venerdì, Dicembre 26, 2025
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Mondragone, due bambini positivi al Covid-19

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Di Anna Menale – Due nuovi casi di Coronavirus a Mondragone, si tratta di due bambini. A darne notizia è Giuseppe Parisi, presidente della Società Italiana di Piediatria (Sip) della Campania. Nella zona rossa di Mondragone sono risultati positivi al Covid-19 due bambini della comunità bulgara – ha dichiarato il medico. Un altro è in attesa del secondo tampone, è asintomatico ma in quarantena a casa”. Il presidente Sip Campania spiega anche che “i due positivi in età pediatrica sono un bimbo di 10 mesi e una bambina di 8 anni. Entrambi sono ricoverati nell’unità di crisi del Policlinico Federico II di Napoli.

Ieri l’Unità di Crisi della Regione Campania ha comunicato la positività al virus di altre 23 persone che si aggiungono alle 49 dei giorni scorsi. Sono tutte legate al “cluster” del litorale domizio. Tra di loro ci sono anche cinque dipendenti di una ditta di Falciano del Massico.

Marano, stop dell’antimafia anche per la macelleria di Polverino jr

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Chiude i battenti la macelleria di Polverino a Marano. Raggiunte dalle misure interdittive antimafia anche le attività del figlio del boss. 

La prefettura di Napoli ha emesso misure interdittive antimafia per le attività di Vincenzo Polverino, figlio del boss Giuseppe, detto o’ Barone. Tra queste la macelleria e hamburgeria situate in corso Europa a Marano. Altre aziende del territorio di Marano sono state raggiunte da analoghi provvedimenti perché riconducibili alla criminalità organizzata.

A fine maggio un’indagine della Dda aveva portato all’arresto di 16 persone riconducibili al clan Polverino, tra cui il presunto reggente, omonimo del giovane Vincenzo, ma più anziano e cugino del boss Giuseppe. A inizio giugno poi la Dda procedeva al sequestro di beni riconducibili al clan per un valore di 10 milioni di euro.

Ora arriva il blocco anche per le attività di Polverino jr, ad oggi incensurato, che esprime il suo rammarico: “Alla base del provvedimento del prefetto sussiste la mia condizione familiare e parentale, oltre ad allusioni e deduzioni sulla mia persona che trovo profondamente ingiuste”. Polverino jr sostiene di aver fatto di tutto per scrollarsi di dosso il peso del pregiudizio: “Ho combattuto contro diffamazioni, difficoltà operative sempre mettendoci la faccia nella più totale trasparenza, invano”.

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Ischia, 32 dipendenti Asl sotto inchiesta per aver timbrato il cartellino a colleghi assenti

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Ischia, 32 dipendenti dell’Asl Napoli Nord 2 sono finiti sotto inchiesta per aver timbrato il cartellino ai colleghi assenti o allontanatisi temporaneamente dal posto di lavoro: l’accusa è quella di reati contro la Pubblica Amministrazione.

I fatti risalgono all’autunno 2018: in queste ore è stato notificato agli accusati, che prestavano servizio in diverse sedi dell’Azienda Sanitaria Locale presenti ad Ischia, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’inchiesta è stata portata avanti dalla guardia di finanza con il coordinamento del Pm Antonello Ardituro. Ora la difesa ha venti giorni di tempo per replicare.

 

 

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Emergenza lavoro alla RSA Madonna Dell’Arco, 10 operatori sanitari in cassa integrazione

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Dopo lo scoppio del focolaio di Covid-19, combattuto e sconfitto in condizioni precarie (ne avevamo parlato QUI), un altro ciclone si è abbattuto sulla RSA Madonna Dell’Arco.

Per far fronte all’emergenza sopracitata, durante la quale avevano contratto il Coronavirus anche 10 operatori sanitari, erano stati assunti a tempo determinato alcuni operatori (contratti da 3 a 6 mesi), mentre i vecchi operatori strutturati a tempo indeterminato sono stati sottoposti a cassa integrazione, sostituiti con personale non strutturato, violando le norme sugli ammortizzatori sociali. Questa situazione di disagio ha reso anche estenuanti i turni di lavoro, tenendo conto dell’elevato numero di pazienti, in contrapposizione con lo scarso numero di operatori.

