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Ruotolo eletto Senatore: Vince l’asse Pd-DemA

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Sandro Ruotolo diventa senatore con il 48,75% delle preferenze. La sua attenzione sarà rivolta soprattutto alle periferie.

Il giornalista Sandro Ruotolo, da anni impegnato nella lotta alla camorra e nel contrasto alla Terra dei fuochi, finito sotto scorta per minacce della camorra, è il nuovo senatore eletto con le elezioni suppletive che si sono svolte ieri nel collegio Napoli 7. Stacco netto di preferenze tra lui e gli altri candidati, ha ottenuto il 48,75% dei voti, oltre 16mila preferenze. Il giornalista è riuscito a mettere d’accordo PD e DemA e garantisce che intorno alla sua elezioni verrà a crearsi un laboratorio che unisca le forze di sinistra per occuparsi soprattutto delle periferie.

Ecco tutti i risultati (444 su 444 sezioni, 34000 votanti su 357299, 9.52%):

Sandro Ruotolo vince con 16.243 preferenze, il 48,75% dei voti espressi davanti a Guangi (24,06%) centrodestra, a Napolitano dei 5 stelle (22,47%). Giuseppe Aragno per Pap si ferma al 2,77%. Riccardo Guarino al 2,44%.

Ruotolo ha così commentato la vittoria:

“Ora la sinistra torni a occuparsi delle periferie. Necessaria l’apertura di un laboratorio che consenta alle forze di centrosinistra di allargarsi e schierarsi, insieme alla società civile, contro la destra sovranista”.

Le elezioni si sono rese necessarie a causa della scomparsa lo scorso novembre del senatore del M5S Franco Ortolani, eletto nel 2018.

Queste suppletive napoletane saranno però ricordate soprattutto per la scarsa affluenza alle urne. Il dato a mezzogiorno era fermo al 2,77%, per arrivare al 7,29% alle 19 e fermarsi al 9,52%. Importante è sottolineare che non tutti i napoletani sono stati chiamati a votare ma solo gli abitanti di tredici quartieri, per un totale di 357.299 elettori, mentre le sezioni aperte sono state 444 su 883. L’ultimo dato rilevato alla chiusura delle urne alle 23, rileva la presenza di 34.000 persone che hanno scelto di andare a votare.

Vomero e Arenella sono i quartieri dai quali è partita una risposta maggiore, dove tra l’altro il sindaco De Magistris può contare di una solida base di sostenitori e dove è stata fatta più attività di campagna elettorale con gazebo e incontri con il candidato Ruotolo.

Impossibile inoltre, fare previsioni che permettano di collegare queste elezioni alle regionali in Campania che si terranno in primavera.

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Coronavirus a Napoli, due casi sospetti: Malori dopo la maratona

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Due casi sospetti di Coronavirus a Napoli. Si attendono gli esiti dei tamponi.

Altri due casi sospetti di Coronavirus a Napoli: questa mattina si attendono i risultati dei tamponi effettuati per accertare la presenza dell’infezione per un ragazzo di 19 anni proveniente da Milano e ricoverato ieri sera, all’ospedale San Giovanni Bosco e di un 48enne di Monza, ricoverato all’ospedale San Paolo.

Il ragazzo di Milano, appena avvertiti i sospetti, è stato isolato all’interno di una stanza dove si effettuano ecografie non essendoci a disposizione nell’ospedale:

«aree idonee all’isolamento dei casi sospetti».

Questo è quanto segnalato dai medici del pronto soccorso della Doganella che questa mattina hanno consegnato un documento al direttore sanitario, sottolineando l’assenza dei presidi igienico-sanitari adeguati all’emergenza e di mascherine professionali adatte al virus per tutti, pazienti e non.

Il secondo caso sospetto è giunto in serata dopo aver partecipato alla maratona che si è tenuta sul lungomare. Il paziente è in isolamento e si attendono i risultati dei tamponi inviati al Cotugno, centro partenopeo specializzato in malattie infettive.

Tutto il personale sanitario di turno da ieri sera al San Paolo ha ricevuto la disposizione di non lasciare l’ospedale e di non allontanarsi dal presidio fino all’esito degli esami.

