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#BussoLaLingua // “Mannaggia ‘a Marina”: da dove viene questa imprecazione?

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Cosa vuol dire l’espressione “Mannaggia a’ Marina”? Questa settimana ve lo raccontiamo!

Figlia di una storia vera

Le imprecazioni che si possono udire passeggiano tra le strade di Napoli e della Campania sono senza dubbio tra le più creative della nostra penisola e forse del mondo. Spesso affondano le loro radici nella leggenda e maledicono loschi figuri dalla misteriosa identità, ma altre volte hanno a che fare con accadimenti storici e storie vere.

E’ il caso, questo, dell’imprecazione “Mannaggia ‘a Marina!“, che tutti i campani avranno sentito almeno una volta nel corso della loro vita. La spiegazione alle spalle di questa strana espressione riguarda Re, guerre, sconfitte e terribili tradimenti e questa settimana la nostra rubrica #BussoLaLingua vi racconta tutta la sua storia.

Un’imprecazione regale

Nel 1860 il Re di Napoli e del Regno delle due Sicilie era Francesco II di Borbone e fu proprio lui a coniare l’espressione Mannaggia ‘a Marina!

All’epoca la Real Marina Borbonica era ritenuta la flotta più potente d’Italia e la terza d’Europa, seconda solo a quella Inglese e Spagnola. I regnanti borbonici avevano infatti sempre curato in modo particolare le loro forze navali, e per questo, quando nonostante l’imponente dispiegamento di risorse i Mille Garibaldini riuscirono a sbarcare sulle coste del Regno, Francesco II, furibondo, imprecò contro la Real Marina Borbonica, coniando l’espressione che sarebbe risuonata ancora un secolo e mezzo dopo nelle nostre città: Mannaggia ‘a Marina!

Storia di traditori e tradimenti

Ma come fu possibile che la terza flotta più potente d’Europa si fosse lasciata sfuggire un bersaglio tanto facile?

La risposta è presto detta: la Real Marina Borbonica tradì i suoi regnanti e non tentò affatto di fermare i Mille.

Perché questo accadde è ancora motivo di discussione tra gli storici.

Alcuni studi sottolineano che l’alta borghesia napoletana, alcune famiglie nobili e anche alcuni ufficiali della Marina Borbonica fossero convinti che l’unificazione d’Italia si sarebbe risolta seguendo un modello federale. Erano insomma certi di poter mantenere una propria autonomia e di poter guadagnare, dal tradimento borbonico, onori e ricchezze.

Altri studi fanno affondare le radici di questo tremendo tradimento – che di fatto condurrà alla sconfitta dei Borbone ed alla vittoria della casata Sabauda – al periodo Napoleonico.

Sappiamo che il popolo ed anche la nobiltà, all’epoca di Napoleone, aveva accolto ed amato il nuovo re Murat, apprezzandone l’opera e la persona: molte delle famiglie da cui provenivano gli ufficiali della Marina Borbonica nutrivano nei confronti della famiglia Borbone un risentimento che risaliva alla morte di Murat – i cui eredi si erano dispersi tra il Nord Italia, altri Stati Europei e persino l‘America.

Il tradimento dunque sarebbe derivato dalla morte di Gioacchino Murat e dal re-insediamento dei Borboni nel regno di Napoli, mai del tutto digerito da coloro che avevano accettato ed amato il Re Gioacchino.

Seguendo questo filone di ricerca, sembra che nella Marina Borbonica si fossero sviluppate due tradizioni ben distinte, di cui una fortemente anti-borbonica. Conferma di ciò sarebbe anche la scelta di alcuni capitani, come Alfonso Barone e Carlo Longo, provenienti dalle città anti-borboniche di Palermo e Messina e che tra le fila dei loro parenti ne contavano alcuni che avevano combattuto al fianco di Murat e che a lui ed alla sua famiglia erano ancora fedeli.

Un tradimento imprevedibile fu invece quello dei fratelli Acton, le cui famiglie erano invece sempre state fortissime sostenitrici dei Borbone e che godevano del favore della famiglia reale.

Fine della storia

Quali che siano stati i motivi alla base del tradimento, la conclusione di questa storia è ben nota: il tradimento improvviso ed imprevisto fu decisivo e portò all’unificazione d’Italia. Sebbene l’idea dell’unione federale non si sia rivelata che una chimera, gli ufficiali dell’ex-Marina Borbonica ebbero un notevole successo tra le flotte della novella Marina Italiana.

Meglio addestrati degli altri e più competenti, ricoprirono ruoli di prestigio ed ebbero ricchezza e potere. E mentre il nuovo Re d’Italia li chiamava “patrioti”, il re Borbone e tradito li maledisse fino alla fine dei suoi giorni.

