domenica, Maggio 18, 2025
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Il giornale del professore: la fine dell’anno scolastico

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fine anno scolastico
fine anno scolastico

Il giornale del professore – la nostra rubrica di satira sul mondo della scuola –  propone la sua terza puntata e si avvia per quest’anno alla conclusione. In questo numero disquisiremo di fine anno scolastico, tra cronache disumane e piccole punture di ironia.

Tempo reale vs tempo a scuola

I Greci riconoscevano tre divinità in cui si identificava il Tempo: Aion, il tempo infinito, l’eternità, Kronos, la successione degli attimi, il padre tiranno che si nutre dei suoi figli, infine Kairòs, il momento giusto, il tempo dell’occasione e della decisione. La modernità ha aggiunto il tempo ferreo degli orologi, la scansione rigida delle giornate e delle azioni.

Bisognerebbe tuttavia aggregare una ulteriore definizione di temporalità: quella scolastica. A scuola il tempo si trasforma, sfugge alle categorie consuete, appare infinito e fugace allo stesso tempo, forma una dimensione a sé in cui la vita comune è sparita. Il tempo della scuola è un universo parallelo, un’altra categoria kantiana, un’essenza inafferrabile e schizofrenica. Il tempo della scuola è mistico, teleologico, tende a un fine ben preciso: la fine dell’anno scolastico!

Il rush finale

Nel multiuniverso della scuola il divenire ha le sembianze alienate del sogno: la mattina si è già stanchi, durante le lezioni si sviene sui banchi, a fine giornata si è pronti per il ricovero. A maggio questa eterna stanchezza diventa delirio lucido: le pupille dilatate dalle poche ore di sonno, le mandibole aperte per uno sbadiglio tipo Urlo di Munch, le menti galleggianti nell’ottundimento come Nemo nell’Oceano, gli studenti trasformati in zombie sensienti a cui di umano resta ben poco. È il risveglio dei morti viventi.

Che poi risveglio è una parola grossa, un eufemismo inappropriato, Il ritorno dei morti viventi: ecco. Eppure proprio a maggio servirebbero le migliori e residue energie: è tempo del rush finale! Ma i diciottesimi che si susseguono come le puntate di Grey’s Anatomy, le feste di compleanno generiche, le feste e basta, le cresime, i battesimi, le nozze d’oro dei nonni costringono a fare le ore piccole ripetutamente e al mattino seguente è uno stillicidio: si dorme con gli occhi aperti, come i fachiri indiani. E allora vai con Polase, Supradyn, Multicentrum e vitamine B 12 a catinelle, perché lo stress è lo stress e bisogna aiutare l’organismo a sostenersi.

Maggio è il mese delle nottate studio, si sa. La nottata è l’unica via di salvezza e il susseguirsi di nottate la sola possibilità di coprire 12 programmi e 25 interrogazioni, nonché 10 compiti scritti e il corso di preparazione a medicina. Che poi ogni anno ci si ripromette di non ridursi mai più così: “giuro sulla tomba dei miei avi che l’anno prossimo mi organizzerò in modo da finire le interrogazioni a aprile, massimo primi di maggio!” Solennemente. E ci si crede pure.

Ma il tempo della scuola, si è detto, è un tempo a sé, non è rettilineo, né logico, né lineare è l’eterno ritorno dell’uguale! Del resto le buone intenzioni degli studenti iniziano già a settembre, “quest’anno studierò da subito!”, si protraggono durante le vacanze di Natale, “recupererò tutti gli arretrati!”, defluiscono verso le festività pasquali, “mi metterò al passo sicuro!”, si concludono a maggio, “farò un’ultima settimana di fuoco!”. Ma poi si sa come va la vita, a settembre la testa è ancora sulle spiagge, a Natale la Befana arriva in un soffio e a Pasqua il casatiello stronca ogni buon proposito.

La fine dell’anno per i professori

I professori non se la passano meglio, anzi, il fine anno scolastico è per loro devastante. A confronto lo sbarco in Normandia fu una gita fuori porta, le Crociate una crociera Costa, la guerra dei cent’anni una scazzottata tra amici. I poverini si ritrovano assediati da turbe scalpitanti di studenti pronti al martirio pur di evitare il debito, questuanti in cerca di salvezza che i penitenti del Muro del Pianto sembrano pivellini. Cingono d’assedio il docente schierandosi come la falange macedone e programmano interrogazioni al ritmo serrato di Gerry Scotti: tabelle giornaliere, ora per ora, materia per materia con la precisione della Nasa. Quello che non hanno fatto per tutto l’anno intendono recuperarlo nell’ultima settimana.

