mercoledì, Agosto 20, 2025
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Leggende della Campania: Giovanna la pazza e i suoi amanti senza riposo

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Questa settimana #BussoLaLeggenda vi racconta la storia peccaminosa della regina più lussuriosa che Napoli abbia mai avuto: Giovanna II. Stando alle leggende, condivise il letto con decine di uomini, uccidendone altrettanti.

La storia ci racconta che sopravvisse ad un marito e ne spodestò un secondo, amò un solo uomo con cui visse una storia di turbolenta passione, non rinunciando mai ai suoi amanti. E, nel frattempo, distrusse anche una roccaforte longobarda…

Alcuni riferiscono che siano dei bisbigli, altri dicono che si tratti di vere e proprie urla. Voi le avete mai sentite? Dicono che si possano udire sul lungomare, lungo la riviera di Chiaia, trascinate dal vento fino a Mergellina.  La leggenda vuole che siano le voci degli amanti di cui la Regina Giovanna la pazza s’era stufata, quelli che aveva oramai già sedotto e con cui non voleva più intrattenersi. Sono le grida di quelli che la regina considerava come giocattoli vecchi e che uccideva senza alcuna pietà – tra le onde ed i sampietrini s’incastrano le loro voci senza riposo e così tra suggestione e maledizioni la loro leggenda arriva fino a noi.

Giovanna II di Napoli

Giovanna II di Napoli apparteneva alla dinastia d’Angiò-Durazzo, e divenne regina del Regno di Napoli  dopo la morte del fratello Ladislao I, morto senza avere eredi legittimi.

Come il fratello non ebbe figli, ma ben diversa fu la fama dei due: se Ladislao I venne detto “Il Magnanimo“, Giovanna passò alla storia come “Giovanna la pazza”, “Giovanna l’Insaziabile”, “Giovanna la dissoluta”. Le leggende che accompagnano ancora oggi la sua figura sono numerosissime, tutte scandalose e crudeli.

Intrighi (tra) reali

Come spesso accade, alla base delle leggende riguardanti Giovanna II c’era un fondo di verità. Gli intrighi per la conquista e il mantenimento del potere alla corte di Napoli mostrarono a tutta la nobiltà, napoletana e non, la personalità della regina: assetata di potere, molto intelligente e ben decisa a mantenere il ruolo acquisito, si rivelò sin dall’inizio del suo regno anche lussuriosa e lucidamente impietosa.

Quando salì al trono Giovanna II aveva già 41 anni ed era vedova del primo marito, Guglielmo d’Austria, morto dopo appena cinque anni di matrimonio. Non appena indossò la corona, la regina Giovanna iniziò una nuova tradizione, quella dei favoriti della regina: si trattava di  una schiera di uomini di grande influenza negli affari del regno  e che, spesso, intrattenevano con lei delle relazioni sentimentali.

Per scongiurare la rivendicazione al trono di altri esponenti della famiglia d’Angiò, Giovanna contrasse un nuovo matrimonio con l’intenzione d’avere un figlio e dunque un erede maschio legittimo. Il 10 Agosto 1415 sposò Giacomo II di Borbone, duca delle Marche. La regina negò a Giacomo II il titolo di re, dandogli esclusivamente il titolo di principe di Taranto e duca di Calabria, ma questi reagì uccidendo uno dei favoriti della regina, Pandolfello Piscopo, e sostituendo gli uomini di Giovanna con dei suoi funzionari francesi.

La regina fu così costretta a riconoscergli il titolo di re, ma la nobiltà napoletana fedele agli Angioini insorse contro Giacomo II, che fu costretto a rinunciare al titolo ed anche a ritirare i suoi funzionari. L’ex-re abbandonò Napoli, ed è in questo periodo che Giovanna II inizia l’unica relazione di (forse) vero amore della su vita, quella con Sergianni Caracciolo. Giacomo fuggì in francia, dove divenne un monaco francescano e lo rimase fino alla morte, avvenuta appena tre anni più tardi.

Passione, potere e pugnali

Sergianni Caracciolo fu il più celebre e il più amato degli uomini di Giovanna II. La relazione tra i due iniziò quando l’uomo era già sposato con la nobile Caterina Filangieri, che gli diede un figlio e quattro figlie.

