AFRAGOLA – Un gesto vile, indegno, che lascia senza parole. Al cimitero di Afragola qualcuno ha rubato una pianta deposta sulla tomba di Martina Carbonaro, la 15enne uccisa pochi mesi fa e diventata simbolo di dolore e memoria per un’intera comunità.
A denunciare l’accaduto è stata la madre, che sui social ha espresso tutta la sua rabbia e il suo dolore: «Chi ha rubato la pianta vicino la tomba di mia figlia deve fare una brutta morte. Hanno lasciato il foglio e il fiore. Chi l’ha rubata la rimettesse da dove l’ha presa, perché se ti acchiappo non sai che ti combino», ha scritto in un post accompagnato dalle foto della tomba violata.
Rubare da un luogo sacro come quello del riposo eterno non significa soltanto compiere un furto: significa calpestare il dolore di una madre e di una famiglia già distrutta, profanare la memoria di una vittima innocente e mancare di rispetto all’intera comunità.
La vicenda ha suscitato immediata indignazione: decine di commenti di solidarietà e sdegno si sono moltiplicati sotto il post. Di fronte a episodi del genere non ci sono attenuanti. Non si tratta di un “semplice” atto vandalico, ma di una ferita inflitta alla dignità di una famiglia e di una città che non ha ancora smesso di piangere Martina.
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