10 arresti a Napoli per il gruppo di criminali che, durante l’ultimo anno, ha svaligiato case in diversi quartieri di Napoli, ad Afragola (nel napoletano) e Marcianise (nel Casertano).
Era da circa un anno che un gruppo di criminali, fingendosi carabinieri, si introduceva nelle case di Napoli per compiere furti. I veri carabinieri però erano già sulle loro tracce.
Dopo un’indagine nel quartiere Marianelladi Napoli, le forze dell’ordine hanno effettuato in totale 10 arresti, nei confronti di pregiudicati. Essi infatti erano già indagati per rapina, porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e furto.
I primi 4 arresti erano già avvenuti a gennaio per rapina a mano armata. A carico degli altri 6 sono emersi recentemente degli indizi di colpevolezza per diversi furti in abitazione. L’arresto è però avvenuto a seguito di una rapina sventata dagli stessi carabinieri.
Il gruppo di criminali aveva infatti puntato una donna facoltosa di Marcianise, che pedinavano da giorni per studiarne le abitudini. Il colpo non è andato a segno grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno anche sequestrato i loro “attrezzi da lavoro”.
_
Continua a seguire il nostrosito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!
Assunzioni a tempo indeterminato per 70 educatori ed educatrici negli asili comunali di Napoli. Assessore Palmieri: “Napoli è in controtendenza: apre nidi mantenendo le tariffe basse.”
Ottima notizia per gli educatori del capoluogo campano: sono in corso, proprio in queste ore, le assunzioni a tempo indeterminato di 70 educatoried educatrici, da collocare negli asili nido di Napoli.
Il Comune di Napoli sta attingendo alla graduatoria degli idonei stilata in seguito al concorso per istruttori socio-educativi che si è svolto nel 2014.
“Mentre il rapporto di Save the Children focalizza l’attenzione sulle disparità tra le diverse regioni del Paese nell’accesso ai servizi di prima infanzia, continua l’impegno della nostra Amministrazione, fortemente voluto dal Sindaco, di investire sui più piccoli e mettere in sicurezza in modo strutturale i nidi e micronidi realizzati coi fondi europei del Piano di Azione e Coesione” – dichiara l’assessore alla scuola e all’istruzione, Annamaria Palmieri.
Di fatti, questa grande manovra di assunzione permetterà di internalizzare sei nidi realizzati proprio con i fondi del Piano di Azione e Coesione (fondi PAC). Inoltre, l’apertura dei nidi e la creazione di posti di lavoro sono segnali estremamente positivi per la città di Napoli che, quindi, potrebbe diventare un ‘paese (anche) per piccoli’.
“Crediamo che la gestione diretta dei nidi sia una giusta risposta alle esigenze di numerose famiglie, specie nei quartieri più difficili” – continua l’assessore Palmieri – “E abbiamo contemporaneamente in corso le gare per assicurare il funzionamento di altri sei nidi in tutta la città”.
Quali asili e dove
Le iscrizioni sono aperte al micro-nido “Cucciolo” della municipalità 5, al nido “Piazzi” della municipalità 3 e ai nidi della seconda municipalità.
Inoltre, grazie all’utilizzo dei fondi PAC, le iscrizioni sono riaperte anche al nido di Vico Santa Maria Apparente, posizionato nella prima municipalità. Apertura a breve prevista anche per il nido “Savy Lopez”, al Vomero, e per alcuni nidi nelle municipalità 7, 8, 9 e 10.
“Napoli è in controtendenza, apre nidi mantenendo le tariffe basse, a differenza del centro-nord, che fa ricadere il costo dei servizi sulle famiglie.” – così l’assessore Palmieri – “E perciò ha il diritto-dovere di chiedere alla politica nazionale un investimento strutturale che trasformi il servizio nido in servizio essenziale, riconosciuto come tale anche dallo Stato. Altrimenti piangere sulle disuguaglianze è solo esercizio retorico”.
Nel racconto di Andrea Varriale sulla notte in cui il collega Mario Cerciello Rega è stato assassinato sono emerse alcune irregolarità e contraddizioni. Per questo la Procura Militare ha aperto su di lui un fascicolo d’inchiesta. Il legale di Finnegan Lee Elder commenta: ha mentito a verbale.
Le irregolarità
Sono molte le irregolarità su cui Andrea Varriale dovrà dare spiegazioni.