La relazione tra Sergianni e Giovanna fu indubbiamente tumultuosa. I due erano spesso in disaccordo e leggendari divennero tanto i loro litigi quanto le notti di passione.

Tra i favoriti della regina Sergianni Caracciolo, che possedeva già il titolo di Principe di Capua, Gran Connestabile e Gran Siniscalco del regno di Napoli, fu quello che più influenzò la Giovanna II e le sorti del suo regno. Nei fatti fu infatti lui a portare alla rottura tra la regina e papa Martino V, lui a convincere la regina a togliere il titolo di erede ad Alfonso V di Aragona ed a darlo invece a Luigi III d’Angiò, suo alleato, aumentando di fatto il proprio potere ed il proprio prestigio.

Il potere però, con gli anni, parve consumare Sergianni: nulla pareva mai bastargli. E più aumentava la sete di potere di Caracciolo più diminuiva l’amore della regina che, consigliata dalla sua corte ed in particolare dalla cugina Covella Ruffo, ormai stanca di assecondare le richieste dell’uomo che aveva tanto amato, congiurò contro di lui. Caracciolo venne ucciso con venti pugnalate da alcuni sicari il giorno del matrimonio del figlio.

Pur conoscendola tanto bene, aveva sottovalutato Giovanna II: avrebbe dovuto sapere che non perdonava mai nessuno e che per lui non avrebbe certo fatto alcuna eccezione. Sin dall’inizio Giovanna era stata tanto appassionata quanto spietata e rimase fedele a se stessa fino alla morte, anche se a caro prezzo: si dice infatti che la regina, che visse per appena due anni dopo l’omicidio di Caracciolo, fosse tormentata dai rimorsi e che ogni notte il suo sonno venisse infestato da terribili incubi riguardanti l’amato.

Botole e Fantasmi

Se la storia ci consegna già l’immagine di una donna crudele ed impietosa, spietata ed assetata di potere, le leggende che riguardano Giovanna II aggiungono particolari decisamente più inquietanti.

Giovanna non si sarebbe limitata a rapporti sentimentali e sessuali con quei prediletti che l’aiutavano ad amministrare il regno, ma avrebbe invece condotto tra le sue lenzuola decine, centinaia di uomini. Uno diverso per ogni notte, si dice, e di qualsiasi ceto sociale: non solo nobili, ma anche popolani e persino lazzari. 

Giovanna l’insaziabile, una donna lussuriosa che non metteva alcun freno alle proprie voglie, che aveva il potere per avere tutto ciò che desiderava con chiunque desiderasse, e che non esitava ad usare la propria autorità e ricchezza per soddisfare qualsiasi suo capriccio. Tutti gli uomini del regno, nel caso lei li avessi voluti nel suo letto, sarebbero dovuti essere a sua disposizione.

Della bella e intelligente Giovanna però le storie non dicono solo che fosse insaziabile e lussuriosa, ma che fosse anche pazza. Si dice che come una vera mantide religiosa uccidesse gli uomini e i ragazzi con cui aveva voluto giacere. Sembra che nel Maschio Angioino, castello dove Giovanna consumava i suoi amplessi, ci fossero delle botole nelle quali la regina avrebbe fatto cadere gli amanti che le erano venuti a noia e di cui non aveva più bisogno. I malcapitati uomini cadevano – alcuni dicono in mare, altri dicono in un fossato dove sarebbero stati divorati da un coccodrillo portato lì dall’Africa proprio a questo scopo. C’è persino chi dice che, alla fine delle botole, vi fossero dei mostri marini.

La regina, liberatasi del suo vecchio giocattolo, ricominciava il suo gioco: sceglieva un uomo che le accendesse per qualche ragione il desiderio, lo consumava tra le lenzuola e poi, con le sue botole, lo uccideva.

La leggenda, già terribile, non si ferma qui: gli spiriti degli amanti, uccisi in un modo tanto imprevedibile e violento, vagano ancora nel castello del Maschio Angioino. Il vento porta le loro grida di morte fino a Mergellina, dove i passanti, a volte, giurano d’averli sentiti. Altri dicono invece che questi spiriti sussurrino il nome della regina, piangendo ed implorando pietà. Per loro non sembra esserci pace né riposo – la regina pazza, oltre la vita, sembra aver rubato loro anche quello.

