Il tribunale amministrativo della Campania – Prima sezione, presieduto da Vincenzo Salamone, con Giuseppe Esposito come estensore e Fabio Di Lorenzo come primo referendario – ha pubblicato oggi, lunedì 17 novembre, la sentenza che respinge le pretese del club. Secondo i giudici, pur attirando un grande afflusso di tifosi, le gare del Napoli allo stadio Maradona devono essere considerate eventi di natura privata e non pubblica.
Il ricorso del Napoli e le motivazioni
Lo stadio Maradona, già San Paolo, appartiene al Comune di Napoli, che nel 2019 ha sottoscritto una convenzione quinquennale con la società sportiva, rinnovata poi nel 2023. L’avvocato Arturo Testa, rappresentante del club, aveva contestato il regolamento comunale – approvato con delibera n. 103 del 13 dicembre 2023 – che impone il pagamento dei servizi svolti dalla Polizia Locale, sostenendo che tali norme non dovessero applicarsi agli eventi calcistici, ritenuti dalla società di interesse pubblico.
Per il TAR, però, questa interpretazione non è corretta: “Il semplice fatto che una manifestazione richiami un grande numero di persone e goda di ampia visibilità non basta per definirla di interesse pubblico”. Le partite di calcio, infatti, restano iniziative organizzate da un soggetto privato e rivolte a un pubblico pagante.
Le reazioni dal Comune
Il consigliere comunale Gennaro Esposito ha commentato che era evidente come il club dovesse rimborsare il servizio della Polizia Municipale. Ha aggiunto che la decisione del TAR chiarisce anche altri casi, come quello dei concerti a pagamento in piazza del Plebiscito, per i quali il Comune aveva concesso esenzioni ritenute ora giuridicamente discutibili. Secondo Esposito, l’amministrazione dovrà predisporre al più presto una nuova delibera per recuperare le somme non richieste.
Gli avvisi di pagamento
Il primo sollecito inviato al Napoli risale al 2 ottobre 2023: un accertamento esecutivo di circa 12mila euro, da saldare entro 60 giorni, relativo ai servizi di gestione del traffico nelle giornate delle partite. A questo ne sono seguiti altri, fino a raggiungere complessivamente circa 265mila euro per le stagioni 2023 e 2024.
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