venerdì, Dicembre 19, 2025
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Musei, dati Istat, record storico: Napoli è terza

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Musei, Istat, nel 2018 record storico: Napoli è terza.

I visitatori dei musei italiani sono in forte crescita, ecco i dati Istat relativi al 2018, presenti nel rapporto “L’Italia dei musei 2018”: oltre 128 milioni di persone (di cui 58,6% stranieri) hanno visitato il patrimonio culturale italiano. Ben quasi 10 milioni in più (+8%) rispetto al 2017. L’incremento maggiore, dice l’Istat, è registrato dai monumenti e i complessi monumentali (+11,5%) e dai musei (+9,6%). Diminuiscono i visitatori delle aree archeologiche (-11,3%).

Le prime 10 città sono nell’ordine Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Milano, Torino, Pisa, Pompei, Siena e Verona, nelle quali si concentra oltre la metà dei visitatori (il 55,5%). Un ottimo risultato per la città partenopea che si posiziona terza, sinonimo che il suo rilancio culturale attuato dall’ex assessore alla cultura Nino Daniele, abbia dato buoni frutti.

Clemente Mastella ricoverato per asma bronchiale

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Questa mattina il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, è stato ricoverato nell’ospedale dove si era recato per alcuni controlli di routine.

La situazione non è preoccupante; i medici dell’ospedale Rummo di Benevento lo hanno trattenuto per dei sintomi di asma bronchiale a seguito di un regolare controllo. Disposto quindi il ricovero per ulteriori esami diagnostici e accertamenti; Mastella potrà tornare a casa a seguito degli accertamenti di rito.

Le condizioni di salute del primo cittadino potrebbero ricondursi al suo essere fortemente in prima linea in occasione del terremoto e del maltempo che ha afflitto nelle ultime settimane Benevento.

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Lello Arena porta in scena “Miseria e Nobiltà” al Teatro San Ferdinando

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Nello storico Teatro San Ferdinando dal 20 dicembre al 5 gennaio andrà in scena “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, con protagonista Lello Arena su regia di Luciano Melchionna.

Dopo una lunga tournée di successo arriva a Napoli dal 20 dicembre al 5 gennaio, al Teatro San Ferdinando,lo spettacolo “Miseria e Nobiltà” prodotto da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. La celebre commedia di Eduardo Scarpetta del 1887 narra la vicenda dello scrivano pubblico Don Felice e del salassatore Don Pasquale che si fingono parenti del marchesino Eugenio perché questi possa ottenere la mano della figlia di un ex cuoco arricchito, vede protagonista, nel ruolo di Felice, Lello Arena.

Con lui recitano Andrea de Goyzueta (Pasquale), Raffaele Ausiello (Eugenio il figlio del Marchese Favetti e Biase voce fuori campo), Fabio Rossi (Marchese Ottavio Favetti), Luciano Giugliano (Gaetano), Marika De Chiara (Gemma, sua figlia), Sara Esposito (Luigino, figlio di Gaetano), Giorgia Trasselli (Concetta, moglie di Pasquale), Maria Bolignano (Luisella, moglie di Felice), Carla Ferraro (Bettina), Irene Grasso (Pupella, figlia di Pasquale e Concetta), Fabio Rossi (Gioacchino Castiello), Alfonso Dolgetta (Vicienzo), Veronica D’Elia (Peppeniello, figlio di Felice). La regia è affidata a Luciano Melchionna, l’adattamento è dello stesso Melchionna insieme a Lello Arena, ideazione scenica di Luciano Melchionna, le scene di Roberto Crea, i costumi di Milla, le musiche di Stag.

Il regista Luciano Melchionna ha scritto:

“Miseria e nobiltà. Miseria o nobiltà? Una cosa è certa, l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate. Un perfetto ecosistema: senza un solo elemento, crolla l’intera ‘architettura’. In uno scantinato/discarica, mai finito e mai decorato, dove si nascondono istinti e rifiuti, tra le ceneri della miseria proliferano e lottano per la sopravvivenza ‘ratti’ che presto, travestiti da ‘cani o gatti’, sgomiteranno per salire alla luce del sole. Sono personaggi che trascinano i propri corpi come fantasmi affamati di cibo e di vita. ‘Ombre si dice siano, queste maschere, ombre potenti’ in bilico tra la miseria del presente e la nobiltà della tradizione, intesa come monito di qualità e giusto equilibrio. In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che… ridere. E qui Lello Arena giunge perfetto erede di quella maschera tra le maschere che appartenne a Eduardo e ai suoi epigoni. Ancora oggi, tra commedia dell’arte e tragicomica attualità, i personaggi di Scarpetta, privi di approfondimento psicologico, vivono e scatenano il buonumore e le mille possibili riflessioni che l’affresco satirico di un’intera umanità può suggerire. Un’opera comica, dunque, per anime compatibili con la risata, in attesa del miracolo. ‘E cos’è il teatro se non il luogo dove il miracolo può manifestarsi?’ Tutto vive di nuovo e chissà che il sogno presto diventi realtà. Intanto, signore e signori, godiamoci le gesta goffe ed esilaranti di chi inciampa tra ‘miseria e… miseria”.