Sebbene forse non sia a questi spiriti di alcun conforto, pare che anche Giovanna non abbia abbandonato questa terra. Si dice che il suo fantasma vaghi ancora sulla terra, disperata per aver ucciso Sergianni, a Rocca Arquata del Tronto, dove era solita trascorrere il periodo estivo. Se sarete abbastanza sfortunati, se passate da quelle parti forse riuscirete a vederlo.

La torre

Le leggende e le storie che riguardano questa regina non si fermano alla sua morte. Pare infatti che, quand’era ancora in vita, la regina abbia distrutto un’intera città, la roccaforte longobarda e sede vescovile di Satrianum.

Una dama di compagnia della regina nota per la sua incredibile bellezza, infatti, mentre si dirigeva verso Napoli (in alcune versioni della leggenda verso Salerno) venne rapita. La regina non tollerò l’affronto subito ed ordinò la distruzione di Satrianum, che venne rasa completamente al suolo tranne che per una torre di origine normanna.

Pare che tuttavia Satrianum non sia stata distrutta solo per via del rapimento della dama, ma anche per gelosia: uno degli amanti della regina, un baronetto, sembrava aver preferito a Giovanna una dama di nome Seal. La regina non poteva sopportarlo e così, tornata alla propria corte, avrebbe ordinato di distruggere Satrianum. E, come sempre, il suo desiderio venne esaudito.

La regina Giovanna II è forse una delle donne più pericolose che Napoli abbia mai ospitato, e la sua crudeltà e lussuria hanno generato leggende non meno spaventose della realtà. Dopo centinaia di anni i fantasmi dei suoi amanti continuano a gridare e forse, anche se non credete a queste storie, la prossima volta che visiterete il Maschio Angioino fareste bene a guardare dove mettete i piedi. Se ci sono state, le sue botole saranno ancora lì ad aspettare di farvi inciampare. Dopo tutti questi anni, i mostri marini della regina saranno affamati…

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Per le altre leggende della Campania:

BussoLaLeggenda I : Da dove nascono le Janare? 

BussoLaLeggenda II : Il fantasma del Caffè Gambrinus

BussoLaLeggenda III: La maledizione della Gaiola

BussoLaLeggenda IV: La Strega del Vesuvio

BussoLaLeggenda V: La Tomba di Dracula

BussoLaLeggenda VI: L’amore tra Posillipo e Nisida

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Piazza Dante: donna minacciata dai parcheggiatori abusivi

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Pagare per il parcheggio o ritrovare la propria auto sfregiata.

È la regola che ormai vige nella zona di piazza Dante a Napoli, in particolare in via Tarsia e vie limitrofe.

Secondo una residente, infatti, “tre parcheggiatori tutte le sere chiedono i soldi per il parcheggio e se non glieli dai ti sfregiano la macchina”.

E a quanto pare esisterebbe un vero e proprio listino per il parcheggio.

I posti più ambiti, infatti, hanno una tariffa fissa di €2, mentre per gli altri è richiesta un’offerta a piacere del guidatore.

La situazione è stata fatta presente anche alle forze dell’ordine, ma nulla pare essere cambiato.

Da quando io sono qui mi hanno forato le gomme per mesi poi ho fatto presente alla polizia, ma non è cambiato niente e ho iniziato a parcheggiare a via Foria” aggiunge la residente.

La situazione è davvero complicata e non si riesce a vedere una soluzione all’orizzonte, mentre a farne le spese maggiori sono sicuramente le persone che in quelle zone ci abitano.

Io pago il permesso Ztl e pedonale. Non posso pagare loro ogni sera, mi costa più dell’affitto” conclude la residente che ha denunciato la questione“.