È una missione, una chiamata mistica, e loro la porteranno a termine con la determinazione di Rambo. Se avessero studiato come nell’ultima settimana, se si fossero offerti come nell’ultima settimana, la scuola italiana sfornerebbe Nobel a ripetizione. Cattedre circondate da decine di studenti da interrogare, i quali sommergono il docente, che diventa una macchina da ascolto, un walkie talkie culturale, un Orecchio di Dioniso in forma umana. Le domande si ripetono come rosari, gli autori vengono ripetuti come mantra, il Fanciullino diventa un parente prossimo, il Superuomo un eroe dei fumetti, Euclide uno zio e Pitagora un vicino di casa.

Tutto viene triturato in un delirio nozionistico in cui triangoli isosceli si fondono con La Gerusalemme liberata. A fine giornata i professori sono dei budini viventi e rimpiangono il giorno in cui si iscrissero all’Università anziché votarsi alla pastorizia. Insieme alle interrogazioni, se non bastasse, ci sono i programmi da finire. I Programmi ministeriali che hanno la stessa riverenza delle Tavole dei Comandamenti.

Un’entità superiore li ha scritti e gli adepti professori devono attuarli. Ma il tempo è tiranno feroce, tempus fugit: a settembre gli studenti sono ancora in spiaggia e mandano i loro ologrammi tra i banchi, a ottobre si inizia, poi arrivano in sequenza il ponte dei morti, Natale, la Befana, San Valentino e Pasqua, che quest’anno è durata quanto Natale, poi i viaggi d’istruzione ed ecco che ti ritrovi catapultato a maggio manco fossi salito sulla macchina di Ritorno al futuro! Ma i Programmi vanno conclusi: è il primo comandamento del dio Moloch-Ministero.

E allora bisogna, obtorto collo, tagliare. Si, saltare delle parti, riassumere, succingere, correre. Dante si ritrova da Paolo e Francesca al cospetto di Satana, Renzo dalla rivolta dei forni al lazzaretto tra gli appestati, Ottaviano Augusto nomina come successore Carlo Magno, la Pioggia nel Pineto fa fiorire i Limoni, Mastro Don Gesualdo è lo zio di Mattia Pascal.

I Professori ce l’hanno messa tutta ma il fine anno scolastico è al di là delle possibilità umane. Hanno ancora registri da riempire, consigli da fare, programmi da redigere e, sotto casa, qualche studente da interrogare.

W la scuola. Sempre.

Articolo a cura di Michele Salomone

 

Al via la XII edizione del Napoli Teatro Festival: il programma della prima giornata

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Claudio Santamaria Napoli teatro festival
Claudio Santamaria Napoli teatro festival

Parte sabato 8 giugno l’edizione 2019 del Napoli Teatro Festival Italia, diretto per il terzo anno daRuggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania. 

Oltre 110 spettacoli,  di cui oltre 60 prime (18 debutti stranieri in Italia di prosa e danza, e 50 prime di spettacoli italiani)  che coinvolgeranno un totale di 800 artisti. 

Claudio Santamaria e gli altri protagonisti

Nella prima giornata del Festival ore 21 al Teatro Politeama, va in scena lo spettacolo Zinc (Zn), allestimento del regista lituano ispirato ai romanzi del premio Nobel per la letteratura Svetlana Aleksievič (replica il 9 giugno ore 19). La mostra e l spettacolo sono preceduti il 7 giugno ore 20.30 dalla proiezione del documentario Eimuntas Nekrosius: Pushing the Horizon Further, prevista al Teatro Politeama.

Sempre l’8 giugno presenta per la prosa italiana, in prima assoluta, alle ore 19.00, In exitu in scena al Teatro Nuovo, lo spettacolo è adattato, interpretato e diretto da Roberto Latini, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori, autore caro alla storica compagnia formata da Sandro Lombardi e Federico Tiezzi. Latini si confronta con la furente inventività linguistica testoriana, portando sul palco l’uscita di scena di un tossico degli anni ’80 in una città nordica. Al centro della rappresentazione, dolore e solitudine straziante di una vita consumata in evasione (in replica domenica 9 giugno ore 19). 

Ancora per la sezione italiana, al Teatro Sannazaro ore 19, Claudio Santamaria accompagnato da Francesco Mariozzi (violoncello), che firma anche le musiche originali dello spettacolo, porta in scena Storie dal Decamerone. Il potere del pluripremiato drammaturgo Michele Santeramo. Prodotto da Fondazione Teatro della Toscana – Festivaldera 2018, Il potere è uno dei quattro capitoli che compongono l’affascinante mosaico di storie scritte da Santeramo, che rivisita a posteriori la più grande opera di Giovanni Boccaccio. Santamaria, calandosi nei panni di un uomo d’affari angosciato da una vita monotona e vittima del suo stesso male, mette in pratica —  tra le sinfonie acute e orchestrali di Mariozzi — l’espediente di una guarigione. 

