NAPOLI – Il Tribunale Militare di Napoli ha condannato a nove anni, un mese e 15 giorni di reclusione militare Tommaso Tafuro, brigadiere capo qualifica speciale dei Carabinieri in congedo, accusato di peculato militare continuato pluriaggravato. Secondo l’accusa, l’ex sottufficiale si sarebbe appropriato, nel corso degli anni, di circa 2 milioni di euro custoditi nelle casse del Comando Legione Carabinieri Campania.
La sentenza prevede anche la degradazione, il pagamento delle spese processuali e il rimborso delle spese sostenute dall’Amministrazione della Difesa, costituitasi parte civile.
L’ammanco scoperto dopo il pensionamento
Il caso è emerso nel 2021, subito dopo il pensionamento del brigadiere per limiti di età. Il militare subentrato nel ruolo amministrativo si è accorto che i conti non quadravano, facendo scattare le verifiche interne. Da quel momento sono partite le indagini, coordinate dalla Procura Militare e affidate al Comando Provinciale dei Carabinieri.
Gli accertamenti si sono concentrati sull’ex brigadiere, che per le mansioni ricoperte aveva accesso diretto alla gestione e al flusso di denaro.
Incassati indebitamente 78 assegni
Dalle indagini è emerso che Tafuro avrebbe incassato indebitamente 78 assegni, sottraendo progressivamente il denaro che gli era stato affidato. Un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe consentito all’imputato di appropriarsi nel tempo di ingenti somme senza destare sospetti immediati.
La condanna del Tribunale Militare di Napoli
Il processo di primo grado si è svolto davanti alla seconda sezione del Tribunale Militare di Napoli, presieduta da Fabio Dente, con i giudici Gaetano Carlizzi e il capitano Francesco Morfino. Al termine della requisitoria del Pubblico Ministero, il collegio ha pronunciato la sentenza di condanna.
Richiesto il risarcimento dei danni
L’Avvocatura Distrettuale dello Stato, per conto del Ministero della Difesa, ha chiesto la condanna dell’imputato al risarcimento dei danni:
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2 milioni di euro per il danno patrimoniale
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500mila euro per il danno all’immagine dell’Arma dei Carabinieri
Una vicenda che ha scosso l’istituzione e che rappresenta uno dei più gravi casi di peculato militare a Napoli degli ultimi anni.
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