Nuovo progetto di housing sociale a San Giovanni a Teduccio

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In partenza un piano di edilizia sociale che riqualificherà un edificio di Vigliena

A Vigliena, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, sarà avviato un progetto di edilizia sociale grazie al quale un edificio di cinque piani ospiterà 71 appartamenti. Il progetto prevede la demolizione di una struttura dismessa e la contestuale bonifica dell’area privata prima della costruzione del nuovo edificio. Degli appartamenti realizzati a Vigliena la metà sarà locata a canone calmierato, mentre la restante parte sarà messa in vendita con piano di riscatto ai soggetti che rientrano nelle categorie agevolate o anche fittato con un piano di riscatto. Nell’area di Vigliena saranno costruiti parcheggi seminterrati e a livello stradale. Saranno inoltre realizzati spazi pubblici con internet point, aree verdi e terrazze ricreative.

Il piano di housing sociale, approvato ieri dalla giunta comunale di Palazzo San Giacomo su proposta degli assessori con delega all’Abitare, Monica Buonanno e ai Beni comuni, Carmine Piscopo, va a completare un più ampio piano di riqualificazione urbana dell’area di Vigliena. Non sono previsti contributi regionali per questo progetto interamente a carico del privato.

L’assessore Piscopo ha dichiarato che con questa delibera «l’amministrazione de Magistris intende dare risposta all’esigenza sociale di edilizia residenziale attraverso la creazione di nuovi spazi di condivisione, partecipazione e riqualificazione urbana a risparmio energetico. Un intervento, dunque, di Edilizia Residenziale Sociale, il primo a Napoli, che grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, ha il merito anche di riqualificare un importante parte del territorio di Vigliena restituendolo alla fruizione pubblica e collettiva».

LonelyPlanet: Napoli è “la città più cool d’Italia”

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Napoli affascina ed incanta anche LonelyPlanet, che le dedica un articolo e la considera la città più cool d’Italia.

Con il suo forte spirito di comunità, la sua poco igienica cultura di strada e l’architettura fatiscente, Napoli, grintosa città del meridione italiano, attira chi vuole vedere il lato naturale e selvaggio dell’Italia” – così inizia l’articolo scritto Sophia Seymour, giornalista britannica trapiantata a Napoli, e pubblicato da LonelyPlanet, la casa editrice australiana, specializzata in guide turistiche e libri di viaggi, famosa in tutto il mondo. “Una città selvaggia, molto dinamica, un luogo d’arte, dal panorama commovente e dall’eleganza inimitabile” – questa, la descrizione di Napoli da parte della stessa guida in una precedente presentazione.

Il volto di Napoli

L’approccio della giornalista britannica è piuttosto street & urban, verrebbe da dire, ma proprio per questo trasuda autenticità e racconta Napoli con gli occhi di chi Napoli la vive nella sua quotidianità. Elegante e dinamica, ma anche selvaggia e decadente. Un sguardo poco turistico; piuttosto affascinato dalle peculiarità del capoluogo partenopeo.

L’articolo ricorda che “nel XX secolo, icone culturali di avanguardia come Hemingway, Pablo Neruda e Andy Warhol sono stati sedotti da Napoli. Oggi giovani artisti che dettano la moda sono trascinati qui, alcuni di loro persuasi dai ritratti, pieni di vita e senza compromessi, della città come ne “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante e in “Gomorra” di Roberto Saviano”.

Napoli: panorama da San Martino

In fin dei conti, Napoli è la sintesi di elementi in opposizione, è l’ossimoro che unisce la grande bellezza e la decadenza insieme. Più volte viene chiamata ‘la città delle contraddizioni’, dove splendore e distruzione si fondono in quello che, forse, Schopenhauer avrebbe chiamato sublime. 

Non a caso, anche Laura Rysman, giornalista del New York Times, ha recentemente pubblicato il suo contributo (una sorta di diario di bordo dove suggerisce cosa fare in 36 ore passate a Napoli), nel quale definisce Napoli come una “città dalla bellezza gloriosa ma lacerata”. “Un improbabile capolavoro” – secondo LonelyPlanet.

Napoli da vivere ed esplorare

Grazie ai suoi caratteri unici, per LonelyPlanet, Napoli è la “città più cool d’Italia, il posto dove trovarsi proprio ora”, come afferma Sophia Seymour. Nel suo articolo, quindi, passa in rassegna proprio alcuni dei luoghi più cool, in una celebrazione della creatività della napoletanità, che coinvolge l’arte, l’architettura, la musica, l’abbigliamento, le strutture ricettive.