A renderlo noto gli stessi lavoratori iscritti alla UIL, la cui segreteria regionale scrive una lettera agli utenti della RSA Madonna dell’Arco ed alla cittadinanza di Sant’Anastasia (Na) in cui si legge “La scrivente UIL, denuncia una grave carenza di personale addetto all’assistenza all’interno della RSA Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia. Grave carenza di personale con inevitabile ripercussioni sui livelli assistenziali. Carenza di personale che vede i lavoratori fortemente sotto pressione considerato che il turno di notte è garantito da solo due operatori socio sanitari che si sono trovati ad assistere 20 pazienti della RSA convenzionata, 20 della RSA privata e 10 ospiti della casa albergo. Operatori che oltre che garantire l’assistenza agli ammalati, devono fare anche le pulizie, e spesso sono costretti a violare le più elementari norme igieniche. Inoltre si comunica che i lavoratori strutturati sono stati collocati in cassa integrazione e sostituiti con altro personale non strutturato, in violazione alle norme sugli ammortizzatori sociali. Sulla scorta di quanto sopra, ci scusiamo anticipatamente con gli utenti e la cittadinanza, se queste giornate si di protesta dovessero creare disagio, ma si rendono indispensabili per la tutela dei diritti contrattuali e la tutela dei diritti degli Ammalati”.

55enne arrestato per pedopornografia nel Salernitano

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Utilizzando falsi account avrebbe contributo ad alimentare una rete internazionale dedita allo scambio di materiale pedopornografico, tra i quali figurano anche video di violenze raccapriccianti su neonati: un 55enne del Salernitano è stato arrestato, con l’accusa di divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico, dalla Polizia Postale di Salerno, coordinata dal compartimento di Napoli e del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. L’uomo, molto noto su internet e tra i giovanissimi, è stato trovato in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, scoperto durante l’analisi dei suoi dispositivi informatici.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Salerno, è frutto di una cooperazione internazionale tra il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e le Polizie di Paesi esteri che ha consetito di raccogliere importanti prove sulle condotte del 55enne, attuate attraverso contatti con altri soggetti coinvolti, anche stranieri.

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Salvini annuncia: “Entro una settimana tornerò a Mondragone”

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Di Martina Orecchio- Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo essere stato vittima di cori e lanci di bottiglie durante la visita a Mondragone, annuncia un nuovo incontro: “Chi non vuole cambiare le cose a Caserta, Napoli e in Campania è la camorra, è l’unica che ci guadagna dai rifiuti in strada o dal lavoro illegale. Detto questo, tornerò con ancora più grinta a Mondragone entro una settimana”.

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Incidente sull’A1: tamponamento di un tir causa due morti

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Tragico incidente sull’autostrada A-1 Napoli-Milano. Durante la mattinata di oggi, 29 Giugno, nel tratto ricompreso tra Sasso Marconi e Sasso Marconi Nord, due uomini sono deceduti per il sinistro sulla via per Bologna. Si tratta di un 32enne di Catanzaro e di un 45enne di Sassari, suo passeggero.

L’accidente è avvenuto all’altezza del km 200. Secondo una prima ricostruzione, sono rimasti coinvolti due mezzi: Il furgone su cui le vittime stavano viaggiando avrebbe subito un tamponamento da un tir per poi urtare poco dopo un altro mezzo pesante che lo precedeva. Durante il triste scontro i due passeggeri deceduti sono rimasti schiacciati tra due Tir.

Sono intervenuti in tempi brevi i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della polizia stradale e il personale della direzione III Tronco di Bologna sul posto. Nelle ore successive all’incidente si sono registrati fino ad 8 km di coda. Gli agenti della Polstrada indagheranno sul caso: Il conducente responsabile del tamponamento potrebbe rispondere di duplice omicidio stradale, se condannato.

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Saviano sull’arrivo di Salvini a Mondragone: “Dove può peggiorare le cose, lì va lui”

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Oggi Salvini a Mondragone. Saviano commenta la passerella del leghista nel territorio dell’ex Cirio, ora zona rossa Covid.