Danza: il ricordo di Pina Bausch 

A dieci anni dalla sua scomparsa, il Festival celebra l’icona della danza contemporanea Pina Bausch con Moving With Pina. Una conferenza danzata sulla poetica, la tecnica la creatività di Pina Bausch di e con Cristiana Morganti, lo spettacolo in scena l’8 giugno ore 21.30 al Museo Madre è prodotto da Il Funaro – Pistoia, con il sostegno di Goethe – Institut di Napoli e il Ministero Federale degli Affari Esteri di Berlino. 
Lo spettacolo è la prima tappa del progetto condiviso con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, che vedrà il suo compimento il prossimo autunno. 
Interprete e danzatrice solista del Tanztheater di Wuppertal dal 1993 al 2014, Cristiana Morganti propone un viaggio nell’universo della sua storica fondatrice Pina Bausch, coreografa tra le più rivoluzionarie del Ventesimo secolo, scomparsa nel 2009. 

Napoli Testro Festival: le mostre

La giornata di apertura del Festival prevede — oltre all’inaugurazione della mostra dedicata Nekrosius, sempre a Palazzo Fondi ore 17, l’apertura in contemporanea di ben tre allestimenti: l’installazione interattiva Dans un jardin je suis rentrée; e ancora Lacci Gassosi, ordito del cielo,e la mostra Mario Francese, 40 anni dopo: una vita in cronaca – Un omicidio eccellente sottratto all’oblio. Per tutti i dettagli: Non solo Napoli Teatro Festival: le 8 mostre in programma

NTF a Salerno

La prima giornata della manifestazione presenta eventi anche in Regione. A Salerno, per la sezione Progetti Speciali, va in scena Festa dei Teatri per la Socialità – FTS 2019, un progetto della Fondazione Campania dei Festival e del dipartimento salute mentale ASL Salerno, a cura dell’associazione culturale Teatri di Popolo, guidata dal regista Marco Dall’Acqua, che vuole offrire scritture per la scena inedite e originali per far crescere nella comunità cittadina il seme di una rinnovata riflessione critica sulla potenza costruttiva della “solidarietà”. Dalle 16.30 alle 23.30 Palazzo Fruscione aprirà le sue porte a 9 spettacoli da 30 minuti ciascuno. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto a favore dell’associazione “La casa di Matteo”.

Il dopofestival

La serata di eventi si conclude alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, che accoglie il Dopofestival, un momento di condivisione che riunisce pubblico e artisti in uno dei luoghi più suggestivi della città. In scena il primo dei concerti a cura di Massimiliano Sacchi, Romito con Vittorio Romito (voce), Andrea Pasqualini (chitarra) Carlo De Luca (chitarra), Nicola Papa (piano e synth), Walter Marzocchella (batteria): il gruppo mescola sonorità indie folk ed elettropop di matrice anglosassone alla lingua Napoletana. L’apertura è affidata alla musica dei NODe, che propongono un ibrido tra musica elettronica e sonorità molto distanti tra loro: dal punk alla new wave, passando per il dark, l’electro-garage e il rock più classico.

Nell’ottica di favorire la partecipazione del pubblico, anche quest’anno il Festival continua a proporre un’oculata politica di prezzi, con biglietti popolari (da 8 e 5 euro) e agevolazioni assolute per le fasce sociali più deboli. 

Casa del Festival – Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito 1
Tutti i giorni 10.00 – 19.00 mailbiglietteria@napoliteatrofestival.it
biglietteria: 344 045 6788
infopoint: 344 045 4626

intero € 8,00
ridotto under 30 – over 65 € 5,00
Letteratura e Teatro Ragazzi € 5,00
Pompeii Theatrum Mundi da € 10 a € 30
Gratuito diversamente abili con un accompagnatore e pensionati titolari di assegno sociale.

Chiara Saraiello, ecco chi è la pugile dal Rione Sanità

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chiara saraiello

Gli studenti del Garibaldi di Roma hanno incontrato Chiara Saraiello, promettente pugilessa del Rione Sanità.

All’Istituto Garibaldi di Roma si è tenuto un incontro promosso da diregiovani.it, nell’ambito del progetto “il valore dello sport”. All’evento ha partecipato Chiara Saraiello, 16 anni, napoletana, pugilessa appena rientrata dalla Romania, dove ha difeso con le altre azzurre i colori italiani.

Chiara Saraiello, da poco premiata anche dal Comune di Napoli, ha incontrato gli studenti del Garibaldi per raccontare la sua esperienza e per trasmettere i valori di una disciplina come il pugilato. Gli studenti del Garibaldi hanno rivolto tante domande alla campionessa italiana, ospite della scuola insieme alla sorella Angela, anche lei ex pugilessa e che ora segue Chiara nelle sue avventure.

