lunedì, Dicembre 29, 2025
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Pomigliano D’Arco: Del Mastro nuovo Sindaco della Città

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di Maria D’Angelo – Nella strategica città risulta vincente il laboratorio politico che vede insieme Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico, laboratorio benedetto dal pomiglianese doc Luigi Di Maio e dal segretario nazionale dei democratici Nicola Zingaretti.

Gianluca Del Mastro al ballottaggio ha raggiunto il 60 % dei consensi distanziando di molti punti la candidata del sindaco uscente Lello Russo, che da dieci anni domina la città delle fabbriche e che per legge non si poteva ricandidare per la terza volta optando per il lanci” della sua vicesindaco.

La maggioranza uscente era di centrodestra, capeggiata da Forza Italia. Poi però Russo ha puntato su una coalizione civica. Il sindaco uscente si era candidato al consiglio comunale. Con la vittoria di Del Mastro non potrà essere eletto nell’assemblea cittadina

Casavatore , Ballottaggi in tempo reale: Testa a testa tra Maglione e Marino

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Sono in corso gli scrutini nei seggi elettorali di Casavatore per eleggere il nuovo sindaco tra Luigi Maglione e Vito Marino.
Al momento si appresta questa situazione:
Seggi scrutinati 15/21

LUIGI MAGLIONE.  50,38%  2257 voti

VITO MARINO 49,62%  2223 voti

Legambiente boccia la Campania per la qualità dell’aria

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Legambiente boccia le città campane per la qualità dell’aria. Nessun capoluogo supera la sufficienza. Avellino città più ‘virtuosa’, ma con pagella da 4/10.

L’aria che tira in Campania non è buona. E nemmeno quella in Italia. È questo quanto si evince dal rapporto Mal’aria edizione speciale pubblicato il 30 settembre 2020 da Legambiente sulla qualità dell’aria in 97 città italiane. Il dossier prende in considerazione le concentrazioni medie annue di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5), e del biossido di azoto (NO2) nell’arco di 5 anni, ovvero tra il 2014 e il 2018. I dati statistici raccolti sono stati confrontati con i limiti forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per i suddetti parametri.

«Come ormai da diversi anni – si legge nel rapporto di Legambiente – il primo di ottobre è la data in cui si avviano le misure e le limitazioni in molti territori del nostro Paese per cercare di ridurre l’inquinamento atmosferico e non andare in sofferenza nei sei mesi successivi dove le concentrazioni di polveri sottili e biossido di azoto sono al centro dell’attenzione di cittadini, amministratori e ricercatori».

Con un tempismo perfetto, dunque, arrivano i dati elaborati da Legambiente.

L’aria che tira secondo Legambiente

Ciò che emerge è piuttosto sconfortante. In questo periodo, in cui si parla tanto di scuola, per trasmettere il proprio messaggio, Legambiente si affida alla metafora scolastica, attribuendo vere e proprie pagelle, con votazioni espresse in decimi, a 97 città italiane analizzate in base al rispetto/non rispetto di alcuni parametri e valori suggeriti dall’OMS.

Ebbene, per restare in ambito scolastico, la classe Italia non brilla certo in rispetto dei parametri anti-inquinamento. Al contrario, le pagelle di Legambiente sono davvero impietose. Sì, perché solo il 15% delle città italiane analizzate supera la soglia del 6/10 nel quinquennio preso in esame. Per l’85% delle città il giudizio è al di sotto della sufficienza. Per grandi città come Torino, Roma, Palermo, Milano e Como il voto è addirittura zero, poiché non hanno mai rispettato i limiti dell’OMS. La città che raggiunge il punteggio più alto è Sassari, con 9/10, seguita da Macerata, con 8/10.

In generale, secondo Legambiente, se da un lato sembra più facile per le città rispettare i limiti di biossido di azoto, diventa un’impresa quasi impossibile contenere i valori di Pm2,5.

«Analizzando i dati – si legge nel rapporto – si evince come per le polveri sottili la stragrande maggioranza delle città abbia difficoltà a rispettare i valori limite per la salute: infatti per il Pm10 mediamente solo il 20% delle 97 città analizzate nei cinque anni ha avuto una concentrazione media annua inferiore a quanto suggerito dall’OMS; percentuale che scende drasticamente al 6% per il Pm2,5 ovvero le frazioni ancora più fini e maggiormente pericolose per la facilità con le quali possono essere inalate dagli apparati respiratori delle persone. Più elevata la percentuale delle città (86%) che è riuscita a rispettare il limite previsto dall’OMS4 per il biossido di azoto (NO2)».

