giovedì, Settembre 11, 2025
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Napoli, omicidio Ciro Rapuano a Forcella: spunta l’ipotesi di un tesoretto scomparso, la Procura acquisisce i post dei parenti della vittima

Napoli – Si indaga sul possibile movente economico nell’omicidio di Ciro Rapuano, il garagista di Forcella ucciso giovedì scorso dalla moglie Lucia Salemme, ora detenuta nel carcere di Secondigliano.

La Procura di Napoli ha acquisito i post pubblicati sui social da alcuni familiari della vittima. Nei messaggi si contesta la versione della donna, che ha parlato di anni di violenze domestiche. La sorella e il cognato di Rapuano hanno chiesto agli inquirenti di far luce sulla vicenda. In alcuni post si parla di una grossa somma di denaro scomparsa dalla casa. In quartiere circolano voci su un presunto tesoro da 400mila euro, che potrebbe aver scatenato il litigio.

Al momento non ci sono riscontri concreti. I magistrati stanno controllando i conti correnti, finora senza risultati, e ascolteranno i testimoni, a partire dagli autori dei post.

L’allarme è scattato nella notte di giovedì, verso le 2.30. Lucia Salemme ha chiamato la polizia dicendo di aver reagito a un’aggressione del marito. L’uomo è stato colpito con circa sessanta coltellate. La donna ha raccontato di aver usato un coltello custodito sotto il cuscino.

Questa mattina è in programma l’autopsia al II Policlinico. Tre specialisti, tra cui un tossicologo, dovranno chiarire le cause della morte e capire quali colpi siano stati mortali. Occorre verificare perché la vittima non abbia cercato di difendersi. Il legale della donna, Riccardo Pinto, ha nominato come consulente il medico legale Massimo Esposito. La figlia della vittima, Valentina Rapuano, ha invece incaricato un avvocato per valutare la costituzione di parte civile.

Le indagini restano aperte. Nella stanza sono stati trovati due coltelli e si attende l’esito delle analisi della polizia scientifica. Verranno confrontate le dichiarazioni della moglie e quelle della figlia convivente, che ha riferito di aver visto la madre colpire il padre.

Gli investigatori stanno inoltre esaminando l’attività imprenditoriale di Rapuano, titolare di una società di autorimesse. Resta da chiarire anche la natura delle ferite riportate da Lucia Salemme e il motivo preciso della lite, avvenuta quando la figlia e la nipotina si erano già ritirate a dormire.

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