venerdì, Aprile 19, 2024
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La controversa era Conte: tiriamo le somme

Il Premier Conte si è dimesso, le consultazioni sono alle porte e varie sono le ipotesi che si susseguono su ciò che potrebbe accadere ora. Ma accantonando l’analisi su ciò che verrà, è il momento di tirare le somme su questa era Conte.

Il Governo Conte 1: Asse a Destra

Conte è diventato Presidente del Consiglio su volontà del Movimento 5 Stelle e, seppur riluttante, della Lega. Serviva una figura istituzionale imparziale, che potesse svolgere il ruolo di Premier in un governo presieduto da due forze politiche che, seppur simili su alcuni aspetti, divergevano molto su altri. Il Conte 1 si tende a dimenticarlo, o meglio, tendono a dimenticarlo i detrattori. Coloro che, indipendentemente dal colore politico, basano la loro dialettica sulla sola critica. Non osservano il mondo in modo oggettivo, insomma. Nel primo dei suoi governi, Conte era visto come una sorta di burattino, ma rappresentava in realtà un punto di accordo. Un elemento vitale per mantenere l’equilibrio, come accadrà d’altronde nel Conte 2. La sua immensa popolarità era dovuta alla sua figura imparziale, che per la prima volta ricopriva un ruolo politico in modo serio e professionale. Questa sua popolarità sarà poi ereditata nel suo secondo governo dove, nonostante inciampi e grossi errori, rimarrà sempre sulla cresta dell’onda.

La Caduta del Conte 1

La crisi venne aperta dalla Lega che, cercando di cavalcare i sondaggi che la davano a percentuali elevatissime(si parla del 38% nel pieno del caso Seawatch 3), e soprattutto il risultato alle europee, sperava di tornare ad elezioni. Durante il dibattito in parlamento sul voto di fiducia, il premier si lascia andare ad attacchi diretti nei confronti del partito e del leader, Matteo Salvini. Questo non fa altro che accrescere la sua popolarità nelle fila dei 5 stelle e in parte del Partito Democratico. Dopo la sfiducia, inizia una fase di transizione delicata. In quel momento, nascerà un governo controverso, frutto di un’alleanza bizzarra e inattesa tra M5s e PD. Tralasciando il motivo per la nascita di questa alleanza(inascoltabili le affermazioni di alcuni leader che ammettono la superiorità della destra ma si rifiutano di riconoscerla), quello su cui vogliamo concentrarci, ancora, è la figura del Premier.

Il Governo Conte 2: Asse a Sinistra

Conte ancora una volta rappresenta un punto di equilibrio tra due partiti estremamente diversi fra loro. Una figura politica che, però, cambia profondamente. Stavolta, agisce come vero e proprio Presidente del Consiglio a briglia sciolta, senza nessun leader o partito che gli metta un freno o lo controlli, come è successo nel Conte 1. Questo bis sarà caratterizzato quasi interamente dall’emergenza sanitaria: sono stati pochi i mesi in cui il governo ha operato senza la minaccia del Covid, tuttavia era già possibile vedere un chiaro cambio di rotta dalla linea filosalviniana. Con lo scoppio dell’emergenza, il premier assume un ruolo di leadership indiscussa, almeno fino alla crisi di governo innescata da Italia Viva. I suoi DPCM, i suoi appelli in TV: era diventato un politico che parlava direttamente agli italiani. Nella prima fase della pandemia, a Marzo 2020, il premier era visto in maniera indiscussa come una figura quasi mitica che stava difendendo il paese da una malattia letale. Col passare del tempo, però, iniziano a scoprirsi gli altarini.

L’Emergenza Sanitaria

Ritardi nell’agire, mancanza di un piano pandemico, incompetenza di alcuni ministri. Il Governo Conte 2 non è più in grado di dare sicurezza agli italiani, ma la figura di Conte resta forte e continua a sopperire alle mancanze di un esecutivo che ha compiuto grossi errori. La pandemia, bisogna dirlo, ha rafforzato incredibilmente il governo e Conte stesso. Grazie ad essa, il premier è riuscito ancora di più ad aumentare i suoi consensi(anche se ultimamente sono in leggero calo), tutto sempre grazie alla sua capacità di parlare agli italiani, di dimostrarsi come l’uomo giusto nel momento del bisogno, l’eroe di cui gli italiani hanno bisogno. Ma sarà davvero così?

Caduta del Governo e Caduta di Stile

Gli italiani iniziano a stancarsi, i ristori non sono abbastanza, la gente muore di fame, la pandemia continua ad avanzare e il piano di vaccinazione sembra vacillare. Il Governo Conte 2 arriva ad un punto di stallo in cui saltano fuori tutte le sue debolezze, e proprio in quel punto debole, arriva l’affondo di Renzi che innesca la crisi. Lì, avviene una caduta di stile: Conte, fino a quel momento professionale, serio e istituzionale(che lo si voglia ammettere o meno, aldilà del colore politico), inizia ad elemosinare voti in Senato. Appelli all’unità, richieste di aiuto, chiamate e offerte. Li chiamano costruttori. Eppure, di loro, nessuna traccia. La pandemia, che ha rafforzato il governo e la figura del Premier, alla fine ha messo in luce anche le sue più grandi mancanze.

Le Dimissioni: Tiriamo le somme

Infine, resosi conto di ciò che stava realmente cercando di fare(letteralmente comprare voti), resosi conto della mancanza di numero, resosi conto della situazione, il premier si dimette. Questo atto, si badi bene, non è un atto né di codardia, né di egoismo(nella speranza di un Conte Ter): Questo è un atto coraggioso. Con le dimissioni, il premier non sa cosa lo aspetta. Non ha certezza di ciò che accadrà. Ebbene, questo è stato forse l’ultimo atto, serio e professionale, di un premier altrettanto serio e professionale, la cui unica pecca è stata scadere in una sindrome napoleonica accentrando tutto su di se.

Il personaggio di Giuseppe Conte sarà ricordato in maniera controversa. Da un governo di destra ad uno di sinistra, dai porti aperti ai porti chiusi, dai 5 stelle alla fiducia di Monti. Di Presidenti del Consiglio l’Italia ne ha avuti tanti, tutti con le loro luci e le loro ombre, e Conte non ha fatto eccezione. Non è un eroe e non è un bandito. E’ l’ennesimo rappresentante della politica italiana, sempre più simile ad un cast di una commedia, quella che ci ha resi famosi nel mondo e che, molto probabilmente, ci renderà di nuovo famosi, ma non sarà una cosa positiva.

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