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Napoli, I Municipalità. Revocato l’assessorato ad Angela Russo: “Valuto ricorso”

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di Maria D’Angelo – Alta la tensione nella I Municipalità di Napoli (Chiaia-Posillipo-San Ferdinando), e più precisamente tra i ranghi di Forza Italia, dove il presidente forzista Francesco de Giovanni ha revocato l’assessorato ad Angela Russo. 

Al nocciolo della questione che avrebbe portato all’estromissione dell’ imprenditrice, stando a quanto ricostruisce Stylo24, ci sarebbe una questione di correnti interne al partito stesso. Secondo tale ricostruzione infatti, Angela Russo avrebbe pagato il prezzo della vicinanza alla forzista Mara Carfagna. 

Sulla base di tale estromissione, Angela Russo starebbe infatti pensando di presentare ricorso al Tar

“Vedremo, sto riflettendo al riguardo. Se ci sono i presupposti lo presenterò”

Commenta Angela Russo, aggiungendo:

Penso che ognuno abbia la libertà di fare le proprie scelte politiche. Detto ciò, voglio sottolineare che allo stato, io sono una esponente di Forza Italia, sono nata con FI, ho gatto la campagna al Senato sotto le insegne azzurre, i vertiti del partito mi hanno chiesto di candidarmi a Sindaco, sempre in quota Forza Italia, a Casoria, dove siedo all’opposizione”. 

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Il Caso del Pascale e l’errore anacronistico: Le scuse della nostra Redazione

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La redazione de La Bussola, in segno di responsabilità e professionalità, si scusa con i lettori per l’articolo pubblicato il giorno 7 aprile 2020, denominato “Il Caso: Il pascale escluso dai fondi alla ricerca. De Luca lancia un appello”. 

La notizia riportata, come il Presidente Della Regione Campania stesso ha fatto notare con il suo post su facebook relativo all’8 aprile, risale infatti a circa un anno fa, non trovando riscontro alcuno con il presente. Inoltre, nel contesto odierno, in un clima già teso dove la sanità e le istituzioni si trovano a fronteggiare una situazione di difficoltà senza precendenti, riconosciamo che una simile notizia, pur senza la minima intenzione, ha il potenziale per rappresentare una ingiusta fonte di allarmismo sociale.

Per queste ragioni abbiamo provveduto a rimuovere la notizia non appena appresa l’infondatezza della stessa e ci teniamo a scusarci con i nostri lettori proprio in onore del vero, della correttezza e della responsabilità che contraddistinguono il nostro operato giornaliero nella missione di informare.

Ci teniamo pertanto ad incoraggiare i nostri lettori nel segnalarci inesattezze od errori nel quale è umano incappare al fine di migliorare il servizio che ci impegnano quotidianamente ad offrire, confidando nella buonafede altrui e del buonsenso di riconoscerla in noi stessi.

La Redazione de La Bussola.

De Luca rafforza i controlli a Pasqua e Pasquetta: “Multa e quarantena per i trasgressori”

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Vincenzo De Luca ha richiesto e ottenuto l’invio di 100 militari in Campania per rinforzare in controlli anti Coronavirus nell’area metropolitana di Napoli. Il governatore raccomanda a Comuni, prefetture, aziende, concessionari di trasporto di intensificare i controlli presso i caselli autostradali, stazioni, porti e aeroporti per garantire il rispetto delle disposizioni in vigore. Per i trasgressori sono previste multe e quarantena obbligatoria.

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha espresso più volte le sue preoccupazioni per un’eventuale rilassamento della popolazione in prossimità delle festività pasquali. Questa mattina in diverse zone della Campania sono stati segnalati assembramenti all’interno e fuori alcune pescherie. Tutti, in barba ad ogni decreto, si sono precipitati in strada per assicurarsi gli ingredienti per la classica zuppa di cozze del giovedì santo.

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Produzione di pastiere e alimenti pasquali nell’hinterland napoletano, scattano le multe

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Nell’hinterland campano produzione di pastiere e casatielli malgrado i divieti anti-covid. Scattano le multe.