Uno dei principali punti oscuri su cui si dovrà fare chiarezza riguarda il motivo per cui sia lui stesso che il collega Mario Cerciello Rega fossero disarmati, senza pistole né manette né tesserino, nella notte in cui il vicebrigadiere è stato assassinato.
Secondo il regolamento, all’operazione a cui hanno partecipato i due carabinieri in borghese sarebbe dovuta essere affiancata la presenza di altri militari in divisa. Questo affinché al pericolo della situazione si potesse far fronte con un numero adeguato di carabinieri.
Il carabiniere sotto inchiesta dovrà inoltre spiegare alla procura quali fossero i rapporti con Sergio Brugiatelli, figura nota alle forze dell’ordine coinvolto nello spaccio nella zona del Trastevere.
Le contraddizioni
Il carabiniere Andrea Varriale in un primo verbale avrebbe sostenuto di avere con sé la propria arma. Successivamente, davanti ai pm avrebbe confessato di non portare con sé la pistola d’ordinanza.
A tal riguardo, Roberto Capra, uno dei legali che difende Finnegan Lee Elder, ha commentato: “Un pubblico ufficiale, principale testimone dell’omicidio, ha mentito a verbale e risulta inattendibile.”.
La Polizia Penitenziaria ha scoperto una notevole quantità di droga nella casa circondariale di Pozzuoli.
In una nota, l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) spiega lo svolgimento dell’operazione.
“Essenziale per il blitz, coordinato dal commissario Paudice, comandante del penitenziario femminile, è stato il fiuto dei cani antidroga delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria”.
Il segretario regionale Osapp Vincenzo Palmieri e quello regionale Luigi Castaldo spiegano, infatti, che l’intervento delle unità cinofile “ha fornito un supporto decisivo a questa complessa e proficua operazione di intelligence”. Sottolineano, inoltre, l’importanza dell’egregio lavoro svolto dal personale della Polizia Penitenziaria del carcere di Pozzuoli diretto dalla dottoressa Giaquinto.
Nella stessa nota, l’Osapp denuncia anche “le gravi criticità operative in cui versa la Polizia Penitenziaria a causa della mancanza di risorse umane e tecnologiche”.
–
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Fb de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!
Nella scorsa notte si è spento Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale ed esponente della destra neofascista. Nato a Caserta nel 1936, fu accusato di concorso esterno per la strage di Bologna, da cui fu assolto per insufficienza di prove.
Nel 1969 Delle Chiaie viene chiamato a testimoniare in merito all’inchiesta su Piazza Fontana e, proprio prima di quella testimonianza, si rifugia in Spagna. Il 17 marzo del 1987 dopo 17 anni di latitanza viene arrestato in Venezuela.
“La Regione Campania si impegna a donare un albero per ogni istituto scolastico”: esordisce così una lettera dell’amministrazione rivolta agli studenti campani.
L’idea di donare un albero per ogni scuola campana è decisamente in linea con lo Statuto della Regione Campania. Così come è scritto nel titolo I, la regione infatti promuove la solidarietà e favorisce la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e delle risorse naturali.
La lettera agli studenti, redatta dal presidente della regione Vincenzo De Luca e dall’assessore all’istruzione Lucia Fortini, continua così:
«Sia un anno scolastico in cui ognuno scelga, tra gli altri scopi curriculari, un obiettivo concreto e tangibile impegnandosi a conseguirlo sino in fondo. L’ultima estate è stata quella delle due eccezionali ondate di calore in Europa, i cui riflessi si sono avvertiti anche in Italia. Segno che il cambiamento climatico per effetto delle attività antropiche (…) sta determinando trasformazioni irrimediabili per l’ecosistema a cui occorre dare immediata risposta».
Se il futuro è nei giovani, è giusto quindi che le scuole, che formano i giovani, rappresentino la leva del cambiamento nei comportamenti in difesa dell’ambiente.
De Luca inoltre aggiunge:
«Avere cura di un albero piantato a scuola, usare contenitori per cibi e bevande ecosostenibili, ridurre l’utilizzo di imballaggi inutili, incrementare spostamenti a piedi e all’aria aperta a dispetto dell’uso indiscriminato di auto e motociclette, avere cura degli arredi e fare attenzione all’utilizzo corretto di energia negli spazi scolastici sono solo alcuni esempi di un agire rispettoso delle risorse del pianeta e fondamentale».
Con l’iniziativa di donare un albero per ogni scuola, la Campania risponde in maniera positiva all’appello dell’ENO (ENvironment Online) a piantare alberi fino al 2025. Obiettivo finale: catturare tre milioni di tonnellate di anidride carbonica entro quell’anno. Ancora una volta dunque la nostra regione “si tinge di green”!
