domenica, Dicembre 14, 2025
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Napoli, infermiere aggredito al pronto soccorso del San Paolo: pugno al torace durante l’emergenza

Momenti di altissima tensione nella serata di oggi al pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo di Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, dove un infermiere è stato aggredito fisicamente mentre era in servizio durante un’emergenza sanitaria. L’episodio si è verificato nell’area di emergenza della struttura di Fuorigrotta, riportando drammaticamente l’attenzione sul tema della sicurezza del personale sanitario.

Aggressione al San Paolo di Napoli: la ricostruzione dei fatti

Secondo quanto riferito da Manuel Ruggiero, medico del 118, sindacalista e curatore della pagina Facebook Nessuno Tocchi Ippocrate, l’aggressione sarebbe scaturita durante la gestione di un sospetto caso di meningite. Come previsto dai protocolli sanitari, il personale ha immediatamente isolato il paziente e attivato tutte le misure di profilassi necessarie per tutelare operatori e degenti.

A contestare tali provvedimenti sono stati i parenti di un’altra paziente, che hanno messo in dubbio l’efficacia delle misure di contenimento del contagio e hanno preteso l’immediata dimissione della loro congiunta dal pronto soccorso. Nonostante i ripetuti tentativi di spiegazione e rassicurazione da parte degli infermieri, la situazione è rapidamente degenerata.

Dalle urla all’aggressione fisica in pronto soccorso

Nel giro di pochi minuti si è passati dalle urla agli insulti, fino alle minacce e all’aggressione fisica. Un infermiere è stato colpito con un pugno al torace, un colpo definito gratuito e potenzialmente pericoloso per la zona interessata.

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno riportato la calma e proceduto all’identificazione dei responsabili. L’operatore sanitario aggredito si è successivamente sottoposto ad accertamenti medici.

Aggressioni al personale sanitario a Napoli: un’emergenza che si ripete

L’episodio riaccende i riflettori su una piaga ormai strutturale: le aggressioni ai danni del personale sanitario. Dall’inizio dell’anno, secondo i dati disponibili, si registrano 48 aggressioni sul territorio dell’ASL Napoli 1, che diventano 62 se si considerano anche quelle avvenute nella provincia sud di Napoli.

Numeri allarmanti che raccontano una quotidianità sempre più difficile per medici e infermieri, costretti a lavorare in condizioni di forte stress e spesso senza adeguate tutele.

Sicurezza negli ospedali di Napoli: la richiesta di maggiore protezione

Sindacati e operatori sanitari tornano a chiedere misure concrete di protezione, presidi di sicurezza costanti nei pronto soccorso e pene più severe per chi si rende protagonista di violenze contro chi lavora per salvare vite.

Un’aggressione che non è solo un fatto di cronaca, ma l’ennesimo segnale di un sistema sotto pressione, dove chi cura finisce troppo spesso per essere vittima di violenza invece che destinatario di rispetto.

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