sabato, Agosto 2, 2025
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Compravendite di terreni: resta in carcere Ivanhoe Schiavone

Camorra e compravendite sospette: Ivanhoe Schiavone resta in carcere
La dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare nei confronti di Ivanhoe Schiavone, ultimo figlio del noto boss dei Casalesi, Francesco “Sandokan” Schiavone.

Il provvedimento, emesso in precedenza dal gip del Tribunale partenopeo, è legato a un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sulle operazioni illecite nella compravendita di terreni a Grazzanise, condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Caserta.

Secondo quanto emerso, Schiavone jr. e il suo presunto complice, Pasquale Corvino, sono accusati di riciclaggio, autoriciclaggio ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Al centro dell’inchiesta ci sono due appezzamenti di terreno situati nella tenuta Selvalunga, del valore complessivo di circa 500mila euro.

L’indagine, svolta tra il 2024 e il 2025, ha preso avvio dalla denuncia di un affittuario che, nonostante utilizzasse un terreno da tempo, si è ritrovato coinvolto in una compravendita sospetta. Il bene, mai intestato formalmente al capoclan, era tra i beni della famiglia Schiavone. Attraverso intercettazioni, analisi patrimoniali e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, gli inquirenti hanno ricostruito una rete di operazioni finanziarie finalizzate a occultare l’origine illecita del denaro.

Risulta che un esponente di vertice del clan, prima della propria cattura, avrebbe acquistato in modo fittizio la proprietà dei terreni, intestandoli al venditore. Alla sua morte, la gestione sarebbe passata ai figli, che li avrebbero concessi in locazione a una terza persona. Quest’ultima, secondo gli investigatori, sarebbe stata costretta — attraverso metodi tipicamente camorristici — a rinunciare al contratto d’affitto e al diritto di prelazione, per consentire la vendita a soggetti selezionati dal clan.

Le indagini proseguono e il caso resta sotto l’attenzione della magistratura.

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