Le pagelle della Campania

Se la situazione in Italia non è confortante, lo è ancora di meno in Campania. Qui, infatti, nessun capoluogo supera la sufficienza. E, in verità, nessuno si avvicina nemmeno al 6. Avellino è la città che si piazza meglio in classifica, ma lo fa con un deludente 4/10, che a scuola non basterebbe nemmeno ad essere promossi col debito. Tutti gli altri capoluoghi seguono a ruota, con voto 3/10 che, in gergo scolastico, è bocciatura assicurata.

Nessun capoluogo campano è stato esemplare nel rispetto dei parametri presi in esame da Legambiente. In linea con la tendenza nazionale, anche per le città campane i livelli di biossido di azoto sono i più facili da tenere sotto controllo. Nei cinque anni considerati, i valori di NO2 si mantengono sempre al di sotto della soglia indicata dall’OMS, con livelli che in generale sono più alti in città quali Napoli e Salerno, sebbene sempre entro i limiti.

La situazione, però, si complica non poco considerando le polveri sottili. In particolare, Napoli, Caserta e Benevento hanno sempre superato i limiti previsti dall’OMS per Pm10, mentre Avellino e Salerno sono riusciti, nel 2016 e nel 2018 rispettivamente, a mantenersi sulla soglia limite. Ancora più problematica è la quantità di Pm2,5 presente nell’aria delle principali città campane, poiché solo Caserta e Salerno sono riuscite a mantenere il valore soglia per questo parametro solo nel 2018. Sul filo del rasoio, insomma.

Dunque, una brutta bocciatura per le città campane e, in verità, per l’Italia che, se da un lato è stata confortata dalla riduzione dell’inquinamento da trasporto su strada durante i mesi di lockdown, deve ora tornare a fare i conti con il grave pericolo che rappresenta l’inquinamento dell’aria. Specialmente nelle grandi città, dove mantenere i valori al di sotto della soglia sembra davvero una mission impossible.

I motivi?

I motivi? Quando si parla di inquinamento le dinamiche sono multidirezionali e i colpevoli molteplici. Un insieme di cause, il più delle volte. Sicuramente, però, una delle più importanti è l’inquinamento generato dai trasporti. Non è un caso, infatti, che in pieno lockdown i livelli di inquinamento siano drasticamente calati.*

Il problema della qualità dell’aria è significativo e non può essere assolutamente sottovalutato. «Nell’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) si stimano oltre 400mila morti premature all’anno dovute all’eccessiva esposizione a concentrazioni di inquinanti ritenute dannose per la salute. L’Italia con circa 60mila morti l’anno detiene, insieme alla Germania, il triste primato a livello europeo». È questo quanto sottolineato da Legambiente nel rapporto.

Cosa possiamo fare?

Ma cosa possiamo fare per migliorare la qualità dell’aria che tira? Secondo Legambiente, è prioritario dare spazio agli interventi infrastrutturali e puntare sulla mobilità sostenibile.

«Oltre ad incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, intervenendo sulla frequenza e sulla qualità del servizio offerto dalle linee metropolitane, bisogna potenziare la rete della sharing mobility e raddoppiare le piste ciclopedonali. Siamo convinti infatti che la mobilità elettrica, condivisa, ciclopedonale e multimodale è l’unica vera e concreta possibilità per tornare a muoverci più liberi e sicuri dopo la crisi Covid-19, senza trascurare il rilancio economico del Paese».

Queste le proposte suggerite da Legambiente nel dossier di settembre. A rafforzare queste posizioni anche Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, la quale specifica, secondo quanto riporta IlRiformista, che «per liberare le città dalla cappa dello smog è fondamentale il ruolo delle Regioni, chiamate a predisporre piani e nuovi fondi da destinare a progetti innovativi nel settore della mobilità».

A giocare un ruolo cruciale nella gestione della qualità dell’aria soprattutto il settore dei trasporti. «Il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare – continua Imperato su IlRiformista –  è la vera spada di Damocle della nostra regione dove i continui tagli, ritardi, guasti e disservizi, testimoniati dal disastro della Circumvesuviana e dai continui guasti alle linee 1 e 2 della metropolitana di Napoli, si risolvono in un aumento delle automobili private sulle strade e, di conseguenza, dello smog».

* Secondo il rapporto di Legambiente, si stima che nei mesi di marzo e aprile 2020 ci sia stato un calo delle concentrazioni di NO2 e di polveri sottili per il trasporto su strada pari al 65% e al 68% rispettivamente.

