domenica, Dicembre 21, 2025
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43enne di Torre Del Greco denuncia al 113 una mancata consegna di droga

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Episodio paradossale avvenuto a Reggio Emilia. Un 43enne originario di Torre del Greco, nel Napoletano, residente a Reggio Emilia e già noto alle forze dell’ordine ha chiamato il 113 per denunciare la consegna a un suo conoscente, un 42enne napoletano anch’egli già noto alle forze dell’ordine, di 50 euro in cambio di marijuana o hashish, ma che non si era visto consegnare la droga né restituire i soldi.

Lamentela che l’uomo – mentre gli agenti cercano di sentire pure il 42enne per avere la sua versione dei fatti – ripropone più volte al 113 minacciando anche di farsi giustizia da solo.

Nel giro di due ore, il 43enne chiama la Polizia 18 volte. E, visto che dai poliziotti non sembra ‘ricevere aiuto’, chiama anche il 112 tenendo così occupate le linee telefoniche, guadagnandosi una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

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Il Premier Conte: “Napoli ci ha insegnato a non aver paura”

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In occasione del vertice Italia-Francia tenutosi a Napoli, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto sulla questione legata all’emergenza Coronavirus: “Abbiamo affrontato da subito la situazione affidandoci agli esperti” – ha ribadito il Premier – ” Coloro che ora vogliono riaprire tutto, ieri volevano che chiudessimo tutto. Ci vuole equilibrio. Tutte le scelte sono prese in accordo con le regioni”.

E ci ha tenuto ad esprimere il suo parere su come la città di Napoli sta affrontando l’emergenza in questi giorni: “La città di Napoli ci ha insegnato tanto, ci ha insegnato che in questo momento non bisogna lasciarsi travolgere dal panico. Io e Macron siamo stati in città e non abbiamo riscontrato del panico, ma tanta gente in strada con spirito positivo”.

Sul tema è intervenuto anche Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica Francese: “Siamo solidali con l’Italia. Il Coronavirus è un tema che riguarda tutti e va affrontato in sede europea”.

 

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Napoli: Muore dopo il parto, indagati sei medici

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La Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati sei medici della struttura ospedaliera evangelica Villa Betania di Napoli. Sono indagati per omicidio colposo in ambito sanitari, a causa della morte di Rosa Andolfi, 29 anni. La donna è spirata la notte tra il 19 e 20 febbraio dopo avere partorito un bambino (che sta bene). Rende note queste informazioni il legale della famiglia della giovane deceduta, l’avvocato Amedeo Di Pietro.

Il 3 marzo i quattro consulenti (un medico legale, un ginecologo, anestesista rianimatore e anatomopatologo) nominati dal sostituto procuratore titolare del fascicolo terranno il giuramento. Per lo stesso giorno hanno fissato la data dell’autopsia alla quale assisteranno anche i consulenti nominati dall’avvocato Di Pietro (i professori Pietro Tarsitano e Domenico Caruso e il dottore Maurizio Municinò).

Secondo la ricostruzione fatta dall’avvocato l’ anestetista del Villa Betania aveva deciso di evitare una anestesia parziale (attraverso l’ epidurale) in favore di quella totale. Questo a causa della lieve forma di Sindrome di Tourette di cui soffriva la donna (tic motori e fonatori incostanti), per evitare che eventuali spasmi dei muscoli laringo-faringei determinati dalla coscienza di quanto stava accadendo (il parto cesareo) potessero determinare problemi respiratori.

La donna, durante il ricovero, ha fatto come da prassi una visita cardiologica. Da quest’ultima non sarebbero emersi problemi cardiologici ma una cosiddetta “fame d’aria” di natura nervosa. Rosa Andolfi, il successivo mercoledì, venne invece sottoposta a un taglio cesareo con una anestesia locale (attraverso l’epidurale). È entrata in sala operatoria alle 16:30 e ha partorito il suo bambino alle 17,10. A mezzanotte i sanitari hanno comunicato al compagno, al fratello e a tutta la sua famiglia il decesso sul quale ora gli inquirenti stanno lavorando per far luce.

