giovedì, Aprile 18, 2024
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“No a Junior Cally”, la preside del Napoletano lancia una petizione

E’ partita da Angela Rosauro, preside di una scuola a Pollena Trocchia in provincia di Napoli, la petizione contro la presenza del rapper Junior Cally alla prossima edizione del Festival di Sanremo, il cui caso sta avvelenando i preparativi del Festival.

“La scuola non può restare zitta davanti a un cantante che inneggia allo stupro, alla tortura, al femminicidio. Non può restare zitta dinanzi alla Rai che lo manda in mondovisione, gli offre la straordinaria vetrina di Sanremo, si rende complice delle sue parole. La scuola non può restare zitta, se non vuole che si cancellino gli insegnamenti contro la violenza, le manifestazioni contro il femminicidio, le panchine rosse, le scarpette rosse…Facciamoci sentire, dunque. Prima di lanciare la petizione e di scrivere alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai mi sono consultata con alcuni colleghi. Tutti d’accordo: è il momento di dire basta. E ieri abbiamo cominciato a coinvolgere anche docenti e genitori. I nostri studenti, già spesso sbandati, non devono considerare legittimi i messaggi di quel cantante. Sanremo non può sdoganare la violenza contro le donne”, si legge nella petizione.

Nelle prime ore della petizione sul portale www.petizioni.com l’appello ha raccolto 700 firme: l’appello della Rosauro ha smosso i dirigenti di molte scuole, che non solo hanno diffuso la petizione sulle chat e sui social, ma hanno ribadito che stavolta non ci si può nascondere dietro un generico esercizio della libertà di espressione artistica.

“Dobbiamo difendere il diritto dei nostri ragazzi – si legge sulla pagina Facebook della preside – a crescere liberi dai condizionamenti di un sistema economico perverso che ha da sempre individuato nella loro fragilità solo una macchina per fare soldi”.

 

 

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