Vita notturna & street art

L’elogio della vita (notturna) made in Naples si traduce in una carrellata di informazioni: si passa dall’aperitivo alla musica live, all’attività incessante dei locali nei Quartieri Spagnoli. Seymour parla dei bar artistici in Piazza Bellini, ma anche del Caffè dell’Epoca, famoso per lo Spritz a 2 euro. Immancabili, i famosi baretti di Chiaia.

Si prosegue con un approfondimento sulla street art, anche quella di periferia, fatta di graffiti, manifesti di protesta e “scarabocchi“: arte che Seymour decanta sottolineando anche che “il sindaco di Napoli ha persino promesso il suo supporto, scrivendo sulla sua pagina Facebook che la street art calza a pennello con ‘l’impulso rivoluzionario, politico e sociale, della città’”. La giornalista continua, poi, evidenziando che “si può notare un Banksy – l’unico in Italia – a Piazza dei Gerolomini nel centro storico: il disegno di una Madonna stampato sul muro con toni grigio-blu, con una pistola sulla testa al posto dell’aureola”.

Madonna con la pistola – Banksy, Napoli
Vintage & BnB

Dall’arte si arriva al vintage. Napoli è uno dei luoghi più affascinanti da questo punto di vista, poiché è costellata di boutique e botteghe che ripropongono oggetti in uno stile che appartiene al passato. “Il registra Pier Paolo Pasolini ammirava la capacità di Napoli di evitare di soccombere al consumismo di massa e ancora oggi prospera una pletora di piccole boutique indipendenti” – così Seymour mette l’accento su alcuni tra i tratti distintivi del capoluogo. In particolare, cita i caratteristici negozietti in via Mezzocannone, tra la Federico II e L’Orientale. Non sfugge alla giornalista nemmeno un commento sul famoso “Ospedale delle Bambole”.

Infine, sono gli scenografici BnB, particolarmente apprezzati per il calore che emanano, a chiudere in bellezza questa rassegna. Da Casa del Monacone e Casa D’Anna, si arriva a La Paranza, progetto nato allo scopo di impegnare e impiegare i giovani di un quartiere notoriamente difficile come La Sanità.

L’immutabile unicità di Napoli

Un fascino, quello che Napoli inevitabilmente esercita su chi ha il coraggio di scoprirla in pieno, che ricorda molto la grandezza del Grand Tour – quello che i romantici consideravano come un punto centrale della propria formazione culturale. Così, ci sembra proprio che mai parole furono più appropriate di quelle di Goethe che, nel descrivere le sue sensazioni rispetto alla città, affermò

A Napoli ognuno vive in una inebriata dimenticanza di sé. Accade lo stesso anche per me. Mi riconosco appena e mi sembra di essere del tutto un altro uomo. Ieri pensavo: “O eri folle prima, o lo sei adesso”.

 

Ischia Global Festival: tutto pronto per la 17° edizione

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Ischia Global Film & Music Festival torna dal 14 al 21 luglio: è dal 2003 infatti che la rassegna cinematografica porta un clima hollywoodiano nel golfo di Napoli.

Ieri, al Gran Caffè Gambrinus a Napoli, si è tenuta la conferenza stampa dell’Ischia Global Festival, in un clima spensierato e informale. Pascal Vicedomini, fondatore e produttore della manifestazione ha così esordito:

«Quest’anno Napoli è già sotto i riflettori per le Universiadi, ma noi le Universiadi è come se le facessimo ogni anno. Il nostro Ischia Global Festival ha infatti poche risorse, ma ampia capacità di attrazione. I golfi di Napoli e Salerno, a breve, saranno infatti nuovamente invasi da importanti star nazionali e internazionali».

Durante la conferenza stampa, Vicedomini ha brevemente presentato gli importanti artisti che saranno presenti a Ischia, durante la settimana del Festival. Oltre 120 saranno le personalità che parteciperanno all’attesa kermesse internazionale dell’industria del cinema, dell’audiovisivo e dei giovani talenti.

Inoltre l’Ischia Global Film & Music Festival 2019 è dedicato a Lina Wertmüller. Ad ottobre infatti, la grande regista italiana ritirerà il premio Oscar alla carriera, che sarà celebrato con la titolazione di una stella sulla Walk of Fame di Hollywood.