AGGIORNAMENTO : Il test fatto al paziente ricoverato all’ospedale San Paolo risulta negativo.

AGGIORNAMENTO : NEGATIVO anche il paziente di 19 anni.

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Coronavirus: SCUOLE CHIUSE a San Giuseppe Vesuviano

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Il sindaco di San Giuseppe Vesuviano ha disposto la chiusura delle scuole fino al 28 febbraio 2020. La motivazione riguarda la grande affluenza di cinesi nel comune, molti dei quali rientrati nelle ultime settimane dalla Cina. Sui suddetti soggetti verranno effettuati screening sanitari per verificarne la positività al Coronavirus.

Half Marathon a Napoli: il coronavirus non la ferma

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Napoli, Half Marathon: dopo una serie di controlli incrociati e l’esclusione di due atleti, il coronavirus non blocca l’evento.

Stamattina alle 9:00 i runner partecipanti alla Half Marathon di Napoli sono partiti da viale Kennedy, come previsto. L’evento poteva essere a rischio per tutte le misure precauzionali che si stanno prendendo per evitare di diffondere ulteriormente il coronavirus. Eppure bastano solo i dovuti accorgimenti e la giusta prevenzione, senza creare il panico.

La Napoli Running, che ha organizzato la Half Marathon, non ha ammesso due atleti che avevano partecipato alla gara di Santa Margherita Ligure del 2 febbraio, dove si è verificato il caso del runner contagiato dal coronavirus. Altri 22 atleti, che avevano gareggiato anche in Liguria, si sono iscritti alla gara. Da quella corsa sono trascorse due settimane, per cui non ci sono rischi per i runner che non hanno manifestato sintomi.

La Asl ha assicurato che non esiste nessun rischio per i runner oggi a Napoli e infatti circa migliaia di corridori hanno partecipato alla maratona, molti dei quali senza mascherine.

Ecco inoltre la dichiarazione di Carlo Capalbo, presidente di Napoli Running:

«Il nostro obiettivo è sempre quello di garantire la massima sicurezza possibile agli atleti. Per questo motivo, di concerto con le autorità competenti e ottemperando alle loro direttive, stiamo mettendo in campo tutte le misure atte a prevenire e nello stesso tempo a rassicurare una corretta gestione della gara».

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#BussoLaLettura || How I met your mother – La narrazione al tempo delle serie tv

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Nella puntata di giovedì 20 febbraio per la X puntata di #BussoLaLettura, il nostro format dedicato alla letteratura made in Campania, abbiamo ospitato Francesco Amoruso, autore di ” How I met your mother – La narrazione al tempo delle serie tv” (Terebinto edizioni).

La recensione : How I met your mother – La narrazione al tempo delle serie tv

A una prima occhiata, con in copertina i protagonisti dell’amata e celebre sit-com americana, sembrerebbe un saggio tutto concentrato su HIMYM, una delle comedy più amate di sempre, ma in realtà non lo è. L’autore non dedica che il capitolo finale ad How I met your mother.

Il risultato di questa scelta, però, non delude i fan della serie, ma fa sì che il testo possa essere consigliato a loro e agli amanti delle narrazioni in generale, che siano audiovisive o meno. La nascita della serializzazione ha, infatti, radici molto più antiche di quanto il successo di Netflix o altre piattaforme dedicate possano far pensare. Questo libro le porta alla luce scomodando grandi classici e importanti autori.

Non sorprende, dunque, che accanto alle avventure di Ted, Barney Stinson, Robin e gli altri protagonisti ci siano riferimenti al Decameron di Boccaccio, a Il viaggiatore incantato di Leskov o a Lo Cunto de li cunti di Basile.