Roberto Saviano interviene sulla notizia secondo cui Matteo Salvini sarà in giornata a Mondragone. Lo ha fatto nella nuova puntata di My Way, la rubrica che Saviano cura per Fanpage.it. Lo scrittore e opinionista ha rimarcato la faziosità di una passerella come quella programmata dal senatore e segretario della Lega: “dove può peggiorare le cose, lì va lui. Dove può acuire i contrasti, lì arriva lui”. Nei palazzi ex Cirio abita infatti una comunità di bulgari di etnia rom e sinti, in questi giorni interessata negli scontri susseguitisi dopo l’imposizione della zona rossa. Secondo Saviano, Salvini dovrebbe chiedere scusa ai cittadini:

Per non avervi spiegato che se gli immigrati sono senza diritti e senza contratti di lavoro, il mercato del lavoro sarà iniquo anche per voi perché, se ci sono persone costrette a lavorare in condizioni disumane per 2 euro all’ora, chi sarà disposto a pagare il giusto? Perdonatemi per aver sempre cercato un nemico per legittimare la mia esistenza in politica. Prima erano i meridionali, poi però mi è servita la loro rabbia che si è trasformata in voti e quindi ho creato un nuovo nemico che potesse essere trasversale, di tutti.

Oggi a Mondragone si attende la presenza di Salvini e una controiniziativa di attivisti e partiti di area opposta, che protesteranno contro l’arrivo del segretario della Lega in città. Salvini andrà a fare giri di perlustrazione, selfie e dirette Facebook proprio nella zona vicina alle palazzine ex Cirio, dove nei giorni scorsi c’è stato il focolaio di Covid e sono seguiti scontri. Il tentativo di animare l’odio sembra essere in effetti l’unico fattore di esistenza politica per Salvini, quando il vero tema, sin dagli anni ’80, a Mondragone è quello del mattone facile e di forme di sfruttamento di varia natura, tra cui il caporalato.

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Al via la seconda settimana della rassegna “Teatro di cortile”, al Palazzo Firrao di Napoli

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Parte la seconda settimana di “Teatro di cortile” dal 30 giugno 2020, presso il Palazzo Firrao di Napoli: il viaggio in musica di Enzo Moscato, il mito di Edith Piaf e il passo a due firmato Antonio Marfella e Giovanni Esposito.

-COMUNICATO STAMPA-

Da martedì 30 giugno 2020, Palazzo Firrao Napoli, seconda settimana di Teatro di cortile.
Il viaggio in musica di Enzo Moscato, il mito di Edith Piaf e il passo a due firmato Antonio Marfella e Giovanni Esposito nella seconda settimana della rassegna

Saranno le atmosfere musicali di Enzo Moscato a inaugurare la seconda settimana di programmazione per Teatro di Cortile a Palazzo Firrao Napoli, che continua ad essere suggestivo palcoscenico della rassegna ideata ed organizzata dal Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

L’intera rassegna, declinata verso forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali, farà segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l’impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.

Tre allestimenti in scena, da martedì 30 giugno a giovedì 2 luglio 2020 alle ore 21.00, animeranno il cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo, che provano a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, e che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.

Martedì 30 giugno, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo presenta Enzo Moscato con i musicisti Paolo Cimmino, Antonio Pepe, Antonio Colica e Antonio Romano in Modo Minore, per la direzione musicale di Pasquale Scialò. Un viaggio mnemonico-musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico, si muove nel complesso, e al contempo leggerissimo e giocoso, impero canoro napoletano ed internazionale, relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.

La programmazione proseguirà, mercoledì 1 luglio, con Francesca Marini e Massimo Masiello in Verso il mito Edith Piaf per la regia di Gaetano Liguori, presentato da Teatro Totò srl. La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo.

Giovedì 2 luglio il palcoscenico sarà per Giovanni Esposito e Susy Del Giudice in Exit (Grazie dei fiori) di Giovanni Esposito, anche regista, e Antonio Marfella, presentato da La Pirandelliana srl. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano una madre e sua figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia. La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte, malinconico e tragico, certe altre.