Mannaggia ‘a Marina!

Questa la storia alla base di questa stranissima imprecazione. La prossima volta che vorrete maledire qualcuno, soprattutto se vi starete riferendo a dei traditori, saprete sfruttare appieno quest’espressione che pronunciò l’ultimo Re di Napoli, pieno di sgomento e rancore: Mannaggia ‘a Marina!

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Scopri i segreti di altre parole e modi di dire:

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche sulle Leggende e sui Sapori della nostra regione : #BussoLaLeggenda e #BussoLaTavola

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La decisione del Tar: no ad altri tavoli davanti ai locali, sospesa l’ordinanza di De Magistris

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Non sarà concesso occupare con dei tavolini uno spazio in più davanti al proprio locale: questo quanto deciso dal Tar della Campania, che accoglie la richiesta del comitato “Chiaia viva e vivibile” rappresentato dall’avvocato Luca Tozzi.

Sospesa quindi dal Tar l’ordinanza firmata dal sindaco Luigi de Magistris il 4 Giugno 2020. Poco entusiasti della notizia i possessori degli esercizi commerciali.

La quinta sezione del tribunale amministrativo, presieduta dalla dottoressa Maria Abruzzese, argomenta la propria decisione spiegando che non si giustifica la misura eccezionale dell’ordinanza in ragione del persistente stato di emergenza sanitaria.

Rimandata al 7 Luglio la discussione della sospensione.

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Scuola, sciopero a Napoli: “Classi pollaio, distanziamento irreale”

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Scuola – A Napoli, lo sciopero degli insegnanti: “Qui classi pollaio, distanziamento irreale”. Tutti insorgono per le incertezze nel settore scolastico.

A Napoli i sindacati di categoria si sono riuniti in piazza Plebiscito, davanti alla sede della prefettura, per manifestare contro alcune norme del decreto Scuola. “No” agli schermi in plexiglass, richiesta di maggiori investimenti e stabilizzazione del personale precario e anche attenzione a temi che riguardano l’istruzione sul territorio campano.

Il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati, ha spiegato a Dire:

“Scioperiamo per far ripartire la scuola in sicurezza, da Napoli gridiamo con forza che fermare la scuola vuol dire fermare il Paese, che non investire nell’istruzione e nella conoscenza vuol dire pregiudicare lo sviluppo dell’Italia”.

Ottavio De Luca, segretario generale della Flc-Cgil di Napoli e della Campania, dice:

“L’interlocuzione con la ministra Azzolina non ha avuto esito positivo, non si risolve il problema della carenza di organico, non bastano gli investimenti per l’edilizia, non è sufficiente il personale Ata che deve occuparsi della sanificazione. Le aule sono state da sempre indecenti, se non siamo riusciti ad intervenire in modo ordinario, si avvii un intervento in questo momento straordinario”.

Per Rosanna Colonna, segretario Cisl Scuola Campania:

“Sul territorio regionale sono presenti ancora classi pollaio con 27, 30 perfino 33 alunni a classe. Qui la ‘classe ballerina’ proposta dalla ministra Azzolina non è possibile. Bisogna investire per dimezzare gli studenti in ogni classe iniziando ad aprire quelle tante aule vuole e inutilizzate che ci sono nei plessi della Campania”.

Antonietta Toraldo, coordinare regionale Fgu-Gilda Campania:

“Non si prevede la misurazione della temperatura, niente tamponi o test sierologici. Ci daranno le solite mascherine chirurgiche che non danno alcuna protezione né garanzia, alla maturità gli studenti avranno mascherine fai da te che non servono a molto. In virtù della Fornero noi docenti non possiamo andare in pensione, l’età media è 55 anni, le preoccupazioni sono tante. Il governo dimostra ancora una volta che sulla scuola non intende investire ma soltanto risparmiare”.

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Ascierto: “A ottobre al via la sperimentazione sull’uomo del vaccino”

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Ascierto parla dei possibili scenari futuri del Coronavirus. Probabile la sperimentazione di un vaccino da ottobre ma si teme che il virus diventi più aggressivo.

L’oncologo napoletano del Pascale, Paolo Ascierto, tra i promotori della terapia a base di Tocilizumab per curare i pazienti affetti da Coronavirus, è stato intervistato dal Tg3 e ha parlato dei possibili scenari futuri della malattia:

“Quello che ci spaventa, in vista di una eventuale seconda ondata è che il virus possa mutare e diventare più aggressivo”.

Questa però è solo un’ipotesi, spiega:

“I fatti, i numeri, dicono che le cose al momento vanno bene, almeno in Italia”.

E poi parla della possibilità di una sperimentazione di un vaccino:

“Lo sviluppo del vaccino continua, stiamo facendo ancora valutazioni sull’animale, tra ottobre e novembre dovrebbe partire la sperimentazione sull’uomo”.