Il punto di partenza della dissertazione è “Il narratore è la figura in cui il giusto incontra se stesso” e naturale guida in questo percorso che salta da Il ritratto di Dorian Gray a Black Mirror e da Pinocchio al ciò che è alla base della caratterizzazione del personaggio di  Barney è Walter Benjiamin. Il grande filosofo, scrittore, critico letterario e traduttore tedesco è la principale, ma non unica “guida spirituale” del saggio. Nato da uno studio di tesi magistrale successivamente rimaneggiato, l’autore riesce in un’impresa ragguardevole: rendere fruibili  anche ai non addetti ai lavori testi critici di fondamentale importanza attualizzando le problematiche dello scrivere e del raccontare.

L’autore: Francesco Amoruso

Laureato in Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, How I Met Your Morther – La Narrazione ai tempi delle Serie Tv (2019, Terebinto Edizioni) è la sua seconda pubblicazione. Risale al 2010 il primo romanzo Il ciclo della vita (Statale 11) e al 2017 la breve raccolta di racconti Mangiando il fegato di Bukowski a Posillipo, per la collana “Racconti in Viaggio” (La Bottega delle Parole).  Nel 2014 esce invece l’album Il gallo canterino (illimitarte). Attualmente iscritto al corso magistrale “Disciplina Musica e Spettacolo. Storia e Teoria” presso la Federico II, coniuga infatti alla passione per le lettere e la scrittura quella per la musica.  In questo momento, lavora al secondo romanzo e al secondo disco, di cui L’Ombroso e L’era dei Cd Invenduti (Essere Normale), editi entrambi per “Illimitarte”, costituiscono l’anticipazione.

L’Intervista

Durante l’intervista abbiamo parlato, dunque, di ” How I Met Your Morther – La Narrazione ai tempi delle Serie Tv” e in generale di musica e serie-tv:

https://www.facebook.com/LaBussolaNews2019.it/videos/169506414497023/

 

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Porti chiusi a Ischia per il Coronavirus: accesso interdetto a cinesi, lombardi e veneti

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Con un provvedimento, sotto forma di ordinanza sindacale, firmato da tutti gli amministratori locali, l’isola di Ischia ha chiuso i suoi porti ai cittadini cinesi provenienti dall’aree dell’epidemia del Coronavirus, a chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni, ma anche ai residenti in Lombardia e in Veneto.

È la prima volta in Italia che, a causa del Coronavirus, c’è un divieto di sbarco. Ciò che sta destando scalpore è, inoltre, il fatto che si tratta del primo caso assoluto in Italia di comune che vieta ad altri connazionali l’accesso sul proprio territorio.

Ischia: l’ordinanza vieta l’ingresso a turisti provenienti da Cina, Lombardia e Veneto

Il provvedimento è valido da subito e fino al al 9 marzo o almeno, come si legge nell’ordinanza di 3 pagine,  i «fino a quando non saranno disposti d’intesa con la competente autorità sanitaria, idonei presidi sanitari prima degli imbarchi per l’Isola».

L’accesso all’isola verde sarà vietato in tutti i suoi sei comuni: Ischia Porto, Barano d’Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio e Serrara Fontana.

Le motivazioni addotte dai sindaci risiedono nella scarsità di presidi ospedalieri pronti ad operare in caso di un’emergenza Coronavirus a Ischia.

«C’è un’unica struttura ospedaliera – si legge ancora nell’ordinanza – che serve l’intera isola e non potrebbe essere in alcun caso sostituita da altro presidio temporaneo in caso di necessità».

I sindaci hanno delegato alla Polizia Locale ed altre forze di polizia di favorire all’attuazione dell’ordinanza anti-sbarchi. Al momento non risulta chiara l’attuazione del ‘filtro’ all’imbarco da e per Napoli e Pozzuoli (che sono i due porti da cui escono traghetti e aliscafi verso l’Isola Verde). Al molo Beverello o a Pozzuoli i soli passeggeri tenuti a presentare un documento di identità sono infatti i residenti ischitani che vogliano fruire del biglietto ridotto.

 

+++ Aggiornamento 17:14h :

Il prefetto di Napoli ha annullato il documento, che dunque perde immediatamente di validità.  Secondo il prefetto Valentini, i sindaci dei sei comuni non erano autorizzati a emanare un simile provvedimento.

