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Mugnano: bambino precipita dal secondo piano ma ne esce illeso

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Momenti di paura a Mugnano, dove un bambino di 8 anni è precipitato dal secondo piano. Il piccolo, miracolosamente illeso, è ora in accertamento al Santobono.

Ha 8 anni il bimbo che ieri, 14 Gennaio 2020, è precipitato dal secondo piano di uno stabile a Mugnano; il bambino è miracolosamente uscito illeso al volo di diversi metri.

Prontamente il nonno e la mamma hanno caricato il piccolo in auto e lo hanno portato all‘ospedale di San Giuliano a Giugliano, dove è stato visitato dai medici del reparto di pediatria. Attualmente il bambino è nelle mani dei medici del Santobono, per verificare la presenza di eventuali lesioni interne.

La dinamica dell’incidente

Il piccolo stava giocando vicino alla finestra dell’abitazione quando, in un momento di distrazione dei familiari, si sarebbe arrampicato su una poltroncina vicino al davanzale, precipitando di sotto; subito i familiari si sono recati giù per soccorrerlo e portarlo in ospedale.

Mentre i genitori  tirano un sospiro di sollievo, in città la gente grida al miracolo di Sant’Antonio che averebbe protetto il bimbo di 8 anni.

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L’appello di Borrelli: “Dobbiamo ascoltare le sardine”

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I vertici del movimento delle Sardine napoletane, in vista delle elezioni suppletive del 23 febbraio a Napoli per sostituire lo scomparso senatore Franco Ortolani del Movimento 5 Stelle, affermano che ci sia bisogno di un’unita di intenti tra Sardine, centro sinistra ed il Movimento 5 stelle affinché non si permetta alla Lega e alla estrema destra di vincere le elezioni a Napoli.

L’appello delle sardine deve essere ascoltato. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per agevolarlo in ogni modo. Serve unità e dialogo per ritrovarci tutti dalla stessa parte” – dichiara il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

Oltre il 54% dello spreco alimentare è casalingo: che fare?

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Lo spreco di cibo casalingo rappresenta il 54% di tutto quello lungo la filiera, risultando in circa un terzo del cibo prodotto. Secondo una stima della FAO (Food and agricolture organization) del 2019, si tratta di circa 1,3 miliardi di tonnellate nel mondo, di cui 88 milioni solo nell’UE.

In un momento storico come quello attuale, nonostante la densità demografica oltre ogni record e le risorse sempre più carenti, il problema dei paesi del primo mondo è lo spreco. Il danno causato da questo tipo di perdita non è solo economico, anche se all’Italia costa 128 miliardi di euro ogni anno, ma anche ambientale e sociale. Gli avanzi domestici rappresentano un problema che va ben oltre il perimetro di casa. Gli alimenti in eccesso rispetto alle necessità, rappresentano un doppio dispendio di risorse: quelle per produrli e quelle per smaltirli. I rifiuti contribuiscono all’effetto serra in termini di energia usata in agricoltura e di metano rilasciato in discarica. Le amministrazioni nel resto del mondo si sono attivate per ridurre le perdite e riciclare il possibile. A Seul le tasse vengono calcolate in base al peso dei rifiuti prodotti, riciclandone il 95% in fertilizzante o biocarburante. Mentre a New York vengono resi compostabili gli scarti della ristorazione.

Soluzioni e rimedi

Grazie alla legge Gadda 166/2016 in Italia è possibile reperire parte del surplus promuovendo la redistribuzione delle eccedenze per fini di solidarietà sociale. Nel 2018 la rete Banco Alimentare ha recuperato circa 45mila tonnellate di alimenti per tutta la catena alimentare, dall’industria alla ristorazione aziendale. Ma si può fare molto di più. Per riuscire a ridurre del 51% lo spreco entro il 2030 occorre educazione e informazione.

Educazione domestica

A livello familiare, è possibile ridurre i propri sprechi partendo dalle basi. Le dispense degli italiani sono ricche di prodotti che finiscono dritti in discarica se non consumati entro la data di scadenza. Quindi prima di organizzare una nuova spesa, è necessario controllare bene la data di espirazione dei prodotti acquistati in precedenza. Disporli in ordine di scadenza può facilitare questa fase ed evitare dimenticanze, oltre che stimolare la creatività in cucina. Non occorre essere chef stellati per creare una nuova ricetta, o utilizzare elementi poco comuni come gambi, bucce e foglie. Nella tradizione culinaria del Bel Paese, ci sono centinaia di piatti basati su ingredienti poveri o poco nobili, che non solo rappresentano una soluzione pratica al problema sociale ed economico dei rifiuti, ma anche nutrizionale. Nel 50% degli scarti di frutta e verdura, sono presenti ingenti quantità di fibra e antiossidanti, fondamentali per l’organismo. Quindi ben vengano brodi, zuppe, pesti e sformati. Inoltre, banalmente, è necessario ridurre la spesa. Comprare il necessario, invece che riempire ad oltranza frigoriferi e dispense.