Gli ospiti internazionali dell’Ischia Global Festival

L’Ischia Global Festival si distinguerà anche quest’anno per lo sguardo rivolto anche alle giovani promesse internazionali. Tra i nomi di punta del festival, quest’anno infatti ci sarà il giovane Alex Wolff, che riceverà il premio Ischia Filmmaker of The Year. Il suo film “The Cat and the Moon”, proiettato in anteprima, inaugurerà questa 17° edizione della rassegna cinematografica.

Un altro nome internazionale che impreziosirà l’Ischia Global Festival 2019 è il premio Oscar Nick Vallelonga, sceneggiatore e produttore del film “Green Book”.

Durante la prossima settimana, ad Ischia non mancheranno però nomi legati a settori diversi da quello cinematografico. Lo stilista Tommy Hilfiger ritirerà infatti il premio Ischia people Legend Award.

Gli ospiti italiani dell’Ischia Global Festival

Per il cinema italiano, a vincere il premio “regista dell’anno” è Matteo Rovere.

Sempre con lo sguardo rivolto ai giovani talenti, l’Ischia Global Festival premierà con l’Ischia Newcomer Award anche Ludovica Nasti, attrice de “L’amica geniale” (per avere altre informazioni sulla giovanissima attrice puteolana clicca qui e leggi il nostro articolo!)

Ad arricchire il panorama di premi italiani ci sarà anche Albano, premiato con l’Ischia Music Legend Award.

Non solo film!

Domenica 14 luglio alle ore 19:30, l’inaugurazione della mostra fotografica “Emozioni” di Carla Blondelli presso Palazzo Pezzillo di Forio aprirà il Festival.

Torna inoltre il Global Production Summit, con due incontri sul tema dei modelli produttivi per il cinema, la tv e il web al Centro Congressi “Leonardo Carriero” di Lacco Ameno.

Promosso con il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, il Social Cinema Forum 2019 premierà Bob Gedolf con l’Ischia Humanitarian Award per il suo impegno nella lotta contro la fame e le malattie in Africa.

Ischia Global Film & Music Festival conferma anche l’appuntamento con il World Script Market, il focus internazionale di confronto sulla scrittura per il cinema e la televisione.

I luoghi del Festival

Il Festival si svolgerà in ogni luogo dell’isola, da Casamicciola a Lacco Ameno, da Forio a Ischia Porto. In particolare, il quartier generale della manifestazione sarà lo storico Albergo della Regina Isabella & SPA, gestito attualmente dalla famiglia Carriero. In questo storico resort di Lacco Ameno si troverà anche uno strepitoso schermo sul mare, che dominerà la baia dal 14 al 21 luglio.

Ischia Global Film Festival
Ischia Global Festival, lo strepitoso schermo che dominerà la baia di Lacco Ameno dal 14 al 21 luglio

Il pubblico avrà accesso gratuitamente alle rassegne cinematografiche nelle sale di Forio e Ischia Porto, invece a Lacco Ameno e Casamicciola sono previste numerosi proiezioni in piazza, con la partecipazione degli artisti!

Insomma…l’isola verde del golfo di Napoli ci aspetta, per lo splendido paesaggio, per i film e per tanto altro ancora!

Per ulteriori informazioni sulla rassegna cinematografica consultare il sito www.ischiaglobal.com.

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15enne cade dallo scooter e perde la vita: il tragico incidente a Napoli

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Di Nicola Avolio – Bruttissimo incidente questa mattina a Napoli più precisamente a Fuorigrotta, nel sottopasso Claudio.

Intorno alle 8:30 una 15enne è caduta sul manto stradale all’interno del tunnel mentre era a bordo di uno scooter condotto da un ragazzo di 16 anni.

Inutili i soccorsi, la ragazza è deceduta sul colpo. Ancora da accertare le cause dell’incidente: secondo quanto riporta Il Mattino, potrebbe essersi trattato di un tamponamento con un’auto che poi si è data alla fuga, ma non ci sono ancora notizie ufficiali.

Seguiranno aggiornamenti.