_
Continua a seguire il nostrosito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!
Una banda di giovani, ai tempi tutti minorenni, la sera del 13 marzo 2018 uccise brutalmente a sprangate la guardia giurata Francesco Della Corte, aggredito mentre prestava servizio davanti alla stazione di Piscinola della metropolitana con l’obiettivo di rapinargli la pistola d’ordinanza. Un fatto di cronaca che molti dei lettori ricorderanno. I tre imputati confessarono il reato e furono condannati in primo grado a 16 anni e mezzo di reclusione.
Il giudice Angela Draetta li definì «Ragazzi indifferenti al male» nelle motivazioni della sentenza che ha respinto la richiesta di messa alla prova. Il 19 settembre è fissato il processo d’appello. Alla fine di luglio uno di loro, Ciro U., assistito dall’ avvocato Nicola Pomponio, ha chiesto e ottenuto dai giudici il permesso di lasciare temporaneamente l’istituto minorile di Airola, dove è detenuto, per incontrare familiari e amici in occasione dei suoi 18 anni. Ad ospitarli è stata una canonica a poca distanza da Airola ed ivi sono state scattate le foto, poi pubblicate qualche giorno dopo da una familiare dell’imputato sui social, assicura la difesa, a sua insaputa.
Il permesso è stato accordato tenendo anche conto delle valutazioni degli assistenti sociali, così come previsto dalla legislazione minorile. La figlia della vittima Marta Della Corte si è espressa in un’intervista per Repubblica. «È vergognoso mi chiedo come sia possibile concedere un permesso premio a una persona che solo un anno fa è stata condannata per omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà. Lo trovo assurdo, non c’è niente di rieducativo in tutto questo. Io non ho festeggiato il mio, di compleanno, perché non me la sarei mai sentita dopo il dolore che ho subito. E questi ragazzi, allora, dove hanno trovato il coraggio dopo un delitto tanto grave? Evidentemente, non hanno compreso quello che hanno fatto».
Marta ricorda che solo uno degli imputati, alla vigilia del processo di primo grado, «ci ha scritto tre righe di scuse. In udienza, li ho sentiti parlare. Spiegavano come avevano ucciso un uomo, un padre di famiglia che usciva di casa tutti i giorni per lavorare, senza piangere, senza lasciar trasparire alcuna emozione. Nelle loro parole non c’era alcun sentimento. Come famiglia, ci siamo affidati sin dal primo giorno alla giustizia, ma oggi comincio ad avere paura».
_
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!
Armati di guanti e sacchetti, i volontari di Greenpeace sono scesi in campo per pulire, riqualificare e fare Brand Audit sulla spiaggia del Lido Aurora, a Portici.
Si è svolta domenica 8 settembrel’iniziativa volta alla riqualificazione e alla pulizia del “LidoAurora”, sul litorale di Portici, ad opera di Greenpeace Napoli. Volontari e cittadini volenterosi si sono riuniti alle 16:30 davanti al Lido, si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a ripulire la spiaggia raccogliendo i rifiuti, principalmente le plastiche.
Il messaggio lanciato dai partecipanti è stato chiaro: è necessario ‘fareguerra’ alla plastica. A questo proposito, l’iniziativa si inserisce proprio tra le attività svolte da Greenpeace in riferimento al movimento globale #BreakFreeFromPlastic.
Cosa è stato fatto?
I volontari hanno raccolto rifiuti e, in particolare, le plastiche dal suggestivo litorale del “Lido Aurora” dalle 16:30 alle 19, mettendo in pratica una procedura già utilizzata in diversi altri contesti su scala mondiale. In breve, dopo la raccolta del materiale dalla spiaggia, si procede con la categorizzazione rigorosa di tutte le tipologie di rifiuti, con un’attenzione particolare alle plastiche, vera piaga per la salute del nostro pianeta. Successivamente, i materiali vengono catalogati e ne viene fatta una stima per peso e volume, così da tenerne traccia.
I numeri di domenica scorsa ci fanno impallidire:200 litri di plastica, ad occhio circa 3 chili, decisamente troppi prodotti monouso e ben 150 gr. di tappi. A seguire, polistirolo, reti da pesca, lattine, centinaia di mozziconi di sigarette, aghi, siringhe, e per concludere, lo speciale del giorno: una boa malridotta incastrata tra gli scogli. Questo il ricco menù offerto dal litorale del Lido Aurora.