Per maggiori informazioni sulla rassegna Teatro di Cortile sono attivi il numero 0817345210 e l’indirizzo email info@teatrofirrao.it. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com

Teatro di Cortile @ Palazzo Firrao Napoli
Martedì 30 giugno>giovedì 2 luglio 2020
Via Santa Maria di Costantinopoli, 98 (piazza Bellini)
Inizio spettacoli ore 21.00, ingresso euro 15
Martedì 30 giugno, ore 21.00
Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo
presenta
MODO MINORE
interpretazione, testo e regia Enzo Moscato
progetto, arrangiamenti e direzione musicale Pasquale Scialò

con
Paolo Cimmino, Antonio Colica, Antonio Pepe, Claudio Romano
assistente musicale Claudio Romano
fonica Teresa di Monaco
organizzazione Claudio Affinito

Dall’ultimo (e romantico Carosone) di Giacca rossa ‘e russetto; dall’ imperituro (e quasi modernista) Sergio Bruni di ‘O jukebox ‘e Carmela; dall’ ironico Ugo Calise al malinconico Enzo Di Domenico; da Antonio Basurto a Teddy Reno, Mario Trevi, Mimmo Rocco, Bruno Martino, Giorgio Gaber, Luigi Tenco, Pino Donaggio, Sonny and cher, l’ Equipe ’84, Dalida e Gloria Christian … ecco, in sintesi, la sfilata, o defilé, di artisti, autori e ‘glamorous’ canzoni d’ epoca, che attraversa ‘ Modo Minore ‘, viaggio mnemonico – musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’ attenzione e dell’ approfondimento filologico – si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine ( e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro – napoletano ( ed internazionale ) relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.
Enzo Moscato

Modo minore: dal significato musicale a quello associato a componimenti poco noti o caduti nell’oblìo, quanto non considerati di bassa qualità. Con un organico strumentale da camera si attraversano diversi filoni della produzione vocale, dagli anni ’50 ai ’70, guidati da un’idea di “musica inclusiva”, che spazia dalla canzone urbana diffusaen plein airnei vicoli di Napoli a quella intonata nella penombra deinight clubs.
E ancora, che accade se si pone in successione TheKöln Concertdel 1975di Keith Jarrett eNun t’aggia perderedi Moxedano-Iglio del 1976, lanciata da Pino Mauro? In questo incessante navigare, tra memoria episodica e continui stimoli dalle reti digitali, si delinea unbricolagesonoro da cui affiorano piccole perle dimenticate: da Serenata arraggiata diMallozzi-Colosimo del 1958 a‘O bar ‘e ll’università di Annona-Di Domenico del 1971, fino a un paradossale Mandolino d’ ’o Texas di Gentile-Capotosti del 1958, in bilico tra una surreale creatività e luoghi comuni.
Pasquale Scialò

Mercoledì 1 luglio, ore 21.00
Teatro Totò srl
presenta
Francesca Marini e Massimo Masiello
in
VERSO IL MITO EDITH PIAF
di Gianmarco Cesario, Antonio Mocciola e Gaetano Liguori
regia Gaetano Liguori

Ottobre 1963. A poche ore dalla sua morte un incontro trasporterà Edith Piaf attraverso i ricordi , facendole ritrovare quelli che sono stati gli uomini della sua vita.
Lo spettacolo vuole parlare della della Piaf senza entrare nell’ iperrealismo, evitando il rischio della narrazione didascalica che occhieggi alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema sia in teatro).
La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana.

Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo: in un solo uomo (Azrael) lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata, sfruttata, amata, odiata: George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour, Gilbert Becaup e Theo Sarapo.

Tutti, in qualche modo, uguali, tranne lui, Marcel Cerdan l’unico grande amore di Edith. L’unico a non aver sfruttato il suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse e dal quale non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte.

Il testo, pensato e scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, e che grazie a lei hanno avuto la possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e il dolore.
Uno spettacolo elegante e misurato, che vuole arrivare al cuore dello spettatore trasmettendogli tutte le emozioni vissute da un artista unica e straordinaria.

