PALERMO – Sarebbe morta per annegamento Simona Cinà, la giovane pallavolista di Capaci trovata senza vita sabato nella piscina di una villa di Bagheria in cui stava festeggiando la laurea di due amici. Sono questi i primi esiti dell’autopsia che si è appena conclusa e non ha fatto emergere problemi cardiaci. Non è stato chiarito però l’orario esatto del decesso.
Nei polmoni è stata ritrovata dell’acqua. Non è chiaro, però, se sia finita sott’acqua e sia affogata dopo aver avuto un malore per cause naturali o se a provocarlo sia stata l’assunzione involontaria di droga o alcol. Per accertarlo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici.
Gli esami più approfonditi dovranno stabilire se questa causa prossima del decesso sia stata indotta da malformazioni o situazioni di malessere dovute ad altri motivi. La ragazza si era immersa, intorno alle 3,30 del mattino di sabato 2 agosto, per fare un bagno in una piscina della villa di Aspra In cui due suoi amici festeggiavano la laurea. Nessuno si è accorto di lei per alcuni minuti e poi è stata recuperata da due giovani che si sono tuffati in acqua.
Nel frattempo sono emersi nuovi dettagli. Risale al 4 agosto, due giorni dopo il ritrovamento del corpo di Simona, il sequestro di diversi oggetti trovati nella casa: decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e i vestiti della giovane. Emerge dal verbale dei carabinieri che hanno trovato gli oggetti e li hanno repertati. I familiari della ragazza avevano sostenuto di non aver visto tracce di alcolici ed erano stati smentiti dai pm lunedì con una nota.
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