venerdì, Marzo 29, 2024
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Napoli Horror Festival: una prima edizione tra luci ed ombre

Durante lo scorso weekend presso l’ex base Nato ha avuto luogo la prima edizione del Napoli Horror Festival. Ideato e diretto da Beatrice Baino, questo festival carico di aspettative ha avuto il pregio di portare per la prima volta a Napoli e nel sud Italia una simile iniziativa.

Visitando il festival durante tutti e tre i giorni della sua durata, è stato possibile divertirsi e godere dei tanti elementi e delle numerose ispirazioni positive, accompagnati tuttavia dall’impressione di qualche ombra d’incertezza che siamo certi verrà dissipata nelle prossime edizioni del Napoli Horror Festival, il cui futuro è indubbiamente quello di crescere e migliorare di anno in anno.

Oscurità, mia vecchia amica

Il Festival ha dato il meglio di sé dopo il calar del sole. L’ambientazione, quasi esclusivamente all’aperto, guadagnava con il buio un’atmosfera decisamente più consona al tema orrorifico che voleva celebrare, atmosfera che, con la luce diurna, si perdeva un po’.

Appena entrati nell’area dell’Ex-Nato dedicata al festival, dopo aver superato una struttura gonfiabile illuminata da luci rosso sangue, ci si ritrovava a passare sotto il mantello d’un manichino di dimensioni gargantuesche impersonante la morte – una delle decorazioni che con il favore della notte si trasformava in una delle decorazioni più belle del festival.

Il buio e l’oscurità fanno parte della cultura dell’horror in ogni epoca e declinazione e per questo forse aprire le porte del festival solo durante la notte avrebbe aiutato a mantenere un po’ più alta la tensione che durante il giorno tendeva a rimanere bassa; per le prossime edizioni probabilmente scegliere una struttura che abbia molti più spazi chiusi aiuterebbe a creare quell’atmosfera inquietante che in questo primo evento è dipesa per forza di cose dagli orari ovviamente incontrollabili del tramonto.

Trampolieri, zombie e mangiafuoco

Di tanto in tanto, durante le ore di attività del festival, era possibile imbattersi in alcuni spettacoli itineranti: particolarmente belli e degni di nota sono stati senza dubbio i trampolieri armati di lancia che si aggiravano tra i passanti. Truccati di bianco e di nero ed in costumi abbastanza spaventosi, gli artisti de “La Baracca dei Buffoni” sono stati uno dei punti di forza dell’evento, al punto da far desiderare che la loro performance non si esaurisse e che continuasse ininterrottamente per tutta la durata del festival.

Durante le proiezioni dei film questi abili trampolieri sono stati anche affiancati da alcune comparse in costume – piccole fanciulle travestite da Samara, Zombie affamati e pagliacci assassini di chiara matrice Kinghiana – che, fissando gli spettatori, toccando le loro spalle e ridendo loro intorno hanno finalmente strappato qualche urlo di paura, probabilmente tra i più sinceri di tutto il festival. Anche in questo caso, probabilmente il l’evento sarebbe risultato più pauroso e carico d’atmosfera se queste bellissime comparse fossero state presenti per tutta la sua durata e non solo occasionalmente.

Sempre riguardo gli spettacoli di strada,  particolarmente suggestivo è stato lo spettacolo del fire performer Nulleamai che, tra un incitamento a non avere paura ed un altro a seguire i propri sogni, eseguiva il proprio spettacolo maneggiando oggetti infuocati, divorando fiamme e suscitando cori di ammirato stupore tra la folla. Lo spettacolo di Nulleamai si è ripetuto più volte durante tutti i giorni del festival.

La rivincita dei paurosi?

Durante la presentazione dell’evento è stato detto che questo festival sarebbe stato la “rivincita dei paurosi“: in effetti lo è stato, perché anche chi non era particolarmente avvezzo al genere horror riusciva senza troppi indugi a seguire le attività ed i film del festival – fatta eccezione per “L’esorcista”, classico che nonostante gli anni rimane particolarmente inquietante.

Il festival, pur celebrando l’horror, ha mantenuto toni molto soft e gentili, sia nella scelta dei film (spesso più comici che spaventosi) da proiettare che delle attività comprese nel biglietto.

Menzione d’onore, per quanto riguarda il cinema, al corto di Francesco Prisco ed interpretato da Massimo Gallo, “Wash me“, presentato in anteprima al Napoli Horror Festival. Il corto è stato definito dalla presentatrice dell’evento un “gioiellino”, ed effettivamente è davvero così – nonostante non sia stato particolarmente pauroso, portava avanti un’idea d’orrore sottile ed inquietante che ha molto a che fare con gli episodi di “Ai confini della realtà“. Paurosi o meno che siate, vi raccomandiamo senza dubbio di vederlo e di vedere tutti gli “episodi” che seguiranno a questa produzione.

Jumpscare tunnel all’italiana

L’idea di un Jumpscare tunnel che sfruttasse la struttura dell’ex-Nato, attraversando appunto un tunnel abbandonato della base militare, era particolarmente affascinante ed avrebbe potuto fare davvero paura. Così lasciavano presupporre le scritte poste accanto all’ingresso del festival e del tunnel stesso – vietato alle donne incinte, ai minori di dieci anni ed ai deboli di cuore – ma, anche in questo caso, l’atmosfera scelta è stata davvero molto soft.

La dovuta premessa è che era divertente attraversare il tunnel, ma, durante il breve percorso, più che ad urlare di terrore si tendeva a ridere. Numerose comparse hanno reso spassoso il cammino (complimenti in particolare alla ragazza-fantasma che gridava a tutti di star lontani dal suo tappeto, che, nell’oscurità, i passanti tendevano a calpestare), ma tra americani che invitavano a stipulare un mutuo e assicuratori che parlavano di classici dell’orrore si è scelto decisamente di assecondare la risata invece che il terrore. 

Un tunnel d’ambientazione americana senza un vero e proprio filo conduttore gestito però all’italiana – divertente e buio, anche curato, ma non pauroso. Ad ogni modo, un esperimento migliorabile ma comunque ben riuscito ed una delle attività più gradevoli e godibili del festival.

Napoli horror festival? Ad maiora!

Ci sono state tante altre attività durante il festival – presentazioni, dibattiti e premiazioni, un concorso tra cosplayers dove ha trionfato una convincentissima bambina vestita da bambola assassina – e molte di queste si sono rivelate piacevoli. Purtroppo durante tutto l’evento ci sono stati alcuni ritardi – come l’apertura stessa del festival, avvenuta dopo quarantacinque minuti rispetto l’orario previsto – e questo ha portato a momenti d’attesa imprevista.

Ma questa è solo la prima edizione di questo evento: nel corso dei prossimi anni è indubbio che l’evento diventerà sempre più grande e ricco e meglio articolato. Non resta dunque che aspettare la prossima edizione, alla quale parteciperemo per spaventarci ancora di più, per vivere in un’atmosfera più gotica e spaventosa tra stand, comparse e spettacoli ancora più numerosi; e, naturalmente, per divertirci.

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