“Un detenuto che una settimana fa aveva aggredito un sovrintendente del Corpo, ha ieri prima aggredito un altro poliziotto con una mazza rudimentale, rompendogli un sopracciglio, e poi, in serata, ha dato fuoco alla cella, provocando l’intossicazione per due poliziotti intervenuti a sua tutela”.
Secondo quanto rende noto Raffaele Munno, vicesegretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, è accaduto al carcere di Aversa. Munno esprime “la solidarietà e la vicinanza del Sappe ai colleghi, vittime della vile aggressione, augurando loro una pronta guarigione”.
Il sindacalista denuncia: “Siamo preoccupati dall’alto numero di eventi critici che si registrano, anche in relazione all’accorpamento di più posti di servizio per le carenze di organico della Polizia Penitenziaria. Ma ci aspettiamo efficaci provvedimenti contro coloro che si rendono responsabili di queste inaccettabili violenze, anche perché questo determina quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse, autolesionismo ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità ai circuiti penitenziari intervenendo in primis sul problema del sovraffollamento carcerario”.
“Certo non servono indulti o amnistie – conclude Munno – piuttosto maggiore severità contro coloro che aggrediscono e offendono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”. “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore – sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe – Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi”.
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