Il volto popolarissimo de Il mio viaggio a New York, Piero Armenti, è stato sospeso per dodici mesi dall’esercizio della professione giornalistica. La decisione, arrivata pochi giorni fa dal Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, riguarda una violazione del divieto di pubblicità previsto dal Testo unico deontologico.
Armenti, salernitano classe 1979, è oggi uno degli imprenditori italiani più conosciuti all’estero nel settore dei tour operator. La sua agenzia con sede a New York è diventata un punto di riferimento per migliaia di turisti grazie alla massiccia attività social che lo ha reso un creator da milioni di followers. Nelle sue biografie online, oltre ai titoli di “imprenditore, scrittore ed urban explorer”, Armenti ha sempre rivendicato anche l’iscrizione all’Albo dei giornalisti professionisti, ottenuta nel 2006.
Proprio questo status, però, gli è costato la sospensione. Il Consiglio di disciplina, presieduto da Enrico Deuringer, ha contestato ad Armenti la partecipazione a iniziative pubblicitarie in favore delle sue stesse attività imprenditoriali: l’agenzia Il mio viaggio a New York e il locale Bukies burger & cookies, aperto di recente ad Aversa insieme a un socio. Secondo l’articolo 10 del Testo unico, infatti, «il giornalista non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie», salvo eccezioni legate a finalità sociali o culturali.
La violazione – spiegano dal Consiglio – è risultata incompatibile con l’esercizio della professione, al punto da far avanzare anche la proposta di una possibile futura cancellazione dagli elenchi, considerando che Armenti da anni non svolgerebbe attività giornalistica in senso stretto.
Il creator ha partecipato all’udienza collegandosi da New York, difendendo il proprio diritto a promuovere le sue imprese. «È un mio diritto costituzionale», avrebbe dichiarato. Ma l’Ordine ha ribadito che il problema non è l’essere imprenditore, bensì il prestare il volto alla pubblicità delle sue aziende mentre si è iscritti come professionisti.
La sospensione rappresenta la terza sanzione in ordine di gravità, subito prima della radiazione definitiva. Armenti potrà comunque presentare ricorso al Consiglio di Disciplina Nazionale entro un mese.
Nel primo pomeriggio americano, l’influencer ha commentato via Instagram, rivolgendosi ai fan: «Secondo l’Ordine dei Giornalisti io non potrei parlare delle mie aziende? Lo faccio da quindici anni e mo’ si sono svegliati. Questa è una delle cose che vi fa capire perché sono in America e ci rimango…».
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