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L’amica geniale, visioni dal set: oggi la visita gratuita

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Oggi 13 luglio sarà possibile una visita guidata gratuita dedicata alla mostra “L’amica Geniale,Visioni dal set” a partire dalle 10:30 al Museo Madre. Dopo la visita al museo, il percorso proseguirà al rione Luzzatti, luogo del set, tra le opere di street art ispirate ai personaggi della fiction.

L’amica Geniale, Visioni dal set

La mostra racconta attraverso 100 scatti la storia di Lila e Lenù, le due protagoniste del bestseller L’amica Geniale Se già la penna di Elena Ferrante ci ha consentito di farci vivere il tormentato destino di Lila e Lenù, e la serie tv Rai aveva dato un volto ai personaggi del romanzo, arriva adesso la mostra fotografica interamente dedicata al primo libro dell’amatissima tetralogia. Le foto sono firmate Eduardo Castaldo, fotografo di scena della fiction, e sono esposte nel Museo Madre, nella Biblioteca Giulio Andreoli, e nel Rione Luzzatti, uno dei luoghi del set. Proprio come un libro, la mostra segue un proprio percorso, e si articola quasi per capitoli, ognuno dei quali racchiude in sé degli episodi. Non mancano scatti che svelano alcuni retroscena della produzione cinematografica, ed altri che si incentrano sulla capacità attoriale dei personaggi. Ancora, grazie ad un intervento di public art ideato da Castaldo sarà possibile attraversare lo stesso tunnel che Lila e Lenù attraversano quando corrono verso il mare, sedersi nella piazzetta in cui le due bambine leggono sognanti Piccole donne, sbirciare nella cantina nel temibile don Achille.

La mostra, promossa dalla Film Commission Regione Campania e dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, rientra nell’ambito delle iniziative culturali promosse dalla Regione Campania in occasione dell’Universiade Napoli 2019 e durerà fino al 9 settembre

Potete prenotare gratuitamente la visita guidata qui 

Benevento premiata per la differenziata: La più “riciclona”, insieme a Potenza

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Benevento è stata premiata per l’efficienza della raccolta differenziata e del meccanismo di riciclo attuato dal Comune e dall’ASIA.

Benevento e Potenza sono i due comuni  premiati da CONAI ( Consorzio Nazionale Imballaggi) per il maggior tasso di “riciclo”. Il comune campano si aggiudica il premio Star Up, mentre al capoluogo lucano va il premio Best Practice.

La presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato, ha ritirato per conto dell’amministrazione comunale il premio durante l’Ecoforum 2019 a Roma, con queste parole:

“Benevento è un comune virtuoso che da anni supera gli obiettivi di legge previsti per la raccolta differenziata: un esempio positivo per tutta la Regione”.

Benevento è un capoluogo di provincia con 60.000 abitanti e ha un’azienda servizi di igiene ambientale totalmente partecipata, l’ASIA Benevento. La città è riuscita a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata che si attesta stabilmente sul 63%. Giorgio Quagliuolo, presidente del CONAI, ha detto:

“Per questo premiare i risultati di comuni virtuosi come quello di Benevento è importante. Non dobbiamo dimenticare che l’impegno delle amministrazioni comunali e dei cittadini è essenziale per una raccolta differenziata che permetta un avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio efficiente ed efficace. In questo Benevento è un esempio positivo da molti anni. Sono certo che saprà continuare a trasformare i rifiuti in risorsa ambientale ed economica, e che i suoi risultati continueranno a sorprendere”.

Il CONAI ha sempre lavorato a stretto contatto con i comuni per assicurate l’avvio a recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Tale traguardo raggiunto dalla città campana di Benevento è sicuramente un vanto che potrebbe estendersi a tutta la Regione se si cominciasse a seguire il suo esempio, anche pian piano, nelle altre città.

 

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Napoletani rifiuti del mondo: slogan shock a Pomigliano

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Napoli e i napoletani sono da sempre abituati ad essere derisi e additati da una parte d’Italia – e per fortuna solo quella.

I vari “lavali col fuoco”, “senti che puzza, scappano anche i cani” e il classico “terroni” si sprecano nei confronti dei napoletani, purtroppo non solo negli stadi.

