Le Università L’Orientale e Federico II di NAPOLI sono state occupate in sostegno della Global Sumud Flotilla.
Gli studenti del Collettivo autorganizzato universitario di NAPOLI hanno occupato le sedi di Palazzo Giusso e, insieme agli studenti di Ecologia politica NAPOLI, anche quella di Porta di Massa, rispettivamente dell’Università l’Orientale e dell’Università Federico II di NAPOLI.
“Di fronte alla situazione delle ultime ore -spiegano gli studenti – è vergognoso che il governo Meloni e i nostri atenei non si siano ancora espressi contro il genocidio del popolo palestinese e, anzi, continuano a essere complici dei crimini israeliani, intrattenendo legami economici, diplomatici e militari con il governo sionista. Tutte le mezze misure proposte dal governo puntavano sostanzialmente a far abbandonare alla flotta la rotta per Gaza, sono degli stratagemmi il cui fine ultimo era depotenziare il portato politico della missione della Global Sumud Flotilla e di conseguenza la mobilitazione – ampia, popolare – che esiste in solidarietà con la Palestina, contro il genocidio”.
La Global Sumud Flotilla, aggiungono, “ha avuto un impatto fortissimo e non sarebbe stato così se la missione non fosse andata avanti, il più possibile. Ha fatto in modo che venisse a galla l’inconsistenza dell’opposizione, delle sigle sindacali confederali che da tempo hanno smesso di fare gli interessi dei lavoratori di questo paese, di Meloni e il suo entourage che, messi con le spalle al muro negli ultimi giorni non hanno saputo fare altro che andare ad atteggiarsi a vittime in televisione. Siamo l’equipaggio di terra, accorso in supporto dell’equipaggio di mare. Il nostro compito è fare ciò che loro al momento non possono: fare in modo che il riflettore sulla Palestina non si spegna, continuare a organizzarci per interrompere il sostegno – materiale, diplomatico, militare – dei governi occidentali a Israele, per fermare il genocidio”.
“Vogliamo – sottolineano – che il nostro governo si attivi immediatamente affinché la missione possa raggiungere le coste di gaza in sicurezza e la condanna del genocidio in Palestina e dell’occupazione illegale dei Territori Palestinesi da parte delle istituzioni accademiche. Pretendiamo l’apertura immediata di corridoi umanitari verso Gaza e l’interruzione di ogni collaborazione con università, enti e istituzioni israeliane complici del genocidio. Vogliamo che la Crui (Conferenza Rettori delle Università Italiane) si esponga, che chieda al governo italiano l’embargo militare verso Israele fino alla fine del genocidio e dell’occupazione. L’università deve essere luogo di sviluppo di sapere libero e di libera ricerca. Continuare a collaborare con istituzioni complici di genocidio e crimini internazionali significa tradire questa missione etica e civile”.
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