Dall’analisi dello smartphone di Emanuele Durante, 20 anni, sono emersi diversi messaggi inviati alla madre dove il giovane ucciso in un agguato lo scorso Marzo, era sicuro che qualcuno volesse ucciderlo.
Gli inquirenti, convinti che gli omicidi di Emanuele Tufano ed Emanuele Durante fossero collegati, hanno analizzato lo smartphone del 20enne nel periodo compreso tra i due fatti di sangue. Sono emerse diverse chat tra Durante e la mamma dove il ragazzo pare fosse convinto che qualcuno volesse ucciderlo.
Nelle chat con la madre, Durante fa riferimento ad un “bordello” non meglio specificato, a causa del quale sarebbe già finito in ospedale, e dice che lo avrebbe condotto alla morte. Il 30 dicembre 2024, parlando con la madre, scrive: “Un altro poco e muoio. Manca poco“. Stesso concetto espresso pochi giorni dopo, il 4 gennaio 2025, sempre parlando con la mamma. Lei le dice di essere stanca, presumibilmente per il comportamento del figlio, e lui risponde: “Non preoccuparti, un altro poco e muoio“. Il 13 gennaio, Emanuele Durante ritorna sullo stesso argomento: “Mamma, io muoio presto, non dimenticarti. Tu mi vedrai che muoio, credimi. Perché manca poco“. Il 15 Marzo 2025 è avvenuto l’agguato, nel traffico di via Santa Teresa degli Scalzi.
Per gli inquirenti il mandante di quell’omicidio sarebbe stato Salvatore Pellecchia, scarcerato lo scorso gennaio, cugino di Emanuele Tufano. Uno degli esecutori è Alexandr Babalyan, di origini russe, detto “Alessandro il Polacco”, anche lui ritenuto legato al clan Sequino. Entrambi sono stati arrestati nel blitz di ieri.
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