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#BussoLaLeggenda // La leggenda della Sirena di Marina di Camerota

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Oltre alle storie di amori tormentati e fantasmi dispettosi, in Campania abbondano fiabe e racconti che hanno tra i loro protagonisti almeno una Sirena.

Sempre ammalianti e d’aspetto meraviglioso, queste figure non sono però tutte uguali: alcune sono gentili e amabili – come la celebre Partenope – ma altre si comportano in modo decisamente malvagio.

In questa seconda categoria di creature rientra una Sirena chiamata Kamaratòn che, un tempo, visse lì dove oggi sorge Marina di Camerota.

#BussoLaLeggenda oggi vi racconta la storia di questa Sirena malvagia e di un povero nocchiero il cui nome era Palinuro.

Palinuro, il nocchiero di Enea

Si narra che uno dei più fidati uomini a cui l’eroe Enea s’accompagnava fosse un nocchiero di nome Palinuro. L’uomo era abile e forte, ma contempo gentile: possedeva un cuore buono e giusto.

Una notte, mentre Palinuro affiancava come suo solito Enea durante uno dei suoi viaggi, tra i flutti del mare vide qualcosa di diverso che attrasse la sua attenzione: lì dove la luce della luna si rifletteva sull’acqua, scorse l’incantevole figura di una Sirena.

Quella vista per Palinuro fu irresistibile e fatale: non appena posò gli occhi su quella meravigliosa creatura se ne innamorò all’istante.

Una Sirena crudele

Palinuro si avvicinò dunque alla Sirena, chiedendole quale come si chiamasse. Kammaratòn, rispose lei, questo è il mio nome.

L’uomo non riusciva a far altro che ammirare Kammaratòn e, dopo pochi minuti, già le stava dichiarando tutto il suo amore. Ma ve l’avevamo detto sin dal principio: questa è la storia di una Sirena crudele; ridendo della dichiarazione di Palinuro, sbeffeggiandolo lo respinse, svanendo tra i flutti e ridendo dell’espressione addolorata che si dipinse al suo rifiuto sul viso dell’uomo.

Palinuro, affranto, gridò inutilmente il nome della bella Sirena al mare: ma nessuno gli rispose.

L’intervento degli dei

Si dice che il pianto di Palinuro fosse una delle cose più strazianti che orecchio umano potesse sentire: il suo dolore fu tale che persino gli dei si commossero per la sua triste sorte.

Dopo aver versato tante lacrime da poter ricolmare tutti gli oceani, il nocchiero invocò Morfeo, il dio del Sonno, affinché gli concedesse di dormire per sempre in modo da non soffrire più in quel modo così insopportabile, chiedendo che, almeno nei sogni, gli fosse concesso di stringere tra le braccia la bella Kamaratòn.

Il dolore di Palinuro era tanto sconvolgente da turbare anche un dio: Morfeo decise infatti di ascoltare le preghiere di quel pover’uomo ormai distrutto. Gli cantò così la più tenera delle melodie, inducendolo al sonno – ancora dolcemente addormentato cadde in mare, annegando senza nemmeno accorgersene.

In verità, non tutti credono che il povero Palinuro se ne sia andato in modo così lieto – alcuni pensano infatti che, stravolto dal desiderio che la Sirena in lui provocava, si sia gettato in mare, cercando di seguirla e di raggiungere il suo fondale, morendo tragicamente e dolorosamente nel tentativo.

Quale che sia la verità, lì dove il nocchiere annegò sorse, come per magia, un promontorio: Capo Palinuro.

La Sirena Kamaratòn e le Rose di Paestum

Anche la dea Venere, vedendo quanto dolore avesse provato Palinuro per quello sdegnoso rifiuto, provò sofferenza.

Decise così che fosse giusto che la Sirena Kamaratòn subisse le conseguenze della sua crudeltà e decise di punirla: Venere mutò anche la forma della Sirena in un promontorio, vicinissimo a quello in cui s’era trasformato Palinuro.

I due passano adesso l’eternità ad osservarsi, per sempre distanti – l’uno pietrificato nel dolore e l’altra punita per aver avuto così poca gentilezza nei confronti di un mortale innamorato.

Si narra che la dea Venere non si sia, tuttavia, limitata a trasformare Kamaratòn in pietra e terra: la condannò infatti ad essere per secoli razziata da pirati e barbari.

