lunedì, Agosto 4, 2025
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Campania green: la Regione donerà un albero ad ogni scuola

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La Regione Campania si impegna a donare un albero per ogni istituto scolastico”: esordisce così una lettera dell’amministrazione rivolta agli studenti campani.

L’idea di donare un albero per ogni scuola campana è decisamente in linea con lo Statuto della Regione Campania. Così come è scritto nel titolo I, la regione infatti promuove la solidarietà e favorisce la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e delle risorse naturali.

La lettera agli studenti, redatta dal presidente della regione Vincenzo De Luca e dall’assessore all’istruzione Lucia Fortini, continua così:

«Sia un anno scolastico in cui ognuno scelga, tra gli altri scopi curriculari, un obiettivo concreto e tangibile impegnandosi a conseguirlo sino in fondo. L’ultima estate è stata quella delle due eccezionali ondate di calore in Europa, i cui riflessi si sono avvertiti anche in Italia. Segno che il cambiamento climatico per effetto delle attività antropiche (…) sta determinando trasformazioni irrimediabili per l’ecosistema a cui occorre dare immediata risposta».

Se il futuro è nei giovani, è giusto quindi che le scuole, che formano i giovani, rappresentino la leva del cambiamento nei comportamenti in difesa dell’ambiente.

De Luca inoltre aggiunge:

«Avere cura di un albero piantato a scuola, usare contenitori per cibi e bevande ecosostenibili, ridurre l’utilizzo di imballaggi inutili, incrementare spostamenti a piedi e all’aria aperta a dispetto dell’uso indiscriminato di auto e motociclette, avere cura degli arredi e fare attenzione all’utilizzo corretto di energia negli spazi scolastici sono solo alcuni esempi di un agire rispettoso delle risorse del pianeta e fondamentale».

Con l’iniziativa di donare un albero per ogni scuola, la Campania risponde in maniera positiva all’appello dell’ENO (ENvironment Online) a piantare alberi fino al 2025. Obiettivo finale: catturare tre milioni di tonnellate di anidride carbonica entro quell’anno. Ancora una volta dunque la  nostra regione “si tinge di green”!

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Napoli, premio all’assassino del vigilante per i 18 anni

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Una banda di giovani, ai tempi tutti minorenni, la sera del 13 marzo 2018 uccise brutalmente a sprangate la guardia giurata Francesco Della Corte, aggredito mentre prestava servizio davanti alla stazione di Piscinola della metropolitana con l’obiettivo di rapinargli la pistola d’ordinanza. Un fatto di cronaca che molti dei lettori ricorderanno. I tre imputati confessarono il reato e furono condannati in primo grado a 16 anni e mezzo di reclusione.

Il giudice Angela Draetta li definì «Ragazzi indifferenti al male» nelle motivazioni della sentenza che ha respinto la richiesta di messa alla prova. Il 19 settembre è fissato il processo d’appello. Alla fine di luglio uno di loro, Ciro U., assistito dall’ avvocato Nicola Pomponio, ha chiesto e ottenuto dai giudici il permesso di lasciare temporaneamente l’istituto minorile di Airola, dove è detenuto, per incontrare familiari e amici in occasione dei suoi 18 anni. Ad ospitarli è stata una canonica a poca distanza da Airola ed ivi sono state scattate le foto, poi pubblicate qualche giorno dopo da una familiare dell’imputato sui social, assicura la difesa, a sua insaputa.

Il permesso è stato accordato tenendo anche conto delle valutazioni degli assistenti sociali, così come previsto dalla legislazione minorile. La figlia della vittima Marta Della Corte si è espressa in un’intervista per Repubblica. «È vergognoso mi chiedo come sia possibile concedere un permesso premio a una persona che solo un anno fa è stata condannata per omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà. Lo trovo assurdo, non c’è niente di rieducativo in tutto questo. Io non ho festeggiato il mio, di compleanno, perché non me la sarei mai sentita dopo il dolore che ho subito. E questi ragazzi, allora, dove hanno trovato il coraggio dopo un delitto tanto grave? Evidentemente, non hanno compreso quello che hanno fatto».

Marta ricorda che solo uno degli imputati, alla vigilia del processo di primo grado, «ci ha scritto tre righe di scuse. In udienza, li ho sentiti parlare. Spiegavano come avevano ucciso un uomo, un padre di famiglia che usciva di casa tutti i giorni per lavorare, senza piangere, senza lasciar trasparire alcuna emozione. Nelle loro parole non c’era alcun sentimento. Come famiglia, ci siamo affidati sin dal primo giorno alla giustizia, ma oggi comincio ad avere paura».

