mercoledì, Dicembre 17, 2025
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Bimbi colpiti da infezione, i genitori: “Chiudete la scuola”

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Bambini colpiti da infezione da vermi intestinali, i genitori chiedono la chiusura della scuola.

La scorsa settimana, alcuni bambini della scuola “Ranucci” di Marano di Napoli, sono stati colpiti da infezione da vermi intestinali. Numerosi sono i genitori che ne chiedono la chiusura. Proprio questa mattina, una delegazione di mamme e papà è stata ricevuta dalla dirigente scolastica dell’istituto.

Questi stessi genitori, qualche giorno fa, in accordo con la dirigenza scolastica, hanno effettuato una pulizia nei locali, in seguito alla quale sarebbero stati buttati alcuni giocattoli, tra cui quello di un bimbo autistico.

La preside ha ribadito più volte che il plesso scolastico sia pulito e che l’infezione potrebbe essere arrivata da altri ambienti. Fatto sta che molti genitori hanno deciso di non portare i figli a scuola e questa situazione potrebbe durare ancora per un po’.

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BussoLaLingua / La nuova rubrica sul Napoletano tra modi di dire e curiosità

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Da oggi La Bussola vi conduce alla scoperta della voci più antiche della Campania con la sua rubrica #BussoLaLingua, per conoscere meglio il Napoletano e le nostre radici. Come mai alcune parole in Napoletano sembrano somigliare più a francese che all’italiano? Perché, quando succede qualcosa di brutto, si dice “Mannaggia a Bubbà“?

Napoletano: Lingua o Dialetto?

Forse non tutti sanno che il Napoletano è riconosciuto a livello globale come lingua, e non come dialetto. Sebbene anche gli studiosi italiani della materia non arrivino a delle definizioni condivise riguardo lingua e dialetto, che permetterebbero di distinguere tra i due, in Europa e nel mondo del Napoletano si parla come una vera e propria lingua, con tutte le complessità e specificità che questo comporta. 

Il Napoletano è in pericolo

Dal mondo ci arriva anche un monito: l’UNESCO parla del Napoletano come di una lingua a rischio. Il Napoletano viene anche riportato all’interno del volume “Atlas of the World’s Languages in Danger“, l’Atlante delle Lingue in pericolo. Qui possiamo inoltre leggere che accanto al Napoletano c’è il codice “ISO 639-3“, codice che affianca solo le lingue (e non il dialetto).

Dare voce a parole antiche

Ecco perché La Bussola propone una nuova rubrica:BussoLaLingua“: attraverso una serie di articoli ci lanceremo alla (ri)scoperta della lingua della nostra regione.

Tra parole dall’origine un po’ misteriosa, modi di dire coloriti e racconti divertenti sveleremo tutti i segreti del Napoletano. Per far sì che questa lingua antica e complicata non si estingua c’è solo una cosa da fare: conoscerla meglio, per non dimenticarla. Mantenere vive queste antiche parole attraverso la nostra voce.

Il nostro viaggio inizia oggi! Perché si dice “Mannaggia a Bubbà”?

Se vuoi approfondire la tua conoscenza sulla nostra cultura regionale o leggere altre storie della Campania, non perderti le nostre rubriche sulle Leggende e sui Sapori della nostra regione : #BussoLaLeggenda e #BussoLaTavola

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Matteo Salvini condannato per razzismo contro i napoletani

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Matteo Salvini ha una condanna per razzismo per il coro contro i napoletani a Pontida, ma la notizia non era mai emersa.

Matteo Salvini, attuale segretario della Lega ed ex ministro dell’Interno, ha violato la legge Mancino che punisce chi compie azioni discriminatorie.

“Matteo Salvini ha una condanna per razzismo: una pena di 5.700 euro per quel coro contro i napoletani intonato alla Festa della Lega Nord a Pontida nel 2009“.