Una notizia che sicuramente fa sperare in positivo.

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Scena Aperta, la rassegna del Teatro Stabile al Maschio Angioino

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Il Teatro Stabile di Napoli riparte con “Scena Aperta”, rassegna teatrale con 5 imperdibili spettacoli in scena dal 3 luglio al 1 agosto 2020 al Maschio Angioino.

Ancora buone notizie per gli amanti del teatro. Insieme al programma lirico-concertistico del Teatro San Carlo in piazza del Plebiscito e agli spettacoli itineranti del progetto “Racconti per Ricominciare”, anche il Teatro Stabile di Napoli ha annunciato la ripresa delle attività dal vivo questa estate. Il programma riparte con “Scena Aperta”, una rassegna teatrale in grande stile nella splendida cornice del Maschio Angioino, a due passi da piazza Municipio.

Gli spettacoli, 5 in tutto, saranno rappresentati nel cortile del castello dal 3 luglio al 1 agosto 2020. Nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-contagio, ogni sera avrà accesso alla pièce in programma una platea contingentata, di circa duencento spettatori.

Il nome stesso “Scena Aperta” richiama l’idea di un teatro che si reinventa per ricominciare. Un teatro che ‘esce fuori’ dai suoi confini fisici, spinto da un’irrefrenabile voglia di riaprirsi al pubblico e di riappropriarsi del suo rapporto personale con la platea. Un rapporto rimasto sospeso per troppo tempo in una dimensione esclusivamente virtuale.

L’iniziativa è organizzata dal Teatro Stabile-Teatro Nazionale di Napoli insieme all’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, e in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.

Il programma di “Scena Aperta”

La rassegna “Scena Aperta” si compone di cinque spettacoli, scelti tra quelli «del cartellone ordinario dello Stabile che erano quasi pronti al loro debutto in stagione», ha spiegato il direttore del Teatro Stabile, Roberto Andò.

Si partirà il 3 luglio con La chunga, di Mario Vargas Llosa, per la regia di Pappi Corsicato e con Cristina Donadio, Francesco Di Leva, Irene Petris, Simone Borrelli, Antonio Gargiulo, Daniele Orlando. Lo spettacolo andrà in scena anche il 4 e 5 luglio.

Dal 9 all’11 luglio, invece, sarà la volta di un’esclusiva lezione-spettacolo di e con Mimmo Borrelli. ’Nzularchia, opera vincitrice del “Premio Riccione” nel 2005, viene riproposta in forma del tutto particolare, con le musiche dal vivo di Antonio Della Ragione.

Si proseguirà dal 16 al 18 luglio con ‘O tuono ‘e marzo di Vincenzo Scarpetta, da Un coup de foudre di Léon Xanrof e Antony Mars. Alla regia è Massimo Luconi. L’opera è interpretata da Gigi Savoia, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Anna Carla Broegg, Carlo Caracciolo, Antonello Cossia, Gino De Luca, Antonella Stefanucci, Dalal Suleiman.

Dal 24 al 26 luglio andrà in scena Pastiche N°0 di pas/ssaggi, a cura di Renato Carpentieri e Claudio Di Palma, con Renato Carpentieri e gli allievi della Scuola di teatro dello Stabile di Napoli.

A concludere la rassegna “Scena Aperta”, dal 30 luglio al 1 agosto sarà in scena Week-end, un testo di Annibale Ruccello, interpretato da Maria Pia Calzone, Totò Onnis, Matteo Bossoletti, con la regia Enrico Maria Lamanna.

Biglietti e costi

Per sapere di più sugli spettacoli è possibile consultare la pagina ufficiale della rassegna “Scena Aperta”.

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Il costo del biglietto intero è di 8 euro. Per gli under 30 e per gli over 65 l’entrata è di 5 euro. Tutte le informazioni sulla rassegna e sull’acquisto dei biglietti sono disponibili sul sito ufficiale del Teatro Stabile di Napoli.

In foto: Maschio Angioino di notte. Autore: jqmj (Queralt). Fonte: Wikimedia Commons.

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Palma Campania, rinvenuta in casa 33enne deceduta

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La popolazione di Palma Campania, in provincia di Napoli, è sotto shock a causa di un evento drammatico. I familiari hanno rinvenuto il corpo senza vita di una giovane di 33 anni: hanno chiamato poco dopo i sanitari del 118, che hanno confermato il decesso della ragazza. La ragazza è stata trovata morta nella propria abitazione di Via Ciccarelli. Il fatto sarebbe accaduto nella tarda mattinata, stando alla ricostruzione dei Carabinieri locali riportata dal Fatto Vesuviano.

