frequentati per renderne difficile il ritrovamento, oppure di gettare il cadavere in un pilastro di edifici in costruzione e coprendolo con una colata di calcestruzzo, o di scioglierlo nell’acido sbarazzandosi successivamente dei resti, oppure di appesantirlo per gettarlo sul fondo di paludi o acquitrini. Insomma niente rumore, perché per la camorra non è buono fare rumore. Ma cosa si cela dietro questa quotidiana calma apparente? A Frattamaggiore, il 3 settembre 2019, è scomparso Giuseppe Granata, detto Pierino ‘o pazzo o anche ritenuto dagli inquirenti un personaggio di grosso spessore criminale. Secondo la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, la scomparsa di Pierino non sarebbe volontaria, ma da annoverare tra i casi di possibile lupara bianca. Le indagini sono partite da una sola certezza: la scomparsa di Giuseppe Granata è stata preparata nei minimi dettagli. Tra le varie ipotesi, quella che è ritenuta la più valida porta alla pista del traffico di droga, che in questo territorio ha un solo palcoscenico, il Parco Verde, che si trova a Caivano, ma che di fatto è una vera e propria enclave degli scissionisti che, sfrattati dal quartiere delle Vele, hanno trasformato il Parco Verde nella più grande piazza di spaccio della Campania. Dopo Giuseppe Granata, da sei giorninon si hanno notizie di Vincenzo Pellino, detto ‘o Pizzajuolo, esponente di spicco del clan Pezzella. L’uomo, che da tempo girava armato per timore di una imboscata, si è presentato disarmato a un appuntamento con una persona di fiducia, che probabilmente lo ha tradito, consegnandolo nelle mani di chi lo ha fatto sparire. I due possibili casi di lupara bianca potrebbero avere un unico legame: il traffico di stupefacenti. Gli scissionisti del Parco Verde hanno imposto ai clan a nord di Napoli il monopolio sulla droga. Chi compra altrove, paga con la vita. Secondo l’ultimo rapporto della Dda di Napoli il clan Pezzella ha azzerato nell’area a nord di Napoli i gruppi che facevano prima riferimento al clan Moccia di Afragola. Nel mentre la Direzione distrettuale Antimafia silenziosamente scava sempre più in profondità per arrivare a quel magna incandescente sotto quei terreni a nord di Napoli. D.V. – 21/02/20