Durante le fasi di categorizzazione, è necessario fare molta attenzione alla corretta identificazione delle plastiche, che sono di varia natura, soprattutto di quelle PET – quelle delle bottiglie per bevande, per intenderci. Come mai? Semplice. In questo modo, i volontari di Greenpeace possono fotografare le bottiglie raccolte, avendo cura di rendere riconoscibili i marchi delle compagnie che le producono.
Rendere pubblico il nome dei brand è ciò che viene definito Brand Audit, ovvero una vera e propria ricerca dei marchi. Ai nostri microfoni è intervenuta Francesca Zazzera, la responsabile di Greenpeace Napoli, la quale ci ha parlato dell’importanza di questa pratica.
“Siamo convinti che un’azienda che produce un bene – per esempio, un latte, una bevanda, o una merendina – sia responsabile di quel bene ma anche del contenitore dove l’ha messo.”
Greenpeace: brand audit presso Lido Aurora, Portici. Ph. Fabrizio Grossi.
In riferimento al Brand Audit dello scorso anno, Zazzera ha, poi, affermato: “Pepsi, Coca Cola, San Benedetto e San Pellegrino furono i primi marchi che risultarono maggiormente presenti sulle spiagge italiane.” Eppure, nonostante la campagna di Greenpeace per il recupero e il riciclo differenziato dei prodotti, “questo materiale plastico non sempre viene poi conferito e portato alle piattaforme di riciclo correttamente”- ha continuato Zazzera.
Un esempio lampante è quello della megadiscarica trovata in Turchia, a seguito di un’indagine condotta da Greenpeace Italia e Greenpeace Turchia, la quale raccoglieva prodotti in plastica esclusivamente con etichette italiane. I prodotti “non erano stati affatto avviati al riciclaggio.” – ha spiegato Zazzera – “Erano stati differenziati, ma non riciclati”, rendendo inutile tutto il lavoro di differenziazione.
L’auspicio, dunque, è che anche in Italia le compagnie si facciano sempre più carico dello smaltimento di questi rifiuti, come sta succedendo in altri Paesi. “La campagna” – specifica la responsabile di Greenpeace Napoli – “è cominciata in Nuova Zelanda 4 anni fa.”. Da lì ha raggiunto il Canada e la Gran Bretagna, per poi arrivare (finalmente) in Italia.
A questo proposito, il gruppo locale di Greenpeace fa notare che è ritornato anche il plastic radar, ovvero un numero di telefono, attivo fino alla fine di settembre, al quale possono essere inviate le fotografie dei marchi e dei tipi di plastica ritrovati nei mari, fiumi e laghi. Per le informazioni sul numero e sulle modalità di invio, è possibile consultare il sito dedicato al plastic radar.
Nemico pubblico: le plastiche
Secondo i dati della Commissione Europea, si stima che circa l’80% dei rifiuti marini nel mondo sia costituito da plastica. A causa della sua decomposizione estremamente lenta (anche un millennio) la plastica tende ad accumularsi nei mari, negli oceani e sulle spiagge, con conseguenze disastrose per le nostre acque, per gli animali e per gli esseri umani. Secondo il background report (2017) del progetto Seas At Risk, l’Italia si piazza tra i sei più grandi consumatori europei di plastica.
La raccolta sul litorale di Portici ha confermato questo trend negativo. Poche lattine in alluminio, troppe plastiche e microplastiche. Probabilmente accumulatesi in spiaggia a causa delle fuoriuscite di rifiuti dai depuratori. I risultati sono allarmanti anche per quanto riguarda i mozziconi, poiché oltre ad essere un problema per la salute dei fumatori, rappresentano una piaga ambientale a causa del loro difficile smaltimento.
Mozziconi di sigarette raccolti da Greenpeace, Portici. Ph. Fabrizio Grossi.
“I filtri per le sigarette sono uno dei problemi peggiori per il mare e per l’ambiente in generale” – ha spiegato Francesca Zazzera – “così come i cotton fioc e le cannucce delle bibite.”
Bastoncini cotonati (o cotton fioc) e cannucce di plastica costituiscono, in effetti, un pericolo notevole per lo stato di salute dell’ambiente. Solo nel pomeriggio di domenica sono stati raccolti a Portici quasi 12 litri di bastoncini per l’igiene personale. Un volume impressionante. “Vengono dalle fogne perché passano attraverso i filtri del depuratore e arrivano a mare, e quindi sulle spiagge” – ha sostenuto Zazzera.
