Ieri, sulle rive di Castel Volturno, il mare ha preteso il suo tributo. Le onde hanno cercato di trascinare via giovani vite, mentre la paura serpeggiava tra la folla, muta testimone di un destino che pareva già scritto.
E proprio quando l’oscurità sembrava vincere, due uomini hanno scelto di sfidarla. Stefano e Gaetano, poliziotti del nostro Commissariato, hanno deposto la divisa sulla sabbia come un vessillo sacro, e si sono consegnati al mare, spogli di tutto tranne che del coraggio. Non hanno calcolato, non hanno esitato: hanno lasciato che a guidarli fosse soltanto la volontà di salvare.
In quell’istante, le onde non erano più soltanto acqua: erano prova, erano giudizio, erano il confine tra vita e morte. E loro lo hanno attraversato, ridonando respiro a chi stava per perderlo, trasformando una tragedia imminente in speranza.
Questo non è soltanto un gesto eroico: è una parabola di ciò che significa servire lo Stato in una terra ferita. Stefano e Gaetano hanno mostrato che la divisa non è stoffa, ma sangue, cuore, sacrificio. In un territorio che conosce troppo spesso il volto duro della criminalità, ieri ha brillato la luce più alta delle istituzioni: quella che salva, quella che protegge, quella che non abbandona.
A nome di tutto Castel Volturno, il nostro grazie non basta: a voi, Stefano e Gaetano, consegniamo un posto nella memoria collettiva. Due nomi che diventano simbolo. Due uomini che il mare ha provato a sfidare, e che hanno risposto con l’eroismo.
Questo il racconto del Sindaco di Castel Volturno, Pasquale Marrandino.
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