L’Istituto dei tumori di Napoli consolida il proprio ruolo di eccellenza nella sanità internazionale e firma un primato destinato a fare scuola. Nella giornata di martedì scorso, l’Unità Operativa Complessa di Urologia, diretta da Sisto Perdonà, ha eseguito quattro interventi chirurgici oncologici complessi consecutivi utilizzando la tecnologia robotica Single-Port.
Un risultato senza precedenti per volumi e complessità, che segna un passo decisivo nel futuro della chirurgia mini-invasiva. La casistica internazionale conta, infatti, un massimo di due interventi in un giorno. A differenza della robotica tradizionale, che richiede più accessi chirurgici, la piattaforma Single-Port consente di operare attraverso un unico piccolo foro, riducendo in maniera significativa il trauma per il paziente.
La portata dell’impresa non si misura soltanto nel numero degli interventi, ma nella capacità di concentrare, in poche ore, una mole di lavoro mai raggiunta prima con questa specifica tecnologia a livello globale. Gli interventi hanno riguardato una ricostruzione vescico uretrale, una prostectomia radicale con preservazione dei nervi e due interventi di resezione del rene con conservazione dell’organo.
Il vero valore dell’innovazione, però, resta l’impatto diretto sulla salute dei pazienti. A sottolinearlo è lo stesso professor Perdonà: “La sfida – dice – non è solo utilizzare la tecnologia più avanzata, ma garantire che l’efficacia oncologica resti invariata. In tutti e quattro gli interventi abbiamo ottenuto gli stessi risultati della chirurgia tradizionale in termini di radicalità, offrendo però i vantaggi della Single-Port”.
Il successo della seduta operatoria di martedì scorso è il frutto di un lavoro di squadra che coinvolge chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici altamente specializzati, capaci di gestire standard tecnologici che rappresentano la frontiera più avanzata della medicina moderna.
“Con questo traguardo, – sottolinea il direttore generale dell’Irccs partenopeo, Maurizio di Mauro – l’Urologia del Pascale – conferma che l’innovazione non è un esercizio di stile, ma uno strumento concreto per migliorare la qualità delle cure. Un risultato che proietta Napoli al centro della mappa internazionale della sanità che eccelle e che dimostra come ricerca, tecnologia e umanizzazione delle cure possano procedere nella stessa direzione. Il successo dell’Urologia guidata dal professor Perdonà è motivo di orgoglio per l’Istituto e per la città di Napoli, e conferma che anche nel Mezzogiorno si possono raggiungere livelli di eccellenza assoluta a livello internazionale“.
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