Letture precedenti:
3 abitudini da adottare per un 2020 più sostenibile;
– Zero waste, eco-friendly o sostenibile? Facciamo chiarezza

 

Apre a Napoli la prima “stanza della rabbia” dove poter sfogare lo stress

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Siete stressati? Arrabbiati? Sabato 18 gennaio verrà inaugurata a Napoli, a questo proposito, la prima Rage Room del Sud Italia: si tratta di una cosiddetta “stanza della rabbia“, insonorizzata, e nella quale si può distruggere tutto quello che si trova per sfogare la rabbia e lo stress.

Ci si veste con tuta protettiva, casco, guanti e scarpe antinfortunistiche, e si hanno a disposizione dai 5 ai 10 minuti per poter distruggere qualsiasi cosa si pari davanti. Dal punto di vista psicologico potrebbe essere una buona modalità per sfogare la rabbia accumulata: la collera prolungata può infatti avere conseguenze importanti sulla nostra salute, aumentando il rischio legato a patologie cardiovascolari, tensioni, sofferenza gastrica, bruxismo e così via.

Alcuni esemplari di Rage Room sono già presenti nel Nord e Centro Italia, in Giappone sono diffuse già dagli anni ’90, pensate per gli impiegati soffocati dalla rabbia e oppressi dal troppo lavoro, mentre negli Stati Uniti hanno fatto la loro comparsa a partire dal 2008.

 

 

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Riaperta l’indagine dell’omicidio di Veropalumbo

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Torre Annunziata, il giudice riapre l’ indagine per ricostruire l’omicidio di Giuseppe Veropalumbo. Il giovane carrozziere fu colpito da un proiettile vagante il 31 dicembre del 2007.

Il giudice Paola Brunese riapre l’ indagine per stabilire l’identità di chi ha premuto il grilletto della calibro 9×21.

Le autorità interrogheranno persone legate alla vittima e al gruppo che frequentava. Per quanto riguarda le precedenti testimonianze, verranno tutte riesaminate. Specie quelle rilasciate dagli amici del trio di ragazzi ritenuti  possibili responsabili dell’omicidio. Così si spera di rintracciare dettagli ritenuti irrilevanti durante le prime indagini, quando ancora erano minorenni.

La versione più accreditata dei fatti

Veropalumbo potrebbe essere stato freddato per vendetta: uno dei tre ragazzi avrebbe sparato per conto di Francesco Amoruso ” a vicchiarell”. La vittima aveva consegnato le chiavi del palazzo in cui abitava alla polizia, che aveva installato telecamere per incastrare Amoruso. Gli inquirenti hanno sei mesi per concludere il supplemento d’indagine e fare luce sulla morte di Giuseppe Veropalumbo.

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Napoli, De Magistris avvia la campagna per pulire la città. Le Foto

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“Stiamo lavorando, senza un attimo di sosta, perchè Napoli, pur con pochissime risorse economiche, raggiunga livelli di servizi migliori di quelli attuali. Avvertiamo aumentare ostacoli, insidie, cattiverie, ma nulla fiaccherà la mia e la nostra azione affinchè la città non torni mai più indietro”.

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris pubblica su Facebook le foto degli interventi di pulizia straordinaria predisposte in punti critici: corso Novara (lato stazione centrale), porticati Morelli, Forcella.

“Le immagini di seguito – si legge nel post – mostrano una parte delle attività di pulizia straordinaria messe in campo negli ultimi giorni a corso Novara, a Scampia, a pzz. Cavour, via Morelli e a Forcella. Da parte nostra c’è tutto l’impegno nel voler rendere una città più pulita e decorosa. È chiaro che se saremo in tanti a lottare nella giusta direzione la battaglia sarà vinta perché è necessaria la collaborazione di ogni singolo cittadino nel condurre un comportamento corretto nel rispetto della vita in comune. Non vi annunceremo di volta in volta che cosa accadrà di buono, ma vi racconteremo cosa sarà accaduto. Tutto questo perchè chi rema contro la città non possa organizzarsi per fermare il suo riscatto”.

 

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Regionali Campania, M5s e PD Vicini all’accordo: Rebus De Luca

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L’avvicinarsi delle regionali in Campania comincia a premere in maniera decisa sulle forze politiche che in queste ore vivono il travaglio della decisione delle alleanze con cui presentarsi alle urne.

Lo sanno bene il PD ed il M5S, in questo momento più che mai vicini ad un’intesa che potrebbe vederli, fianco a fianco, sorreggere un unico candidato contro quello di centrodestra, già concretizzato nel nome di Stefano Caldoro.

