giovedì, Maggio 8, 2025
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Arzano: estorsioni a danno di piccoli imprenditori e commercianti

Sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso i cinque raggiunti dalla misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip al Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Avrebbero consumato estorsioni a danno di piccoli imprenditori e commercianti del territorio di Arzano (Napoli), oltre alla ricettazione di somme di denaro. Le indagini hanno avuto inizio dalla denuncia sporta da un imprenditore che aveva ricevuto una richiesta estorsiva in un cantiere edile di Arzano e si sono sviluppate mediante attività di intercettazione telefonica ed ambientale.

Le indagini hanno documentato la forte pressione estorsiva realizzata sul territorio da parte del clan della 167 di Arzano. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e condotte dagli agenti della Squadra Investigativa ed operativa del commissariato di Frattamaggiore, hanno consentito infatti di accertare che gli indagati, due dei quali gravemente indiziati di far parte del clan della 167 di Arzano, erano costantemente impegnati nella raccolta delle estorsioni ai danni di commercianti e piccoli imprenditori del territorio ed in particolare nella riscossione della rata estorsiva imposta in occasione delle festività pasquali.

I commercianti ed i piccoli imprenditori erano infatti costretti al versamento di somme di denaro a titolo estorsivo con cadenza periodica, ed in particolare a Natale, Pasqua e Ferragosto. Agli indagati non era necessario spendere troppe parole per ottenere il versamento del denaro in quanto alla loro vista i commercianti, già consapevoli della necessità di pagare il rateo estorsivo, consegnavano la somma di denaro o fissavano un appuntamento per il pagamento. In alcuni casi i commercianti replicavano di aver concordato in precedenza con il clan il pagamento di sole due rate estorsive – a Natale ed a Ferragosto -, ma gli indagati replicavano che le rate da pagare erano tre e pretendevano il pagamento della rata di Pasqua.

Gli indagati sono stati immortalati numerose volte all’atto di ricevere le banconote dalle vittime delle estorsioni. È stata inoltre ricostruita una vicenda estorsiva ai danni di un imprenditore impegnato nei lavori di realizzazione di cellette e loculi al cimitero consortile dei comuni di Casoria, Arzano e Casavatore.

Le intercettazioni hanno consentito inoltre di ricostruire le fasi della spartizione del denaro provento delle attività estorsive e l’affidamento in custodia dello stesso – al fine di evitare il sequestro da parte delle forze dell’ordine – ad un soggetto, al quale è stato contestato il delitto di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione del clan camorristico.

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