Così fu: la violenza a cui venne sottoposto quel promontorio fu tale da far disperare tutte le ninfe e sirene che vivevano in quelle terre e quelle acque; la crudeltà a cui venne sottoposta fu così brutale da far annerire di fuliggine, in segno di lutto, le rose che crescevano floride a Paestum.

Marina di Camerota e Capo Palinuro

Questa la triste leggenda della Sirena Kamaratòn – il cui nome, che significa “costruito a volte” si riferisce probabilmente alle tantissime cave di origine preistorica presenti a Marina di Camerota – e del nocchiero Palinuro.

Dalle lacrime dei mortali spesso sgorgano storie leggendarie e dagli amori che spaccano il cuore sorgono isole e promontori. 

State attenti, dunque, se vi trovaste a nuotare o passeggiare sulle coste di Marina di Camerota o di Palinuro, perché stando alle leggende ed alle favole lì vivono ancora ninfe e sirene: non lasciatevi irretire dal loro dolce canto e ricordate l’amaro destino di coloro che hanno incrociato il loro cammino.

Non perderti gli altri articoli sulle leggende della Campania:

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ULTIM’ORA: rinviate le cinque partite “a rischio” in Serie A

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Per far fronte all’emergenza Coronavirus, la Lega Serie A ha deciso di rinviare le cinque partite di Serie A “a rischio” che, fino alla giornata di ieri, si sarebbero dovuti disputare a porte chiuse.

I match saranno recuperati il 13 maggio con il conseguente rinvio della finale di Coppa Italia al 20 maggio.

Le partite

– Udinese-Fiorentina
– Milan-Genoa
– Parma-Spal
– Sassuolo-Brescia
– Juventus-Inter

Il comunicato

“Visto l’articolo 1. co. 1 lett. A) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decretolegge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”; considerato il susseguirsi di numerosi interventi normativi urgenti da parte del Governo per rispondere a questa straordinaria emergenza a tutela della salute e della sicurezza pubblica; il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che sono rinviate le seguenti gare della 7^ giornata di ritorno del Campionato di Serie A TIM, inizialmente previste a porte chiuse come da Comunicato Ufficiale n. 191 del 27 febbraio 2020”.

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Coronavirus: altri due tamponi positivi in Campania

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Di Martina Orecchio- Salgono a 13 i contagi di Coronavirus in Campania. Gli ultimi due casi sono stati accertati questa notte, uno dei quali era entrato a contatto con l’avvocato di Napoli positivo al virus.

In questi minuti è in corso la conferenza stampa del governatore De Luca per fare il punto della situazione.

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Consigliere di Pavia contro i napoletani: “Veniamo schifati da chi vive nell’immondizia”

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Di Martina Orecchio- Niccolò Fraschini, consigliere comunale di Pavia, è stato autore di un post, assolutamente fuori luogo, per commentare il clima di psicosi che regna sovrano in Italia a causa del Coronavirus: “Noi lombardi veniamo schifati da gente che periodicamente vive in mezzo all’immondizia (napoletani et similia), da gente che non ha il bidet (francesi) e da gente la cui capitale (Bucarest) ha le fogne popolate da bambini abbandonati. Da queste persone non accettiamo lezione di igiene: tranquilli, alla fine di tutto questo, i ruoli torneranno a invertirsi”.

Il post ha ricevuto migliaia di commenti (e insulti) che hanno costretto il consigliere a rimuovere il post.

ULTIM’ORA: De Luca annuncia altri 7 tamponi POSITIVI inviati allo Spallanzani

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Di Anna Menale – Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha annunciato tramite la sua pagina Facebook che altri 7 tamponi positivi sono stati inviati all’Ospedale Spallanzani per ulteriori verifiche: “La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella giornata di oggi sono stati esaminati in laboratorio al centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, oltre 70 tamponi. Oltre al caso già comunicato nel pomeriggio, sono risultati positivi in serata altri 7 tamponi, per i quali, come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità“.