A nome del Coordinamento dei Distretti Turistici della Regione Campania, mi preme sottolineare come ad oggi, non siano registrati nelle località turistiche del nostro territorio, casi di Coronavirus conclamati. Al di là quindi delle giuste e comprensibili precauzioni del caso, si ritiene di dover stemperare le improvvide e quantomai ingiustificate e sovrastimate preoccupazioni del caso di specie. La Campania merita di essere vissuta, sempre”, questo quanto riferito da Vincenzo Marrazzo, presidente dei distretti turistici della Campania.

È una ordinanza inutile per la tutela della salute ed è il frutto di un momento di isteria collettiva. È dannosa per l’immagine turistica dell’isola che dovrebbe, invece, essere solidale con i lombardi e i veneti che da sempre hanno scelto Ischia per le loro vacanze. Rizzoli, malcovati, Visconti sono Milanesi che hanno “inventato” il turismo a Ischia. Il coronavirus passerà, resterà questa brutta pagina scritta dai sei sindaci”, aveva così commentato il provvedimento Benedetto Valentino, direttore del distretto turistico di Ischia.

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Coronavirus: negativo il test del paziente ricoverato ad Acerra

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Questa mattina è giunta notizia di un ricovero sospetto all’ospedale di Acerra. Si tratta di un 33enne di Afragola che lavora a Prato. Appena arrivato in Ospedale con i sintomi influenzali, sia lui che i medici che l’hanno seguito sono stati subito isolati. Il tampone inviato all’ospedale Cotogno ha dato esito negativo. Pertanto, il paziente NON HA CONTRATTO IL CORONAVIRUS.

Coronavirus: De Luca invita le scuole a sospendere le gite

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Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha invitato i dirigenti delle scuole a sospendere l’organizzazione delle gite scolastiche per motivi precauzionali, a causa degli ultimi aggiornamenti sul bilancio delle persone positive al Coronavirus. La Campania, insieme alle altre Regioni, è in diretto contatto con la Protezione Civile Nazionale ed il Governo che riunisce stasera il Consiglio dei Ministri.

Camorra, arrestato a Lusciano il fratello del capoclan Sautto

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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno rintracciato e individuato Gennaro Antonio Sautto, 39enne di Napoli latitante dallo scorso novembre e fratello del capoclan Sautto. Lo hanno arrestato a Lusciano.

Il latitante il 12 novembre scorso era sfuggito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.i.p del Tribunale di Napoli. Quest’ultima era sopraggiunta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea per associazione per delinquere di tipo mafioso. Le indagini svolte dal citato Nucleo Investigativo, dirette e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno portato a localizzare il latitante, che si trovava in una villetta posta alla periferia di Lusciano.

Alle 20.00 è scattato il blitz. Questo consisteva nell’accerchiamento dell’intero edificio da parte dei carabinieri. Hanno sorpreso il latitante a tavola pronto a cenare con il padrone di casa ed altri amici. Gli uomini dell’Arma hanno arrestato il proprietario dell’abitazione, un 43enne commerciante e incensurato, poiché ritenuto responsabile di aver nascosto e favorito la latitanza del fuggitivo. Nel corso delle perquisizioni conseguenti agli arresti sono stati sequestrati circa 30.000 mila euro, svariati telefoni cellulari e 5 orologi di pregio.

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#BussoLaLeggenda // Salerno e le lacrime della bella Antonella

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Una formula magica

A Salerno, a via San Benedetto, c’è una fontana. È così piccola che potrebbe quasi passare inosservata, ma in realtà nasconde in sé una scintilla di magia: si tratta infatti di una fontana incantata, che ha il potere di realizzare qualsiasi sogno d’amore, anche il più impossibile.

Per far sì che ciò accada, secondo la leggenda è necessario recarsi alla fontanella durante il mese d’Agosto, bagnarsi le labbra d’acqua e recitare una vera e propria formula magica:

Anima della fontanella di Margherita, La regina bella, caccia le lacrime di Antonella, tradita dall’infame gemella!

Se, dopo aver recitato queste parole, l’acqua dovesse fermarsi per completare questo rituale d’amore si dovranno raccogliere sette gocce d’acqua  della fontana – dette lacrime di Antonella – in una piccola ampolla e poi conservarla: così il proprio desiderio romantico sarà esaudito dalla magia della fontana.