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Greenpeace dice NO alla plastica e fa brand audit a Portici

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Armati di guanti e sacchetti, i volontari di Greenpeace sono scesi in campo per pulire, riqualificare e fare Brand Audit sulla spiaggia del Lido Aurora, a Portici.

Si è svolta domenica 8 settembre l’iniziativa volta alla riqualificazione e alla pulizia del “Lido Aurora”, sul litorale di Portici, ad opera di Greenpeace Napoli. Volontari e cittadini volenterosi si sono riuniti alle 16:30 davanti al Lido, si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato a ripulire la spiaggia raccogliendo i rifiuti, principalmente le plastiche.

Il messaggio lanciato dai partecipanti è stato chiaro: è necessario ‘fare guerra’ alla plastica. A questo proposito, l’iniziativa si inserisce proprio tra le attività svolte da Greenpeace in riferimento al movimento globale #BreakFreeFromPlastic.

Cosa è stato fatto?

I volontari hanno raccolto rifiuti e, in particolare, le plastiche dal suggestivo litorale del “Lido Aurora” dalle 16:30 alle 19, mettendo in pratica una procedura già utilizzata in diversi altri contesti su scala mondiale. In breve, dopo la raccolta del materiale dalla spiaggia, si procede con la categorizzazione rigorosa di tutte le tipologie di rifiuti, con un’attenzione particolare alle plastiche, vera piaga per la salute del nostro pianeta. Successivamente, i materiali vengono catalogati e ne viene fatta una stima per peso e volume, così da tenerne traccia.

I numeri di domenica scorsa ci fanno impallidire: 200 litri di plastica, ad occhio circa 3 chili, decisamente troppi prodotti monouso e ben 150 gr. di tappi. A seguire, polistirolo, reti da pesca, lattine, centinaia di mozziconi di sigarette, aghi, siringhe, e per concludere, lo speciale del giorno: una boa malridotta incastrata tra gli scogli. Questo il ricco menù offerto dal litorale del Lido Aurora.

Spiaggia Lido Aurora inquinata. Ph. Fabrizio Grossi.

Che cos’è il Brand Audit?

Durante le fasi di categorizzazione, è necessario fare molta attenzione alla corretta identificazione delle plastiche, che sono di varia natura, soprattutto di quelle PET – quelle delle bottiglie per bevande, per intenderci. Come mai? Semplice. In questo modo, i volontari di Greenpeace possono fotografare le bottiglie raccolte, avendo cura di rendere riconoscibili i marchi delle compagnie che le producono.

Rendere pubblico il nome dei brand è ciò che viene definito Brand Audit, ovvero una vera e propria ricerca dei marchi. Ai nostri microfoni è intervenuta Francesca Zazzera, la responsabile di Greenpeace Napoli, la quale ci ha parlato dell’importanza di questa pratica.

“Siamo convinti che un’azienda che produce un bene – per esempio, un latte, una bevanda, o una merendina – sia responsabile di quel bene ma anche del contenitore dove l’ha messo.” 

Greenpeace: brand audit presso Lido Aurora, Portici. Ph. Fabrizio Grossi.

In riferimento al Brand Audit dello scorso anno, Zazzera ha, poi, affermato: Pepsi, Coca Cola, San Benedetto e San Pellegrino furono i primi marchi che risultarono maggiormente presenti sulle spiagge italiane.” Eppure, nonostante la campagna di Greenpeace per il recupero e il riciclo differenziato dei prodotti, “questo materiale plastico non sempre viene poi conferito e portato alle piattaforme di riciclo correttamente”- ha continuato Zazzera.

Un esempio lampante è quello della megadiscarica trovata in Turchia, a seguito di un’indagine condotta da Greenpeace Italia e Greenpeace Turchia, la quale raccoglieva prodotti in plastica esclusivamente con etichette italiane. I prodotti “non erano stati affatto avviati al riciclaggio.” – ha spiegato Zazzera – “Erano stati differenziati, ma non riciclati”, rendendo inutile tutto il lavoro di differenziazione.