Ecco la sentenza che però, non era mai emersa prima: è arrivata per mezzo di un decreto penale di condanna, quando su richiesta di un pm il giudice stabilisce una pena pecuniaria senza passare per un processo. Lo ha fatto sapere “Cronaca Qui”, quotidiano di Torino, che ha scoperto questa notizia tra gli atti del processo contro Salvini per vilipendio alla magistratura, in corso nel capoluogo piemontese.

I fatti risalgono al 13 giugno 2009: Salvini era capogruppo della Lega Nord al Comune di Milano e deputato da poco eletto al Parlamento europeo e si trovava a Pontida (Bergamo) alla Festa del Carroccio, quando lanciò il coro.

“Senti che puzza/scappano anche i cani: sono arrivati i napoletani. Sono colerosi, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati”.

Qualcuno riprende la scena e il video finisce online, Salvini si scusa a Radio24, ma soltanto parzialmente:

“Se ci sono napoletani che si sono sentiti offesi porgo le mie più sincere e sentite scuse, ma ritengo che un politico vada valutato per quello che fa, non quello che dice un sabato sera tra amici quando si parla di calcio”.

Ma ciò che non si era venuto ancora a sapere è che due cittadini napoletani sporsero querela presso la procura di Bergamo e Salvini finì nel registro degli indagati per diffamazione e violazione della legge Mancino, che punisce:

“chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

L’accusa chiese e ottenne dal giudice l’emissione del decreto penale di condanna.

Nel 2018 la Lega, attraverso l’ex ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana ha proposto di abolire questa legge, ottenendo il sostegno di Salvini:

“Già in passato la Lega aveva proposto di abolire la legge Mancino. Sono d’accordo con la proposta di Fontana: alle idee contrappongono altre idee, non le manette”.

Ma il Movimento 5 stelle si è opposto e la legge è stata solamente modificata: il codice di autoregolamentazione delle candidature, adottato nel 2014 e rivisto dalla maggioranza gialloverde nella primavera 2019, non considera più come

“impresentabili”

i candidati condannati per la violazione della legge Mancino.

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Adotta un filosofo 2: Al via il progetto della Regione Campania rivolto alle scuole

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ADOTTA UN FILOSOFO 2: Al via lunedì 13 gennaio la seconda edizione del progetto di formazione rivolto alle scuole superiori della Campania. Numero di appuntamenti raddoppiati per 83 scuole coinvolte nel ciclo di incontri sul tema della Giustizia che vedrà la partecipazione di 34 filosofi.

(COMUNICATO STAMPA)

Parte lunedì 13 gennaio la seconda edizione di Adotta un filosofo, il progetto di formazione a cura di Massimo Adinolfi rivolto alle scuole superiori della Campania, organizzato – d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale – dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano e diretta da Ruggero Cappuccio.
Trentaquattro professori e studiosi di filosofia saranno impegnati fino a marzo 2020 in un ciclo di incontri sul tema della Legge che coinvolgerà 83 istituti superiori dell’intero territorio campano: 35 le scuole che hanno aderito a Napoli e provincia, 18 a Caserta, 15 a Salerno, 12 ad Avellino, 3 a Benevento.

Dopo la risposta positiva riscontrata con la scorsa edizione dedicata all’Europa, quest’anno la Fondazione Campania dei Festival ha scelto di promuovere una riflessione sulla Giustizia lungo due assi principali: uno politico-giuridico e l’altro antropo-teologico. Un percorso che per la prima volta sarà destinato anche agli studenti delle quarte classi, oltre che delle quinte.


Anche quest’anno l’iniziativa gode del sostegno dei quattro testimonial – Biagio de Giovanni, Aldo Masullo, Fulvio Tessitore, Vincenzo Vitiello – che l’anno scorso avevano ironicamente lanciato l’appello, accolto con entusiasmo da più di 2000 studenti della regione Campania. L’edizione 2020 di Adotta un filosofo coinvolgerà, tra gli altri già citati, gli studiosi Michele Abbate, Stefania Achella, Massimo Adinolfi, Giovanni Bisogni, Gianvito Brindisi, Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Cantillo, Mico Capasso, Nicola Capone, Gennaro Carillo, Anna Cavaliere, Agostino Cera, Fabio Ciaramelli, Domenico Conte, Leonardo Distaso, Anna Donise, Franco Ferrari, Ernesto Forcellino, Giulio Goria, Davide Grossi, Pietro Maffettone, Sebastiano Maffettone, Francesco Mancuso, Eugenio Mazzarella, Ferdinando Menga, Bruno Moroncini, Massimo Palma, Francesco Piro, Geminello Preterossi, Ingrid Salvatore, Renato Trombelli, Renata Viti Cavaliere.

