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Sapori Leggendari del Natale: i Divinamore e le Paste Reali

Quasi ogni cosa, a Napoli ed in Campania, nasconde una leggenda fantastica o almeno una storia interessante. Quasi ogni piatto della tradizione della nostra regione nasconde misteri, segreti e curiosità: i nostri dolci, anche quelli natalizi, non fanno eccezione.

Ed ecco perché #BussoLaTavola, con l’avanzare dell’atmosfera invernale e dell’avvicinarsi del giorno di Natale, vuole dedicare ai sapori di questa festa magica e sentita alcune delle sue storie.

Oggi cominciamo parlandovi dei Divinamore e delle Paste Reali, svelando le ragioni per cui si chiamano in questo modo.

Le Paste Reali

Secondo la leggenda, il re Ferdinando IV di Borbone un pomeriggio decise di far visita al Convento di San Gregorio Armeno. S’incamminò così al convento e, giunto, fu sorpreso nello scoprire che le suore avevano preparato per lui un vero e proprio banchetto: sulla tavola imbandita c’erano frutta, carne e salumi.

Essendo passata da poco l’ora del pranzo, il re, imbarazzato, declinò l’invito delle suore a mangiare quel che avevano preparato per lui. Ma queste insistettero più e più volte, al punto che re Ferdinando si vide costretto ad assaggiare almeno un boccone.

Stupito, il re si rese conto che la carne non aveva il giusto sapore: era dolcissima. Si trattava di dolcetti di marzapane, modellati e decorati tanto finemente da essere scambiati per cibo vero. Il re gradì molto la sorpresa ed il sapore di quei dolcetti, di cui divenne goloso.

Da allora i dolci di marzapane vennero chiamati Paste Reali.

Breve storia del Marzapane

La storia delle Paste Reali comincia con la creazione dei primi dolci di marzapane.

Offerti ad alcune divinità con fini propiziatori, gli antenati dei dolci di marzapane hanno origini etrusche e romane ed erano fatti di mandorle sminuzzate. Probabilmente, il termine Marzapane deriva da maw-thabàn, nome di una moneta d’argento mediorientale che corrispondeva canonicamente ad una quantità definita di una pasta dolce a base di mandorle, zucchero ed acqua di rose.

Tuttavia è solo intorno al tredicesimo secolo che il marzapane assume la sua forma definitiva, quella che oggi conosciamo, e cioè un impasto di albume d’uovo, miele, zucchero e mandorle triturate – questa pasta zuccherina costituisce la base di molti dolci natalizi, sia campani che di altre regioni d’italia, tra cui le Paste Reali.

I Divinamore

Tra le Paste Reali spiccano, per via del loro colore brillante, i Divinamore.

Questi dolcetti ovali e ricoperti di ghiaccia rosa devono il loro nome al luogo dove sono stati creati: il Convento del Divino Amore. Si dice che le monache avessero inventato questo dolce dall’aspetto gradevole e delicato in onore della madre di Carlo II d’Angiò, Beatrice di Provenza. La donna li gradiva infatti sia per il loro colore che per il sapore.

Del Convento, che sorgeva a Spaccanapoli, nei pressi di via San Giacomo dei Librai, non rimane purtroppo traccia. Per nostra fortuna, però, la ricetta del dolce creato dalle monache è giunta fino a noi, che possiamo ancora trovare un po’ di spazio nel nostro stomaco al termine dei nostri abbondanti pranzi natalizi per questi deliziosi pasticcini.

E voi? Avete mai assaggiato i Divinamore? Vi piace il sapore dolce delle Paste Reali? Che il loro sapore antico rapisca o meno il vostro palato, adesso conoscete la loro storia.

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