NAPOLI – Confisca milionaria e condanna per il boss Patrizio Bosti, ritenuto a capo del clan Contini, componente di rango della cosiddetta Alleanza di Secondigliano: il gup gli ha inflitto 14 anni di reclusione, come al figlio Ettore. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Al processo, che si è concluso oggi, erano imputati anche la figlia, Flora Bosti, condanna a sei anni di reclusione. Flora rispondeva di partecipazione all’autoriciclaggio per l’associazione a delinquere di tipo mafioso guidata dal padre, accusa che è stata riqualificata in ricettazione aggravata. L’imputata è stata assolta dall’accusa di minacce nei confronti del marito.
Due anni e otto mesi invece per Luca Esposito, marito di Flora Bosti: Esposito è stato assolto dall’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso e per lui è stata esclusa l’aggravante mafiosa per l’accusa di autoriciclaggio. In sostanza è stato condannato per autoriciclaggio non aggravato. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni.
La Dda lo scorso 3 luglio ha chiesto al giudice 15 anni di reclusione per il boss Patrizio Bosti, 12 anni per il figlio Ettore, 13 per la figlia Flora e 12 anni per Luca Esposito, oltre alla confisca – accordata oggi – di un vero e proprio patrimonio plurimilionario del valore di alcune decine di milioni, composto da auto, società, 4 milioni di euro in contanti e una lunghissima serie di orologi di lusso (tra cui un Patek Philippe da 370mila euro) e gioielli, come una collana con diamante da 120mila euro. Contanti, orologi e gioielli vennero trovati e sequestrati in un caveau scoperto nell’abitazione di Luca Esposito.
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