Una nuova edizione che raddoppia, inoltre, il numero degli appuntamenti per un totale di 166 lezioni in tutta la regione Campania: per ogni scuola è infatti previsto un primo colloquio con il filosofo “adottato” e, dopo qualche settimana, un secondo incontro con lo stesso, durante il quale si avrà modo di riprendere l’argomento già trattato, per approfondirlo e svilupparlo secondo le direzioni che gli studenti stessi avranno saputo indicare.
A conclusione del ciclo di incontri, i ragazzi e le ragazze potranno prendere parte a un concorso presentando un elaborato che abbia ad oggetto i temi affrontati nel corso della conversazione con il filosofo. Una commissione istituita presso la Fondazione Campania dei Festival, e composta da alcuni dei filosofi che avranno partecipato al progetto, selezionerà i 6 migliori lavori. Questi saranno premiati durante una cerimonia pubblica, prevista ad aprile, con alcuni gadget, abbonamenti a teatro e un viaggio di istruzione e di formazione in una città legata al tema approfondito.

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BussoLaTavola / Storia e segreti dei Biscotti di Castellammare

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Tutti noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare, almeno una volta nella vita, i deliziosi Biscotti di Castellammare di Stabia. I celebri e fragranti biscottini si consumano ovunque ed in qualsiasi periodo dell’anno. Ma conoscete la loro storia?

I fratelli Riccardi: una semplice e geniale invenzione

È un racconto di genialità e di segreti, di morti misteriose e di veleno. Tutto comincia a metà dell’ottocento, naturalmente a Castellammare di Stabia. Qui vivevano due fratelli, Francesco e Giovanni Riccardi, nati rispettivamente nel 1826 e nel 1830.

Giovanni produceva e vendeva delle gallette dalla forma rotonda, con grande successo; ma fu grazie a Francesco che venne creata la ricetta dei Biscotti di Castellammare – fu lui infatti a inventare i sigari, i tarallini e le freselle che avrebbero reso celebri i due fratelli ed il loro nome.

I biscotti ebbero un grande fortuna, e ben presto altri commercianti e panettieri cercarono di imitarli, ma senza successo. Il vero biscotto di Castellammare si riconosceva così: immerso nel latte, non si bagnava.

L’ingrediente Segreto dei Biscotti di Castellammare

L’attività dei due fratelli fu di grande successo, e, alla loro morte, avvenuta in circostanze che secondo i racconti popolari risultano assai misteriose, passò alle generazioni successive. Adesso tutto era gestito dalla figlia di Francesco, Donna Concetta. L’attività e il commercio fiorirono ulteriormente, e l’ingrediente segreto che rendeva i biscotti così deliziosi non venne mai svelato: dopo che l’impasto era stato lavorato, Donna Concetta faceva uscire tutti i lavoratori dai laboratori, e lei sola aggiungeva l’ingrediente misterioso.

Non l’avrebbe mai rivelato a nessuno, come ripeteva spesso; ma le cose andarono diversamente.

La morte velenosa di Donna Concetta

La morte di Donna Concetta fu la più terribile tra quelle che già avevano afflitto la famiglia Riccardi: pare che sia stata, infatti, avvelenata. Non si sa chi le abbia somministrato il veleno e nemmeno il motivo; le storie raccontate dal popolo dicono che i biscotti fossero maledetti, in quanto la donna aveva tenuto per sé ricetta ed ingredienti.

Solo allora, sul letto di morte, ad un passo dallo spirare, chiamò a sé il nipote Mariano e gli rivelò l’ingrediente segreto. Poco dopo, morì. Da quel momento in poi, l’attività fu gestita da Anna, figlia di Giovanni e madre di Mariano.

