giovedì, Aprile 25, 2024
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Riapre lo stabilimento Whirlpool a Napoli tra paure e preoccupazioni

 La Whirlpool di via Argine  e lo stabilimento FCA di Pomigliano sono tornati parzialmente operativi con tutte le precauzioni del caso, ma rimangono le incertezze. Sui lavoratori Whirlpool incombe ancora lo spettro del licenziamento. “Noi non ci arrendiamo, decideremo quali azioni da mettere in campo per far sentire la nostra voce, sempre nel rispetto del protocollo governativo” ha affermato una dipendente.

Ripresa parziale per gli stabilimenti della Whirlpool di Napoli (che ha riaperto il 27 Aprile) e lo stabilimento FCA di Pomigliano; proprio nello stabilimento FCA da pochi giorni sono tornati al lavoro manutentori e driver collaudatori. Eppure alla tranquillata dello stabilimento FCA, dove le catene di montaggi sono comunque ancora ferme, si oppone l’incertezza della Whirlpool. Qui, infatti, i dipendenti hanno seguito un corso di formazione e ricevuto un kit con detergente, guanti e mascherine prima del rientro. Tuttavia nello stabilimento Whirlpool di Via Argine non è solo la paura del virus ad aleggiare nell’area ma anche lo spettro del licenziamento. L’atmosfera che si respira nello stabilimento Whirlpool ci viene fornita da Italia Orfino, dipendente dello stabilimento.

 Da un lato c’è la preoccupazione di rientrare in una situazione covid-19 ancora non tranquilla, dall’altro c’è la paura, ancora più grande, di perdere il posto di lavoro, perché l’azienda ancora continua a dire che il 31 ottobre a Napoli smette di produrre. Ma noi non ci arrendiamo, decideremo quali azioni da mettere in campo per far sentire la nostra voce, sempre nel rispetto del protocollo governativo.

La questione Whirlpool

Negli ultimi mesi la multinazionale americana, inserita nella Fortune 500, è stata al centro dell’attenzione mediatica a seguito di numerose manifestazioni, dibattiti e scaricabarile politici.

Già da qualche mese infatti quando la Whirlpool ha preso la drastica decisione di cedere il suo stabilimento di Napoli (violando l’accordo stipulato nel 2018 dove si impegnava ad investire) a causa di un calo della produzione. Problematica che ora si aggrava con l’emergenza sanitaria in corso. Le vicende che vedono coinvolta la Whirlpool rischiano inoltre di aggiungere un ulteriore tassello al processo di di deindustrializzazione del Sud.

 

 

 

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