Per Chiara Saraiello, “essere pugile è una responsabilità che non termina nel quadrato, nel ring, ti sta addosso sempre. A volte tra allenamenti e studio non ho molto tempo per me stessa, ma penso sempre al mio obiettivo e al mio sogno. Così sono diventata campionessa”.

Quella del pugilato, è una scelta che suscita ammirazione ma anche curiosità negli studenti, perché Angela e Chiara sono due ragazze che praticano uno sport considerato maschile: infatti, Chiara racconta che “mi hanno preso in giro per aver scelto questo sport, ma questo non mi ha mai impedito di farlo, sono una ragazza indipendente e consapevole”.

Chiara Saraiello è cresciuta con la sua famiglia a Napoli, nel Rione Sanità, dove “ci sono ragazzini che crescono per strada – ha detto Angela, la sorella – molto è stato fatto dalle istituzioni, noi con lo sport facciamo la nostra parte. Spingiamo questi ragazzi a perseguire il proprio sogno nel cassetto con grinta e fame“. Dunque, un territorio difficile che anche grazie allo sport sta cambiando volto.

Dramma a San Giorgio: Donna si toglie la vita lanciandosi nel vuoto

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San Giorgio a Cremano
San Giorgio a Cremano

Dramma questa mattina a San Giorgio a Cremano, una donna si è tolta la vita lanciandosi dal balcone della sua abitazione.

Il fatto è accaduto in piazza Giordano Bruno, dove la donna è precipitata dal terzo piano della palazzina dove abitava. Ad accorgersene sono stati gli altri inquilini dello stabile che hanno avvisato le Forze dell’Ordine anche se per la donna di 83 anni non c’è stato nulla da fare.

Sul tragico avvenimento avvenuto questa mattina a San Giorgio a Cremano indagano le Forze dell’Ordine.

La farmacia degli Incurabili si sposta al Palazzo Reale di Napoli

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I manufatti della Farmacia storica degli Incurabili

Un accordo siglato a Roma lo scorso 29 maggio tra il MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali) e la ASL Napoli 1 centro ha disposto il trasferimento dei beni e dei manufatti della chiesa degli Incurabili a Palazzo Reale.

Tale decisione è stata presa dopo circa due mesi dal crollo della volta della chiesa di Santa Maria del Popolo, all’interno del complesso degli ‘Incurabili’, avvenuto il 24 marzo scorso. Ciro Verdoliva, commissario dell’ASL, aveva affermato che il complesso degli Incurabili necessitava di urgenti cure, tanto da interdirne l’accesso per le verifiche strutturali. All’interno della farmacia, risalente alla metà del ‘700 e ricavata dalla ristrutturazione dell’antica spezieria cinquecentesca, è infatti possibile vedere una lunga spaccatura sul pavimento.

Presto però il patrimonio artistico del complesso sarà di nuovo esposto al pubblico nei locali al piano terra del Palazzo Reale di Napoli. I manufatti lignei e i tipici contenitori da farmacia, decorati a chiaroscuro turchino, entreranno a far parte del nuovo piccolo “Museo della storia sanitaria di Napoli”.

Prima di procedere al trasferimento, per il quale precedentemente si pensava alla Certosa di San Martino, saranno effettuate alcune foto per permettere una precisa ricollocazione dei preziosi manufatti quando potranno tornare nella loro storica “casa”.

L’accordo inoltre prevede anche la temporanea esposizione dei beni artistici della chiesa di Santa Maria del Popolo presso la Basilica di San Gennaro fuori le mura, man mano che essi saranno restaurati.

Insomma…non siamo tanto lontani dal “curare” gli ‘Incurabili’.

Riguardo il crollo della volta della chiesa di Santa Maria del Popolo si consulti https://www.labussolanews.it/2019/03/25/crollo-agli-incurabili-a-rischio-il-patrimonio-artistico/

Finto dentista a Pozzuoli: arrestato 56enne

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Finto dentista e studio abusivo a Pozzuoli: i carabinieri hanno arrestato un uomo di 56 anni.

Finto dentista a Pozzuoli: il comando dei carabinieri della Stazione di Monteruscello, ha scoperto l’ennesimo studio dentistico abusivo privo di qualsiasi autorizzazione, messo in piedi da un 56enne di Giugliano che si spacciava per dentista pur essendo privo delle abilitazioni accademiche per lo svolgimento della professione. Praticava ogni tipo di attività odontoiatrica ai suoi “pazienti” presso uno studio in Via Ada Negri a Monteruscello (frazione del comune di Pozzuoli),  senza insegne per non destare sospetti.