Ancora oggi, possiamo assaggiare il gusto dolce e particolare dei Biscotti di Castellammare. Chi avrebbe potuto immaginare che, dietro a dei biscotti così buoni, si celasse una storia di disgrazia, veleno, morte e maledizioni?

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Leggende della Campania: i Draghi di Ischia

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Ascoltando leggende e racconti narrati nella bella isola di Ischia, sembra proprio che le sue sponde siano state oscurate dall’ombra di più d’un drago.

Nessuno di loro è stato particolarmente gentile con la popolazione dell’isola ma, grazie all’opera di dei o di eroi, oggi non danno più fastidio – non c’è più magia, sull’isola, in questi anni così razionali: i draghi sono morti o addormentati e di loro ormai non rimane che qualche favola.

Questa settimana, #BussoLaLeggenda ve le racconta: ecco, dunque, la storia dei draghi di Ischia.

Il Drago che regge Ischia

Il primo drago di Ischia di cui si ha notizia era, in realtà, uno dei Titani: Tifeo.

Tifeo era un essere dalle membra enormi e dall’aspetto decisamente spaventoso: alto quanto una montagna, con grandissime ali da pipistrelloil dorso pieno di serpenti che ruggivano come leoni e ringhiavano come cani. Lui stesso non solo era definito come drago, ma ciascuna delle sue gambe era formata da due draghi attorcigliati, le cui teste sputavano fiamme. La barba di Tifeo era di fuoco, ed il suo nome significava infatti “fumo stupefacente“.

Ebbene, questo losco figuro, questo drago aberrante composto da draghi, non accettò di buon grado il fatto che gli altri titani fossero stati sconfitti da Zeus. Così, armato dalla madre Gea, iniziò a combattere contro il nuovo signore dell’Olimpo.

La battaglia durò anni e fu assai cruenta.

Talvolta pareva stesse per vincere Zeus, altre volte che la vittoria fosse di Tifeo; la verità era che i due sfidanti si eguagliavano in potenza. Tuttavia, ad un certo punto, quando Zeus riuscì a scagliare delle saette contro il drago, il dio ebbe la meglio.

Tifeo venne scagliato dalla forza del fulmine nel mare, e Zeus, per fermarlo, sollevò un’isola e la lanciò su di lui. L’isola schiacciò il titano, che per anni ha continuato a vivere lì sotto, fumando e schiumando di rabbia, dando vita ad eruzioni vulcanica ed altri simili fenomeni. 

L’isola era, naturalmente, quella di Ischia: alcuni dicono che Tifeo sia ancora lì sotto, a reggerla. Secondo alcune leggende, dopo anni di rabbia, il Titano avrebbe capito il proprio torto e si sarebbe placato; secondo altri, invece, dopo tanto sputar fuoco e fumo si sarebbe semplicemente stancato ed, infine, addormentato.

Il corpo di un Drago

C’è un’altra leggenda che vede come protagonista un drago ischitano.

Era un drago assai primitivo, affamato e crudele: quando la sua ombra oscurava le città dell’isola tutti gridavano di terrore, cercando di fuggire. Il drago divorava gli abitanti di Ischia con gran gusto e, per loro, non c’era alcuna possibilità di scampare a questo triste destino.

Dopo anni, forse secoli durante i quali l’isola era stata alla mercé di questo drago disgraziato, venne un eroe. Alcuni dicono si trattasse di San Giorgio, altri che fosse un altro giovane; quale che fosse il suo nome, affrontò il terribile drago.

L’eroe ebbe successo, e colpì a morte il drago mentre era in volo. La terribile bestia precipitò rovinosamente sull’isola, il corpo che si squarciava in diversi frammenti. Le membra che cadevano sulla terra diedero nome alle parti dell’Isola – nomi che ancora oggi possiamo sentire, come, ad esempio, Panza o Testaccio.

