L’appuntamento è domenica 9 giugno alle 9:30 a Napoli, piazza del Plebiscito: inizierà e si concluderà qui la maratona di beneficenza che si svolge ogni anno a favore delle vittime di violenza. L’anno scorso l’evento fu dedicato ad Arturo, che subì un’aggressione a via Foria, mentre domenica si raccoglieranno fondi che verranno devoluti a Manuel Bortuzzo, l’atleta che a Roma ha perso l’uso delle gambe in seguito ad un agguato, e a Noemi, la bambina che è stata gravemente ferita durante una sparatoria a Napoli.
Mettere in fuga la violenza
L’associazione che promuove l’evento si chiama A.R.T.U.R. – adulti responsabili per un territorio unito contro il rischio. La corsa è un pretesto metaforicamente perfetto per muoversi contro la violenza: “la realtà cambia velocemente e soltanto chi si muove veloce, chi guarda più lontano può trovare lo slancio necessario per anticiparne la direzione senza rimanere vittima del destino. Soltanto il sacrificio e la determinazione al cambiamento rendono possibile trasformare l’aspirazione al cambiamento nella intenzione del cambiamento.” possiamo leggere sul sito ufficiale dell’associazione “[…] “Corri contro la violenza” ci è sembrato il titolo più adatto a rappresentare il bisogno di scappare dalla violenza o per meglio dire che la violenza va messa in fuga.”. L’anno scorso alla corsa ha partecipato anche Arturo, giovane accoltellato a via Foria a cui la raccolta fondi era stata dedicata, insieme ad altre tremilacinquecento persone.
La corsa e i suoi partecipanti
La corsa sarà di cinque chilometri, e saranno presenti o vi parteciperanno anche ospiti illustri, tra cui Massimiliano Rosolino, Diego de Silva, Maurizio de Giovanni, Edoardo Bennato, Michele Placido e Rosalia Porcaro. Altrettanto numerose sono le istituzioni che sostengono l’iniziativa, come il Miur, la Regione Campania, il Comune di Napoli, l’Università degli studi di Napoli Parthenope, e il CONI. L’invito a partecipare è rivolto a tutti: “Chiediamo a tutti i napoletani di raggiungerci in piazza per correre con noi, con un pizzico di impegno e di fatica, perché cambiare la realtà impone sacrifici, costanza, allenamento e sforzo collettivo: variabili indispensabili per tagliare il traguardo di una “corsa contro la violenza” che si deve giocare inesorabilmente anche contro il tempo”.