“I pentastellati dobbiamo farli venire di qua. Provare ad allargare il campo di chi confivide certi valori. Non ci si può fermare perchè dicono di no ad un’alleanza” 

Spinge Franceschini dall’alto della direzione nazionale del Partito Democratico, anche se dai vertici Campani, la musica non è proprio la stessa:

“La scelta del candidato e dell’alleanza va condivisa da tutti. Io resto della mia posizione: si riparte e di finisce con Vincenzo De Luca.”

Tuona Leo Annunziata, segretario regionale campano, bene consapevole che il nome di De Luca sta terribilmente scomodo al popolo pentastellato, specie alla sua acerrima rivale in Regione, Valeria Ciarambino, la quale si starebbe già preparando per affrontarlo, testa a testa, per la Presidenza della Regione Campania.

 

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Paura in metro: due treni si scontrano. Linea 1 sospesa

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Stamattina, intorno alle 7, due treni della metropolitana si sono scontrati frontalmente all’altezza della stazione di Piscinola. Uno dei due mezzi era in uscita dal deposito, l’altro proveniva in direzione contraria da Chiaiano.

Ciò ha provocato un nuovo stop alla circolazione dei treni sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli.  Secondo quanto riportato da diversi media, ci sarebbero inoltre dei feriti. Probabilmente il macchinista.

Le ambulanze stanno arrivando sul posto.

Intanto, la circolazione resta limitata alla tratta Garibaldi-Colli Aminei, chiuse le stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone. A comunicarlo sulla propria pagina Facebook l’Azienda Napoletana Mobilità.

“Dracula” in scena al Bellini con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini

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Al Teatro Bellini di Napoli, dal 17 al 26 gennaio, andrà in scena con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini, “Dracula”, tratto dall’opera di Bram Stoker.

(COMUNICATO STAMPA)

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo presenta Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini
in Dracula, da Bram Stoker. Adattamento di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini: con Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana, Alice Bertini.

scene Gregorio Botta
costumi Chiara Aversano
musiche Giuseppe Vadalà
progetto sonoro G.U.P. Alcaro
luci Tommaso Toscano
foto di scena Filippo Manzini
regista collaboratore Gisella Gobbi

regia
Sergio Rubini

Dracula è prima di tutto un viaggio notturno verso l’ignoto. Non solo un viaggio tra lupi che ululano, grandi banchi di foschia e croci ai bordi delle strade. Ma è anche un viaggio interiore che è costretto ad intraprendere il giovane procuratore londinese Jonathan Harker, incaricato di recarsi in Transilvania per curare l’acquisto di un appartamento a Londra effettuato da un nobile del luogo.
Il giovane avvocato non immagina la sciagura che lo attende, ma immediatamente, appena ha inizio il suo viaggio, sprofonda in un clima di mistero e di scongiuri. È proprio in questo clima di illusione, di oscurità e paura che il giovane Harker verrà calato prima ancora di conoscere il Conte e quando si accosterà al cancello del Castello, come chi sopraggiunto nell’Ade comprenderà di essere finito in una tomba.
Ma il viaggio che compie il giovane Harker non si limita a quell’esperienza fatta di angoscia e paura. L’orrore di ciò che ha vissuto al Castello deborda e finisce con l’inghiottire tutta quanta la sua esistenza, diventa un’ossessione che contamina tutto ciò che ha di più caro, destabilizzando irrimediabilmente ogni certezza. Di questo contagio ne è vittima in primo luogo sua moglie Mina, a cui Jonathan inizialmente non ha il coraggio di raccontare quanto accaduto. È dalla lettura del diario redatto durante il soggiorno-prigionia di Jonathan al Castello che Mina viene a conoscere l’origine di quel malessere, che sembra essersi impossessato del suo giovane sposo e averlo mutato profondamente. Un malessere che come una malattia incurabile finirà per consumare anche lei. Una dimensione dove il buio prevarrà sulla luce, il chiarore ferirà come una lama lo sguardo, il cupo battere di una pendola segnerà il tempo del non ritorno, uno scricchiolio precederà una caduta e il silenzio l’arrivo della bestia che azzanna e uccide. Una realtà malata dove sarà impossibile spezzare la tensione e da cui sembrerà difficile uscirne vivi.

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“12 baci sulla bocca” torna in scena al NEST

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Torna al Nest, in occasione dei #10anni della Compagnia, lo spettacolo più amato del repertorio: “12 baci sulla bocca” di Mario Gelardi con Francesco Di Leva nelle vesti di Emilio, il giovane lavapiatti; Stefano Meglio in quelli di Antonio, il proprietario del ristorante; Andrea Vellotti è Massimo il fratello “ripulito” di Antonio. Una intrigante storia che regala emozioni e spunti di riflessione con la regia di Giuseppe Miale Di Mauro.  “E’ tutta la vita che mi nascondo, perché io nascosto ci sto bene. Mi sento al sicuro”. Nel testo non si tratta di fare outing, ma di interpretare l’alchimia di un sentimento che nasce inaspettato. La trama è pretesto per raccontare una storia d’amore, semplice ed emozionante come ogni storia d’amore è. E poco importa se i protagonisti di questa storia sono due uomini, perché Emilio e Massimo sono il simbolo di una libertà che negli anni settanta era pura utopia e oggi è finta democrazia.