L’auspicio, dunque, è che anche in Italia le compagnie si facciano sempre più carico dello smaltimento di questi rifiuti, come sta succedendo in altri Paesi. “La campagna” – specifica la responsabile di Greenpeace Napoli – “è cominciata in Nuova Zelanda 4 anni fa.”. Da lì ha raggiunto il Canada e la Gran Bretagna, per poi arrivare (finalmente) in Italia.

A questo proposito, il gruppo locale di Greenpeace fa notare che è ritornato anche il plastic radar, ovvero un numero di telefono, attivo fino alla fine di settembre, al quale possono essere inviate le fotografie dei marchi e dei tipi di plastica ritrovati nei mari, fiumi e laghi. Per le informazioni sul numero e sulle modalità di invio, è possibile consultare il sito dedicato al plastic radar.

Nemico pubblico: le plastiche

Secondo i dati della Commissione Europea, si stima che circa l’80% dei rifiuti marini nel mondo sia costituito da plastica. A causa della sua decomposizione estremamente lenta (anche un millennio) la plastica tende ad accumularsi nei mari, negli oceani e sulle spiagge, con conseguenze disastrose per le nostre acque, per gli animali e per gli esseri umani. Secondo il background report  (2017) del progetto Seas At Risk, l’Italia si piazza tra i sei più grandi consumatori europei di plastica.

La raccolta sul litorale di Portici ha confermato questo trend negativo. Poche lattine in alluminio, troppe plastiche e microplastiche. Probabilmente accumulatesi in spiaggia a causa delle fuoriuscite di rifiuti dai depuratori. I risultati sono allarmanti anche per quanto riguarda i mozziconi, poiché oltre ad essere un problema per la salute dei fumatori, rappresentano una piaga ambientale a causa del loro difficile smaltimento.

Mozziconi di sigarette raccolti da Greenpeace, Portici. Ph. Fabrizio Grossi.

“I filtri per le sigarette sono uno dei problemi peggiori per il mare e per l’ambiente in generale” – ha spiegato Francesca Zazzera – “così come i cotton fioc e le cannucce delle bibite.”

Bastoncini cotonati (o cotton fioc) e cannucce di plastica costituiscono, in effetti, un pericolo notevole per lo stato di salute dell’ambiente. Solo nel pomeriggio di domenica sono stati raccolti a Portici quasi 12 litri di bastoncini per l’igiene personale. Un volume impressionante. “Vengono dalle fogne perché passano attraverso i filtri del depuratore e arrivano a mare, e quindi sulle spiagge” – ha sostenuto Zazzera.

Uno dei sacchetti pieni di bastoncini cotonati. Ph. Fabrizio Grossi.

La speranza è quella di trovarne un numero inferiore in futuro, poiché, in verità, bastoncini cotonati e cannucce sono stati banditi dall’UE, che ha approvato a Strasburgo, infatti, un accordo politico che mira alla completa interdizione della plastica monouso entro il 2021. Molti i comuni italiani, anche nel napoletano, che hanno già aderito alla campagna plastic-free, seguendo la Plastic Strategy promossa dall’UE.

Greenpeace Napoli

Il gruppo di Napoli è nato 32 anni fa e supporta principalmente le campagne di Greenpeace Italia e di Greenpeace International, lavorando soprattutto a Napoli e in zona Campi Flegrei. Tuttavia, da diversi anni agisce anche in sinergia con altre associazioni partner, come WWF e LegAmbiente.

Quanto all’iniziativa di Portici, la responsabile del gruppo ha rivelato che l’idea è nata da una collaborazione con alcuni gruppi locali interessati alla protezione ambientale.

Alcuni ragazzi, ‘followers’, che ci seguono appunto sui social, ci hanno chiesto di dar loro una mano. Nelle settimane precedenti, hanno già pulito quasi quotidianamente questi spazi, da San Giorgio a Portici, e oggi siamo venuti per dar loro una mano e per fare brand audit.

Verde settembre

Settembre si tinge di verde, poiché è un mese pieno di appuntamenti cruciali per clima e ambiente. Il 23 si terrà la conferenza sui cambiamenti climatici organizzata a New York dall’ONU, dove Greta Thunberg sarà la rappresentante del movimento internazionale Fridays for Future. Per l’ONU sarà prioritario “spingere sui Paesi che non hanno aderito alla Convenzione di Parigi […] perché il tempo scorre e le cose peggiorano molto velocemente” – queste le parole di Zazzera.