In questo periodo pasquale sono vietate le produzioni di pastiere, casatielli e atri alimenti tipici pasquali causa coronavirus; eppure questo non ha fermato alcune attività dalla produzione dei suddetti prodotti. Tutte le attività sorprese a produrre questi piatti sono state multate; nell’hinterland Campano sono state infatti sorprese due attività intente a produrre tali prodotti malgrado sia espressamente vietato farlo, come da ordinanza del governatore De Luca.

Mugnano

A Mugnano il proprietario di un panificio del posto è stato sanzionato, in quanto intento a vendere e a produrre i tipici dolciumi pasquali, in barba alle direttive anti-contagio. A scoprirlo i carabinieri della locale stazione di Mugnano, nell’ambito dei controlli anti coronavirus.

Villaricca

Villaricca invece, i militari della Compagnia di Marano, hanno scoperto che il titolare di una pasticceria, con tanto di saracinesca abbassata, stava infornando casatielli, pastiere e altri prodotti tipici. Dalla strada era possibile sentire il profumo dei dolci, mentre due persone erano intente lavorare all’interno della pasticceria stessa. I gestori dei due locali sono stati sanzionati; gli esercizi commerciali saranno inoltre segnalati alla prefettura di Napoli.

Tuttavia queste non sono le prime attività ad essere colte in flagrante: già qualche giorno fa erano scattate delle multe a due esercizi commerciali siti a Rione Alto e al Vomero.

L’ordinanza

De Luca ha espresso la sua preoccupazione di contagi a causa del periodo pasquale con una serrata ordinanza, entrata in vigore qualche giorno fa, che vieta per l’appunto la produzione e la vendita di prodotti tipici pasquali.

Già pochi giorni fa De Luca, intervenuto sulla vicenda, aveva rivolto il seguente appello ai cittadini campani:

State a casa. Un comportamento irresponsabile determina danni maggiori. Ci avviciniamo alla Pasqua, è un periodo delicato. Nessuno pensi di rilassarsi perché rischiamo di perdere tutto. Restiamo in casa, impariamo a fare i pranzi come quelli che ci venivano offerti dalle nostre nonne, impariamo a fare i dolci a casa e le pastiere. Impegnatevi a farle, anche se non ho l’audacia di chiedervi di mangiarle pure, perché le prime saranno una sozzeria.

Insomma, per De Luca è chiaro che il coronavirus si possa sconfiggere anche a suon di pastiere fatte in casa.

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Approvato Decreto Imprese: stop ai processi fino all’11 maggio

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Con lo stanziamento di 400 miliardi, il Governo mira a dare un importante aiuto alle imprese italiane e ai lavoratori.

Le imprese italiane sono state quasi tutte costrette ad arrestare le proprie attività durante questo periodo di emergenza sanitaria. Il Governo sta cercando di tutelare lavoratori e aziende con un importante aiuto economico che ha visto lo stanziamento di ben 400 miliardi. Annunciato lo scorso 6 aprile, diventa oggi ufficiale il “Decreto Imprese” dopo la firma del Presidente Mattarella, arrivata nella serata di ieri.

I punti del Decreto

Il DPCM andrà a sostegno delle piccole-medie imprese, le quali potranno beneficiale di prestiti al 100%, mentre un sostegno che va dall’80 al 90% andrà alle aziende meno piccole. Ci sono, però, alcune limitazioni: non saranno possibili dividendi e il riacquisto delle proprie azioni per un intero anno. I finanziamenti, inoltre, dovranno servire unicamente per i costi del personale e per gli investimenti di attività localizzate in Italia. Sempre a favore dei lavoratori, il nuovo decreto estende le tutele del decreto “Cura Italia” anche agli assunti dal 23 febbraio al 17 marzo. Infine, i procedimenti penali e civili allungano lo stop fino all’11 maggio.