Sinossi

Siamo nella provincia soffocante e a volte disorientante napoletana degli anni 70’. Il conflitto politico e sociale che divide il paese sembra lontano da queste terre. In questo ambito nasce “12 baci sulla bocca” che racconta l’incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio diretto e Massimo, fratello “ripulito” del proprietario di un ristorante. Massimo si sta per sposare con l’unica donna che ha avuto nella sua vita, è a quel punto della vita in cui o ti lasci o ti sposi, Massimo si sposa. Emilio è giovane ed è ricchione, perché era l’unico termine usato a Napoli per identificare un omosessuale. Emilio riesce a scardinare l’omosessualità assopita malamente da Massimo. I loro incontri sono violenti al limite dello scontro fisico. I due ragazzi si nascondono, ma quel rapporto così controverso, rappresenta, forse, l’unico momento di vero sentimento nella loro vita. Il loro è un ambiente in cui non è permessa alcuna diversità, vigono leggi sociali e di branco che non permettono nulla al di fuori di una prassi consolidata. Ma gli occhi di Antonio, fratello di Massimo, lo guardano dentro, sanno molto di più di quel fratello di quanto lui pensi. In quell’ambiente i problemi si risolvono in maniera spicciola ed uno come Massimo, non può certamente essere un “ricchione di paese”.

Note di Regia
Ho spinto Mario Gelardi, l’autore del testo, ad ambientare questa storia negli anni settanta per costruire un tessuto emotivo ancora più claustrofobico. Quando lessi il testo, che era ambientato ai giorni nostri, era appena successa una tragedia omofobica che avrebbe spinto lo spettacolo troppo verso la cronaca e meno verso il simbolismo necessario in teatro. Così è venuto fuori il racconto di una storia d’amore impossibile, una sorta di Romeo e Giulietta oltre il genere maschile e femminile, che si snoda in 12 mesi fatidici che iniziano con la strage di piazza della loggia e terminano con la tragica morte di Pier Paolo Pasolini. Una vicenda che parte dalla periferia della nostra terra in cui il tempo sembra essersi fermato. Un ritratto sociale dove l’illusione di un finto progressismo sfocia in leggi sociali antiche. Un’atmosfera sudata, che ha l’eco della musica popolare degli anni settanta, che vive di squarci di luce sul nero dei giorni e di quelle vite.

LA MOSTRA  #10NEST – dieci anni di compagnia 

“10NEST – dieci anni di compagnia” è un percorso visivo e tattile fatto di scatti e oggetti di scena che testimoniano, anno dopo anno, tutti gli spettacoli prodotti e messi in scena dalla Compagnia Nest. Un modo per ricordare e celebrare il lavoro di un gruppo di giovani ardimentosi che con enormi sforzi sono cresciuti e diventati adulti. La storia racconta che durante la tournée di un fortunato spettacolo dal titolo noto, GOMORRA, un gruppo di attori decide di unirsi per provare a esprimere la propria esigenza artistica. Ciò che ha spinto e spinge ancora il collettivo è un semplice ma fondamentale obiettivo: avere coscienza. Sulle cose, su ciò che ci circonda, sull’esistere. Avere coscienza per riuscire a rappresentare ciò che accade, mescolando la verosimiglianza della cronaca con l’onirico del teatro. Portare sul palco ciò che accade intorno, trasmutato dalla propria interiorità, dalla propria estetica, dall’utilizzo di tecniche e saperi, perché dall’ego si passi all’oggettivo. Al fruibile universale. Perché si crei la relazione giusta con lo sguardo del pubblico. Per riconoscersi e riflettere su ciò che esiste. Perché in questo territorio, in questa città, in questo paese, nel mondo, c’è gente che passa una vita a non avere coscienza delle cose. Dieci anni nel tentativo di irrobustire la propria poetica e scandagliare a fondo l’autocoscienza.

#10ANNIONEST
Programmazione:
17 – 18 novembre ore 21.00
19 novembre ore 18.00

Prenotazioni:

whatsapp e mobile: +39 3208681011
whatsapp e mobile: +393333223780

INFO E CONTATTI

Nest Napoli Est Teatro –

www.compagniateatronest.it

Via Bernardino Martirano 17 – San Giovanni a Teduccio , Napoli

+39 3208681011 mail: Info.teatronest@gmail.com – pressofficenest@gmail.com 

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