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Nuova ordinanza di De Luca: Bar e Ristoranti chiusi alle 23

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Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato una nuova ordinanza nell’ambito delle misure per contrastare la diffusione del coronavirus.

Il documento il Presidente impone la chiusura alle 23 per bar e ristoranti, l’impiego massiccio dell’esercito e una stretta anche sulle feste private. L’unica deroga dovrebbe essere concessa nel weekend ai bar, con orario di chiusura posticipato alle 24 il venerdì e il sabato. Alle 23, invece, i ristoranti dovranno bloccare gli accessi, ma chi è entrato prima potrà continuare la consumazione.

Ecco la parte ordinativa del testo:
con decorrenza immediata e fino al 20 ottobre 2020, salva ogni ulteriore determinazione in conseguenza dei provvedimenti statali adottandi ai sensi dell’art. 2 del decreto-legge n.19 del 2020, convertito in legge n.35 del 2020, e dell’andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata:
– È fatto obbligo ai bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari di chiusura dell’attività dalle ore 23,00 alle ore 06,00 del giorno successivo, nei giorni da domenica a giovedì; dalle ore 24,00 alle ore 6,00 del giorno successivo, nei giorni di venerdì e sabato. Fanno eccezione gli esercizi presenti all’interno di strutture di vendita all’ingrosso che osservano orari notturni di esercizio.
– Ai ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione (pub, vinerie, kebab e similari), è fatto obbligo di prevedere l’ultimo ingresso dei clienti nonché degli avventori per asporto alle ore 23,00, per l’intera settimana. Le consegne a domicilio sono consentite senza limiti di orario.
Restano confermate le disposizioni di cui all’Ordinanza n.75 del 29 settembre 2020, pubblicata sul BURC in pari data e relativi Protocolli di settore allegati. Sono altresì confermate tutte le disposizioni di cui all’Ordinanza n.76 del 3 ottobre 2020, ivi compresa la proroga:
– dell’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto, durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le previsioni degli specifici protocolli di settore vigenti (ad esempio per le attività di ristorazione, bar, sport all’aperto), approvati o prorogati con le ordinanze vigenti o riportati in allegato al DPCM 7 settembre 2020;
– di tutte le disposizioni relative alle misure di sicurezza obbligatorie prescritte per i titolari e gli utenti di esercizi commerciali, culturali, ricreativi, o comunque aperti al pubblico, ivi compreso l’obbligo di porre a disposizione, all’ingresso e all’interno dei locali, soluzioni idroalcoliche igienizzanti e di subordinare l’ingresso da parte degli utenti alla avvenuta igienizzazione delle mani e alla protezione delle vie respiratorie attraverso l’uso della mascherina.

BussoLaLingua // “Ogni scarrafone è bello a mamma soja”: ecco la bellezza dello scarafaggio

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Che schifo! Uno scarafaggio! 

Diciamolo pure, senza mezzi termini: vedere uno scarafaggio non piace (quasi) a nessuno. Gli scarafaggi sono da sempre associati alla sporcizia e alla malattia, alle fogne e al lerciume e per questo sono tra gli animali più odiati del mondo. 

Amore di mammà

Nemmeno i partenopei, che amano spesso ciò che agli altri ripugna e che accolgono quello che altrove è scacciato, riescono ad amare questa orribile bestiola, protagonista tuttavia di uno dei modi di dire più iconici della città di Napoli:

Ogni scarrafone è bello a mamma soja.

ovvero

Ogni scarafaggio piace a sua madre.

Il significato di questo modo di dire è abbastanza chiaro: una mamma amerà sempre il suo piccolo, persino nel caso in cui dovesse trattarsi di un’orrido scarafaggio. Per estensione, esclamando Ogni scarrafone è bello a mamma soja! si intende anche dire che ognuno ama ciò che produce e ciò che possiede, anche se, in realtà, si tratta di qualcosa di davvero brutto e disgustoso come nel caso di uno scarafaggio.

Elogio dello scarafaggio

In realtà, sebbene ai nostri occhi non appaia come particolarmente bello, anche lo scarafaggio è dotato di una certa bellezza e di abilità davvero invidiabili.

Più forti di una bomba atomica

Non tutti sanno, per esempio, che secondo alcuni studiosi uno scarafaggio sarebbe in grado di sopravvivere agli effetti di una bomba atomica: questi insetti sarebbero talmente tanto coriacei e resistenti da poter tollerare una quantità di radiazioni estremamente elevata senza subire alcun danno. Gli esseri umani sono, in confronto a questi esserini tanti bistrattati, estremamente deboli, tollerando una quantità di radiazioni di circa quindici volte inferiore rispetto agli scarafaggi.