Ma da cosa deriva questo strano cerimoniale? Perché si dice che la fontana sia incantata? E perché le gocce d’acqua vengono chiamate “lacrime di Antonella”? Questa settimana #BussoLaLeggenda svela tutti i segreti della fontana di Salerno e vi racconta una triste e dolce storia d’amore, la storia della bella Antonella e di Raimondo.

La bella Antonella

Antonella era una delle damigelle della regina Margherita di Durazzo. Era una ragazza bellissima e dal cuore gentile, con lunghi capelli e occhi grandi e buoni.

La regina s’era rifugiata a Salerno dopo la morte del proprio consorte Carlo III; qui aveva in parte ricostruito Castel Terracena e vi si era stabilita. Ben decisa a non sposarsi di nuovo, Margherita di Durazzo amava circondarsi unicamente della compagnia delle sue damigelle – e di quella del figlio Ladislao, che talvolta l’andava a trovare.

Proprio durante una di quelle visite, accadde che tra i guerrieri che accompagnavano Ladislao vi fosse Raimondo, un nobile ungherese. Mentre Ladislao era in compagnia della madre, Raimondo iniziò a passeggiare nei dintorni del Castello e fu allora che vide, accanto ad una fontanella, la bella Antonella.

L’amore di Raimondo

Raimondo s’innamorò a prima vista di Antonella, ricambiato. L’amore tra i due era assoluto e palese, ed era tale che anche da lontano ci si accorgeva senza alcuno sforzo di quanto tenessero l’uno all’altra.

Tuttavia, quest’amore così profondo, limpido e bello suscitava le invidie delle altre damigelle di Margherita di Durazzo. Fu per questo che una di loro finì per raccontare a Ladislao di quell’amore appena sbocciato.

Le origini di Antonella furono giudicate troppo umili perché potesse essere ritenuta degna del nobile Raimondo, e così fu mandata nel convento di San Michele, imprigionata affinché il giovane si dimenticasse di lei.

Ma come avrebbe mai potuto Raimondo dimenticarsi così facilmente del buon cuore e della bellezza di Antonella? Nonostante fossero lontani l’amore tra i due non accennava a spegnersi, e nemmeno a diminuire. 

Passarono così due lunghissimi anni, durante il quale Raimondo dimostrò al Re tutto il suo valore; proprio in virtù di questo valore, infine Ladislao concesse al giovane di sposare la sua bella Antonella.

Così, Raimondo, finalmente felice, si sposò.

Vanna ed Antonella

Nel 1412, purtroppo, Margherita Durazzo si ammalò di peste.

Ladislao, accompagnato da Raimondo e dalla novella sposa, andarono al suo capezzale; ma quando la regina vide la donna con cui Raimondo s’accompagnava le disse: tu non sei Antonella! Sei la sua gemella Vanna!

E così era: Vanna, la sorella gemella di Antonella, si era sostituita alla fanciulla per poter sposare Raimondo.

Ingannata dalla sorella, credendo che il suo amore l’avesse abbandonata, anche Antonella s’era infine ammalata di peste come la regina Margherita; languiva, moribonda, nella stanza accanto.

Raimondo riuscì a raggiungerla poco prima che spirasse, e le professò ancora una volta tutto il suo amore. Poi, la bella Antonella – il cui volto era ora devastato dalla peste – morì.

Le lacrime di Antonella

Raimondo fu distrutto dalla morte di Antonella e dalla scoperta del terribile inganno ordito dalla gemella Vanna.

Devastato, perse del tutto la ragione: si liberò di tutti i propri averi e, indossando solo un saio, iniziò a vagare per monti e città alla ricerca dell’amata ormai perduta.

Si dice che Antonella esaudisca i desideri di coloro che s’amano davvero: dalla fontana dove lei e Raimondo s’incontrarono per la prima volta piange ancora le sue lacrime, sperando che, intrise di magia, possano aiutare qualcuno a raggiungere la felicità in amore che a lei fu sempre negata.

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