venerdì, Aprile 19, 2024
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Ma Napoli mormorò: Non passa l’ordinanza

Proteste, guerriglie, rivolte, violenza.
Cosa significa tutto questo? E perché sta accadendo?

E’ già da un paio di giorni che Napoli è flagellata da rivolte nelle strade, principalmente in serata, contro i provvedimenti presi dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Rivolte violente che hanno portato anche ad aggressioni di forze dell’ordine e di innocenti cittadini. Ma quali sono i motivi per cui le misure restrittive adottato dal governatore hanno portato a tutto ciò?

Bisogna considerare che, dopo il primo lockdown, molte società e imprese sono state costrette alla chiusura, e che anche dopo la riapertura gli affari non hanno ripreso a funzionare come nel prelockdown portando comunque ad una diminuzione degli introiti. Il coprifuoco per bar e ristoranti danneggia queste attività che fanno dei clienti serali e notturni il loro guadagno. Ma è davvero una questione soltanto economica? Personalmente, non ne sono troppo convinto.

Chiusure anticipate, chiusure totali, chiusure settorializzate. Non sono certo necessarie, ma avrebbero causato rivolte anche se lo fossero state. Questo perché gli apparati governativi e amministrativi sembrano quasi dimenticare la situazione in cui versano i cittadini, ancora in attesa della casa integrazione e che non hanno la certezza di un sussidio che possa venir incontro almeno alle necessità essenziali. Quando si sente parlare di chiusura, quindi, ciò che scatta è la mancanza di fiducia nelle istituzioni, una mancanza di fiducia maturata in decenni di governi trasformisti e corrotti nella storia dell’intera repubblica.

Quindi è questo il significato? Queste rivolte sono causa di una mancanza di fiducia? Fondamentalmente, si. Perché in un paese civile, attento ai bisogni dei cittadini, consapevole dei problemi in cui essi versano, un paese come dovrebbe essere l’Italia, un sussidio per permettere ai cittadini di sopravvivere a delle chiusure sarebbe scontato, così scontato che nessuno avrebbe nulla da ridire su nessuna chiusura. Eppure, l’unica certezza che ha il popolo italiano, l’unica certezza su cui aggrapparsi in questi momenti bui, è che lo Stato lo ha dimenticato, abbandonandolo a se stesso in mezzo ad una tempesta.

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