Uno dei sacchetti pieni di bastoncini cotonati. Ph. Fabrizio Grossi.
La speranza è quella di trovarne un numero inferiore in futuro, poiché, in verità, bastoncini cotonati ecannucce sono stati banditi dall’UE, che ha approvato a Strasburgo, infatti, un accordo politico che mira alla completa interdizione della plastica monouso entro il 2021. Molti i comuni italiani, anche nel napoletano, che hanno già aderito alla campagna plastic-free, seguendo la Plastic Strategy promossa dall’UE.
Greenpeace Napoli
Il gruppo di Napoli è nato 32 anni fa e supporta principalmente le campagne di Greenpeace Italia e di Greenpeace International, lavorando soprattutto a Napoli e in zona Campi Flegrei. Tuttavia, da diversi anni agisce anche in sinergia con altre associazioni partner, come WWF e LegAmbiente.
Quanto all’iniziativa di Portici, la responsabile del gruppo ha rivelato che l’idea è nata da una collaborazione con alcuni gruppi locali interessati alla protezione ambientale.
“Alcuni ragazzi, ‘followers’, che ci seguono appunto sui social, ci hanno chiesto di dar loro una mano. Nelle settimane precedenti, hanno già pulito quasi quotidianamente questi spazi, da San Giorgio a Portici, e oggi siamo venuti per dar loro una mano e per fare brand audit.”
Verde settembre
Settembre si tinge di verde, poiché è un mese pieno di appuntamenti cruciali per clima e ambiente. Il 23 si terrà la conferenza sui cambiamenti climatici organizzata a New York dall’ONU, dove Greta Thunberg sarà la rappresentante del movimento internazionale Fridays for Future. Per l’ONU sarà prioritario “spingere sui Paesi che non hanno aderito alla Convenzione di Parigi […] perché il tempo scorre e le cose peggiorano molto velocemente” – queste le parole di Zazzera.
A Napoli
Dal 20 al 27 settembre, “aNapoli sono previste tante attività, da flash mob, a incontri con esperiti all’università o negli spazi cittadini” – ha spiegato Zazzera – “Ci saranno due marce, una il 20 e una il 27, ci saranno varie attività che i ragazzi stanno preparando anche in vista del primo weekend di ottobre (4-5-6 ottobre) in cui si aprirà proprio un campo sul cambiamento climatico di Fridays for Future, dove tutti i Fridays for Future si riuniranno qui a Napoli per discutere le prossime azioni. ”
Tutti pronti, poi, per il terzo global strike per il clima che si terrà il 27 settembre.
Ad Ischia
Nel frattempo, il categorico NO alla plastica sarà sottolineato ad Ischia, sabato 14 settembre, con una serie di attività, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone e richiamare l’attenzione sul grave problema dell’inquinamento da plastica. Greenpeace sarà presente per scuotere le coscienze circa l’inquinamento marino, facendo brand audit e monitorando acque e spiagge. I risultati saranno resi pubblici domenica 15 settembre. Coinvolta in un concerto in programma il 14 settembre alle 21 anche Dolcenera che, con il video del suo ultimo singolo “Amaremare”, è diventata testimonial contro l’inquinamento marino da plastica.
I tre passi
Preservare la buona salute del nostro pianeta è questione di responsabilità. Non possiamo far finta di niente, perché il disastro causato dall’uomo è sotto ai nostri occhi, nell’aria che respiriamo e nel cibo che, più o meno direttamente, mangiamo.
Ecco i tre semplici passi che ognuno di noi può fare per contribuire alla salvaguardia del pianeta.
“Il primo passo – ha spiegato Zazzera – è quando acquistiamo […] perché andare al supermercato già significa contribuire a produrre centinaia di sacchi di rifiuti, perché tutto il packaging è tutto in plastica. O comunque, poco sostenibile. Quindi acquistare, e chiedersi sempre: “Quando questo prodotto ha finito la sua vita, dopo che ne faccio? Lo posso smaltire? Lo posso conferire nella differenziata?”. “No?Allora, posso preferire un’alternativa?” Di solito un’alternativa c’è sempre; uno per comodità non la sceglie.”
Zazzera ha, poi, sottolineato l’importanza di partecipare ad attività come quella di domenica a Portici, per dare il buon esempio. Infine, l’ultima mossa nella direzione dell’ecosostenibilità include la raccolta differenziata, da fare con coscienza, e un limitato uso dell’auto.
