Negli ultimi 3 anni l’ospedale Monaldi di NAPOLI ha rilanciato i trapianti di cuore e oggi è uno dei migliori centri d’Italia nel rapporto tra interventi e sopravvivenza ad un anno. Lo afferma l’ospedale che ha presentato oggi i risultati con Claudio Marra, direttore della U.O.S.D. Procedure Innovative in Cardiochirurgia e Trapianti, che ha fornito i dati dell’ospedale diretto da Anna Iervolino.
“In 3 anni – spiega il cardiochirurgo Marra – la curva di sopravvivenza a 365 giorni è aumentata al 90%, rispetto alla media nazionale al 75%, e nel contempo il numero di trapianti di cuore è cresciuto del 43%, passando da 15 a 23 ai quali si aggiungono 8 procedure di impianto di LVAD con una curva di sopravvivenza a 365 giorni dell’85%”.
L’approccio voluto dalla direzione dell’ospedale valorizza il lavoro di squadra che integra competenze diverse in tutte le fasi del percorso di cura: dalla presa in carico del paziente affetto da scompenso avanzato ed end-stage al post-operatorio, sino ad arrivare alla fase di follow up della malattia cronica che durerà tutta la vita. La presa in carico è globale e multidisciplinare: gli anestesisti coordinano le prime fasi del recupero, mentre internisti e cardiologi assicurano la prosecuzione del monitoraggio clinico. Sul fronte immunoterapia, il dottor Cristiano Amarelli ha presentato gli aggiornamenti clinici più recenti, mentre i medici Irene Mattucci e Angelo Caiazzo hanno descritto le attività ambulatoriali dedicate ai pazienti trapiantati, alla loro organizzazione ed ai loro risultati. È stato poi approfondito il tema della qualità di vita dei pazienti, con il supporto delle psicologhe Mariella Pratillo e Valentina Penta, mettendo a fuoco gli aspetti che incidono sul vivere quotidiano dopo il trapianto. Non meno importanti le prospettive future, delineate dai dottori Fabio Ursomando e Salvatore Costanza, indicando le traiettorie di sviluppo e gli obiettivi prossimi. Il Monaldi sottolinea anche di essere tra i pochi centri in Italia ad aver realizzato con successo trapianti con supporto di cuore artificiale.
“I risultati presentati oggi – dice Pierino Di Silverio, coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Campania – confermano che quando si lavora con un’impostazione di squadra la qualità cresce. In Campania stiamo portando avanti una riorganizzazione della rete trapiantologica fondata su integrazione tra centri, percorsi condivisi e collaborazione costante tra professionisti e strutture: dalla presa in carico alla gestione del post-trapianto”.
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