I Draghi di Ischia

Ischia sembra essere dunque stata abitata a lungo dai draghi – purtroppo per loro, non sono mai stati ospiti graditi, ed hanno fatto una fine assai ingloriosa.

Nonostante il loro infausto destino, però, di loro si continua ancora oggi a parlare; e, ascoltando della loro forza e del terrore che incutevano agli ischitani, un brivido percorre anche le nostre schiene, dopo centinaia di anni.

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Marcianise, denuncia furto dell’auto lasciata nel parcheggio

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Marcianise, paese in provincia Caserta. Pasquale Napoletano, ex-assessore del comune di Caserta, aveva sporto denuncia ai carabinieri il 3 gennaio a causa del presunto furto della propria automobile. Napoletano aveva raggiunto il Centro Commerciale Campania con la propria vettura, un’Alfa Romeo Stelvio. Una volta uscito dal negozio, però, non era riuscito a ritrovare la macchina dove era convinto di averla parcheggiata. Perciò si rivolse ai carabinieri, che hanno poi avviato le ricerche.

Una nota del centro commerciale di Marcianise ha, alla fine, messo luce sulla vicenda: l’autovettura dell’ex assessore, secondo anche il materiale raccolto dalle telecamere di sicurezza, è rimasta sempre parcheggiata all’interno del posteggio della struttura per otto giorni. Non è avvenuto alcun furto, né il 3 né in seguito. Parrebbe quindi che Napoletano avesse soltanto dimenticato il luogo in cui l’aveva parcheggiata: credeva si trovasse all’ottava fila, ma era in verità alla diciottesima.

È di un vigilante in servizio nel centro commerciale il merito del ritrovamento della macchina. La vettura non aveva subito alcun danno, era chiusa a chiave e senza danni. I carabinieri sono stati informati alla svelta dell’ accaduto, e Napoletano è stato contattato poco tempo dopo: dato che al momento si trovava fuori città, i militari hanno dovuto chiamare un carro attrezzi che ha trasportato l’auto in un deposito. La colpa è, quindi, della distrazione e della povera memoria dell’ex assessore. Quest’ultimo su Facebook, in risposta ai numerosi che gli hanno scritto, ha risposto con un commento conciso quanto pieno di significato: “Voglio passare pure per rincoglionito ma certo è che per 8 giorni ed altrettante notti consecutive nessuno si è accorto di una macchina abbandonata in un piazzale“.

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All’Olimpico Ciro Immobile con Noemi, la bambina ferita in un agguato di Camorra

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La piccola Noemi, la bambina ferita durante un agguato di camorra otto mesi fa, questa sera sarà sul campo dell’Olimpico mano nella mano con Ciro Immobile.

Il progetto di Lotito

Questo gesto rientra nel progetto di LotitoI bambini non si toccano“.

La società di Claudio Lotito ha un’attenzione particolare a questi gesti di solidarietà: durante la partita contro la Juventus del 7 Dicembre, già ospitarono Christy, bambino africano ferito durante un attentato terroristico e arrivato in Italia per essere curato e salvato.

Noemi, l’emozione di calpestare l’erba

La piccola Noemi è, a detta del padre Fabio Staiano, molto emozionata per questa serata speciale, durante la quale incontrerà Ciro Immobile.

Il padre dichiara:

Noemi non vede l’ora di scendere in campo, è incuriosita dall’idea di sentire il profumo dell’erba e di calpestarla.

Partiremo in tarda mattinata e saremo ospiti della Lazio, poi ci godremo lo spettacolo dalla tribuna. Sarà un momento di svago anche per me e mia moglie Tania, sempre indaffarati tra terapie, visite di controllo e ospedali.

Sentiamo ancora l’affetto della gente, ma ci portiamo dentro ancora tanto dolore e tanta sofferenza. Ora stiamo affrontando una serie di visite mediche per capire se i danni causati dai proiettili possano in qualche modo pregiudicare la normale crescita e lo sviluppo di Noemi.

Siamo stati già in diversi ospedali italiani, ora ci aspetta un viaggio in Francia per un ulteriore consulto. Naturalmente siamo preoccupati, ma non perdiamo la speranza.

