Nessun provvedimento di scioglimento sarà adottato nei confronti del Consiglio comunale di Pomigliano d’Arco (Napoli), a seguito degli accertamenti effettuati dalla commissione d’accesso, che non hanno fatto emergere “nei confronti dell’amministrazione comunale elementi su cui si possa ritenere provato un giudizio di sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata né un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi atta a compromettere in maniera sostanziale l’attività e l’imparzialità dell’amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati“.
È quanto sottolineato dal ministero dell’Interno che ha decretato chiuso il procedimento avviato lo scorso dicembre dal Prefetto di Napoli, nonostante gli accertamenti abbiano evidenziato “ripetute irregolarità amministrative e disfunzioni gestionali che denotano una generale scarsa osservanza dei precetti di buon andamento e correttezza dell’azione amministrativa, circostanze queste – si legge nel documento a firma del ministro Matteo Piantedosi – che potrebbero eventualmente favorire forme di condizionamento anche di matrice criminale“.
Criticità che hanno portato il ministro a decretare alcune linee guida che saranno promosse dal sindaco Raffaele Russo le cui risultanze saranno poi relazionate al Prefetto di Napoli.
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