Emanuele De Maria, il detenuto evaso dopo aver accoltellato sabato un collega all’Hotel Berna, si è suicidato lanciandosi nel pomeriggio di Domenica dalle terrazze del Duomo di Milano.
È stato riconosciuto dai numerosi tatuaggi sul corpo. L’uomo aveva trovato posto in albergo come lavoro esterno dal carcere di Bollate. Era recluso per un femminicidio del 2016 commesso a Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove aveva sgozzato una donna.
I Carabinieri, a seguito di una segnalazione, sono poi intervenuti all’interno del Parco Nord, dove è stato trovato il cadavere di una donna: dopo i primi accertamenti il corpo è quello di Chamila Wijesuriyauna, la collega dell’evaso suicida. La donna, di origine cingalese, 50 anni, era scomparsa venerdì e lavorava con Emanuele De Maria in hotel.
Il cadavere sarebbe stato avvistato da un passante all’interno del Parco Nord a un chilometro dal luogo in cui era stata vista camminare con Emanuele De Maria.
Si è chiusa quindi nel peggiori dei modi questa vicenda con ancora alcuni punti da chiarire ma dalla dinamica oramai chiara.
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