Eppure nessuno si aspettava che sugli schermi dell’azienda Tiberina di Pomigliano d’Arco comparisse la scritta “Bisogna bruciare tutto: Napoli, tutti i napoletani e i loro rifiuti, perché i napoletani sono un rifiuto del mondo”.

La responsabilità del gesto è stata attribuita al dirigente dell’azienda Dario Liccardo, napoletano di nascita (ha vissuto fino ai 21 anni al Vomero), ma adottato dalla città di Gaeta (che comunque non è Bergamo Alta).

Al giornale “Il Mattino”, Liccardo ha confessato che in realtà la sua è stata la reazione ad una serie di episodi che hanno poi preso la forma di “una cocomerata in mensa, lasciata sporca” e di “distrazioni sui prodotti”.

Il signor Liccardo ha pensato bene di lanciare questa provocazione, un po’ come se una cocomerata lasciata sporca e poca precisione sulla produzione fossero un tratto distintivo del patrimonio genetico dei napoletani piuttosto che colpe di singoli individui.

I lavoratori, ovviamente, hanno deciso di reagire.

Da buoni napoletani nullafacenti, hanno deciso di mettere in atto uno sciopero di un’ora a testa a causa del caldo eccessivo nei reparti.

Già, perché mentre gli uffici del dirigente sono ben muniti di aria condizionata, i reparti ne sono ancora sprovvisti.

Dario Liccardi si è, però, scusato e ha respinto l’accusa di razzismo che gli è stata rivolta (“sono napoletano, ci mancherebbe!”).

Eppure la ferita resta, soprattutto perché inferta da chi dovrebbe capire più di tutti cosa significa dover lottare contro i pregiudizi che pesano sulle spalle di un’intera popolazione.

Le scuse sono bastate per il momento, ma il vero miracolo sarebbe non dover più riportare certe notizie: per questo, però, può aiutarci solo San Gennaro!

Napoli, contrabbando alcolici: sequestrati beni per 80 milioni

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Nella mattinata di oggi più di 100 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta con il supporto dei reparti del corpo di Napoli, Bassano del Grappa, Bra, Bologna, Brescia, Castelfranco Veneto, Grosseto, Lanciano, Lecce, Monza, Padova, Palermo, Roma e Trieste hanno eseguito, sotto delega della Procura della Repubblica di Napoli Nord, 25 misure cautelari personali (13 custodie in carcere, 10 arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) emesse dal Gip del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di uomini appartenenti ad un gruppo criminale transnazionale specializzato nel contrabbando di alcolici provenienti dal nord Europa da rivendere in nero sul territorio nazionale e in alcuni paesi comunitari (Bulgaria, Slovacchia, Germania, Inghilterra, Olanda e Slovenia) ed extra U.E. (Azerbaijan e Serbia).

Il gruppo era composto da 15 persone, al cui vertice si collocano 2 persone residenti nella provincia di Caserta ed Avellino. Dall’ attività investigativa posta in essere, è risultato che il gruppo ha operato illecitamente, nel periodo 2017 — 2018, nel settore dell’importazione e commercializzazione di prodotti alcolici, disponendo anche di una fitta rete di soggetti compiacenti, tra cui i titolari di depositi fiscali e commerciali, con sede sia in Italia che all’estero.

Sono in corso attualmente anche 40 perquisizioni, presso abitazioni e imprese nella disponibilità degli indagati, nonché il sequestro di beni per un valore complessivo di 80 milioni di euro. I dettagli relativi all’ operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta.

L’attività illecita si è manifestata in diverse operazioni di importazione di copiosi volumi di alcool etilico e di vari superalcolici (vodka, rum e whisky) per un’evasione di imposte (accisa, IVA ed imposte dirette) stimata in oltre 20 milioni di euro, inondando così il mercato con oltre 4,3 milioni di litri di alcool di contrabbando, venduto in nero sia in patria che in altri Paesi del Nord Europa. A seguito degli approfondimenti investigativi eseguiti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico finanziaria di Caserta, mediante, tra l’altro, intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, acquisizioni documentali e indagini finanziarie, è stato possibile individuare l’utilizzo da parte dell’associazione a delinquere di 4 diversi sistemi di frode, posti in essere a seconda delle circostanze.

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