L’allestimento scenico firmato da Tonino Di Ronza , i costumi di Maria Pennacchio , il disegno luci di Gaetano Liguori e, non ultimo, le meravigliose musiche del Maestro Lino
Cannavacciuolo, fanno di questo spettacolo un piccolo capolavoro da non perdere.

Giovedì 2 luglio, ore 21.00
La Pirandelliana srl
presenta
EXIT (GRAZIE DEI FIORI)
di Antonio Marfella e Giovanni Esposito
con Giovanni Esposito e Susy Del Giudice
aiuto regia Felice Panico
costumi Rossella Aprea
scene Luigi Ferrigno
progetto luci Nadia Baldi
regia Giovanni Esposito

A Gattolino, un torrido e desolato paese, da un po’ di tempo comandano i topi. Attratti dal mangime di una vecchia colombaia abbandonata, i ratti hanno invaso strade e case, rosicchiato fili elettrici, condannando gli abitanti ad un’asfittica quotidianità vieppiù fiaccata da un rigido razionamento energetico. E in tale deprimente semioscurità che agiscono Azu e sua madre.

La prima, consumata da un dispettoso mal di vivere, colpevolizza sua madre per i propositi di suicidio che non riesce a portare a termine. La seconda è ancora aggrappata al suo squillante passato da corista del Teatro di San Carlo, e si esercita ogni giorno in striduli vocalizzi nella fibrillante attesa d’una fantomatica rentrée.
La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte. Malinconico e tragico, certe altre. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano la madre e la figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia.

Il terrazzo di famiglia divenuto quasi una zattera sballottata in un mare incerto e il palcoscenico estivo delle vivaci discussioni delle due donne, il luogo in cui la figlia pretende d’aver finalmente strappato alla madre la solenne promessa di suicidarla, si tratta solo di aspettare il momento buono, quello in cui tutto sarà pronto.
Ma intanto, fra la delusione dell’una, di non essere mai stata la Callas e la smania dell’altra, di farla finalmente finita con quell’inferno di vita, i giorni passano. Con l’illusione che il tempo sia da venire. Con la speranza che sia ormai finito.

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BussoLaLingua // A cosa ci si riferisce a Napoli quando si dice “A’ Musica Giappunese”?

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Cos’è ” ‘a musica giappunese”?

Talvolta anche ai napoletani più veraci capita di sentire alcune espressioni che, a un primo ascolto, sembrano davvero oscure, quasi assurde.

E’ certamente questo il caso della bizzarra espressione “è ‘a musica giappunese!” che talvolta si sente tra le strade della città partenopea, soprattutto durante la Festa di Piedigrotta. 

Ma a cosa fa riferimento, nello specifico, questo strano modo di dire? #BussoLaLingua, questa settimana, ve lo racconta.

La Festa di Piedigrotta

Con le parole ” ‘a musica giappunese” si fa riferimento a melodie strane o bizzarre, spesso provenienti da strumenti atipici e popolari ed è usato spesso come sinonimo delle musiche che si possono sentire durante la Festa di Piedigrotta.

Il dio Priapo e la galleria creata da Virgilio

Questa festa ha origini decisamente antiche: inizialmente, fuori le mura della città di Napoli si svolgevano dei rituali e festeggiamenti in onore del dio Priapo, il dio della fertilità.

Questi festeggiamenti – che si svolgevano nella notte del 7 Settembre – erano leggendari, pieni di musica e danze, tanto che anche Petronio Arbitro ne parla nel suo celebre Satyricon. Queste feste pagane erano celebrate presso la Crypta Neapolitana, una galleria di epoca romana scavata nella collina di Posillipo che, secondo la leggenda, il mago Virgilio creò in una sola notte.  

Il Santuario della Madonna di Piedigrotta

Questi folli festeggiamenti vennero successivamente inglobati in festività cristiane: impossibili da sopprimere, invece di festeggiare Priapo le feste vennero dedicate alla Madonna di Piedigrotta, il cui santuario venne costruito sull’antico altare dedicato al dio pagano.