Il Decreto Imprese sblocca anche la situazione dei medici di famiglia, degli specialisti ambulatori e dei pediatri di libera scelta. Il decreto anticipa gli effetti economici previsti dall’Accordo collettivo nazionale 2016-2018, un’anticipazione resa necessaria dall’emergenza in cui il Paese versa.

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Napoli, dove non arriva la didattica digitale si insegna dal balcone

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Dove non arriva la didattica digitale, c’è Angela Parlato, maestra e volontaria, che distribuisce spesa e lezioni ‘a distanza’ tra i vicoli: «Anche una parola scambiata da un balcone a distanza è importante.»

La didattica a distanza nei Quartieri Spagnoli ha un’altra faccia. Quella di Angela Parlato, maestra elementare del plesso primario “Gianturco”. Angela Parlato è un’insegnante che interpreta a trecentosessanta gradi la propria vocazione. Perché insegnare non significa solo tramettere conoscenza, ma anche educare, assistere, dare il buon esempio. Ogni giorno, insieme al gruppo di volontari del centro sociale “Lo Sgarrupato”, la maestra Angela gira in mascherina, raccogliendo e consegnando buste della spesa con alimenti di prima necessità alle famiglie che si trovano in maggiore difficoltà, proprio tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli.

Ma non solo.

La maestra volontaria nei Quartieri

L’area dei ‘Quartieri Spagnoli’ non è una zona facile. Sebbene si trovi al centro di Napoli, il quartiere vive una situazione di elevata marginalizzazione. Densamente popolato, esso è caratterizzato da forte disagio sociale e alti tassi di disoccupazione. In più, durante questa emergenza che costringe in casa, diventa ancora più difficile vivere nei Quartieri, le cui case sono notoriamente poco spaziose:

«Soprattutto i bambini che vivono nei terranei, nei bassi, sono quelli più colpiti perché stanno in pochi metri quadri in 10 o 5 persone quando tutto va bene – ha spiegato Angela Parlato a Il Riformista – e tenerli a bada, chiusi dentro, senza uno sfogo è molto difficile. Ma io non li lascio soli

No, la maestra, infatti, non li lascia soli. Così, le buste della spesa diventano non solo strumento di solidarietà, ma anche veicolo di cultura. Ai beni di prima necessità, la maestra dei Quartieri aggiunge libri e quaderni, giacché sarebbe ancora più doloroso far sentire la mancanza della scuola e ‘perdere’ questi ragazzi a causa di un’emergenza già di per sé drammatica.

«A molti bimbi abbiamo anche portato libri, o quaderni. Tre settimane fa li abbiamo recuperati dalle scuole, insieme a quaderni e penne per fare in modo che non allentassero il loro impegno.»

E la didattica digitale?

Per sopperire alla chiusura delle scuole, gli istituti scolastici stanno svolgendo la didattica digitale.* Ottimo!

Ma chi non può connettersi a Internet? Un problema evidenziato dalla maestra Angela, che descrive la situazione di alcuni suoi alunni come “complicata” a causa delle difficoltà di connessione. «Non tutti i miei alunni hanno a casa il computer o la connessione a internet per cui io non posso svolgere la didattica online», ha raccontato la maestra a Il Riformista. «Non hanno gli strumenti per poter lavorare su una didattica digitale. Non tutti, ma sono tanti.»

Lezioni ‘on the road’

Non potendo, perciò, gestire la didattica a distanza per tutti i suoi alunni, Angela, maestra e volontaria, svolge il suo ruolo di educatrice anche in un altro modo. Ogni giorno si rimbocca le maniche e scende in strada, consegnando la spesa alle famiglie in difficoltà, ma anche dispensando qualche lezione ‘on the road ai ragazzi dei Quartieri. «Per me gli studenti sono del mondo – ha dichiarato Angela – non di questo o di quell’insegnante.»

In questo momento di grande fragilità, anche un piccolo gesto può fare la differenza. «Anche una parola scambiata da un balcone a distanza quando gli portiamo qualcosa di necessario è importante», ha spiegato la maestra. E in un contesto socio-economico così difficoltoso come quello dei Quartieri Spagnoli, la presenza della maestra Angela diventa ancora più preziosa. Un’occasione di incontro, rigorosamente a distanza di sicurezza, per tenere vivo l’interesse dei giovani studenti.

