giovedì, Luglio 10, 2025
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Pride a Napoli, la comunità ebraica: “Profonda inquietudine per intervento Cgil”

“L’intervento del rappresentante di Nuovi diritti Cgil Napoli e Campania, tale Mario Zazzaro, che al Pride del 5 luglio scorso a Napoli, dopo aver deriso l’associazione Maghen David Keshet Italia per il suo nome, ha messo in discussione il suo diritto ad intervenire, condizionandone la parola alla presa di distanza dal governo di Israele, non può non suscitare profonda inquietudine in noi Ebrei italiani e in chiunque creda profondamente nella democrazia e nella libertà”.

Lo scrive in una nota la Comunità ebraica di Napoli.

“La Cgil, il più grande sindacato italiano – aggiunge la nota – ha forse dimenticato l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana. I membri di Keshet Italia sono cittadini italiani ebrei, così come sono cittadini italiani ebrei le migliaia di persone che costituiscono le comunità ebraiche italiane, comunità che ottantasette anni fa hanno subito le discriminazioni, l’isolamento e le persecuzioni delle leggi razziali. Il conflitto mediorientale, con i suoi lutti, le sue sofferenze e la sua complessità, non può essere utilizzato a pretesto per far emergere pregiudizi e limitazioni della libertà nei confronti dei cittadini italiani ebrei, da sempre rispettosi delle leggi dello Stato in virtù del principio ‘dinà demalkutà dinà’ (la legge dello Stato è legge) e impegnati a contribuire allo sviluppo del Paese”.

“Viviamo tempi difficili – prosegue la nota della Comunità ebraica di Napoli – caratterizzati dall’odio e dal disprezzo, non solo per chiunque sia considerato ‘diverso’ ma anche per tutte le ‘voci fuori dal coro’ impegnate a contrastare la disinformazione, la menzogna e la propaganda. Il sindacato, come altri attori della società (partiti, magistratura, istituzioni civili e militari, associazioni varie) non può esimersi dal dovere di contrastare il pregiudizio, cominciando da quello presente al suo interno, per garantire davvero ‘a tutti i cittadini’ di questo Paese i propri diritti e la propria libertà di esprimere le proprie idee, anche quando queste sono in contrasto con il pensiero dominante. Un ebreo cittadino di questo Paese ha il diritto di sapere che, indipendentemente dalle sue idee politiche, gli vengano garantiti i servizi, la giustizia, la tutela dei suoi diritti, della libertà di esprimere le sue opinioni, ed è dovere anche della Cgil far sì che ciò avvenga e non dimenticarsene, come accaduto”, conclude la Comunità ebraica di Napoli.

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