Il Parco Verde di Caivano torna sotto i riflettori con un’operazione che ha messo fine al clan capeggiato da Domenico Ciccarelli, 52 anni, noto come “Caciotta”, fratello del pregiudicato Antonio Ciccarelli alias “Tonino ’a munnezza”, ex ras incontrastato della zona. Arrestati insieme a lui altri sei individui, accusati a vario titolo di estorsione aggravata dal vincolo associativo.
Gli arrestati: Domenico Ciccarelli (alias “Caciotta”); Ciro Ciccarelli; Bruno Ciccarelli; Rita De Luca (moglie di Domenico); Antonio Esposito; Angelo Ferraiuolo; Vincenzo Zampella.
L’intervento è stato condotto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Andrea Coratza. Il blitz, avvenuto nei giorni scorsi ma rimasto sotto traccia nonostante fosse sulla bocca di tutti, ha fatto crollare le ultime roccaforti del clan nel Parco Verde.
Le indagini, condotte tra dicembre 2024 e luglio 2025, hanno evidenziato il tentativo del gruppo criminale di prendere il controllo delle attività illecite lasciate vacanti dopo l’arresto di Antonio Angelino (“Tibiuccio”) e dei suoi affiliati. In particolare, Ciccarelli e famiglia cercavano di imporre il pizzo — anche con richieste da 43mila euro — alle attività locali, escluse però le imprese della zona industriale ASI di Caivano.
Con la caduta del clan, il territorio è ora attraversato da una fase di rimescolamento della malavita locale. Restano attivi soltanto “cani sciolti”, personaggi minori con contatti sporadici al di fuori della città. Il business principale rimane quello delle estorsioni, ma la mancanza di un’organizzazione forte potrebbe dare spazio a nuove alleanze e conflitti.
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