giovedì, Aprile 25, 2024
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Estorsione di Natale, sette gli arresti nel casertano

Estorsione e tentata estorsione: in arresto sette esponenti della camorra. Si presentavano presso esercizi commerciali e chiedevano fino a 15.000 euro.

Estorsione e tentata estorsione continuata in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso: questi i reati contestati ai sette indagati, interessati dalle due ordinanze di applicazione di misure cautelari in carcere che, questa mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo del reparto territoriale di Aversa, insieme ai militari del luogo, hanno eseguito in provincia di Caserta e Napoli.

Un provvedimento è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia. Il Tribunale dei Minori di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un’altra ordinanza a carico di uno dei membri del gruppo criminale, il quale, all’epoca dei fatti, era minorenne.

Le indagini

Condotte attraverso attività istruttorie, intercettazioni telefoniche e ambientali, osservazione e pedinamenti, le indagini, portate avanti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e della Procura dei Minori di Napoli, hanno permesso di arrestare e tradurre in carcere sette indagati, esponenti di clan camorristici, di età compresa tra i 70 e i 19 anni.

Il modus operandi

Gli indagati, alcuni dei quali pregiudicati per reati di tipo mafioso, si presentavano presso esercizi commerciali di Aversa, Lusciano e Parete, tentando di compiere estorsioni attraverso l’intimidazione corroborata dall’appartenenza a fazioni camorristiche locali. Gli ‘esattori’, infatti, sarebbero esponenti dei “Bidognetti” e degli “Schiavone” del clan dei Casalesi.

Grazie alle indagini degli inquirenti, svelate numerose e reiterate estorsioni, alcune delle quali andate a buon fine. Messe a segno principalmente ai danni di ristoranti ed imprese di logistica, le estorsioni si sono svolte nel periodo pre-natalizio del 2018. Le cifre estorte agli imprenditori vanno da un minimo di 250 ad un massimo di 15.000 euro. Le finalità delle condotte estorsive sarebbero riconducibili alla necessità di sostenere le famiglie dei detenuti e di erogare uno ‘stipendio’ agli affiliati al clan.

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