A Napoli

Dal 20 al 27 settembre, “a Napoli sono previste tante attività, da flash mob, a incontri con esperiti all’università o negli spazi cittadini” – ha spiegato Zazzera – “Ci saranno due marce, una il 20 e una il 27, ci saranno varie attività che i ragazzi stanno preparando anche in vista del primo weekend di ottobre (4-5-6 ottobre) in cui si aprirà proprio un campo sul cambiamento climatico di Fridays for Future, dove tutti i Fridays for Future si riuniranno qui a Napoli per discutere le prossime azioni.

Tutti pronti, poi, per il terzo global strike per il clima che si terrà il 27 settembre.

Ad Ischia

Nel frattempo, il categorico NO alla plastica sarà sottolineato ad Ischia, sabato 14 settembre, con una serie di attività, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone e richiamare l’attenzione sul grave problema dell’inquinamento da plastica. Greenpeace sarà presente per scuotere le coscienze circa l’inquinamento marino, facendo brand audit e monitorando acque e spiagge. I risultati saranno resi pubblici domenica 15 settembre. Coinvolta in un concerto in programma il 14 settembre alle 21 anche Dolcenera che, con il video del suo ultimo singolo “Amaremare”, è diventata testimonial contro l’inquinamento marino da plastica.

I tre passi

Preservare la buona salute del nostro pianeta è questione di responsabilità. Non possiamo far finta di niente, perché il disastro causato dall’uomo è sotto ai nostri occhi, nell’aria che respiriamo e nel cibo che, più o meno direttamente, mangiamo.

Ecco i tre semplici passi che ognuno di noi può fare per contribuire alla salvaguardia del pianeta.

Il primo passo – ha spiegato Zazzera – è quando acquistiamo […] perché andare al supermercato già significa contribuire a produrre centinaia di sacchi di rifiuti, perché tutto il packaging è tutto in plastica. O comunque, poco sostenibile. Quindi acquistare, e chiedersi sempre: “Quando questo prodotto ha finito la sua vita, dopo che ne faccio? Lo posso smaltire? Lo posso conferire nella differenziata?”. “No?Allora, posso preferire un’alternativa?” Di solito un’alternativa c’è sempre; uno per comodità non la sceglie.”

Zazzera ha, poi, sottolineato l’importanza di partecipare ad attività come quella di domenica a Portici, per dare il buon esempio. Infine, l’ultima mossa nella direzione dell’ecosostenibilità include la raccolta differenziata, da fare con coscienza, e un limitato uso dell’auto.

Evitiamo la plastica usa e getta

L’ultimo consiglio di Zazzera è rivolto alle mamme, e riguarda le tanto temute cannucce:

Il consiglio è di mandare i figli a scuola con la borraccia, anche di plastica dura, non quella che si usa e getta. La riempiono con la bevanda che più gradiscono i loro figli ed evitano due contenitori: il tetrapack e la cannuccia di plastica.”

La Recensione – “Uno, nessuno e centomila” con Paolo Cresta al Maschio Angioino

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“Uno, nessuno e centomila” con Paolo Cresta (suoi l’adattamento e la regia) per “Il Pozzo e il Pendolo” in rassegna al Maschio Angioino, ci è piaciuto e ci ha stupiti: creatività, bravura che supera le aspettative e un teatro itinerante che funge da valore aggiunto alla grande bellezza napoletana. 

“Il Pozzo e il Pendolo” non smette di offrire al pubblico spettacoli di qualità, rassegne allettanti e originalità nella rappresentazione e nelle idee e non possono mancare ovviamente scenari mozzafiato che la bella Napoli permette di “sfruttare”, scenari che rendono onirico il teatro e ogni rappresentazione, seppur portata in scena in mille modi diversi, riesce a unica e mantiene viva questa sua particolarità nella mente dello spettatore che non può far altro che alzarsi in piedi e applaudire la grandezza di sapere essere altro da se stessi.

Questo non è niente di più e niente di meno di quanto successo con Paolo Cresta che ha portato brillantemente in scena “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, l’8 settembre al Maschio Angioino, nell’ambito della rassegna “Brividi d’Estate 2019 – Settembre al Castello”, diretta da Annamaria Russo. In scena un uomo, solo, avvolto in un disegno di luci, si rivolge direttamente al pubblico, proprio come il romanzo si rivolge direttamente al lettore e mentre Paolo Cresta recita (ha curato anche la regia), sembra di rivivere le stesse sensazioni provate alla lettura del romanzo pirandelliano.

