giovedì, Marzo 28, 2024
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Voce ‘e Sirena, martedì 19 marzo al cinema Delle Palme

Come capitalizzare un patrimonio unico al mondo di ricchezze storiche e di passione intellettuale? È una delle domande che pone l’ultimo lungometraggio di Sandro Dionisio, “Voce ‘e Sirena”, evento al cinema Delle Pame martedì 19 marzo, ore 21. Il film, girato nelle rovine allora fumanti di Città della Scienza, è un accorato dialogo filosofico tra anime diverse della città, incarnate da Rosaria De Cicco, Cristina Donadio, Agostino Chiummariello, Enzo Moscato, cui si affiancano gli interventi, tra gli altri, di Aldo Masullo, Silvio Perrella, Marino Niola, Elisabetta Moro, Antonio Biasiucci e Christian Leperino, affiancati dalle performances di Riccardo Veno, Vincenzo Danise, Solis Quartet e Maria Pia De Vito.

La proiezione del film, a sei anni dal rogo di Città della Scienza, è l’occasione per mantenere viva una riflessione a più voci sulla “città porosa”. Martedì al Delle Palme col regista Cristina Donadio, Rosaria De Cicco, Agostino Chiummariello, Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli, e l’antropologo Marino Niola risponderanno alla domanda “per chi canta la Sirena?”, stimolando il pubblico attraverso la “mediazione” del giornalista e saggista Francesco Bellofatto ad un ascolto più partecipe delle sorti della città, perché ci si faccia promotori di un reale rinascimento al di là delle strumentalizzazioni di convenienza.

“Voce ‘e Sirena”

Patrizia e Sofia, coinvolte professionalmente nella gestione dell’area museale di Città Della Scienza rispettivamente come commissario delle indagini e custode del presidio, attraversano le rovine del rogo che ha oltraggiato Napoli e in quelle macerie ritrovano un senso di appartenenza, evocando le voci più nobili e antiche della storia millenaria della città. Rappresentano l’una la borghesia napoletana e l’altra l’invincibile popolo napoletano: sono figure reali, quotidiane, ma riveleranno presto la loro natura mitologica.

Il regista Sandro Dionisio ha dichiarato: “Sei anni dopo il rogo, il teatro dolente, eppure affascinante, di rovine in cui ho girato il mio ultimo film “Voce ‘e Sirena” non esiste più. L’area colpita dall’atto criminoso è stata meritoriamente ripulita ed è pronta a ospitare nuovi progetti virtuosi e innovativi oggi da cittadino, prima che da artista, mi chiedo qual’ è il passo necessario e conseguenziale per dirigere la città verso un esito felice e rifondatore e con quali forze metterlo in atto . Mi aspetto che la risposta arrivi dalla società civile, come è giusto e, forse, necessario, e per questo indirizzo i miei sforzi verso un cinema del reale, che sia, assieme, memoria e azione, documento e stimolo di ciò che è in atto nel sociale. Dei miei lungometraggi “Voce ‘e Sirena” è il più ardito: un mix di cinema, documentario, musical e di finzione con echi teatrali. Una vera sfida per quanto riguarda il lavoro di set: abbiamo trascorso settimane incantate e faticosissime tra rovine e miasmi, ritrovando tra le macerie fumanti un senso misterioso di dedizione e di appartenenza alla settima arte e al nostro territorio. Una sfida vinta anche e soprattutto grazie al contributo ispirato dei miei protagonisti e di una piccola grande troupe in stato di grazia. “Voce ‘e Sirena” è nato d’impulso come reazione all‘atto vandalico. Ora che il ciclo lucreziano di morte e rinascita è compiuto, bisogna progettare un nuovo futuro per quell’area e per la città. Mi auguro che la visione della memoria documentaristica sulle rovine sappia ricordare a ciascuno l’ombra che abbiamo attraversato, affinché ci permetta di dirigerci speditamente verso un esito luminoso dove solo il canto della Sirena possa innalzarsi, tra cielo e mare, sopra Parthenope”.

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