Coronavirus in Campania: salgono a 7 i tamponi positivi

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Di Martina Orecchio- Dopo i primi tre casi di Coronavirus confermati ieri, nella giornata di oggi sono stati esaminati in laboratorio al centro di riferimento dell’ospedale Cotugno oltre 70 tamponi: di questi 7  sono risultati positivi. 

A comunicarlo è la task force della Protezione civile della Regione Campania. La notizia è condivisa anche dal Governatore della regione De luca il quale specifica che, come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Dopo i tre casi, di cui uno di Napoli, uno del Casertano e uno della provincia di Salerno, il quarto caso era stato confermato nel pomeriggio in provincia di Benevento. Si tratta di un giovane militare che vive a Brescia  e che era entrato in contatto con la 24enne di Caserta rientrata giorni fa da Milano e presentatasi all’ospedale Cotugno per sottoporsi ai test, poi risultati positivi. La giovane viaggiava in auto con il militare originario di Guardia Sanframondi, comune in provincia di Benevento, e con la fidanzata di quest’ultimo, originaria dell’Alto Casertano.

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Uomini d’amore e donne di libertà: in distribuzione l’ultimo numero de La Bussola

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L’ultimo numero de La Bussola, periodico bimestrale a distribuzione gratuita dal titolo “Uomini d’amore e donne di libertà”, è da oggi nelle edicole e nei maggiori punti d’interesse della Campania.

 

Poi scaricare la versione PDF del cartaceo: qui.

L’editoriale

“Gli uomini si dividono in uomini d’amore e uomini di libertà, a seconda se preferiscono vivere abbracciati gli uni con gli altri, oppure preferiscono vivere da soli e non essere scocciati”. L’indimenticabile lezione del prof. Bellavista, nata dal compianto genio di Luciano de Crescenzo, appartiene al patrimonio immateriale di ogni napoletano. È questa frase il punto di partenza per il nostro quarto cartaceo dal titolo: “Uomini d’amore e donne di libertà”. Naturalmente, il filosofo per “uomini” intendeva la specie umana senza distinzioni di genere, ma a cavallo tra febbraio e marzo, tra San Valentino e la festa della donna, il nostro lavoro non poteva che omaggiare le due parti della mela tenendo conto delle loro diversità.

Se la copertina è dedicata a un’attrice giovane e dal futuro – glielo auguriamo e ne siamo certi – ricco di successi, il resto delle pagine vede alternarsi grandi uomini e grandi donne che, ogni giorno, in vari campi e con conoscenze eterogenee, si impegnano per rendere migliore la nostra regione.

Professo‘, permettete un pensiero poetico?

Copertina cartaceo n4
Copertina cartaceo n4

Sommario Cartaceo N° 4  numero di Febbraio – Marzo

In primo Piano

p. 4 Minori e mari d’alcol: Un’ancora d’amore nel ricordo di Nico Marra

p. 5 Femminicidi: Campania seconda in Italia per numero di casi

Politica

p. 6 Elezioni Comunali a Frattamaggiore: la proposta del dott. Gino Costanzo

p.7 Campania, Donne e Lavoro: cosa sono i “Voucher rosa”

Ambiente

p.8 Decoro e bellezza alle aree pubbliche: Retake Napoli e la sua rivoluzione gentile

p.9 Liberi di salvare il pianeta: il lavoro di Greenpeace Napoli

Scuola & Dintorni

p.10 Lettera aperta al neo Ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi

p.11 Scuola: quanto conviene fare l’insegnante?

Copertina
P. 12-13 L’attrice Denise Capezza si racconta

Editoriale e sommario
Editoriale e sommario

BussoLaLeggenda
P. 15 La fiaba d’amore tra Capri ed il Vesuvio

Food
P.16 Pulizia, qualità, tanto cuore: Semp e sol adda figlia d’ ‘o marenaro 

p.17 Due napoletani e un’idea geniale: Mammapack

Cultura

p.18 Sanremo: L’Atto Zero di Anastasio

p.19 Il coraggio di essere Frida: la celebrazione della diversità attraverso moda e fotografia

BussoLaLettura

p.20-21 La libreria Scugnizzeria si allarga

BussoL’Agenda

p.22-23 Gli eventi da non perdere in Campania

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Scarica la versione PDF del n° 4 de La Bussola “Uomini d’amore e donne di libertà”

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