giovedì, Agosto 14, 2025
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Ferragosto: 12milioni in viaggio ma la maggior parte andranno da amici e parenti

Ferragosto in ferie per molti sì, ma non sarà per forza albergo, casa vacanze, b&b o agriturismo. Significherà anche relax in una seconda casa oppure ospitate a casa di parenti o amici.

Continuano a fioccare le previsioni sulla settimana centrale di agosto, con numeri un po’ diversi tra loro, ma la costante sembra sempre la stessa: al portafoglio sono costretti a guardare tutti.

Secondo l’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg sono 12 milioni gli italiani in vacanza, ma nonostante il periodo sia, in realtà, piuttosto ampio – in media 13 giorni – la spesa media è intorno a 570 euro pro capite per via del consistente utilizzo di seconde case di proprietà, ovvero dell’ospitalità di amici e parenti: ben 28 casi su 100. Un intervistato su quattro dichiara invece di trascorrere il periodo in albergo. B&b, affitti a breve termine e agriturismi rappresentano, rispettivamente, il 14%, 12% e 11% delle scelte. Il mare è scelto dal 45% degli intervistati, seguito dalla montagna al 19% e dalle località di campagna al 9%.

Luoghi immersi nella natura, città d’arte, piccoli borghi, i laghi e le crociere completano, con percentuali di scelta decrescenti, il panorama delle destinazioni. Puglia, Calabria, Trentino Alto Adige e Sicilia sono in testa alla classifica delle regioni più gettonate per le vacanze di Ferragosto. Spagna, Grecia e Francia, nell’ordine, per quel 18% che opta invece per le vacanze all’estero, prevalentemente in Europa.

Buone performance previste anche dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti: il ritorno del caldo e la settimana di Ferragosto danno una spinta al turismo, ma la domanda interna continua a muoversi con cautela, mentre cresce il ruolo degli stranieri. Il ponte del 15-17 agosto vede oltre 12,4 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane, con un tasso medio di occupazione dell’88% dell’offerta di sistemazioni ricettive disponibile online. Anche in questo caso si nota che nelle zone marine vengono premiate le località un po’ più interne e si assiste a un forte ritorno della vacanza nella seconda casa.

Fipe Confcommercio fa il calcolo del pranzo di Ferragosto: sono oltre 5 milioni, tra residenti e turisti, i clienti che si siedono negli oltre 91mila ristoranti aperti, pari al 70% del totale. La maggior parte offre un menu “all inclusive” a un prezzo medio di 61 euro a persona per una spesa complessiva stimata di 314 milioni di euro. La spesa complessiva per tutte le consumazioni fuori casa a Ferragosto tocca 1 miliardo.

In sostanza, ribadiscono dal ministero del Turismo, cambia la mappa delle vacanze e l’offerta si rimodula. Nelle due settimane centrali del mese la montagna registra la saturazione Ota più elevata: al top il Trentino-Alto Adige, sia sul mese (48,31%) che sulla festività del 15 (52,28%). Bene anche la Provincia dell’Aquila con un grado di saturazione del 53,12%, trainata dalle proposte montane del Gran Sasso, di Pescasseroli e Castel di Sangro. L’estate italiana, dunque non si limita a spiagge, coste e mare: Unioncamere ed Enit indicano alti livelli di vendite anticipate anche per città d’arte (71,9%) e aree interne (75,5%), intrinsecamente legate al turismo verde. Senza tralasciare le interessanti performance delle mete lacuali (42,3%) e termali (38,2%).

I consumatori da parte loro continuano a denunciare i rincari. “Quest’anno – si allarma il Codacons – sono appena 12 milioni i cittadini in vacanza nel periodo clou dell’estate, un milione in meno rispetto ai 13 milioni registrati nel 2024, confermando la crisi profonda che sta colpendo il settore e l’impoverimento del ceto medio. Una riduzione che è figlia di anni di rincari senza sosta, dall’energia ai generi alimentari, fino ai prezzi astronomici delle località balneari e delle strutture ricettive. Il risultato? Le famiglie tendono ormai a rinunciare alle tradizionali ferie in albergo o agriturismo e si affidano a seconde case di proprietà o all’ospitalità di amici e parenti. Una soluzione di ripiego che, se da un lato permette di risparmiare, dall’altro rappresenta un segnale allarmante per l’economia del turismo”.

Infine l’Unc, Unione Nazionale Consumatori, ha stilato la classifica delle città che hanno avuto i maggiori rincari per quanto riguarda gli alberghi: in 4 anni alberghi con più rincari a Venezia (+64,7%), Milano (+60%) e Firenze (+58,8%). Nell’ultimo anno, invece, più rincari a Lucca (+20,2%), Caserta (+13,7%) e Rimini (+10,9%).

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