“Lo sgombero coatto e senza ospitalità delle famiglie poverissime dell’ex motel Agip è la conclusione amara di una vicenda gestita molto male dall’amministrazione comunale, con impegni continuamente disattesi per più di otto mesi: il direttore generale e il sindaco avevano promesso pubblicamente una sistemazione alloggiativa“.
È quanto denunciano, in una nota, le famiglie ex Motel Agip che così stigmatizzano lo sgombero dei locali dove hanno trovato alloggio. Per le famiglie, il comportamento adottato dall’amministrazione comunale dimostra “una completa deresponsabilizzazione verso persone abbandonate in una decadente discarica sociale di proprietà pubblica per un periodo che va dai dieci ai 25 anni“.
“Il contributo una tantum è infatti una soluzione che non risolve – viene sottolineato – perché almeno sedici nuclei dei ventidue che restavano non sanno dove andare, con bambini, disabili e persone malate“.
“Sono famiglie e individui – viene ricordato – senza un reddito stabile, incollocabili nel mercato delle locazioni private di una città come Napoli stravolta dalla speculazione immobiliare e dall’overtourism. Si è cercato solo di rendere invisibile il problema che però resta. La loro lotta così non potrà che continuare”.
LA RISPOSTA DEL COMUNE DI NAPOLI
“Il comune di Napoli ha messo in campo una serie di “misure straordinarie” per garantire “un supporto concreto ai nuclei familiari coinvolti in condizioni di elevata fragilità sociale ed economica“.
Lo afferma l’amministrazione comunale in una nota dopo lo sgombero delle famiglie che vivevano nell’ex Motel Agip. Uno decisione, sottolinea il Comune, nata dalla “volontà di accompagnare le famiglie in un percorso di uscita dall’emergenza, nel rispetto della dignità e dei diritti di ciascuno“.
Il provvedimento riguarda in tutto 27 nuclei familiari che risultavano ancora residenti nella struttura al momento dello sgombero.
“Le persone sgomberate, residenti da oltre vent’anni in una struttura dichiarata inagibile e non più sicura – dice il Comune – sono state seguite quotidianamente dai servizi sociali territoriali, che hanno attivato percorsi di presa in carico personalizzati”.
Nei loro confronti la Giunta ha approvato un contributo economico una tantum, raddoppiando gli importi, che prevede 6mila euro per i nuclei da 1-2 componenti, 8mila per quelli da 3 componenti e 10mila per quelli da 4 o più componenti. In parallelo, sostiene sempre l’amministrazione, “sono stati attivati interventi di accompagnamento sociale, con particolare attenzione a minori, anziani, persone con disabilità e soggetti in condizione di vulnerabilità“.
Misure che, dice il Comune, “in un contesto urbano dove il mercato degli affitti è sempre più inaccessibile per le fasce fragili, non rappresentano una soluzione definitiva” ma “costituiscono un passo necessario per offrire un sostegno immediato e dignitoso, in attesa di interventi strutturali più ampi“.
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