Paolo Cresta in “Uno, nessuno e centomila”.

Lo stupore, la compassione e la presa di coscienza di sé e del mondo intorno a noi che ci costringe a realizzare il protagonista, Vitangelo Moscarda, è forte e ingombrante, anche in un cortile monumentale, nel bel mezzo di uno spettacolo teatrale. Monologo, trama e coinvolgimento emotivo dello spettatore: in questa rappresentazione non manca nulla.

Racconta la sua storia e nel farlo si confida, rivive il suo lancinante viaggio interiore. Da un semplice specchio, emerge per il protagonista, un volto di sé finora ignorato, provocando in lui una profonda crisi e l’agghiacciante consapevolezza che la sua immagine negli occhi degli altri è lontana anni luce da quella che ha di se stesso. Egli non è uno come aveva creduto sino a quel momento, ma centomila, nel riflesso degli altri e quindi non è nessuno. Una realtà banale e paradossale che determina il rapporto con se stessi e gli altri, è il fil rouge di una storia nella quale ciascuno di noi si riconosce senza dubbio.

La risposta al Samara Challenge: arrivano le principesse

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Guanto di sfida lanciato al fenomeno che sta dilagando in tutta Italia. Da Salerno, infatti, arriva la risposta al Samara Challenge

Il fenomeno Samara potrebbe subire finalmente una battuta d’arresto. Se già ne erano state fatte delle parodie, tentando di esorcizzare degli episodi che non sempre hanno avuto risvolti positivi, ora da Salerno arriva una risposta più diretta e concreta. A chi si traveste da Samara, la protagonista del celebre film horror The Ring, gli abitanti di Salerno hanno deciso di rispondere con abiti di principesse.

L’idea nasce dalla Compagnia dell’Arte, che da anni realizza spettacoli per i più piccoli. Stanca di un fenomeno poco costruttivo, la Compagnia ha deciso di dare una risposta al Samara Challenge, e ha così scritto su facebook:

“La Compagnia dell’Arte combatte il fenomeno ”Samara Challange” scendendo in piazza con le principesse: perché i bambini devono vivere di sogni e non di paure. È accaduto oggi in pieno centro città dove la compagnia dell’arte-che da anni si occupa di regalare sogni attraverso favole-ha portato Cenerentola ad abbracciare grandi e piccini.

“La sfida è quella di fronteggiare questo fenomeno, a nostro avviso sciocco ed inquietante, con la purezza e dolcezza delle principesse. E chissà quante altre se ne incontreranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni nella città di Salerno!”

 

Luigi De Magistris sul Governo: tra critiche e cooperazione

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Il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, commenta la validità del nuovo governo, sottolineando la volontà di fare in modo che Giuseppe Conte metta Napoli al centro della sua azione politica e non trascurandone le criticità.

La città di Napoli e il governo Conte bis: massima cooperazione

Il sindaco di Napoli promette nel post social di oggi una massima cooperazione con il nuovo governo:

“Il Governo Conte bis tra oggi e domani otterrà la fiducia nei due rami del Parlamento – scrive il primo cittadino – Il laboratorio politico napoletano e la città di Napoli, che ho l’onore e l’onere di rappresentare, garantiranno, da subito, la massima cooperazione istituzionale al Governo, come sempre abbiamo fatto, nell’esclusivo interesse pubblico e della collettività che rappresentiamo. Verificheremo, spero al più presto, se ci saranno le condizioni, con il Governo e la maggioranza politica che lo sostiene, per iniziare anche un dialogo più ampio che vada oltre la doverosa e ci auguriamo fruttuosa cooperazione istituzionale”.

Le critiche e i dubbi sul nuovo Governo e l’alleanza PD-M5S

De Magistris non nasconde le sue critiche verso il nuovo Governo, innanzitutto verso il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio:

“La caduta politica  di Salvini, effetto collaterale imprevisto del suo delirio di onnipotenza, non può essere ascritto a merito del Governo Conte bis – aggiunge il sindaco – Le tante nefandezze – da ultimo, leggi sicurezza ed autonomia differenziata – sono il prodotto del contratto del matrimonio politico tra Di Maio e Salvini, con la responsabilità del primo di aver portato Salvini dal 17% al 34%, sino a lambire il 40%, facendolo divenire l’effettivo capo politico del Conte primo. Insomma Di Maio non può essere considerato l’istigatore del suicidio politico di Salvini o quello che ha stracciato il contratto. Sono bastati pochi giorni e Di Maio ha stretto l’accordo politico, il secondo matrimonio, con il partito più avversato, politicamente odiato, dal M5S: il PD, con Renzi azionista di maggioranza in questo Parlamento”.