Info: www. teatrostabilenapoli.it; biglietteria: tel 081 5513396

Muore a Napoli schiacciato da un albero: La storia di Mohamed

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Muore a Napoli schiacciato da un albero, ecco la storia di Mohamed Boulhaziz, in Italia da dieci anni.

Mohamed Boulhaziz, di 62 anni, era arrivato in Italia una decina di anni fa e viveva da tempo a Maddaloni, in provincia di Caserta, in un monolocale di via Appia, mentre la moglie e i figli abitavano in un paesino vicino Casablanca, in Marocco. Ogni mattina, per sette anni, andava a piedi da una parte all’altra della città per raggiungere il mercato ortofrutticolo di via Cancello. Alcuni commercianti hanno detto:

«Era talmente umile che non ha mai chiesto nemmeno un passaggio con l’auto. Addirittura, delle volte si divideva il panino con alcuni compagni pur di non lasciarli senza merenda».

Aveva comprato un’Apecar per mettersi in proprio e di lavorare per qualche ditta nel Napoletano, distribuendo frutta e verdura a domicilio. Sarebbe dovuto partire per Milano,per raggiungere i due figli che si erano trasferiti lì da poco e aveva acquistato il biglietto da soli due giorni.

La sua morte ha lasciato senza parole tutti quelli che lo conoscevano; aveva molti amici e, soprattutto, diverse erano le persone che lo chiamavano anche per qualche piccolo lavoretto di giardinaggio nella zona di Cervino e dintorni, dove si era trasferito da un mese. Non è ancora chiaro se i funerali si svolgeranno a Cervino, anche se il sindaco Gennaro Piscitelli ha dato massima disponibilità ad aiutare la famiglia: i figli e la moglie vogliono subito rimpatriare la salma in Marocco.

Pozzuoli: albero si abbatte su un convoglio della Cirumflegrea

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Ieri, 22 Dicembre, un pino si è abbattuto su un convoglio della Circumflegrea diretto verso Licola danneggiando il treno. Ferito il capotreno a causa delle schegge del parabrezza.

Il maltempo che negli ultimi giorni è tornato violentemente a colpire la regione Campania continua a fare danni; ieri l’ennesimo albero abbattuto a causa del forte vento ha rischiato di trasformarsi in una strage. Il grosso pino, infatti, si è abbattuto su di un convoglio della Circumflegrea diretto a Licola poco dopo la Grotta del Sole.

L’incidente si è verificato alle 6:50, quando il treno si trovava tra le stazioni di Grotta del Sole e Licola. Riscontrati disagi anche sulla linea aerea: è stato necessario aspettare le 17.30 perché la tratta tra Licola e Quarto fosse di nuovo utilizzabile dai treni.

Il bilancio dei danni

L’evento fortunatamente non ha causato gravi danni materiali a persone o cose.

L’albero ha ammaccato la motrice, distrutto il parabrezza e messo fuori uso il pantografo.

Per quanto riguarda i danni alle persone, invece, macchinista e passeggeri sono rimasti totalmente illesi, mentre ad avere la peggio è stato il capotreno che è stato investito dai vetri frantumati del parabrezza. L’uomo tuttavia non è in condizioni gravi e le schegge non hanno colpito zone sensibili come gli occhi; il capotreno è stato medicato al Pronto Soccorso del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, ed è stato dimesso con prognosi di un paio di giorni.

Dopo l’incidente il treno ha lentamente continuato la sua marcia verso la stazione di Licola dove è stato poi rimorchiato fino all’officina di Quarto.

Se l’albero fosse caduto qualche secondo prima, precipitando sui binari, avrebbe causato il deragliamento del convoglio.

Recentemente la caduta di un altro albero ha colto di sorpresa una vittima meno fortunata, il 62enne Mohamed Boulhaziz, nei pressi dell’Ippodromo di Agnano, uccidendola sul colpo.

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il presidente di ANCI Campania Carlo Marino chiede a De Luca lo Stato di Emergenza Regionale

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Di seguito il testo della lettera del Presidente ANCI Campania Carlo Marino al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca:

“Gentile Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca

L’evoluzione dei fenomeni atmosferici di questi ultimi giorni ha determinato una diffusa situazione di criticità e sofferenza in gran parte del territorio regionale, con diffuse situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone, provocando la perdita di una vita umana, l’isolamento di alcune località e l’evacuazione di centinaia di famiglie dalle proprie abitazioni.

