Dopo oltre due mesi di latitanza, il giovane di 17 anni originario di Pianura, accusato dell’omicidio di Gennaro Ramondino, è stato rintracciato e arrestato dalla polizia. Si nascondeva in una villetta a Pontecagnano, affittata appositamente da persone del posto. Il ragazzo era evaso clamorosamente dal carcere minorile di Bari lo scorso giugno, ma ieri pomeriggio è stato circondato e costretto alla resa.
Durante l’interrogatorio, ha ammesso di essere l’autore del delitto, sostenendo però di aver agito su istigazione di un altro indagato. L’intera vicenda ruota attorno ai traffici di droga nel quartiere di Pianura, dove la vittima era coinvolta.
La cattura è stata possibile grazie alla collaborazione tra la Squadra Mobile di Napoli e quella di Salerno. Gli investigatori, attraverso tecniche avanzate e il monitoraggio online, sono riusciti a localizzare il rifugio del giovane, sorprendendolo con un blitz mirato.
Gennaro Ramondino, figura emergente della criminalità locale, è stato ucciso il 1° settembre 2024. Aveva ambizioni di autonomia nel mondo dello spaccio, e questo avrebbe generato tensioni con altri gruppi. L’autore del delitto, all’epoca sedicenne, conosceva bene la vittima: erano amici d’infanzia. Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Di Napoli, l’agguato fu improvvisato e avvenne in uno scantinato di via Comunale Napoli, adibito a piazza di spaccio. Il clima tra i clan del quartiere, in particolare attorno al gruppo Marsicano, era teso e instabile.
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