La leggenda narra che la Maria, durante la notte dell’8 Settembre del 1353, apparve in sogno a tre persone diverse. A tutti e tre la Madonna mostrò un luogo e disse la stessa cosa, e cioè che se avessero scavato nel punto da lei indicato avrebbero ritrovato una sua immagine, immagine che avrebbero dovuto custodire in una chiesa che sarebbe dovuta sorgere ai piedi della grotta.  

La Festa di Piedigrotta

Da allora si festeggia la Festa di Piedigrotta ogni 8 Settembre, una festa sacra dedicata alla fertilità (proprio come lo erano le feste dedicate al dio Priapo) che si arricchì sempre più fino ad assumere, 1835, la forma tradizionale,  quella più nota, piena di fuochi d’artificio, danze forsennate e musica bizzarra, prodotta da strumenti decisamente improbabili.

Ad oggi la Festa di Piedigrotta non è più così sfrenata: dopo un lungo periodo di declino, iniziato negli anni ’70, è solo dal 2007 che si sta tentando di riportare in auge questa tradizione attraverso l’organizzazione di eventi musicali in piazza, comunque molto diversi da quelli del passato.

Gli strumenti improbabili

Come abbiamo accennato, durante la festa di Piedigrotta venivano utilizzati strumenti insoliti che, più che musica, producevano un gran chiasso.

Tra gli strumentini suonati in quell’occasione ricordiamo lo “Scetavajasse”, il “Triccheballacche”, il “Putipù” e la “Trummettella”.

Lo Scetavajasse

Nel nome dello Scetavajasse troviamo le sue origini: letteralmente, infatti, questa strana parola vuol dire “Sveglia Serve“. Questo piccolo e strano strumento popolare, che consisteva in due bastoni di legno di cui uno dentellato e decorato con dei piccoli cerchi di latta, veniva usato per svegliare le vajasse (le serve).

La parola “vajassa”, però, non indica solo una serva, ma, nello specifico, una serva di facili costumi, rissosa e dedita persino a rituali orgiastici (e ancora una volta abbiamo un richiamo alla fertilità pagana). Lo scetavajasse, che produce il suo suono sfregando i due bastoni l’uno contro l’altro, sarebbe in origine servito per richiamare all’ordine queste serve promiscue e volgari.

Bonus Track: cosa significa “Dare uno Scetavajasse”?

Talvolta si sente usare l’espressione “Dare uno Scetavajasse“: ma che vuol dire?

Significa semplicemente dare uno schiaffo violento, forte e doloroso, che sarebbe capace di “svegliare” persino le disinibite Vajasse.

Il Triccheballacche

Si tratta di tre martelletti di legno intelaiati tra loro. Il musicista, muovendo i martelletti, colpisce con quelli laterali il martelletto centrale, provocando un suono.

Alcuni Triccheballacche hanno anche dei campanellini e dei sonagli, che incrementano il rumore prodotto dallo strumentino.

Il Putipù

Il Putipù è costituito da un tamburo in pelle d’Asino con un piccolo foro centrale, attraverso il quale si fa scorrere un bastoncino di legno che produce così il rumore.

Il Putipù ha davvero tantissimi nomi, e tra i tanti ricordiamo: Spernacchiatore, Puti-Puti, Caccavela, Pignato, Zighedebù, Buco-Buco e Pan-Bomba.

La Trummettella

La Trummettella è un cono di latta colorato che produce, soffiandovi dentro, un prolungato e stridulo suono. In molti hanno notato, nel 2006, una certa somiglianza con le Vuvuzelas sudafricane, che salirono alla ribalta durante i mondiali di calcio di quell’anno.

A’ Musica Giappunese

Dunque è a questi strani strumenti e a questi festeggiamenti sfrenati che si fa riferimento quando a Napoli si parla della “musica giappunese“.

E adesso che sapete che questa espressione non ha assolutamente niente a che fare con il Sol Levante, potrete usarla nel giusto contesto e senza timore.

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Scopri i segreti di altre parole e modi di dire:

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche sulle Leggende e sui Sapori della nostra regione : #BussoLaLeggenda e #BussoLaTavola

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