In caso di apocalisse nucleare, insomma, la terra verrebbe ereditata dagli scarafaggi. Evviva!

Una dieta particolarmente varia

Gli scarafaggi, al contrario di noi, non sono per niente schizzinosi e mangiano qualsiasi cosa: carne, vegetali, insetti morti, unghie e capelli. Di tanto in tanto, quando scarseggia tutto il resto, non disdegnano un occasionale cannibalismo, finendo così per divorarsi gli uni con gli altri.

Le pietanze preferite di uno scarafaggio sono, ad ogni modo, i cibi andati a male e fermentati: una vera delizia.

Una vita amara

Nonostante questo gusto più che onnivoro, lo scarafaggio comune ha, negli ultimi anni, sviluppato una certa ripugnanza nei confronti dei sapori zuccherini. Come mai? Semplicemente, da animale darwinianamente forte qual è, si è adattato, in quanto molti degli insetticidi utilizzati per ucciderli hanno utilizzato delle componenti dal sapore dolciastro: dal 1993, questi prodotti non hanno più alcuna efficacia.

Gli scarafaggi percepiscono il sapore dolce come amaro e così riescono a mettere in salvo il loro lucido carapace. Per i disinfestatori, si tratta di una vera amarezza.

Gli scarafaggi si fanno lo shampoo

Sebbene siano associati alla sporcizia e al lerciume in virtù dei loro habitat e dei discutibili gusti alimentari, gli scarafaggi in verità tengono particolarmente alla loro igiene – almeno, a quella delle loro antenne, che puliscono in maniera quasi compulsiva.

Questo perché le antenne sono cosparse di sensilli, ovvero dei recettori sensoriali grazie ai quali questi insetti riescono a ottenere informazioni riguardo sapori, odori, umidità e informazioni tattili relativi alle superfici sulle quali stanno, in quel momento, zampettando.

Latte di scarafaggio

Ma gli scarafaggi non sono solo forti e puliti: sono anche gustosi.

Gli scarafaggi sono infatti assolutamente commestibili e in alcune parti del mondo vengono consumati regolarmente. Questi insetti possono essere tostati, bolliti, saltati e persino fritti. Ma non solo: da alcune varietà di scarafaggio (nello specifico Diploptera punctata e Pacific beetle) è possibile estrarre quello che viene chiamato latte di scarafaggio.

Quest’alimento ha proprietà nutritive eccezionali – una tazza di latte di scarafaggio risulta essere ben quattro volte più nutriente del normale latte vaccino – ma non solo: ha un bassissimo costo di produzione e un impatto ambientale molto contenuto. E’ inoltre altamente digeribile: una vera gioia per gli intolleranti.

Non è ancora un alimento molto diffuso, ma viene considerato il “super-food” del futuro. Esistono già alcune aziende, come la sudafricana Gourmet Grubb, che ha commercializzato un latte estratto da varie tipologie di insetti chiamato “Entomilk”.

Ogni scarafaggio è bello a mamma soja

Forse dopo aver letto di tutte le abilità e proprietà dello scarafaggio il detto napoletano avrà perso un po’ della sua efficacia – non sarebbe bello essere resistenti, buongustai e attenti all’igiene come i nostri amici scarafaggi? 

Scopri i segreti di altre parole e modi di dire:

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche sulle Leggende e sui Sapori della nostra regione : #BussoLaLeggenda e #BussoLaTavola

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Poggioreale, ignoti hanno tentato d’introdurre un drone con cellulari e chiavistelli

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Drone in volo su Poggioreale. Intercettato dalla Polizia. Ignoti cercavano di introdurre nel carcere cellulari e chiavistelli.

L’Uspp ha reso noto che la Polizia penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano ha intercettato un drone che volava nell’area circondariale. Il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio hanno commentato:

L’episodio evidenzia ancora una volta la necessità di dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati, come quelli in grado di schermare gli istituti di pena. Grazie agli sforzi profusi e malgrado i turni massacranti e le scarse risorse, la Polizia penitenziaria del carcere di Secondigliano riesce comunque ad arginare i frequenti tentativi fraudolenti di introduzione di telefonini e droga, evitando così gravi ripercussioni per l’ordine e la sicurezza interna.

Attraverso il drone, ignoti stavano cercando di introdurre nei reparti detentivi 10 cellulari, 10 schede telefoniche e diversi chiavistelli. Sul ritrovamento del drone, dei cellulari e dei chiavistelli sono in corso indagini per risalire agli artefici del tentativo fraudolento.

