Alle ore 19 il sipario del Massimo napoletano si è alzato su un evento di grande rilievo culturale: per la prima volta nella storia del San Carlo è stata rappresentata l’opera “Medea” di Cherubini, composta nel 1797 su libretto di François-Benoît Hoffmann e proposta nella versione italiana di Carlo Zangarini.
La regia di Mario Martone ha dato vita a un allestimento che unisce rigore classico e sensibilità contemporanea, con scene firmate da Carmine Guarino, costumi di Daniela Ciancio, coreografie di Daniela Schiavone, luci di Pasquale Mari e video di Alessandro Papa.
Sul palco, Riccardo Frizza ha diretto l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, preparato da Fabrizio Cassi.
Sondra Radvanovsky, celebre soprano già acclamato al Metropolitan Opera, ha debuttato in Italia nel ruolo della terribile maga Medea. Anita Rachvelishvili ha interpretato Néris, la confidente della protagonista. Per il ruolo di Giasone si alterneranno Francesco Demuro (6, 10, 13 dicembre) e Giorgio Berrugi (16 dicembre). Completano il cast Giorgi Manoshvili (Creonte), Désirée Giove (Glauce) e altri interpreti provenienti dall’Accademia del San Carlo.
La scelta di inaugurare la stagione con “Medea” ha un valore simbolico: un’opera mai rappresentata prima al San Carlo, che porta sul palcoscenico una tragedia antica ma di sorprendente attualità. Martone ha saputo intrecciare mito e modernità, restituendo al pubblico un dramma di vendetta e passione che risuona con forza nel presente.
Lo spettacolo sarà replicato fino al 16 dicembre 2025, con tre date principali:
10 dicembre (ore 19)
13 dicembre (ore 17)
16 dicembre (ore 20)
La prima di questa sera segna un momento memorabile per il San Carlo e per la città di Napoli: un debutto assoluto che unisce la tradizione lirica europea alla vitalità culturale partenopea. Con “Medea”, il teatro più antico d’Europa ancora in attività conferma la sua vocazione a essere laboratorio di innovazione e custode della memoria musicale.
Presenti tra le autorità il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, il Sindaco Gaetano Manfredi, il Governatore uscente della Regione Campania Vincenzo De Luca e tanti esponenti del mondo della cultura tra cui Toni Servillo. Al termine dell’opera il pubblico ha applaudito per circa 8 minuti.
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