Noi ci sentiamo alternativi a questo modo di fare politica, dove uno vale uno, anzi meglio, uno vale l’altro, pur di restare comodi in poltrona. Per noi la Politica è valori, etica, coerenza, credibilità, competenza, affidabilità, sacrificio, onestà, coraggio, passione, ricerca del bene comune. Per noi la Politica significa attuare il cambiamento, trasformare la società mettendo al centro le persone, lottare contro le disuguaglianze e per la giustizia sociale, contrastare mafie e corruzioni, lavorare per la fratellanza tra i popoli: insomma ci battiamo per attuare davvero la Costituzione. Soprattutto dal basso. Siamo, quindi, alternativi a quello che è accaduto e sta accadendo nella politica nazionale. Lavoriamo strategicamente per un Governo e un Parlamento che attuino finalmente la Costituzione“.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Imbavagliati” a Napoli: premiate Helena Maleno e Carola Rackete

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Il tema della nuova edizione, che si terrà al PAN, è “Guerre Innocenti”. Ad anticipare il Festival il premio Eleonora Pimentel Fonseca.

Imbavagliati: “chi dimentica diventa il colpevole”

Imbavagliati è il “Festival Internazionale di Giornalismo Civile“, quest’anno alla sua quinta edizione.

Prodotto dall’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria” ed ideato da Désirée Klain, giornalista napoletana, lo scopo del festival è quello di permettere ai giornalisti che vivono in paesi dove c’è una forte limitazione della libertà di espressione di poter portare in italia il proprio punto di vista e di confrontarsi con i colleghi italiani.

Quest’anno l’evento, fortemente voluto e sostenuto dal sindaco Luigi de Magistris, si terrà al PAN dal 20 al 24 Settembre. Il tema di quest’anno è “Guerre Innocenti”.

Il premio Eleonora Pimentel Fonseca: Helena Maleno

Ad anticipare “Imbavagliati” il 18 Aprile ci sarà la consegna del premio Eleonora Pimentel Fonseca.

La donna a cui il premio è dedicato, Eleonora Pimentel Fonseca, è una patriota napoletana morta durante i moti rivoluzionari del 1799. Il premio di quest’anno sarà conferito alla giornalista ed attivista Helena Maleno, giornalista spagnola impegnata nella denuncia e nella narrazione dei fatti che girano intorno al traffico di esseri umani.

Il premio le sarà conferito per l’impegno profuso riguardo il soccorso in mare dei migranti che cercavano di raggiungere l’Europa e per la volontà di portare alla luce le loro storie e la verità anche a costo di persecuzioni personali – già nel 2012 la Ucrif, unità anti-immigrazione della polizia spagnola, ha aperto un’inchiesta su di lei in Spagna e nel 2018 è stata anche processata in Turchia.

Premiazione Honoris Causa per Carola Rackete

Riceverà nella stessa data un premio Honoris Causa anche Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, nave Ong.

Il comandate Rackete tra il 28 e il 29 Giugno scorsi è attraccata al porto di Lampedusa nonostante il blocco imposto dalla Guardia di Finanza, rischiando ripercussioni personali pur di portare in salvo i migranti che si trovavano a bordo della nave da settimane.

La nuova “brutta” faccia di Napoli: le baby gang

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Il fenomeno delle baby gang a Napoli sta diventando una piaga sempre più profonda per la città, una piaga che però non sembra trovare una soluzione.

Due sono gli episodi più eclatanti messi in atto dai gruppi di teppisti che sono stati documentati.

Il primo vede come protagonisti una decina di ciclomotori sui quali, da piazza Trieste e Trento, arriva in Piazza Plebiscito l’orda pronta ad attaccare. Il fatto che arrivino in una zona a traffico limitato è il primo segnale che mandano: per loro, le regole non valgono. Una volta arrivati nella piazza dal lato del Palazzo Reale, i motori rombano e i clacson suonano all’impazzata, come si fa in occasione dei grandi festeggiamenti. In questo caso, però, c’è ben poco da festeggiare: si tratta solamente di un ulteriore sfoggio della loro presunzione. In piazza, nel mentre, un gruppo di turisti cerca di non essere travolto da quella sorta di mandria urbana impazzita.