Sono stati posti sotto sequestro, oltre al locale, una sedia da lavoro per dentista completa di accessori, nonché materiale e strumentazione medica di diverso genere, un riunito odontoiatrico, un miscelatore automatico, un ablatore ad ultrasuoni per la pulizia dei denti nonché frese, punte, cementi per calchi e una lampada foto-polimerizzatrice, un apparecchio che se usato senza le dovute cautele potrebbe provocare danni alla retina. Tra gli oggetti sequestrati anche l’agenda dove erano segnati gli appuntamenti fissati.

Il falso dentista è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli per il reato di “esercizio abusivo di professione medica”. Sono in corso accertamenti allo scopo di ricostruire il volume d’affari messo in piedi dal sedicente dentista.

“Un Posto al Sole” anche per l’”Amica Geniale”: Ludovica Nasti nei panni di Mia

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Foto Credits: ComingSoon

Ludovica Nasti, protagonista de “L’amica geniale”, sbarca in “Un posto al Sole” nei panni di Mia, personaggio ribelle e testardo, che (forse) non si discosta troppo dalla Lila di Elena Ferrante.

La notizia era già trapelata mesi fa, al tempo delle riprese. Ma è nella puntata di ieri, 5 giugno, che ha fatto il suo debutto ufficiale in “Un posto al sole” Ludovica Nasti, che aveva già colpito per la sua ottima interpretazione di Lila ne “L’amica geniale”, serie televisiva di produzione Rai-HBO, tratta dalla famosa quadrilogia di Elena Ferrante. Qui vi avevamo già parlato delle riprese del secondo capitolo, mentre poco più di un mese fa era stata aperta la caccia alle comparse a Giugliano.

Dopo meno di un anno dalla messa in onda de “L’amica geniale”, la giovanissima attrice puteolana – 13 anni il prossimo 13 settembre – si merita il suo posto al sole nella soap opera più longeva del panorama italiano, dove veste i panni di Mia Parisi, la sorella minore di Alex (Maria Maurigi), timida grafica che lavora al ‘Caffè Vulcano’.

Chi è Mia Parisi?

La vediamo solo per pochi attimi ballare con la musica ad altissimo volume, nonostante i richiami della sorella Alex e la disperazione della signora Carmela, che avrebbe il compito di badare a lei (la madre, infatti, è spesso assente a causa del lavoro, e del padre non c’è traccia). E capiamo subito che la piccola ‘scugnizza’ napoletana ce ne farà vedere delle belle. Mia è impertinente, furba e irruente. Come suggerisce la stessa Ludovica a TV Sorrisi e Canzoni, “Mia è una ragazza con una forte personalità e un po’ monella”.  Ma con la sua simpatia travolgente farà sicuramente affezionare i fan della serie.

Senza dubbio, questa ragazzina “scombinata”, fin dal primo istante chiaramente ribelle e testarda, non può non ricordarci la caparbietà e la forza di Lila, il personaggio con il quale Ludovica ha catturato l’attenzione del pubblico. I tempi, sicuramente, sono cambiati. Non siamo più negli anni ’50, e Mia potrebbe essere una ragazzina qualunque, cresciuta nel cuore della città partenopea. Eppure, l’ostinazione nello sguardo di Mia e di Lila è lo stesso, così come la determinazione che trapela dalle loro parole. Di sicuro, da Lila a Mia, da amica a sorellageniale’, il passo è breve.

Qui il doppio episodio andato in onda ieri su Rai 3.

Ludovica e il set

Ludovica non era ancora nata quando la prima puntata di “Un posto al sole” è stata mandata in onda. Stiamo parlando del 1996. Per questioni anagrafiche, quindi, Ludovica ha spesso dichiarato di non essere una fan della soap opera e di essersi appassionata alla trama solo dopo essere stata scritturata. “La cosa divertente è che lo vedono tutti, la mia famiglia al completo e le mamme dei miei amici, e quando le mie insegnanti hanno saputo di questo lavoro sono impazzite di gioia perché non perdono una puntata da anni”, ha raccontato la giovane napoletana.

Spaventata dai ritmi televisivi diversi rispetto a quelli dei film, Ludovica ha anche confessato di essersi sentita intimidita all’inizio, ma di aver imparato molto da questa esperienza. “Per girare una scena c’è meno tempo a disposizione. Però mi sono trovata subito bene e, anzi, ora sono contenta perché quando tornerò sul set di un film sarò molto più veloce”, ha dichiarato a TV Sorrisi e Canzoni.

Il benvenuto del cast

Sul set, Ludovica è stata accolta con un caldo benvenuto dal cast e da tutto il team di “Un posto al sole”.