Questa ondata di maltempo, caratterizzata anche da venti di forte intensità e mareggiate, ha determinato movimenti franosi, esondazioni di corsi d’acqua con conseguenti alluvioni, gravi danneggiamenti alle infrastrutture viarie, ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica, alla rete dei servizi essenziali ed alle attività economiche e produttive, nonché l’abbattimento di piante di alto fusto.

Raccogliendo l’appello e il grido di dolore che arriva in queste ore alla nostra Associazione da parte di molti Comuni della Campania, l’Anci
Le chiede di valutare la dichiarazione dello stato di emergenza,
prevedendo, nel contempo, appositi stanziamenti per gli interventi di soccorso e assistenza alle popolazioni interessate dagli eventi oltre che per i provvedimenti necessari alla rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità.

Confido in un Suo autorevole e immediato intervento.
Anci Campania si rende disponibile ad ogni forma di collaborazione istituzionale per alleviare le condizioni di disagio dei Comuni così duramente colpiti.

IL PRESIDENTE DI ANCI CAMPANIA – Carlo Marino

Terrore nel Vasto: Incendio in casa, vicino si arrampica da un balcone e salva un bambino

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di Filomena Cristiano – Paura e terrore nel quartiere Vasto a Napoli. Un incendio è divampato in un appartamento in via Torino. Un bambino per mettersi in salvo è scappato sul balcone dell’abitazione.

Allertati i Vigili del Fuoco che però sono arrivati sul posto in ritardo. Così un vicino di casa si è arrampicato sulla ringhiera esterna del balcone adiacente a picco sul vuoto ed è riuscito a prendere il bambino e a metterlo in salvo.

Tanta la rabbia dei residenti del quartiere per il ritardo nell’intervento dell Forze dell’Ordine, dovuto in parte dalla sosta selvaggia delle auto nella zona.

 

A Napoli parte la campagna di prevenzione sui botti

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Come ogni anno, i Carabinieri sono impegnati nella campagna di prevenzione sui botti di Capodanno. Ultimo incontro alla  parrocchia San Giuseppe e Madonna di Lourdes di San Giovanni a Teduccio. Partecipano anche numerosi genitori ed educatori e il parroco Modesto Bravaccino. Gli artificieri del catturano l’attenzione dei partecipanti, raccontando le proprie esperienze. Proiettano filmati che mostrano i danni causati dai petardi, per mettere tutti in guardia sui pericoli. Poi spazio alle domande. È palese la disinformazione dei più giovani.

Sono 35 i feriti registrati solo in occasione dei festeggiamenti 2018. 22 a Napoli e 13 nell’hinterland. Per quanto grave, un bilancio in flessione rispetto all’anno precedente, con 46 ricoveri registrati in ospedale. Tra loro, un ragazzino di 13 anni che si è spappolato la mano destra, un 23enne che ha perso due dita e un 27enne che ha rischiato di perdere l’occhio.

Leopoldo Caruso, in servizio al Pellegrini, è specializzato in chirurgia della mano e si occupa anche di prevenzione, in particolare nelle scuole. «Gli incidenti peggiori in genere sono quelli del giorno dopo, quando i fuochi vengono raccolti da terra». Caruso mostra sempre le foto delle menomazioni. «Le immagini sono più eloquenti di qualsiasi mio discorso». L’ortopedico ha elaborato un decalogo indirizzato a chi vuole sparare per forza. Bisogna avere con sé un secchio d’acqua per bagnare i fuochi inesplosi in modo da evitare che possano essere riutilizzati o scoppino all’improvviso. Mai mettere cipolle e altri botti in contenitori di vetro. Niente giacche a vento e guanti infiammabili, è utile avere gli occhiali. In caso di ferite, sciacquare la parte e solo dopo tamponare con garze sterili.

Gli fa eco il medico Mariano Marmo. Per 18 anni di seguito, nella notte di San Silvestro, il professionista è stato di guardia al Cardarelli. «Era il 1997 e arrivavano napoletani con le dita messe in una busta di plastica per farsele riattaccare».

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Allerta meteo prorogata anche all’antivigilia

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La Protezione civile della Regione Campania ha prorogato l’allerta meteo attualmente in vigore fino alle 16 di domani.

L’allerta meteo è di colore arancione sull’intera regione fino alla mezzanotte; resterà tale anche domani fino alle 16 su Penisola Sorrentino-Amalfitana, Sarno, Monti Picentini, mentre sarà di colore giallo sul resto della Campania.

Numerosi i danni già conteggiati a Napoli e nelle altre città della Campania.