Il secondo episodio documenta, invece, uno dei tanti atti di violenza del gruppo, questa volta più esiguo: due motorini, due ragazzi che riprendono la scena e due carnefici. Il gesto è tanto semplice quanto umiliante: i pedoni sui marciapiedi vengono presi a schiaffi al passaggio dei giovani delinquenti. La violenza è tale da rendere udibile lo schiocco dello schiaffo nonostante il rumore dei motori.

Episodi di questo genere, purtroppo, stanno dilagando non solo a Napoli.

Sempre più giovani, infatti, inebriati da quel senso di onnipotenza alla quale si può accedere grazie alla violenza, sono propensi all’emulazione di gesti simili.

Ad alzare la voce contro il fenomeno delle baby gang sono il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli.

Dopo l’esasperata richiesta d’aiuto dei cittadini, Borrelli e Simioli hanno diffuso un comunicato dove affrontano la questione. I due vedono come causa principale dei comportamenti di questi giovani scellerati l’incompetenza genitoriale nel fornire ai figli, sin dalla tenera età, l’adeguata educazione.

La possibilità che si entri in un circolo vizioso è dietro l’angolo.

Episodi come quelli in Piazza Plebiscito o dello schiaffo ai passanti “sono piccoli segnali – affermano infatti – che rappresentano il preludio di un’educazione all’insegna della delinquenza. La situazione di questi ragazzini sta sfuggendo di mano. La Prefettura deve capire la portata del problema e predisporre interventi mirati e concreti o finiremo per allevare nuovi delinquenti”.

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Napoli: valigia sospetta davanti al comune

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di Luigi Carrara – Questa mattina a Napoli, precisamente in Piazza Municipio, è stata rinvenuta una valigia sospetta, davanti alla sede del Comune. Nella stessa zona poche settimane fa era stata segnalata una busta con all’interno dei fili elettrici.

Sul posto è intervenuta immediatamente una squadra di artificieri, avvertiti da una pattuglia dell’esercito che si trovava in zona. Immediato anche l’arrivo dei vigili del fuoco che, insieme agli artificieri, hanno constatato che la valigia era vuota.

Venerdì 13 inizia il “Napoli Horror Festival”

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Mai data fu tanto appropriata: venerdì 13 Settembre parte la primissima edizione del Napoli Horror Festival. Le numerose attività, tra tunnel jumpscare, mostre d’arte, escape room, concorsi e tavoli di discussione riguardo la paura, non concederanno un attimo di noia e non risparmieranno i visitatori da ben più d’uno spavento.

Prima Edizione

Il 13, 14 e 15 Settembre ci sarà il via per la prima edizione del Napoli Horror Festival. La manifestazione avrà luogo all’ex Nato di Bagnoli ed avrà costi decisamente accessibili.

Ma di cosa si tratta nello specifico?

L’arte generata dalla paura

Il Napoli Horror Festival è una manifestazione che ha come tema fondamentale ed unificante la paura in tutte le sue sfaccettature. Simbolo del festival è infatti una stilizzazione dell’amigdala, la ghiandola che controlla quest’emozione primordiale.

In questa prima edizione ci si soffermerà in particolare sul tema dell’arte generata dalla paura, e lo si farà attraverso la proiezione di film, mostre artistiche e tante altre attività. 

La rivincita di una paurosa

L’ideatrice e direttrice del progetto, Beatrice Baino, divertita dice che questo festival può essere “la rivincita dei paurosi“: lei stessa si definisce come tale: “Ho tormentato” dice “i miei genitori e mie sorella con le mie paure, con le ombre che mi spaventavano“.

Perché, dunque, un festival sulla paura? Per affrontarla, per comprenderla. Per riunire, dopo venticinque anni di carriera, sotto un’unico e grande tema universale come può esserlo appunto quest’emozione ancestrale tutte le forme d’arte che possono elaborare questo sentire così travolgente e renderlo fruibile come intrattenimento e per trasformarlo, in un certo modo, in bellezza.

La cultura della paura ed il territorio

Molti saranno i riferimenti a Napoli ed alla Campania durante il festival.

