Nuovi e inquietanti particolari sono emersi nelle ultime ore nell’indagine sulla strage di Ischia di sabato scorso, quando il 69enne Antonio Luongo, operatore ecologico in pensione, ha ucciso l’ex suocera, il compagno dell’ex moglie e ferito gravemente quest’ultima prima di suicidarsi.
L’uomo, si apprende ora, aveva pianificato nei minimi dettagli la sua spedizione assassina sull’isola, avvalendosi anche delle informazioni di una agenzia investigativa.
Luongo, infatti, avrebbe incaricato un investigatore privato, attivo a Napoli ma originario di Ischia, di seguire l’ex moglie e riferirgli luoghi frequentati, orari e ogni dettaglio utile per realizzare il suo terribile piano.
L’assassino e l’ex moglie, Lyudmyla Velykgolova, ucraina 42enne, erano separati da alcuni anni; la scorsa settimana la donna, insieme al suo nuovo compagno – Nunzio Russo Spena, operaio napoletano di 49 anni – erano giunti ad Ischia per trascorrere il ferragosto insieme alla mamma di lei, Zinoviya Knihnitska, nella casa di suo marito, un ischitano sposato in seconde nozze da qualche anno.
L’assassino, secondo quanto è stato ricostruito, aveva deciso di non voler aspettare il ritorno in terraferma di Lyudmyla e di compiere una vera e propria strage sull’isola, coinvolgendo anche il resto della famiglia. Per questo sabato mattina era sbarcato ad Ischia ed aveva preso in affitto una vettura da un autonoleggio di fronte al porto di Casamicciola e da lì aveva raggiunto la zona del Cuotto, nella parte alta del comune di Forio. Qui però era stato notato dalla ex moglie che, impaurita dalla sua presenza, aveva presentato una denuncia alla stazione dei carabinieri di Forio (a carico di Luongo non risultavano denunce pregresse). Luongo era stato visto dai militari, che per qualche ora avevano presidiato l’esterno dell’abitazione della ex suocera.
L’uomo era poi tornato all’autonoleggio e, lamentando un guasto inesistente, si era fatto cambiare l’automobile ed era tornato indietro. Sapeva probabilmente che di pomeriggio i suoi ex parenti e Russo Spena erano in casa ed ha quindi agito: ha squarciato una gomma e sfondato un finestrino dell’auto dell’ex suocera così che sia lei che la figlia col compagno uscissero a controllare i danni. Quando li ha visti tutti e tre insieme, Luongo si è avvicinato e con freddezza ha cominciato a sparare, a ripetizione. L’uomo, che aveva una Beretta detenuta illegalmente e con matricola abrasa, ha prima freddato l’ex suocera poi il compagno di Lyudmyla, rimasti esanimi sull’asfalto, davanti all’ingresso di un hotel chiuso per lavori. Poi ha rincorso l’ex moglie che ha provato a fuggire alla furia di Luongo cercando di raggiungere casa, attraverso un vicoletto poco distante, ma l’uomo l’ha raggiunta esplodendole contro sei colpi: poi si è puntato la Beretta alla tempia e ha fatto fuoco.
Luongo è morto durante il trasporto all’ospedale di Ischia, mentre la donna ci è arrivata in gravissime condizioni: dopo un un intervento chirurgico ora si trova al Cardarelli, in condizioni stabili, ma i medici sono cautamente ottimisti. Oggi, intanto, sono state eseguite le autopsie sulle salme delle tre vittime.
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