«Un bambino mi ha chiesto cosa fosse una centrale idroelettrica – ha raccontano la maestra Angela, come riporta IlMattino – e spiegandogli come funzionasse la dinamo di una biciletta che permetteva il funzionamento delle luci mi ha detto: “mo agg capit”.»

«Quando posso chiedo alle persone di condividere i wi-fi con i propri vicini – ha continuato la maestra – in modo da permettere a tutti di avere una finestra sul mondo e di comunicare», sottolineando, poi, che «a quell’età il rapporto umano non può essere sostituito da un computer, c’è bisogno di guardarsi negli occhi.»

Quel bisogno di normalità

«I bambini che ho incontrato li ho visti quasi sempre dai balconi – ha raccontato la maestra a IlRiformista – Molti bambini sono provati. Lo dimostra il fatto che vogliono ritornare a scuola. Hanno bisogno della loro normalità, anche se è una normalità forzata perché per tanti di loro la scuola è una forzatura. Già di solito non è facile tenerli in classe bloccati una giornata intera. Però vogliono tornare a scuola, i bambini hanno bisogno di normalità

La scuola digitale è per tutti?

La testimonianza della maestra dei Quartieri Spagnoli riporta al centro dell’attenzione problematiche quanto mai attuali, evidenziate ancora di più dall’emergenza Coronavirus: la digitalizzazione della didattica nelle scuole e l’alfabetizzazione digitale della popolazione scolastica.

Viene spontaneo chiedersi, infatti, se la ‘scuola digitale’ non rischi di contribuire a creare un ulteriore gap nella formazione degli studenti italiani. Ebbene, la situazione in Campania non sembra ottimale. Al contrario, i dati dell’Istat confermano quanto espresso da Angela Parlato, evidenziando che, in Campania, il 41% delle famiglie non è dotato dei dispositivi necessari che permettono l’accesso alle piattaforme digitali.

* A questo proposito, sono stati messi a disposizione delle scuole, soprattutto delle più disagiate, 85 milioni di euro per migliorare l’intero servizio della didattica a distanza.

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Soccorso Psicologico per Operatori Sanitari: il progetto degli Ospedali dei Colli e della Croce Rossa

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Operatori Sanitari e salute mentale

Gli operatori sanitari che in questo difficile periodo prestano la loro opera a servizio del prossimo spesso sono definiti come “eroi”.

Tuttavia, stanno sperimentando sulla propria pelle sentimenti ambivalenti che la collettività prova nei loro confronti: se infatti è vero che da un lato vengono ringraziati e trattati come paladini, dall’altro, quando escono dalle corsie dell’ospedale, sono trattati come una sorta di untori.

Medici, infermieri e tutti coloro che gravitano intorno al settore sanitario sono sottoposti a questi giorni a pressioni e stress incredibili. Al termine di turni di lavoro massacranti e drammatici, spesso non tornano nemmeno alle loro case, per paura di poter contagiare la propria famiglia e i propri cari. Coloro che vi tornano alle si tengono in disparte il più possibile, soffrendo un isolamento che non permette di uscire dallo stato di tensione ed allerta vissuto sul posto di lavoro.

Non c’è mai una netta separazione tra “tempo libero” e lavoro e questo può avere effetti negativi sulla salute mentale.

Pronto Soccorso Psicologico: i numeri da chiamare

Della condizione psicologica difficile di queste categorie ne abbiamo parlato, in precedenza, nel corso di una lunga intervista con il dottor Alberto Vito, responsabile U.O.S.D. di Psicologia Clinica dell’A. Ospedale dei Colli.

E proprio dall’Ospedale dei Colli arriva una buona notizia, riguardante un progetto messo in piedi con la Croce Rossa di Napoli  rivolto al Pronto Soccorso Psicologico di quegli Operatori Sanitari e dei Volontari che prestano servizio all’Ospedale dei Colli ed alla Croce Rossa.

