NAPOLI – Una bambina di sei anni, iscritta ad un istituto comprensivo di Fuorigrotta (Napoli), era stata bocciata a giugno per “depressione da abbandono” e “ritardo cognitivo prestazionale”.
La decisione, contestata dai genitori, è stata sottoposta al Tar Campania, che il 29 luglio ha sospeso cautelativamente la bocciatura, definendola “intrinsecamente contraddittoria” e affetta da “vizio motivazionale”.
Il tribunale ha evidenziato l’assenza di un piano di apprendimento individualizzato, nonostante la scuola fosse a conoscenza delle difficoltà della bambina. La dirigente scolastica ha parlato di una scelta “dolorosissima”, motivata da ragioni burocratiche e dalla mancanza di personale specializzato.
Su invito del Tar, l’istituto ha convocato un consiglio interclasse il 19 agosto, richiamando i docenti dalle ferie. Dopo 12 ore di discussione, è stato deciso di ammettere la bambina alla seconda elementare. Tuttavia, la famiglia ha già annunciato il trasferimento in un’altra scuola, denunciando un anno di isolamento e mancanza di supporto: “Abbiamo vissuto un inferno”, hanno dichiarato i genitori, “il rapporto di fiducia è ormai compromesso”.
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