All’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli cresce la mobilitazione accademica contro la guerra a Gaza. Oltre 200 docenti hanno sottoscritto un appello urgente indirizzato al rettore Gianfranco Nicoletti e agli organi di governo dell’Ateneo, chiedendo azioni immediate a sostegno della popolazione civile palestinese e una presa di posizione pubblica. Questo il comunicato:
“Anche all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli cresce la mobilitazione accademica contro la guerra a Gaza. Oltre 200 docenti hanno sottoscritto un appello urgente indirizzato al rettore Gianfranco Nicoletti e agli organi di governo dell’Ateneo, sollecitando azioni umanitarie immediate e una presa di posizione pubblica.
Già a partire da giugno, con una prima lettera, erano state avanzate tre proposte: una dichiarazione ufficiale dell’Ateneo a tutela della popolazione civile palestinese, l’attivazione di borse di studio e misure di accoglienza per studenti e dottorandi di Gaza, e la collaborazione con associazioni medico-umanitarie per offrire cure gratuite a bambini palestinesi presso le strutture ospedaliere universitarie.
A fronte dell’assenza di risposte concrete, il 24 luglio i firmatari hanno inviato un nuovo sollecito. Infine, il 2 agosto, con oltre 200 firme, è partita una seconda mail che entra nel dettaglio delle proposte operative: mettere a disposizione due posti letto per adulti e due pediatrici ogni due mesi nelle strutture sanitarie dell’Ateneo e istituire almeno una borsa di studio per Dipartimento destinata a studenti provenienti da Gaza.
Nella lettera si richiamano esplicitamente le iniziative già avviate da altri atenei italiani: il progetto IUPALS, che offre 97 borse di studio per studenti palestinesi in 35 università, e le misure della Sapienza di Roma, che ha stanziato fondi per visiting professors palestinesi e accolto bambini oncologici di Gaza.
“Non possiamo restare indifferenti davanti a sofferenze incontestabili – scrivono i docenti –. L’università pubblica deve farsi promotrice, anche simbolicamente, di un messaggio di umanità e responsabilità”.
Il rettore Nicoletti ha finora espresso vicinanza e condiviso la necessità di solidarietà internazionale, ma non ha ancora annunciato decisioni operative. La pressione dei firmatari indica però con chiarezza che anche alla Vanvitelli – come già accaduto alla Federico II – cresce la richiesta di non limitarsi alle parole, ma di tradurre l’impegno etico dell’università in gesti concreti.”
A nome dei 210 firmatari, Vi ringrazio per l’ attenzione, Biagio Morrone”