Patrizio Rispo, storico interprete di Raffaele Giordano nel daily drama napoletano, l’accoglie con una foto su Instagram e queste parole rivolte ai suoi fan: “Da oggi ho una nuova amica, dall’aspetto sembra geniale. Che dite le facciamo un’accoglienza calorosa?” Positività anche da parte di Bruno Nappi, che loda l’ottimo lavoro di Ludovica ne “L’amica geniale” ed è sicuro che con questa nuova esperienza “avrà modo di crescere tanto professionalmente”, come riporta TV Sorrisi e Canzoni.

Il grande successo

Tuttavia, sorge spontaneo interrogarsi sulla reazione di Ludovica al grande successo che ha riscosso con la serie Rai-HBO e che, evidentemente, continuerà a riscuotere ora che è entrata a far parte del cast della serie ambientata a Napoli. Lei è molto decisa e per niente spaventata. Al contrario, è felice di fermarsi a firmare autografi per i suoi fan. E sembra proprio che Ludovica, già definita una giovane promessa della tv italiana, dovrà abituarsi a fare i conti con il successo, poiché ad aspettarla c’è un ruolo tutt’altro che facile. L’attrice campana, infatti, è stata scelta per interpretare Anna Frank ne “Il nostro nome è Anna” (prodotto da Studio Emme, di Sergio e Sara Martinelli di Helix Pictures), liberamente tratto dai pensieri della giovanissima ebrea, diventata un simbolo della Shoah, tragicamente uccisa nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945.

Il videomessaggio di Ludovica

Come ogni adolescente, Ludovica comunica con i suoi fan attraverso i canali social. Oltre ad aver annunciato tutti i suoi progetti in cantiere, non ha tardato a chiedere loro di seguire il doppio appuntamento con “Un posto al sole” trasmesso mercoledì 5 giugno. “Mi raccomando ragazzi, non perdetevi le puntate di ‘Un posto al sole’ dal 5 giugno ci sarò anche io. Ciao, un bacione!”, ha detto Ludovica in un video postato sul suo profilo Instagram, dove la giovanissima attrice è seguita da più di 72mila followers.

Truffe alle assicurazioni: Coinvolti avvocati e carrozzieri a Napoli

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truffe assicurazione
truffe assicurazione

Di Anna Menale – Indagine della Procura di Napoli Nord e dei Carabinieri di Giugliano e Frattamaggiore che hanno smantellato un’organizzazione criminale specializzata nelle truffe alle assicurazioni.

Falsi testimoni, avvocati e carrozzieri, sono più di 90 le persone coinvolte nell’inchiesta. La cricca costruiva a tavolino finti incidenti, producendo poi perizie e certificati medici falsi.

Il sodalizio, stando a quanto accertato da inquirenti e investigatori, era radicato a Napoli, e si avvaleva di persone disposte ad apparire, all’occorrenza, come responsabili o danneggiati; proprio a questo scopo producevano certificati medici di lesioni avvenute però in altre circostanze. Fondamentale per assicurare il buon esito della richiesta di risarcimento del danno era poi l’intervento dei carrozzieri, che simulavano danni ai veicoli, e degli avvocati, che promuovevano le cause davanti al giudice di pace, facendosi per questo aiutare dai falsi testimoni.

L’indagine era iniziata nell’ottobre del 2016 dopo un banale controllo ad un posto di blocco, dove un uomo alla guida di un’auto, fu trovato in possesso di un certificato medico intestato ad un terzo. Dopo accurate indagini e intercettazioni telefoniche è stato scoperto il gruppo di truffatori.

Eterni secondi: il nuovo libro dello “scugnizzo” Rosario Esposito La Rossa

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Rosario Esposito La Rossa è il fondatore della “Scugnizzeria”, la prima libreria di Scampia che permette ai ragazzi di avvicinarsi alla cultura, progetto che gli è valso la nomina di Cavaliere della Repubblica da parte del Presidente Sergio Mattarella.

In occasione della presentazione del suo libro “Eterni secondi” al Rampone di Benevento, La Rossa spiega agli studenti come la sconfitta, a volte, può essere un’esperienza meravigliosa. Nel libro racconta, infatti, di quegli sportivi che, pur non arrivando primi, sono stati fautori di opere meravigliose, dimostrando che perdere non è una colpa.

È stata un’occasione per La Rossa di ricordare anche la vicenda di suo cugino Antonio Landieri, ragazzo disabile rimasto vittima di camorra in un agguato del 2004. “Antonio fu ucciso mentre giocava a biliardino con alcuni amici. Tutti riuscirono a scappare, lui dovette fare i conti con le difficoltà motoria” racconta Rosario, che poi aggiunge “Antonio morì per mano di cinque ragazzi di 20 anni, talmente fatti di cocaina da spararsi addosso tra loro con una mitraglietta proveniente dall’Afghanistan”.