Al momento non ci sono ancora prove concrete. Non si può escludere, tuttavia, alcuna pista e quella più credibile sembrerebbe il suicidio per impiccagione. Il maresciallo Nasti, della Compagnia di Carabinieri di Palma Campania, e i suoi uomini stanno indagando sull’accaduto.

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Giovane investito viene trasportato al Cardarelli, familiari tentano irruzione

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Napoli: un giovane, investito, viene trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli, e i familiari tentano un’irruzione. Pericolo scampato grazie al pronto intervento delle guardie giurate.

E’ quanto successo nella serata di ieri presso il famoso nosocomio partenopeo: il giovane era stato investito poco prima, ed era stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso, ma i suoi familiari, in forte stato di agitazione, hanno cercato di forzare il blocco all’ingresso per tentare di raggiungere il ragazzo, incappando però nel posto di blocco delle guardie giurate, che hanno evitato l’aggressione fisica vera e propria.

“Una situazione che avrebbe potuto degenerare, risolta con grande professionalità dal personale della sicurezza”, ha spiegato il direttore generale dell’ospedale Cardarelli, Giuseppe Longo, che poi ha continuato: “Ancora una volta tutto il personale del Cardarelli ha dimostrato di saper gestire situazioni di grande complessità, prevenendo atti di aggressione e disinnescando situazioni anche ad alto rischio”.

Mentre la situazione tornava alla normalità, il giovane veniva intanto affidato alle cure mediche del caso: arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale in codice rosso, il ragazzo si trova ancora ora ricoverato, ma non è in pericolo di vita. Ancora da accertare invece la dinamica dell’investimento, al vaglio degli inquirenti.

 

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Duenessunoecentomila: il format nato durante la quarantena continua a spopolare

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Due attrici, nessun set e centomila copioni da interpretare.

Si può raccontare così duenessunoecentomila, il format nato dall’idea di tre giovani artisti napoletani. Due attrici, Miriana Minichino e Gabriella Vitiello, e un regista, Marco Benincasa, che hanno deciso di unire le loro forze per dar vita a un progetto grazie al quale offrire al pubblico dei social network delle autentiche pillole d’arte.

Un estratto – della durata media di due minuti – di film, spettacoli teatrali o poesie per tenere vivo il sacro fuoco della scena in un momento nel quale teatri, cinema e luoghi deputati alla cultura restano chiusi.

Set minimali, inquadrature in primo piano, pochi oggetti scenici; questi i dettagli tecnici che caratterizzano i singoli contenuti. Il resto è affidato al talento e ai guizzi delle due attrici e a quello di un regista in grado di dialogare col suo cast anche attraverso il display di uno smartphone.

Un progetto – nato come istante d’intrattenimento con cui affrontare il lockdown – che non viene certo accantonato in occasione della progressiva ripresa delle attività culturali. Duenessunoecentomila, infatti, prosegue il suo cammino e aggiunge un elemento fondamentale: il contatto umano.

Le pillole in fase di produzione, infatti, prevedono la presenza delle attrici sul set con un’evoluzione naturale dei contenuti.

I numeri non mentono: il format piace molto al popolo dei social, pertanto è giusto proseguire lungo un percorso tracciato un po’ per caso, ma con la dedizione e la cura del particolare che caratterizza i professionisti. Professionisti che di storie ne hanno da raccontare. Più o meno centomila, o magari di più.

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Comunicato Stampa

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Renzi detta le linea delle regionali: “In Campania Italia Viva andrà col PD”

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Matteo Renzi, ospite di Agorà su Rai2, indica le alleanze del suo partito in vista delle prossime elezioni regionali:

«In Toscana, Campania e Marche, Italia Viva andrà con il Pd. In Puglia no perché c’è Emiliano che é il simbolo di un partito Democratico che non ci piace. In Veneto e Liguria si sta discutendo».

L’ex premier conferma dunque il sostegno al governatore Vincenzo De Luca. «Ma comunque ci saranno 6 liste di Italia viva – ha concluso Renzi – così parleremo di voti veri anziché di sondaggi».

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Torna l’allerta meteo in Campania

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La Protezione civile della Regione Campania ha emanato un avviso di avverse condizioni meteo per piogge e temporali valevole a partire dalla mezzanotte e fino alle 21 di domani sulle zone 1,2,3 (Zona 1: Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana; Zona 2: Alto Volturno e Matese; Zona 3: Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini).

Si prevedono, infatti, “precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio e temporale. Possibili raffiche nei temporali”. I temporali saranno caratterizzati da una incertezza previsionale e rapidità di evoluzione. Saranno possibili fulmini al suolo, grandinate e caduta di rami o alberi. La conseguente criticità, informa la Protezione civile, è di colore Giallo per il rischio idrogeologico.

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