Per usufruire del servizio sarà sufficiente chiamare il numero 370316022, oppure, se lo si preferisce, mandare un messaggio; per i cittadini che desiderano contattare gli psicologi è invece attivo il numero della Croce Rossa 0812286870.

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Ottava zona rossa in Campania: focolaio in un’azienda avicola del Beneventano

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A causa di un focolaio da Coronavirus scoppiato in un’azienda avicola, anche il piccolo centro di di Paolisi, nel Beneventano, si aggiunge ai sette comuni campani già dichiarati ‘zona rossa’ dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca.

L’ordinanza, firmata nella sera di mercoledì 8 aprile,  ne blocca gli ingressi e le uscite per tutti i cittadini a eccezione del personale sanitario e di quello impegnato nei servizi di emergenza.

A Paolisi, su un totale di duemila abitanti, risultano positive 17 persone in sorveglianza sanitaria obbligatoria domiciliare e due ricoverate in ospedale a Benevento.

La locale Asl ha segnalato un rischio di focolaio epidemico dopo vari casi di contagio registrati in una famiglia che gestisce un’azienda avicola con 50 dipendenti, ognuno dei quali potrebbe avere avuto molti contatti in paese.  Si attendono i risultati dei tamponi eseguiti sul personale dell’azienda avicola.

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Emergenza e solidarietà: a Portici il pescato del giorno in dono alle famiglie più povere

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Un dono dal mare

Durante le emergenze, la solidarietà si manifesta nei modi più disparati: ognuno dona ciò che può. Non sempre si tratta di denaro, spesso si donano le proprie competenze o ciò che si possiede; quello di cui vi vogliamo raccontare oggi è uno di questi casi.

I pescherecci del Granatello, porto di Portici, hanno infatti donato parte del pescato del giorno alla Protezione Civile, affinché lo distribuisca alle famiglie più povere della cittadina durante la settimana della Pasqua. L’idea nasce grazie alla collaborazione tra i pescherecci e la Capitaneria di Porto.

La consegna del pescato avverrà al porto del Granatello; sarà presenta anche il sindaco Vincenzo Cuomo: si tratta di un vero e proprio dono che dal mare arriverà alle mani di coloro che hanno più bisogno.

L’emergenza a Portici: numeri, solidarietà e buoni-spesa

Da quando l’emergenza Covid-19 ha avuto inizio, a Portici sono stati registrati 16 casi positivi e 3 decessi. 800 persone sono ad oggi state sottoposte al regime di isolamento domiciliare.

I pescherecci non saranno gli unici a mostrare generosità e solidarietà nei confronti dei cittadini: il comune di Portici erogherà infatti ben 47.950 euro di buoni-spesa a 321 nuclei familiari. 

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Coronavirus, a Napoli respinte 453 domande per il buono spesa

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Partono i buoni spesa in vista dell’emergenza sanitaria coronavirus. Solo a Napoli 13.105 richieste, di cui 453 rifiutate. Il 14% di esse sono pervenute da stranieri.

I Comuni corrono ai ripari e mettono in atto politiche a favore delle fasce più deboli in questa emergenza; sono infatti 13.105 le richieste di buoni spesa pervenute solo agli uffici del Comune di Napoli. Di queste 453 sono state tuttavia rifiutate. 33 richiedenti infatti percepivano già il reddito di inclusione, mentre altre 420 percepivano già reddito di cittadinanza.

Sul totale di 13.105, 1873 richieste (poco più del 14%) sono di stranieri, pervenute tramite CAF.

Il Comune di Napoli è attualmente impegnata nel formare il personale degli ultimi punti commerciali convenzionati; terminata questa fase si procederà con l’invio dei pin ai primi 10547 aventi diritto. Assieme al Pin saranno fornite anche indicazioni circa in quali attività commerciali sarà possibile recarsi e le fasce orarie, onde evitare assembramenti.

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