La Protezione civile della Regione Campania raccomanda, indipendentemente dal colore dell’allerta meteo, di prestare la massima attenzione al possibile rischio idraulico e idrogeologico sul territorio, anche in assenza di nuove precipitazioni e di monitorare la corretta tenuta delle strutture esposte alle sollecitazioni dei venti e del moto ondoso”.

Sapori Leggendari della Campania: è Natale, si mangia!

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Siamo ormai vicinissimi al giorno di Natale ed alla Vigilia, e chi è solito cucinare già sta svaligiando i supermercati e facendo scorta per organizzare il cenone della Vigilia ed il pranzo di Natale.

A Napoli il cibo è cosa davvero seria e forse i pasti legati a questa festa sono i più importanti dell’anno: tra tovagliolini e bicchieri va in scena l’esecuzione di una delle tradizioni più sentite della città e della regione.

Se vorrete lanciarvi nella titanica impresa di metter su un pasto natalizio tipicamente napoletano è necessario che sappiate che la tavola imbandita per il 24 ed il 25  Dicembre deve seguire regole precise: oggi ve le sveleremo tutte.

Il Cenone della Vigilia

Per la Vigilia de lo Santo Natale ce vonne vruoccoli zuffritti co l’alice salate, vermicielli co la mollica de pane e vongolelle o pure zuffritti co l’alice salate, anguille fritte, ragoste vollute co la sauzade zuco de limone, e uoglio, cassuola de calamarielli e seccettelle, pasticcio di pesce, arrusto de capitone e struffoli.

Questa è la “ricetta” per il perfetto cenone della Vigilia che possiamo leggere in “Trattato sulla cucina teorico-pratica“, trattato culinario del 1837 di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, notissimo letterato e cuoco napoletano.

Dopo tantissimi anni, il menù della Vigilia resiste in larga parte allo scorrere del tempo: e se, tra gli antipasti, troviamo una pizza di scarole a far compagnia al polpo all’insalata, immancabilmente immutati permangono i primi con i frutti di mare ed il capitone fritto, presente in tavola dall’inizio fin quasi alla fine della cena – il piatto che lo ospita, nell’insolito caso in cui ne ospitasse ancora qualche pezzetto, viene sparecchiato soltanto quando la tavola viene dominata da uno dei dolci più tipici ed amati della Campania: gli struffoli.

Il Pranzo di Natale

Menestra de cecorie, bollito de vaccina e aute ccose, capuni a lo tiano, puorco servatico, bocconotti mbuttunati de nteriora de pulli, costatelle de puorco ngrattinate, nsalata cotta de cavolisciore e bruoccoli, ammennole ncroccanda.

Questa invece il menù che ci suggerisce dal 1837 il nostro Ippolito Cavalcanti.

Se il cenone di Natale è sempre e rigorosamente di pesce, le ricette dedicate al pranzo del 25 Dicembre sono tutte (o quasi) a base di carne.

Già dagli antipasti vediamo serviti salumi e formaggi di ogni tipo, freschi e stagionati, saporiti e più delicati; immancabile è la celebre minestra Maritata, una minestra a base di manzo, prosciutto e verdure di stagione (soprattutto verza, scarole e cicoria), così chiamata perché piena di ingredienti i cui sapori si “sposano” perfettamente tra di loro.  

Oltre a primi che contengono sempre un po’ di ragù o almeno delle polpettine (come la lasagna, i maccheroni al forno ed il sartù di riso) quando arrivano i secondi di carne questi vengono sempre ed inevitabilmente accompagnati dall’insalata di rinforzo, a base di cavolo, olive nere, alici e papaccelle.

Il sapore della minestra, molto intenso anche per via dell’aceto con cui è condita, non è sempre apprezzato – pare sempre che non piaccia mai a nessuno, ma non c’è mai nulla da fare, è sempre pronta in tavola, a Natale, per essere mangiata: è ineluttabile, come la morte.

Quando ormai tutti, già provati dal cenone del giorno prima, son così pieni da scoppiare, il pranzo finalmente si conclude – ma non prima di aver consumato i dolci tipici del natale Napoletano!  Paste reali, divinamore, mustacciolisusamielli, raffioli, roccocò e struffoli affollano la tavola, pronti a tentare il nostro palato e dare il colpo di grazia al nostro stomaco.

 

Stomaci a prova di Natale

Sopravvivere al Natale napoletano non è semplice, soprattutto se magari desiderate tentare l’impresa di affrontarlo se non l’avete mai fatto: è una prova di gusto e vera e propria resistenza fisica, oltre che uno dei festeggiamenti più belli dell’anno.

Non vi resta dunque che prepararvi: sia che dobbiate cucinare voi stessi o che siate semplicemente dei fruitori di questi banchetti, adesso sapete cosa fare e cosa aspettarvi.

Buon Natale!

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