Cerchiamo di affrontare la vita giorno dopo giorno, con semplicità e gioia per questo motivo abbiamo accettato immediatamente la proposta che ci hanno fatto dalla Lazio.

Da tifoso, per me è anche l’occasione di vedere una partita dalla tribuna, sperando che il Napoli possa fare un buon risultato, anche se il momento non è dei migliori. Speriamo che anche gli azzurri possano invitarci a qualche partita o magari a un allenamento a Castel Volturno. Sarebbe un’altra bella esperienza da vivere.

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Regionali Campania, Rosato Annuncia: “Italia Viva parteciperà con una sua lista”

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Si è tenuta ieri a Napoli la Presentazione del gruppo consiliare di Italia Viva. Erano presenti il vicepresidente della camera dei deputati Errore Rosaro, l’onorevole Gennaro Migliore, l’ex deputato Gianni Palladino, Graziella Pagano, il presidente di Minicipalita Apostolos Paipais e il consigliere comunale eletto con Luigi de Magistris Carmine Sgambati.

Rosato ha assicurato che

 “Italia Viva si presenterà alle elezioni regionali in Campania con la sua lista, una squadra forte, per garantire un buon governo a questa Regione.”

Dello stesso avviso l’onorevole Gennaro Migliore secondo il quale

“la questione piu rilevante nel corso di quest’anno siano le regionali. La famiglia di Italia Viva si allarga con Carmine Sgambati e noi siamo impegnati innanzitutto nel preparare una lista che vedrà la presenza concreta di candidati e di personalità che sosterranno la nostra iniziativa, che peraltro a livello nazionale si sta sempre piu consolidando. Il nostro giudizio su de Magistris – ha spiegato Migliore – è molto critico rispetto alle speranze deluse di una città che aveva confidato in lui ben due volte”.

Su una possibile candidatura alle regionali del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il deputato Iv ha detto che

“bisogna rispettare i passaggi per il coinvolgimento di tutta una serie di personalità e soprattutto dei partiti. Per ora noi vorremmo che ci fosse il candidato che sia espressione di una possibilità più concreta di vittoria”.

Migliore si è inoltre dettopreoccupato” per gli effetti della “nuova legge regionale sull’urbanistica” fortemente voluta dal governatore campano del Pd Vincenzo De Luca.

“Apre uno scenario che deregolamenta e, tra l’altro, cambia una buona legge fatta nel 2004. Gli ultimi mesi di una legislatura regionale non possono ipotecare i prossimi 10 anni di iniziativa e di ricostruzione di un territorio che oggi più che mai ha bisogno di essere tutelato dal punto di vista ambientale”

Napoli: Pochi bagni pubblici? Arriva la “pipì sospesa”

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Napoli: La Radiazza, il programma di Gianni Simioli su Radio Marte (tutti i giorni dalle 9 alle 12), lancia l’iniziativa della “pipì sospesa”.

Dopo il tradizionale “caffè sospeso” e dopo la più recente iniziativa della “pizza sospesa” lanciata dai pizzaioli di Concettina ai Tre Santi, ora parte la “pipì sospesa”. La particolarissimi iniziativa prende infatti spunto dalla tradizione di pagare due caffè (o due pizze), consumandone solo uno, per offrirlo a chi non può permetterselo. Ma come si possono sospendere i propri bisogni?

Per poter aderire all’iniziativa della “pipì sospesa” basterà semplicemente consumare qualsiasi cosa in un bar di Napoli, senza usufruire dei servizi e facendolo presente al personale. Si dà così la possibilità di usare la toilette a chi ne avrà bisogno, anche senza che questa persona consumi qualcosa.

L’idea de La Radiazza nasce per le numerose segnalazioni dei radioascoltatori che trovano sempre più difficile reperire una toilette pubblica a Napoli. Per poter usare quelle nei bar, invece, spesso bisogna consumare. Quindi perché non “sospendere una pipì”? Nel capoluogo campano spesso ormai le cose vanno così: si fa di necessità virtù!

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