Ma non solo, perché sono serviti 13 anni affinché Antonio Landieri venisse riconosciuto come una vittima di camorra. Cattivo giornalismo e indagini frettolose contribuirono, infatti, a dare l’errata immagine del ragazzo come uno spacciatore e non una vittima che, semplicemente, si ritrovò nel posto e nel momento sbagliato.

C’è positività però nel ricordo che La Rossa dà di suo cugino, una positività che viene interpretata appieno dalla sua “Scugnizzeria” e dall’idea che Scampia possa essere salvata dalla cultura.

Per spiegarla al meglio Rosario fa anche riferimento a una delle serie di maggiore successo degli ultimi anni. Gomorra è la serie cinematografica più bella mai realizzata in Italia. La seguo anch’io ma bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di dire che quella è una Scampia di dieci anni fa che oggi non esiste più”.

“Una stagione fuori dagli scheRmi” al Teatro Bellini di Napoli

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presentazione Bellini stagione 2019/2020
presentazione Bellini stagione 2019/2020

Presentata la stagione teatrale 2019-2020 del Teatro Bellini di Napoli con un vero e proprio show, che ha reso bene l’idea di una “stagione fuori dagli scheRmi”.

Il giovane cantautore napoletano Giovanni Block ha fatto gli onori della “casa del teatro”, la cui platea era stata svuotata delle poltrone in occasione della serata di presentazione, per permettere al pubblico di sentirsi accolto in un grande salotto.

Insieme al presentatore, i fratelli Daniele e Gabriele Russo (in scena al Bellini ad ottobre) hanno riassunto il nuovo cartellone teatrale con un simpatico duetto canoro. Insieme a loro, anche i video dei ragazzi della Bellini Teatro Factory, che mimavano ogni titolo della prossima stagione, hanno aiutato Block nella presentazione della stagione 2019\2020: “Una stagione fuori dagli scheRmi”.

Dopo l’esibizione iniziale del corpo di ballo, la band diretta dal maestro Lorenzo Campese ha accompagnato diverse esibizioni musicali. Tra le altre ricordiamo le energiche voci del cast musicale di Dignità Autonome di Prostituzione (spettacolo che tornerà al Bellini a Maggio per una speciale edizione primaverile); i coinvolgenti Ars Nova, che hanno reso ancor più frizzante l’atmosfera e il duo napoletano di Viviana e Serena, con le loro parodie napoletane di famose canzoni.

Sul palco, durante tutta la presentazione, anche Valentina Galluccio. La ragazza, allieva della Scuola Italiana di Comix, è stata scelta per creare in live un disegno che rappresentasse la nuova stagione del Bellini. Quest’anno infatti, al Bellini, sarà possibile ammirare trentacinque opere di disegnatori allievi della Scuola Italiana di Comix, atte a valorizzare di volta in volta gli spettacoli del calendario della prossima stagione teatrale.

La Stagione 2019\2020 al Teatro Bellini: I migliori post sono quelli a sedere

Stagione 2019/2020 Bellini
La presentazione della stagione 2019/2020 al Teatro Bellini di Napoli

La stagione 2019-2020 del Teatro Bellini si compone di un cartellone che punta soprattutto su temi attuali, vantando però anche la messa in scena di classici (“Antigone” di Sofocle) e di noti romanzi (“Dracula” di Bram Stoker, con Sergio Rubini). Ad impreziosire ulteriormente il cartellone del Bellini si noti il nome di Isa Danieli, in scena con Enrico Ianniello e il ritorno di Simone Cristicchi.

I giovani della Bellini Teatro Factory apriranno la stagione con “La classe – Ritratto di uno di noi”, di Francesco Ferrara con la regia di Gabriele Russo, dal 15 al 20 ottobre. Seguiranno poi:

  • “Le cinque rose di Jennifer”, la storia di un romantico travestito napoletano degli anni ’80. Lo spettacolo andrà in scena dal 25 ottobre al 10 novembre, con Daniele Russo e con la regia di Gabriele Russo
  • “Rumori fuori scena”, di Michael Frayn dal 12 al 17 Novembre
  • “Madre Courage e i suoi figli”, tratta dall’opera di Brecht e tradotta da Roberto Menin, dal 19 al 24 novembre
  • “Skianto”, scritto, diretto e interpretato da Filippo Timi, dal 26 Novembre al 1 Dicembre
  • “Dr. Nest”, opera ispirata da casi neurologici che tenta di raccontare le profondità dell’animo umano. In scena dal 6 al 15 dicembre, con la regia di Hajo Schuler
  • “Stomp”, prodotto da Stomp production, che ha portato in oltre 40 Paesi la sua personale idea della contemporanea sonorità urbana. In scena dal 26 dicembre al 5 gennaio
  • “Antigone”, di Sofocle, tradotto e adattato da Laura Sicignano e Alessandra Vannucci, dal 7 al 12 gennaio
  • “Dracula”, tratto dall’omonimo romando di Bram Stoker, regia di Sergio Rubini, con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini. In scena dal 17 al 26 gennaio
  • “Atti osceni – I tre processi di Oscar Wilde”, dal 28 gennaio al 2 febbraio
  • “When the rain stops falling”, dall’11 al 16 febbraio
  • “Animali da bar”, dal 18 al 23 febbraio
  • “Kobane calling on stage”, spettacolo tra teatro e fumetto, in scena dal 3 all’8 marzo
  • “Un nemico del popolo”, di Henrik Ibsen e tradotto da Luigi Squarzina, dal 10 al 15 marzo
  • “Giacomino e mammà”, tratto da un’opera spagnola, con Isa Danieli e Enrico Ianniello, dal 17 al 22 marzo
  • “Manuale di volo per uomo”, di e con Simone Cristicchi, in scena dal 24 al 29 marzo
  • “Arlecchino servitore di due padroni”, di Carlo Goldoni, dal 31 marzo al 5 aprile
  • “Dignità autonome di prostituzione”, dal 16 aprile al 3 maggio, con la regia di Luciano Melchionna.

La stagione teatrale 2019/2020 al Piccolo Bellini: I like non fanno rumore, gli applausi sì

La stagione al Piccolo Bellini sarà inaugurata da un ritratto esemplare: le visioni allucinatorie del tormentato filosofo tedesco Nietzsche saranno protagoniste de “Il sogno di Nietzsche” di Maricla Boggio (in scena dall’11 al 20 ottobre). Seguiranno:

  • “Notturno di donna con ospiti”, studio sulla versione del 1982 di Annibale Ruccello, in scena dal 22 ottobre al 3 novembre
  • “Take four” della Bellini Teatro Factory, dal 12 al 24 novembre
  • Battuage”, drammaturgia e regia di Joele Anastasi, dal 26 novembre all’8 dicembre
  • “Per il tuo bene”, regia di Pier Lorenzo Pisano (premio Tondelli 2018), dal 17 al 22 dicembre
  • “Ferdinando”, altra opera di Annibale Ruccello, con la regia di Nadia Baldi, dal 26 dicembre al 5 gennaio
  • “Wet floor”, di Fabio Pisano, dal 7 al 12 gennaio
  • “La resa dei conti”, di Michele Santeramo, con Daniele Russo, dal 21 al 26 gennaio
  • “Guerra santa”, di Fabrizio Sinisi (premio Testori 2018), dal 28 gennaio al 2 febbraio
  • “In nome del padre”, spettacolo nato da un intenso confronto tra Mario Perrotta e lo psicanalista Massimo Recalcati. In scena dal 4 al 9 febbraio
  • “Il ciclo dell’atropo”, di Rino Marino, dall’11 al 16 febbraio
  • “Muhammad Alì”, spettacolo in cui il famoso pugile diventa metafora della forza che supera ogni limite. In scena dal 18 al 23 febbraio
  • “Truman Capote. Questa cosa chiamata amore”, di Massimo Sgorbani, dal 3 all’8 marzo
  • “Stranieri”, di Antonio Tarantino, dal 10 al 15 marzo
  • “Supernova”, drammaturgia e regia di Mario de Masi, dal 17 al 22 marzo
  • “Celeste”, testo e regia di Fabio Pisano (premio Hystrio 2019), dal 31 marzo al 5 aprile
  • “Hamletmachine”, di Heiner Muller e ispirato all’opera di Shakespeare. Con la regia di Sergio Sivori, lo spettacolo diventa uno sconcertante e sadico gioco teatrale. In scena dal 7 al 17 maggio.

A completare una stagione davvero fuori dagli schemi (stavolta senza la “R” centrale!), i progetti speciali (le Lezioni di Storia con la casa editrice Laterza, il tango, i libri…) si incroceranno al calendario di danza, dalla programmazione di rilievo internazionale (tra i vari balletti, andrà in scena Bellini il 4 e 5 dicembre “La bella addormentata” con le musiche di Caikovskij).

Non resta che aspettare che inizi questa ricca stagione teatrale, alla quale ci si può abbonare in promozione dal primo al 26 luglio. Per gli “under 29”, c’è la possibilità di abbonarsi alla Bellini Giovani Card (8 spettacoli, di cui 2 al “Piccolo Bellini”), al costo di 70 euro.

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