Napoli è infatti una città dalla forte tradizione esoterica, le cui atmosfere richiamano spesso, nell’immaginario collettivo, sensazioni di paura. Sono innumerevoli le leggende, i fantasmi ed i mostri che abitano la nostra regione e la possiedono; greci e romani hanno persino posto la bocca dell’inferno sotto la superficie del lago d’Averno.

Napoli ha una relazione particolare con l’aldilà e con la morte, coi fantasmi: vi dialoga e dà loro del tu. E’ una città costruita sul bordo di un vulcano, una città sulla soglia di un’altro mondo – il festival celebra questo spirito, e grazie ad alcune attività, come per esempio:

  • Performance di danza “la bella ‘mbriana” , di Artgarage e con le coreografie di Emma Cianchi, visionabile durante tutto l’arco del Napoli Horror Festival;
  • Incontro “Napoli Segreta” a cura di Marco Perillo, a cui sarà possibile partecipare Venerdì 13;
  • Presentazione del progetto “Cartoline Narranti – Legend Naples” a cura di Gennaro Varavallo, a cui sarà possibile assistere durante il primo giorno del festival;

Altre attività

Le attività si articoleranno nel corso delle tre giornate, iniziando alle 16 e proseguendo fino a tarda sera. 

Tra le altre decine di opzioni disponibili al festival, segnaliamo:

  • Jumpscare Tunnel: ambientato in uno dei tunnel segreti dell’ex base Nato, sarà un percorso arricchito dalla performance di attori e da effetti speciali che farà immergere i visitatori in un’atmosfera horror davvero spaventosa, al punto da essere vietato ai minori di 10 anni, alle donne incinte ed ai deboli di cuore. Sarà possibile attraversarlo durante tutti e tre i giorni del festival.
  • Escape Room: il tema di questa escape room, a cura di “Escape Hotel Caserta” sarà “Horror Hotel”. Si tratta dell’unica attrazione a pagamento del festival e per cui sarà necessaria una prenotazione. Sarà inoltre vietata ai minori di 18 anni. Visitabile durante l’intera durata del festival.
  • Mostra “l’horror negli anni ’50 e ’60”: esposizione a cura di Alberto Bruno e dell’Associazione Nuovo Cinema Paradiso che metterà in mostra le locandine originali dei film orrorifici del decennio 1950-1960. Sarà visitabile in tutti i giorni in cui ci sarà il festival.
  • Crasc e Baracca dei Buffoni, durante tutto il Napoli Horror Festival, in: “Apocalypse Parade”, performance itinerante; “Nulleamai fire performer”, performance col fuoco”; “L’ora d’aria”, installazione con attori;
  • Incontro “Italia e cinema horror, nuove generazioni”, incontro che si terrà Sabato 14 e che vedrà protagonisti ospiti illustri come Sergio Stivaletti, Daniele Mischia, Cristiani Ciccotti, Claudio Camilli e Federico Frusciante;
  • Incontro “La paura, strumentalizzazioni e antidoti”, che avrà luogo Domenica 15 Settembre e durante il quale il filosofo e professore Giuseppe Limone, il professore Giuseppe Brancato, la presidente della Lega Coop Campania Anna Ceprano e l’autrice Anemone Ledger discuteranno su come la paura possa essere strumentalizzata dai mass media e dalla nostra società:
  • Sempre Domenica 15 Settembre, spettacolo di contaminazione tra parola scritta, recitazione e canto a cura di Massimo Piccolo e Birdland;
  • Tutti e tre i giorni del festival sarà possibile assistere alla proiezione di film. Nello specifico: Venerdì 13 saranno proiettati “Amore all’ultimo morso” di John Landis e “L’esorcista” di William Friedkin; Sabato 14 saranno proiettati invece “Buriyng the ex” di Joe Dante e “Christine, la macchina infernale” di John Carpenter; infine, Domenica 15 saranno proiettati “Manuale scout per l’apocalisse zombie” di Christopher B. Landon e “War World Z” di Marc Forster.
  • Ci saranno inoltre le premiazioni del concorso letterario a cura di Massimo Piccolo e la parata e premiazione del migliore cosplay horror;

Data, luogo e costo dei biglietti

La prima edizione del Napoli Horror Festival si terrà presso l’ex Base Nato, a Bagnoli, dal 13 al 15 Settembre. I biglietti costeranno 8 euro (ridotto 5 euro); unico costo aggiuntivo all’interno della fiera è costituito dall’escape room il cui costo è di 10 euro.

 

 

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