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Comunali, forte astensionismo in Campania per i ballottaggi

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Ballottaggi nei comuni campani in chiusura con record di astensionismo a Giugliano, mentre Lacco Ameno si distingue per affluenza.

Chiuderanno alle 15.00 i seggi per i ballottaggi anche in Campania. Si conferma però l’aumento dell’astensionismo, peraltro abbastanza fisiologico in occasione del secondo voto. Il dato delle 23.00 di ieri sera propone una affluenza in Campania, nei 13 Comuni chiamati alle urne, del 37,5 per cento, oltre 13 punti in meno di quanto registrato quindici giorni fa al primo turno.

A trainare l’assenza dai seggi sono soprattutto i Comuni del napoletano (- 15 per cento) e, fra questi, la popolosa Giugliano (-20). In controtendenza la piccola Lacco Ameno, che presenta addirittura un 6 per cento di votanti in più, attirati evidentemente dalla prospettiva di risolvere la contesa di quindici giorni fa, in cui ci fu perfetta parità tra i due sfidanti e anche accuse di brogli.

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Napoli, Scuola Media Carlo Poerio chiusa per Covid19

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Nella giornata di ieri, 4 ottobre, la dirigente Angela Sepe della scuola media Carlo Poerio, ha rilasciato il comunicato: un alunno è risultato positivo al tampone. La scuola è stata chiusa e le attività in presenza sospese per consentire le attività di igienizzazione e sanificazione dell’istituto. Nel comunicato, la dirigente ha provveduto a specificare che attraverso l’uso del sito Argo, strumento ormai alla base della didattica sia ordinaria che a distanza, gli studenti di classi seconde e terze potranno accedere al materiale didattico caricato dai docenti, precisando inoltre che i genitori degli studenti delle classi prime riceveranno a breve una e-mail con la password per accedere al servizio online.

Il caso della scuola Carlo Poerio non risulta però un caso isolato, dato che casi di positività sono stati registrati anche nella scuola Sauro in Viale delle Galassie, Secondigliano, già sanificato, e all’istituto Adelaide Ristori, sito in Corso Umberto I, nel centro di Napoli, attualmente soggetto alle procedure di sanificazione.

17enne ucciso dalla polizia, parla il padre: “Non si può morire così”

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Il padre di Luigi parla dell’uccisione di suo figlio da parte di agenti di Polizia.

L’uccisione del 17enne Luigi Caiafa nella notte di domenica 4 ottobre a Napoli per mano di agenti di Polizia trova pareri discordanti nell’opinione pubblica. Da un lato, infatti, le azioni degli agenti che hanno portato alla morte del 17enne vengono quasi giustificate da alcuni. Ma in questa brutta storia, c’è chi non potrà mai farsi una ragione dell’accaduto: i genitori di Luigi. A parlare, spiegando il proprio punto di vista sulla vicenda, è il padre del ragazzo che sta scontando gli arresti domiciliari.

Me lo hanno ucciso alle tre di notte, la polizia non ci ha mai avvertito: so che lo hanno sollevato cadavere solo alle sei e mezza del mattino. Mia moglie è andata in questura, allertata dagli amici che avevano visto lo scooter insanguinato davanti a via Medina. Lì le hanno detto che doveva andare in obitorio.

Il racconto del padre di Luigi è quasi sconvolgente, e viene da chiedersi se è questo l’iter che viene seguito ogni volta che avviene un omicidio.
Al signor Caiafa viene poi chiesto perché suo figlio era a bordo di uno scooter rubato e avesse con sé una pistola giocattolo, ma la risposta è sempre la stessa: “Non lo so. Ma comunque non si può morire a 17 anni così”.

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Furto d’auto all’Ikea di Afragola sventato dalla vigilanza

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Tentativo di furto avvenuto pochi minuti fa presso l’Ikea di Afragola. Un addetto alla vigilanza, di servizio presso la struttura, ha notato all’interno del parcheggio un’auto (Lancia Delta) già segnalata in passato. Dalla stessa sono scesi alcuni uomini che si sono avvicinati ad un’auto parcheggiata, pronti a rubarla. Il tutto sotto gli occhi della guardia giurata che ha avvisato tempestivamente i Carabinieri che si sono recati sul posto e hanno bloccato il furto. I malviventi sono riusciti però a scappare, dopo aver speronato l’auto dei Carabinieri. Durante lo scontro uno degli agenti è rimasto ferito.

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