Evitiamo la plastica usa e getta
L’ultimo consiglio di Zazzera è rivolto alle mamme, e riguarda le tanto temute cannucce:
“Il consiglio è di mandare i figli a scuola con la borraccia, anche di plastica dura, non quella che si usa e getta. La riempiono con la bevanda che più gradiscono i loro figli ed evitano due contenitori: il tetrapack e la cannuccia di plastica.”
“Uno, nessuno e centomila” con Paolo Cresta (suoi l’adattamento e la regia) per “Il Pozzo e il Pendolo” in rassegna al Maschio Angioino, ci è piaciuto e ci ha stupiti: creatività, bravura che supera le aspettative e un teatro itinerante che funge da valore aggiunto alla grande bellezza napoletana.
“Il Pozzo e il Pendolo” non smette di offrire al pubblico spettacoli di qualità, rassegne allettanti e originalità nella rappresentazione e nelle idee e non possono mancare ovviamente scenari mozzafiato che la bella Napoli permette di “sfruttare”, scenari che rendono onirico il teatro e ogni rappresentazione, seppur portata in scena in mille modi diversi, riesce a unica e mantiene viva questa sua particolarità nella mente dello spettatore che non può far altro che alzarsi in piedi e applaudire la grandezza di sapere essere altro da se stessi.
Questo non è niente di più e niente di meno di quanto successo con Paolo Cresta che ha portato brillantemente in scena “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, l’8 settembre al Maschio Angioino, nell’ambito della rassegna “Brividi d’Estate 2019 – Settembre al Castello”, diretta da Annamaria Russo. In scena un uomo, solo, avvolto in un disegno di luci, si rivolge direttamente al pubblico, proprio come il romanzo si rivolge direttamente al lettore e mentre Paolo Cresta recita (ha curato anche la regia), sembra di rivivere le stesse sensazioni provate alla lettura del romanzo pirandelliano.
Paolo Cresta in “Uno, nessuno e centomila”.
Lo stupore, la compassione e la presa di coscienza di sé e del mondo intorno a noi che ci costringe a realizzare il protagonista, Vitangelo Moscarda, è forte e ingombrante, anche in un cortile monumentale, nel bel mezzo di uno spettacolo teatrale. Monologo, trama e coinvolgimento emotivo dello spettatore: in questa rappresentazione non manca nulla.
Racconta la sua storia e nel farlo si confida, rivive il suo lancinante viaggio interiore. Da un semplice specchio, emerge per il protagonista, un volto di sé finora ignorato, provocando in lui una profonda crisi e l’agghiacciante consapevolezza che la sua immagine negli occhi degli altri è lontana anni luce da quella che ha di se stesso. Egli non è uno come aveva creduto sino a quel momento, ma centomila, nel riflesso degli altri e quindi non è nessuno. Una realtà banale e paradossale che determina il rapporto con se stessi e gli altri, è il fil rouge di una storia nella quale ciascuno di noi si riconosce senza dubbio.
Guanto di sfida lanciato al fenomeno che sta dilagando in tutta Italia. Da Salerno, infatti, arriva la risposta al Samara Challenge
Il fenomeno Samara potrebbe subire finalmente una battuta d’arresto. Se già ne erano state fatte delle parodie, tentando di esorcizzare degli episodi che non sempre hanno avuto risvolti positivi, ora da Salerno arriva una risposta più diretta e concreta. A chi si traveste da Samara, la protagonista del celebre film horror The Ring, gli abitanti di Salerno hanno deciso di rispondere con abiti di principesse.
L’idea nasce dalla Compagnia dell’Arte, che da anni realizza spettacoli per i più piccoli. Stanca di un fenomeno poco costruttivo, la Compagnia ha deciso di dare una risposta al Samara Challenge, e ha così scritto su facebook:
“La Compagnia dell’Arte combatte il fenomeno ”Samara Challange” scendendo in piazza con le principesse: perché i bambini devono vivere di sogni e non di paure. È accaduto oggi in pieno centro città dove la compagnia dell’arte-che da anni si occupa di regalare sogni attraverso favole-ha portato Cenerentola ad abbracciare grandi e piccini.
“La sfida è quella di fronteggiare questo fenomeno, a nostro avviso sciocco ed inquietante, con la purezza e dolcezza delle principesse. E chissà quante altre se ne incontreranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni nella città di Salerno!”